[pokemario] Pokémon Arceus Gift

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    Capitolo 30: sogni e leggende
    Anita e Rina si guardarono attorno. Quello in cui si trovavano era un boschetto rigoglioso, pieno di alberi verdissimi e Pokémon di molte specie diversi; oltre a Pokémon comuni come i Rattata e i Bidoof, notarono dei Tauros che brucavano l’erba, degli Stantler e perfino dei Castform che volavano in cielo, Pokémon che non avrebbero dovuto nemmeno trovarsi in natura.
    “E così è questo il Dream World?” chiese Anita. Non ci era mai stata, era sempre stata troppo impegnata a lottare ed allenarsi, anche se avvolte si era fatto catturare da Alcide o Belle dei Pokémon con abilità nascoste.
    “Sì, o quantomeno è una delle tante aree dell’Isola dei Sogni” spiegò Zania
    “Come funziona?” chiese Rina “se questo fosse il mondo dei sogni, non dovrebbe rispecchiare i sogni di chi ci entra? Perché è sempre uguale?”
    “Non ne siamo sicuri…” rispose Zania “l’ipotesi è che quest’isola sia creata dall’unione dei sogni di tutti i Pokémon, una specie di sogno collettivo, un paradiso ideale per ogni specie. Infatti, sull’isola sono presenti molti habitat diversificati e…”
    “Zitti!” li interruppe Anita indicando in una direzione. Le quattro si rintanarono in fretta nella boscaglia, in tempo per non essere visti da Giovanni, Ivan, Ghecis e Samina.
    “Quanti bei Pokémon, questo è il paradiso!” esclamò Samina “li voglio tutti per me!”
    “Vediamo di concentrarci!” esclamò Ghecis
    “Però Samina ha ragione, questo posto è pieno di Pokémon, sicuramente ci saranno molti Terra rari e potenti che varrebbe la pena catturare”
    “Giovanni, non mettertici anche te, dobbiamo rimanere concentrati sull’obiettivo”
    “Hai ragione, qualcuno ha idea di dove si trovi quell’albero?”
    “Secondo la mappa che mi ha dato il capo dovremmo superare il Monte Spigolo, attraversare la Grotta Refrigerio, passare dal Maniero Antico e dal Parco Incantato e attraversata la Foresta Pokemon Cafè dovremmo arrivare all’Albero dei Sogni.”
    “Sentito?” disse Aralia “cercano l’albero dei sogni”
    “Di cosa si tratta?” chiese Anita
    “Ti sei mai chiesta come fanno gli allenatori a portare i Pokémon catturati qui nel mondo reale?” rispose Zania “Beh, quest’albero è la chiave. Chi ci getta una bacca può esprimere un desiderio. Non un desiderio qualsiasi però: abbiamo fatto delle prove e sembra che l’albero possa essere usato solo per portare elementi del Dream World, come appunto i Pokémon, nel mondo reale, più precisamente nell’Intramondo, una zona al confine tra le due realtà. In un certo senso si può dire che il potere dell’albero sia rendere i sogni realtà.”
    “Ma se questo è solo un sogno, come abbiamo fatto a portarci dietro oggetti materiali come le Pokéball?” chiese Rina
    “Inizialmente non era possibile infatti, perché solo la nostra coscienza veniva trasportata nel regno dei sogni, ma negli ultimi anni, anche con l’aiuto di Lucas che ci ha fornito la possibilità di condurre studi su Cresselia e Darkrai, siamo riusciti a sviluppare delle tecnologie che ci permettano di convertire la materia in energia onirica, e quindi entrare fisicamente nel Dream World. Per ragioni ignote, il processo opposto è ancora impossibile, inoltre sembra che le Pokéball siano incapaci di catturare Pokémon nel Dream World, probabilmente perché non è possibile digitalizzare la materia di cui sono fatti i sogni, perciò l’unico metodo per portare Pokémon nel mondo reale rimane l’Albero. Una volta che i Pokémon si sono materializzati nell’Intramondo…”
    “Molto interessante, ma credo che sia meglio rimandare le spiegazioni a dopo, ora dobbiamo seguire i cattivi e scoprire cosa vogliono” la interruppe Anita
    “Si, scusatemi” rispose la scienziata imbarazzata “mi sono lasciata trascinare, non sono abituata a queste situazioni.”
    “Capisco, ma rimaniamo concentrate”

    Il Weavile di Cyrus scagliò Gelolancia che fece crollare il Salamence avversario, mente il Gollisopd di Guzzman mise a segno un Tagliofuria che obliterò un Hydraigon. Nel mentre il Megacamerupt di Max e il MegaHoundoom di Elisio (che aveva preso per sostituire il suo Gyarados dopo l’ennesima presa di giro) stavano facendo piazza pulita dei nemici più deboli, supportati dalle Reclute. Non ci volle molto perché i membri del clan dei Draconidi fossero costretti alla ritirata.
    “Forza entriamo, abbiamo già perso troppo tempo.” Esclamò Elisio e i quattro, seguiti dalle loro reclute. Entratati nelle Cascate le trovarono completamente deserte; non c’era anima viva e l’unico rumore che si sentiva era quello delle cascate.
    “Che strano…” disse Max “mi sarei aspettato di trovare chissà quanti Draconidi a cercare di fermarci…”
    “Saranno scappati tutti a gambe levate!” esclamo Guzman
    “Meglio!” rispose Elisio “almeno abbiamo la via libera.”
    “Sarà ma non mi fido… sarà meglio prendere la precauzione che abbiamo concordato” disse Max visibilmente preoccupato.
    Gli altri tre erano chiaramente convinti che il loro compagno fosse troppo paranoico, ma d’altronde non gli costava nulla, quindi presero comunque la precauzione e proseguirono. Improvvisamente, da dietro le formazioni rocciose e le cascate uscirono numerosi Noivern che iniziarono a produrre potenti Baraonde. Alcune reclute scapparono a quei terribili suoni, altre svennero; i cattivi si tapparono le orecchie, ma erano comunque storditi da quel terribile suono. Improvvisamente una figura draconica piombò dal cielo e colpì Gollisopod, scagliandolo contro una parete; i quattro fecero appena in tempo ad accorgersi di quello che era successo che un Tyrantrum sbucò dal nulla e si schiantò contro Weavile, mentre un Noivern colpì un già stordito Camerupt con un'altra Baraonda e un Goodra si occupò di Houndoom. Il suono cessò e i cattivi, appena ripresosi stavano per tirare fuori altre Pokéball, ma vennero immediatamente circondati da decine di Draconidi e i loro Pokémon Drago, guidati da una ragazza che per Max era molto familiare.
    “Lyris?” esclamò il leader del Team Magma.
    “Proprio io” rispose lei “pensavo avessi abbandonato i tuoi piani.”
    “E rinunciare all’occasione di creare un mondo migliore?”
    “Tu non vuoi davvero migliorare il mondo, vuoi solo dimostrare che hai ragione e soddisfare il tuo ego. In ogni caso, qualunque siano i vostri intenti, non vi permetterò di mettere le mani su Rayquaza. Avete fatto un errore a venire qui: conosco questo posto come le mie tasche, inclusi tutti i possibili nascondigli, e le entrate segrete per poter avvertire il mio popolo senza che voi mi vedesse. L’idea delle Baraonde mi è venuta pensando a Syril, sapeste quanti mal di testa mi ha provocato! Ormai siete circondati, arrendetevi.”
    “Non hai paura che possano usare quella loro cintura per teletrasportarsi da Rayquaza?” intervenne uno dei Draconidi
    “Primo, grazie di averglielo ricordato” disse Lyris piuttosto arrabbiata “secondo, possono scappare, anche se non gli conviene provarci perché appena vedo anche solo un piccolo movimento della mano il mio Salamence farà fuoco, e sono sicuro che gli altri Draconidi si comporteranno allo stesso modo, ma non credo possano teletrasportarsi dove gli pare, o si sarebbero risparmiati molte complicazioni in molte situazioni diverse, o sbaglio?”
    “Non ti sbagli” disse Cyrus imperturbabile “il teletrasporto è un processo molto rischioso, c’è sempre il pericolo di trovarsi incastrati in un oggetto o essere vivente, per questo ci trasportiamo solo in una zona della base che lasciamo appositamente libera. I Pokémon Psico non hanno questi problemi, il motivo non è ancora chiaro ma…”
    “Stop!” esclamò la ragazza “perché mi stai dicendo tutto questo? Per caso vuoi perdere tempo?”
    “Esattamente!” disse sorridendo, mentre un ruggito rimbombò nel sottosuolo “noi del Team Union abbiamo molte risorse, come sistemi di occultamento per muoverci non visti e piazzare l’armatura di controllo sul nostro bersaglio.”
    Detto questo, Rayquaza sbucò dal sottosuolo.

    Le due ragazze e le due professoresse continuarono a seguire i quattro cattivi attraversando tutte le bellissime zone: il maestoso Monte Spiglolo, l’incantevole Grotta Refrigerio piena di bellissime formazioni di ghiaccio, l’inquietante ma affascinante Maniero antico e così via. Anita non poteva negare che quelli fossero davvero dei posti da sogno, gli habitat perfetti per i Pokémon del Dream World. C’era solo un problema:
    “Non ne posso più di camminare! Non potemmo semplicemente attaccare i cattivi e sconfiggerli qui? D’altronde a cosa serve scoprire il loro piano, basta che li fermiamo”
    “Anita, rifletti. Sono troppo forti, non riusciremo mai a sconfiggerli in un combattimento diretto” spiegò Aralia “abbiamo provato in tutti i modi a fermarli o rallentarli, ma senza successo.”
    Era vero: prima mentre scalavano il Monte Spigolo avevano tentato di utilizzare attacchi o rumori improvvisi per far perdere loro la presa, per poi acchiapparli al volo con Pokémon Psico o Volante (volevano evitare di ucciderli se non strettamente indispensabile, soprattutto Samina). Tuttavia, appena si sono accorti che la situazione era rischiosa si sono appoggiati su una sporgenza rocciosa e Giovanni ha mandato un Excadrill e aveva scavato un tunnel nella montagna grazie al quale avevano potuto superare la montagna senza difficoltà. Nella Grotta Refrigerio la loro prima idea era stata scatenare i Pokémon selvatici perché si occupassero loro dei loro avversari, ma questi si erano rivelati molto meno aggressivi delle loro controparti reali, probabilmente aveva a che fare con tutta la faccenda del luogo da sogno, in effetti Alcide le aveva spiegato che lì non si catturava i Pokémon lottando, ma si stringeva amicizia con loro tramite giochi o qualcosa del genere… Perciò avevano provato a precederli grazie alle conoscenze di Zania della grotta e a causare una frana per bloccare loro il passaggio, per poi tendere loro un’imboscata se avessero distrutto la barriera, ma li avevano aspettati a lungo prima di rendersi conto che erano sbucati fuori dalla grotta, probabilmente usando Fossa, e se la Cincino di Aralia non fosse scappata per un rumore non se ne sarebbero mai accorti, o comunque troppo tardi. Per fortuna erano riusciti a raggiungerli di nuovo, e avevano provato ad organizzare un finto attacco con i loro Pokémon, ma loro si erano riusciti a respingerli. L’ultimo tentativo era stato usare Pioggiadanza in combinazione con dei Tuoni per spingerli a rifugiarsi nel Maniero Antico, ma ne erano usciti con sorprendente facilità, nonostante fosse letteralmente infestato da Spettri. Forse anche loro erano tranquilli lì? Si aspettavano comunque che qualcuno provasse a spaventarli per divertimento, visto che era quello che a gli Spettri piace fare…
    In ogni caso quella situazione stava iniziando a stancarla: erano ormai quasi arrivati all’Albero dei Sogni e non erano riusciti ancora a trovare un modo per fermali
    “Adesso basta” esclamò “o li fermiamo ora, o chi sa cosa potranno fare!”
    “Ma Anita...” iniziò Zania, ma Rina la interruppe
    “Devo ammettere che ha ragione; tutte le nostre tattiche hanno fallito, l’attacco diretto è l’unica che ci rimane. Guardate, sono già ai piedi dell’albero!”
    “Le ragazze hanno ragione Zania” ammise Aralia “anche io non sono sicura che ce la faremo, ma dobbiamo tentare.”
    Le due ragazze e le due professoresse mandarono i loro Pokémon: Aralia scelse Cincinno, Zania Munsharna, Anita Emboar, Axorus, Archeops, Vanilluxe, Gollurk e Elektross e Rina Serperior, Delibird, Audino, Simpour , Durant e Chandelure. I Pokémon caricarono con l’intenzione di attaccare i cattivi a sorpresa e immobilizzarli… ma questi scomparvero, e al loro posto apparve uno Zoroark che rise, mentre scompariva in un fascio di energia rossa, non prima di aver premuto un pulsante. Una cupola di energia si formò intorno ai Pokémon, e i quattro criminali uscirono dalla boscaglia.
    “Ho fatto bene a prendermi uno Zoroark, d’altronde ho esperienza con questa specie” disse Ghecis sorridendo.
    “Come avete fatto?” chiese Anita
    “Ci siamo accorti che ci stavate seguendo fin dall’inizio, e alla Grotta Refrigerio abbiamo colto l’occasione per depistarvi” spiegò Ivan
    “Vi consiglio di non fare una mossa” disse Giovanni “quella cupola è generata grazie ad un congegno che altera l'energia onirica di questo posto, riuscendo ad alterare in una certa misura la realtà del Dream World. Possiamo cancellare dall'esistenza i vostri Pokemon in qualunque momento”
    Le ragazze a malincuore dovettero obbedire e i criminali li imprigionarono in una cupola simile a quella dei loro Pokémon.
    “Perché non ci liberiamo subito di loro?” chiese Ivan
    “Non credo sia necessario” rispose Samina “non possono fuggire dalla cupola e possono essere ottimi ostaggi in futuro”
    “Cosa avete intenzione di fare?” le chiese Anita infuriata
    “Vogliamo accedere alla Zona Profonda del Dream World” disse Ghecis
    “Cosa volete dire?” chiese Zania, preoccupata ma allo stesso tempo incuriosita
    “Quest’isola è l’incarnazione fisica dei sogni dei Pokémon, un sogno collettivo che rappresenta l'habitat ideale di tutti i Pokémon, e perciò anche se a voi sembra sempre uguale in realtà può presentare delle variazioni anche leggere a seconda dell'epoca e di ciò che i Pokémon sognano in quel determinato momento” spiegò Samina “ma sotto le radici dell'Albero dei Sogni, l'unica zona dell'isola che rimane invariata a prescindere da quello che i Pokèmon sognano c’è la Zona Profonda, dove si trova l’Energia Onirica allo stato puro. Lì è dove i sogni e gli incubi hanno avuto origine e dove si trova il nostro obiettivo.”
    “Tagliamo corto, non è necessario dare loro troppe spiegazioni” la interruppe Giovanni, per poi mandare Excadrill e iniziare a scavare sotto l’albero.

    Lyris e il resto dei Draconidi si lanciarono all’inseguimento di Rayquaza, che sotto il controllo dell’armatura era uscito dalla grotta e si stava allontanando sempre di più
    “Non capisco… se vogliono catturare Rayquaza, perché non lo teletrasportano alla base come fanno sempre…”
    “Non lo so… forse vogliono portarlo da qualche parte ad Hoenn?” ipotizzò Lyris “in ogni caso, dobbiamo trovare il modo di liberarlo dal controllo, ci serve aiuto”
    In quel momento vide due figure, una rossa e una blu volare ad una rapidità impressionante verso il Pokèmon Drago. Erano i leggendari Eoni, Latios e Latias, dovevano aver percepito la minaccia. I due spararono un’Abbagliante e una Foschisfera al Pokémon, per poi iniziare a colpire la sua Armatura con dei Dragobolide.
    “Dobbiamo aiutarli!” esclamò la ragazza mandando Salamence “Mirate all’Armatura di Controllo, dobbiamo distruggerla per liberare Rayquaza”
    “E’ tutto inutile!” disse Max, arrivando improvvisamente alle sue spalle “questo è un modello migliorato dell’Armatura, si fissa al corpo del Pokémon ed è impossibile rimuoverla, e lo strato esterno è costruito in modo da resistere a qualsiasi mossa Pokémon. Ogni vostro sforzo è inutile!”
    Lyris infuriata ordinò a Tyrantrum di attaccare, ma Max si teletrasportò via
    “Allora? Che facciamo? Nemmeno Latios e Latias possono distruggerla.”
    La ragazza guardò i due lanciare inutilmente Dragomolidi e tentare di rimuove l’armatura con Psichico invano.
    Lyris non sapeva che fare: non poteva lasciare Rayquaza in mano a quei criminali, doveva pensare a qualcosa… “Se l’armatura non può essere distrutta dall'esterno… Ma certo!”
    “Ti è venuto in mente qualcosa Lyris?”
    “Immaginate cosa accadrebbe se Rayquaza crescesse improvvisamente di dimensioni, finirebbe per distruggere l’armatura dall’interno!”
    “Stai suggerendo di Megaevolverlo? Lyris… Non siamo i suoi prescelti, e in ogni caso, se non funzionasse diventerebbe ancora più pericolo.”
    “Lo so, ma secoli fa sono state proprio le preghiere del nostro popolo a farlo megaevolvere, oggi la storia potrebbe ripetersi. Noi siamo il popolo dei Draconidi, da sempre i custodi dei segreti di Rayquaza, è nostro dovere proteggerlo ad ogni costo!”
    Gli altri si mostrarono inizialmente un po’ esitanti, ma alla fine annuirono. Lyris attivò la Pietrachiave e i Draconidi iniziarono a pregare.

    Excadrill finì di scavare le radici dell’albero e i quattro cattivi entrarono nel tunnel appena creato. Appena entrati si trovarono in un bizzarro spazio multicolore. Quello era il luogo in cui tutti i sogni avevano origine, e infatti iniziarono ad avere delle strane visioni: Giovanni vide se stesso in un enorme palazzo con il simbolo del Team Rocket, che governava sul tutto il mondo con suo figlio a fianco; Ivan vide un bellisimo e vasto oceano; Ghecis vide se stesso come re di Unima; Samina vide inizialmente se stessa in Ultramondo circondata dai Nihlego, ma poi l’immagine iniziò a distorcersi… Adesso le sembrava di vedere qualcun altro al suo fianco, un uomo e due ragazzini, molto familiari… ed erano felici…
    “Non distraiamoci!” disse distogliendo improvvisamente lo sguardo “dobbiamo rimanere concentrati sul nostro obiettivo”
    Improvvisamente un Neropulsar e uno Psicoraggio venero sparati in direzione dei quattro, mandandoli per un soffio. Come previsto Cresselia e Darkrai, che essendo nati in quel luogo potevano accedervi liberamente, erano intervenuti per porteggerlo.
    “Ivan, Samina, voi tratteneteli, io e Giovanni proseguiamo!” disse Ghecis. La donna mandò Pheromosa ordinandogli di attaccare Darkrai, mentre l’uomo mandò il suo Sharpedo contro Cresselia. Giovanni e Ghecis proseguirono in quel bizzarro luogo, finché non lo videro: il Pokémon dei desideri, la vera fonte dei poteri dell’albero: Jirachi. Il suo corpo fisico si trovava sulla Terra, nel loro covo per la precisione, ma durante il suo sonno millenario il suo spirito si trovava nel piano astrale, ovvero il Dream World, e disturbandolo lo avrebbero svegliato prima del tempo. In questo modo il loro desiderio sarebbe divenuto realtà. Rhyperior e Hydreigon presero la mira, e…

    “Dobbiamo uscire di qui!” esclamò Anita “altrimenti, chissà quali saranno le conseguenze…”
    “Abbiamo provato di tutto” disse Aralia “questo campo di forza sembra indistruttibile. Anche scavare sotto o usare il Teletrasporto è stato inutile. ”
    “Eppure ci deve essere qualcosa che possiamo fare. Non possiamo lasciarli vincere così!”
    “Aspettate un attimo… Questo è un sogno vero?” chiese Rina “allora non dovrebbe essere tutto possibile?”
    “Non penso funzioni proprio cosí" disse Zania “Questo è un piano astrale in cui viene proiettato un sogno collettivo di tutti i Pokémon esistenti, difficilmente il sogno di uno solo potrebbe alterare qualcosa, forse se tutti i Pokémon qui presenti facessero lo stesso sogno qualcosa si potrebbe modificare, ma altrimenti… A meno che… Ma certo! Il Fumonirico di Munsharna può manipolare i sogni! Potremmo usarlo per proiettare nelle menti di tutti i Pokemon del Dream World un sogno in cui noi siamo liberi, che qui diverrebbe realtà ”
    “Sì ricordo che il Team Plasma lo voleva usare in un modo simile …” disse Anita “ma come facciamo? Ne abbiamo uno solo ed è bloccato nell’altra cupola…”
    Improvvisamente videro dei cespugli muoversi e un altro Munsharna uscì fuori. Vedendo i suoi occhi brillare capirono subito che il Pokémon di Zania lo aveva richiamato con la telepatia. Munsharna si mise in contatto con i suoi simili e presto il Fumonirico inziò a diffondersi nell’isola e le cupole scomparvero;
    “Forza adesso andiamo a fermarli!”
    “Aspetta!” la bloccò Rina. Sapeva che l’attacco diretto non avrebbe funzionato, ma il suo lavoro al Pokéwood le aveva insegnato a trovare soluzioni originali ai problemi, come le eroine dei suoi film, e forse le era venuta un’idea “Zania, l’albero dei sogni può far manifestare solo i Pokémon all’Intramondo?”
    “Abbiamo fatto delle prove e sembra funzionare con qualsiasi cosa…”
    “Perfetto! Mi servono delle bacche”
    Le altre tre sembravano confuse ma le diedero tutte le bacche che avevano, e lei le lanciò all’albero. Gliene servivano un bel po’, perché doveva rispedire quattro persone e i loro Pokémon dritti nel mondo reale. Chiuse gli occhi ed espresse il desiderio.

    Latios cadde a terra. Latias recuperò energia con Ripresa, ma sembrava anche lei sul punto di cedere. I Draconidi continuavano a pregare, ma sembravano aver fatica a raggiungere Rayquaza.
    “Forza Rayquaza, devi riuscire a sentirci!” pensò forte Lyris. Aveva dedicato tutta la sua vita a cercare il leggendario Rayquaza, il Pokémon a lungo venerato dai Draconidi. Non era riuscita a connettersi con lui durante l’incidente Delta, ma doveva farlo ora… Penso a tutte le imprese che aveva compiuto, a tutti gli allenamenti a cui si era sottoposta, a tutte le scelte che aveva fatto, alla sua amica Syril e a suo sacrificio… Chiuse gli occhi, e sentì una forte energia al polso. Li riaprì e vide la Pietrachiave brillare fortissimo. Rayquaza si illuminò della stessa luce, la sua forma iniziò a cambiare e soprattutto iniziò a crescere. L’Armatura di Controllo si spezzò e Rayquaza smise di attaccare.
    Il Pokémon si rivolse verso Lyris, e la sua voce rimbombò nella testa della ragazza
    “Custode dei Segreti, devo ringraziarti. Non solo mi hai liberato, ma hai mostrato una determinazione, un coraggio e una risolutezza senza pari, che non vedevo da secoli negli umani, nemmeno in Brendon. Hai dato tutto per raggiungere i tuoi obiettivi, e questo ti rende onore. Spero che lui non si offenderà per quello che sto per dire, ma da oggi sei la mia nuova prescelta.”
    Lyris non sapeva cosa dire, ma stava scappiando di gioia. Tuttavia, un dubbio le rimaneva: cosa cercavano Max e gli altri.

    “Ho saputo che gli altri quattro hanno fallito, compreso Ivan” disse Max con una nota di disprezzo e di scherno
    “Già, pare che si siano improvvisamente materializzati nell’Intramondo e non abbiano neanche capito il perché. Questa potrebbe essere una complicazione, ma mi pare che Genius avesse detto di aver già pensato ad una soluzione alternativa, quindi poco male. L’importante è che noi portiamo a termine il nostro scopo”
    Il diversivo con Rayquaza aveva funzionato. Il loro capo aveva scoperto un sistema di tunnel sotterranei che partiva dalle Cascate Meteora e passava sotto tutte e tre le grotte dei Regi. Ora dovevano solo dare il via al recupero.

    Edited by Pokemario 01 - 31/3/2021, 11:14
     
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    Capitolo 31: il ritorno del re (riferimenti puramente casuali)
    Victor e Gloria sorrisero: le prime due prove del Dojo Master erano state superate, e nemmeno con troppa difficoltà. La prima consisteva nello sconfiggere tre Slowpoke da una velocità assurda, mentre la seconda nel raccogliere dei funghi. Quest’ultima era stata superata solo da loro due e da Sofora e Savory, quegli altri due ragazzi che avevano incontrato prima. Victor sospettava che avessero tentato di sabotare le prove: era un’accusa forte, lo sapeva, ma le prove erano forti. Nella prima sfida si erano trovati a inseguire due Slowpoke, notando solo in seguito ma per fortuna in tempo che non avevano il logo di quelli di Mustard, quindi non erano quelli da sconfiggere per la prova, ma allo stesso tempo non potevano essere selvatici perché avevano la stessa velocità degli altri, il che voleva dire che qualcuno li aveva preparati apposta per depistarli, e guarda caso Sofora che Savory erano specialisti Veleno e Psico rispettivamente, i due tipi delle evoluzioni di Slowpoke. Nella seconda prova, ogni volta che trovavano dei funghi una nube di fumo li avvolgeva e questi sparivano; dopo un po’ si erano accorti di essere seguiti da un Weezing e un’Alakazam e li avevano sconfitti, ma se non avessero avuto la fortuna di trovare un grosso giacimento di funghi nel Tunnel Riscaldamento avrebbero perso la prova.
    Gloria inizialmente non voleva pensare che quei due stessero barando, ma anche lei aveva dovuto ammettere che la situazione era a dir poco sospetta. Adesso avrebbero dovuto affrontare la terza prova, ovvero un mini torneo tra i quattro vincitori della seconda prova. Victor avrebbe dovuto affrontare Sofora e Gloria Savory; sperava che quei due non avessero in serbo qualche altra scorrettezza.

    Brandobaldo e Scudobaldo scesero dalla nave, ringraziando il capitano con un grosso inchino; quello lì guardò in modo strano, come se non avesse apprezzato il loro gesto elegante. Notarono anche che fissava spesso i loro capelli, doveva essere rimasto colpito dalla raffinatezza delle pettinature. In ogni caso, quella era senza dubbio l’isola che il Team Union aveva indicato loro. Colpiti dal loro coraggio, l’organizzazione aveva dato loro un’opportunità per riscattarsi dall’increscioso fallimento. Il loro scopo era semplice: rapire Mustard e farsi rivelare la natura e la posizione dell’armatura occulta. Non potevano fallire.

    Rosso e gli altri ragazzi giunsero al punto prestabilito. Li, nella Landa Corona, si sarebbero dovuti incontrare con l’uomo che li avrebbe aiutati a scoprire il prossimo bersaglio del Team Union. Immediatamente dopo la sconfitta di Eternatus, infatti, avevano deciso di fare un giro per la regione per controllare che fosse tutto a posto e avevano scoperto una fuga di notizie su internet, che riportava informazioni sull’antica leggenda del “vero re di Galar”. Questo mito, da tempo creduto solo una favola, sosteneva che Calyrex, un Pokémon leggendario dalla natura ignota, fosse stato in passato il vero re di Galar, con grandi poteri tra cui un controllo della natura tale da far crescere le piante e spostare intere foreste, e con la capacità di vedere passato presente e futuro, grazie alla quale aveva salvato la regione da un meteorite. Stando a quello che gli abitanti avevano detto loro, erano in pochi a credere alla leggenda, sia perché l’idea che la regione fosse governata da un Pokémon sembrava a molti assurda, sia perché Calyrex era un Pokémon relativamente debole per essere un leggendario. Tuttavia, la scoperta che gli eroi di Galar erano Zacian e Zamazenta avevano convinto alcuni a rivalutare almeno in parte quel mito, dato che ormai era chiaro che i Pokémon avevano avuto una grossa influenza nella regione. Il fatto che la notizia fosse trapelata proprio dopo la rivelazione però era a dir poco sospetta, e stavano iniziando a pensare fosse un piano a lungo termine del Team Union. Non capivano cosa ci guadagnassero dal far conoscere a tutti la leggenda di Calyrex, ma era meglio andare a controllare, ecco perché si erano recati in quello che si diceva essere il suo regno, la Landa Corona. Ed ecco perché avevano chiamato un esperto.
    “Scusate il ritardo” disse una voce. I ragazzi si girarono e videro arrivare un uomo dalla pelle scura vestito d’arancione, accompagnato da una ragazza dagli occhi verdi e i capelli chiari, colorati di rosa nella parte inferiore.
    “Sei la nostra guida?” chiese Lucas
    “Si, mi chiamo Peony, sono un esperto delle leggende della Landa Corona e da tempo cerco indizi sul mito di Calyrex, grazie a voi potrei finalmente riuscire a trovare le prove”
    “Aspetta, ho sentito parlare di te” esclamò Calem “tu sei stato il Campione di Galar in passato, giusto?”
    “Si, sono stato anche un Capopalestra, ma è stato tempo fa, ormai mi sono ritirato dalle lotte ufficiali e ho trovato una nuova passione. In ogni caso, questa è mia figlia Nia. È un abile allenatrice e ci aiuterà nella missione, non è vero?”
    “Si papŔ disse lei, apparentemente non molto convinta
    “Scusatela, lei di solito non condivide la mia passione” si affrettò a spiegare il padre “sono riuscita a convincerla perché si trattava di una missione importante.”
    La ragazza si limitò ad annuire, e i ragazzi decisero di lasciar perdere e concentrarsi sulla ricerca. Seguendo Peony giunsero ad una casetta; l’uomo aprì la porta e li fece entrare.
    “Questa la mia casa, e qui tengo tutte le informazioni che ho trovato sui miti della Landa Corona. Allora… Uccelli leggendari no… Regi no… Ecco, Calyrex! Stando alle leggende Calyrex era noto come il Re della Fertilità e governava su Galar; aveva anche un fido destriero, un cavallo bianco… o nero… le fonti sono contrastanti… in ogni caso, un giorno scomparve misteriosamente, e sebbene sia stato recentemente riavvistato nella Landa Corona, i suoi poteri sono di molto inferiori a quelli che aveva in passato.”
    “E’ tutto?” chiese Armonio “non c’è altro?”
    “No, mi dispiace…”
    “E quello cos’è?” chiese Alcide indicando uno strano oggetto legnoso posto sopra un tavolino.
    “Ah, quello? Niente di che, è solo un cuscino che ho trovato in giro.”
    “Un cuscino? Di legno?”
    “E’ più comodo di quello che sembri”
    Alcide decise di lasciar perdere; Lucas invece scrutò la roccia con attenzione.
    “Posso vedere un’immagine di Calyrex?” chiese. Peony gliene passò una e Lucas la esaminò con attenzione”
    “Mentre entravamo ho notato una statua di un Pokémon a cavallo… Somigliava a Calyrex, ma gli mancava l’enorme cranio… E quel cranio somiglia proprio all’oggetto che abbiamo qui.”
    “Vorresti dire che…”
    “Dovremmo almeno fare un tentativo.”
    I ragazzi uscirono e posizionarono la roccia sulla statua”
    “Ci sta bene…” notò Peony “ma non sembra succedere nulla…”
    “Che ti aspettavi papà?” chiese Nia “che completata la statua venisse evocato magicamente Calyex?”
    “No, certo che no, ma…” improvvisamente alzò lo sguardo e rimase paralizzato.
    “Che succede papà?” disse alzando lo sguardo, e allora lo vide; il leggendario Calyerx stava levitando verso di loro.
    Peony stava per dire qualcosa, ma il Pokémon rivolse il braccio verso di lui e una strana energia psichica lo avvolse, facendolo levitare
    “Cosa stai facendo a mio padre?” esclamò Nia infuriata, mettendo la mano sulla Pokeball
    “Non dovete preoccuparvi” disse Peony, o quantomeno, la voce proveniva dal suo corpo, ma era chiaro che non fosse lui a parlare “non ho intenzione di fare lui alcun male, sfortunatamente nelle mie condizioni questo è l’unico modo che ho per comunicare con gli umani. Sono Calyrex, re dell’abbondanza ed ex sovrano di Galar. Vi devo ringraziare per aver riparato la mia statua, ho saputo che cercate informazioni sulla mia storia, e penso che sia giusto che sappiate. Un tempo Galar era dominata dai Pokémon e io ero il loro sovrano; tuttavia, le cose cambiarono con il sopraggiungere della Notte Oscura. I miei fedeli cavalieri, Zacian e Zamazenta, sconfissero la minaccia, ma nello scontro rimasi ferito e persi le briglie che usavo per controllare i miei fidi destrieri. Indebolito, non potevo più garantire la fertilità della Landa Corona, così mi ritirai, ma questo non fece che peggiorare la situazione. Con i secoli umani e Pokémon si scordarono dell’epoca in cui noi governavamo, alcune delle nostre storie furono considerate delle leggende, altre furono distorte e alterate. Avrei voluto far sapere agli abitanti di Galar chi fossi e come stavano davvero le cose, ma sfortunatamente non era così semplice. Vedete, il mio potere deriva dalla fede: più gli umani e i Pokémon smettono di credere in me, più io mi indebolisco. Ma grazie agli eventi recenti, parte della fede in me è stata ripristinata e ho riacquisito poteri sufficienti per comunicare tramite un corpo umano. Ho bisogno del vostro aiuto per riacquisire i miei pieni poteri e ritrovare i miei destrieri.”

    “Noi ti aiuteremmo volentieri” disse Calem “ma dobbiamo avvisarti: sospettiamo che degli uomini malvagi stiano cercando di mettere le mani su di te.”
    “E’ terribile! Ma se è così, è un motivo in più per riacquisire i miei antichi poteri”
    I ragazzi annuirono, ma avevano paura di star cadendo dritti nella trappola del Team Union.

    Victor strinse i denti. Come si aspettava Sofora e Savory avevano giocato sporco; lui stava affrontando la prima, ma il campo di battaglia era stato fin da subito disseminato di Fielepunte e il suo Sirfetch’d faceva fatica a restare in piedi a causa dell’avvelenamento. Intanto Gloria stava combattendo Savory che aveva creato un Campo Psichico mettendo in seria difficoltà la sua Cursola. Musard aveva notato le scorrettezze, ma stranamente non aveva detto nulla, forse voleva vedere come reagivano a un imprevisto. Victor stava per farsi venire un’idea, quando improvvisamente fecero irruzione un gruppo di uomini con una divisa familiare: quella del Team Union. Victor e Gloria si girarono di scatto e anche Sofora e Savory abbandonarono subito lo scontro. Musard mandò il suo Kommo-o, mentre Tania schierò un Darmanitan.
    “Felice di rivederla, maestro!” disse una voce; all’ingresso apparvero Brandobaldo e Scudobaldo, con le loro solite pettinature assurde
    “Voi due!” esclamò Mustard
    “Ma sono quei due buffoni reclutati dal Team Union!” disse Gloria “lei li conosce?”
    “Sono stati dei miei allievi in passato, ma non sono riusciti a superare nemmeno la prima prova.”
    “Quelle ridicole prove erano indegne del nostro lignaggio” disse Brandobaldo
    “Ora siamo venuti a prenderci il premio che ci spettava: l’Armatura occulta”
    “Non la consegnerò mai a due come voi!”
    “Ah davvero? Penso che riusciremo a convincervi invece perché abbiamo un ottimo argomento” disse mentre alcune reclute del Team Union portavano un bambino legato e imbavagliato
    “Hyde!” esclamò Tania “lasciatelo mostri!”
    “Vogliamo solo uno scambio equo. Non fate scherzi, mi raccomando!”
    “D’accordo…” sospirò Mustard
    “Ma maestro…” cercò di dire Victor, ma venne subito interrotto.
    “Mi dispiace, ma Hyde è troppo importante per me” disse, ma Victor notò che stava facendo l’occhiolino.
    Mustard condusse il baldo duo alla stanza principale del Dojo mentre Brandobaldo e Scudobaldo trasportavano Hyde tenendo per le braccia, e aprì una porticina, dalla quale uscì una piccola orsacchiotta.
    “E questo mostriciattolo cosa sarebbe?”
    “Questa è Kubfu, l’armatura occulta del Dojo Master e una degli unici due esemplari rimasti di questa specie, che è ormai considerata leggendaria”
    “Sarebbe tutto qui? Questa piccoletta è la leggendaria armatura occulta”
    “Va ovviamente fatta evolvere, ma vi assicuro che non è affatto da sottovalutare, non è vero?”
    A quel segnale la Pokèmon assestò un forte pugno nelle parti basse di Brandobaldo, che subito mollò la presa sul braccio di Hyde, consentendogli di dare un calcio nello stesso punto a Scudobaldo. Kubfu ruppe poi le corde a mani nude, mentre il Kommo-o e il Dramantian di Mustard e Tania scagliavano attacchi per fornire un diversivo sufficiente per permettere a loro figlio di sfuggire dalle grinfie dei criminali.
    “Victor, Gloria, Sofora Savory, portate in salvo Kubfu, a loro ci penso io” esclamò Mustard, poi premette un pulsante su una Pokéball, e da una stanza adiacente uscì un grosso orso simile a Kubfu che incominciò ad attaccare i membri del Team Union. Gloria prese Kubfu in collo e insieme agli altri tre iniziò a correre fuori dal Dojo.

    Gli otto ragazzi avevano fatto un ottimo lavoro. In poco tempo erano riusciti a trovare informazioni sui destrieri di Calyrex, piantare semi di carota in due campi per attirali, ottenere da loro dei crini e intrecciarli con dei fiori per creare delle briglie e infine aiutarlo a catturarli. Ora Calyrex sedeva in groppa a Spectrier, uno spettrale cavallo viola, mentre al suo fianco cavalcava Glastrier, un cavallo dalla criniera di ghiaccio.
    “Grazie di avermi aiutato” disse Calyrex. Ormai i suoi poteri erano sufficienti per permettergli di comunicare telepaticamente, per questo aveva lasciato Peony, al quale avevano spiegato tutta la situazione. “ma ho ancora bisogno di voi: aiutatemi a diffondere la verità sulla mia natura in tutta la regione”
    In quel momento il telefono di Peony squillò. “Pronto? Si Olive, sei tu? Davvero? È fantastico! Arriviamo!”
    “Cosa succede papà?” chiese Nia
    “Pare che la Macro Cosmos abbia organizzato una sorpresa. Andiamo subito al villaggio.”
    I ragazzi erano perplessi, ma lo seguirono, insieme a Calyrex e ai destrieri. Arrivati lì trovarono un enorme folla, tra cui molteplici dipendenti della Macro Cosmos e Olive a fianco di un grosso container con il simbolo dell’azienda.
    “Ecco Calyrex! Ecco il re dell’abbondanza!” esclamarono i paesani a gran voce”
    “Cosa succede qui?” chiese il Pokèmon visibilmente confuso
    “La Macro Cosmos ha deciso di organizzare un evento per far conoscere Calyrex a tutti gli abitanti della regione; questo container scorterà in sicurezza il re e i suoi destrieri fino allo Stadio della Lega Pokémon, dove abbiamo invitato quanti più spettatori possibili. Lì Calyrex potrà dare dimostrazione dei suoi poteri, e tutti torneranno a credere in lui.”
    Calyrex era al settimo cielo, e con i due destrieri si avviò subito verso il container. I ragazzi erano però perplessi, Lucas in particolare. Come aveva fatto la Macro Cosmos ad organizzare tutto questo in così poco tempo? Come sapevano di Calyrex? Forse glielo aveva detto Peony? Ma quando, prima che iniziassero il viaggio? Era così fiducioso che lo avrebbero trovato? E come sapeva che il suo potere derivava fede? Forse voleva solo farlo conoscere alla regione? Si trattava di una coincidenza? Eppure, prima Peony sembrava sorpreso dalla telefonata… O almeno così voleva far credere loro… Le parole che aveva detto gli erano sembrate piuttosto artefatte, innaturali… Nonostante ciò non poteva credere li stesse tradendo. Peony sembrava una brava persona, e Olive da quello che gli avevano detto Victor e Gloria era fedelissima a Rose… Già Rose… Strano che non fosse preoccupata per lui dato che era tenuto in ostaggio dal… Dal Team Union…
    “Attento Calyrex, è una trappola” urlò, ma era troppo tardi, ormai era entrato. Il container si richiuse e i dipendenti della Macro Cosmos saltarono subito addosso a loro e agli abitanti del villaggio, immobilizzando tutti inclusi Peony e Olive.
    “Perspicace, ma non abbastanza svelto” disse una voce familiare; Markus uscì dalla folla, accompagnato da Brutus e Brain
    “Markus, dovevamo immaginarcelo! Mirate al potere di Calyrex non è vero?”
    “Esattamente. Questo container indistruttibile lo trasporterà in piena sicurezza allo stadio e assorbirà il suo potere a mano a mano che crescerà”
    “Abbiamo fatto quello che chiedevate, adesso ridateci il presidente!” esclamò Olive
    “A dire il vero abbiamo ancora bisogno di lui. Quindi mi rincresce, ma non potremo mantenere il patto.”
    “Farabutto!”
    “Lasciatemi andare!” esclamò Calyex dalla sua prigione “sono il re di Galar”
    “Un re che non è nulla senza i suoi sudditi. Non trovi che sia ironico? Dovresti essere un Leggendario, un essere superiore, ma il suo potere deriva da noi umani. Senza di noi non sei niente, il che significa che noi siamo superiori a te. C’è un motivo se ormai sono gli umani a regnare su questa regione e non i Pokémon. È come dovrebbe essere, e come presto sarà ovunque. Noi siamo i veri dei.
    “Non la farete franca. Aspettate che arrivino i miei cavalieri…”
    “Ma al momento sei troppo debole per contattarli, non è vero? E i loro prescelti al momento sono… piuttosto impegnati. Non avrei mai pensato che avremmo trovato un’altra utilità per quei due imbecilli, ma d’altronde anche se falliscono a noi non cambia nulla, ci basta che tengano quei due mocciosi impegnati Ma abbiamo discusso abbastanza. Fate decollare il container”
    I “dipendenti della Macro Cosmos” premettero un pulsante e dei razzi apparvero sotto il container, che prese il volo. I ragazzi stavano cercando di fare qualcosa, quando sentirono la voce di Calyrex nella loro testa.
    “Non tutto è perduto. I miei poteri non sono sufficienti per rompere questa capsula né per contattare i miei cavalieri, ma posso comunque creare un diversivo. E’ rischioso perché sto per richiamare telepaticamente l’attenzione di Pokémon piuttosto aggressivi, ma è l’unica speranza che abbiamo. Mi spiace farvi un’altra richiesta dopo tutto quello che avete fatto per me, ma ho bisogno di voi un’ultima volta.”
    Detto questo, per un po’ sembrò non succedere nulla, dal cielo piombarono tre Pokémon. Sembravano gli Uccelli Leggendari, ma erano diversi. Articuno aveva un piumaggio viola e sembrava volare senza sbattere le ali, Zapdos aveva un piumaggio arancione e grosse e muscolose zampe e Moltress era nero con grosse fiamme violacee sulle ali. Il primo prese a sparare raggi di energia psichica dagli occhi sui membri del Tema Union, paralizzandoli, il secondo si fece strada assestando poderosi calci e il terzo avvolse gli avversari con un’aura simile al fuoco.
    I ragazzi approfittarono della confusione per divincolarsi da nemici che li bloccavano e mandare i loro Pokémon di tipo Volante, riuscendo a sfuggire insieme a Peony, Nia e Olive.
    “Mi dispiace per quello che è successo…” disse Peony quando furono al sicuro-
    “L’hai fatto per lo zio papà?” chiese Nia
    “Lo zio? Vuol dire che…”
    “Si, Rose è mio fratello. È una cosa di cui non parlo spesso, non perché non ci vada d’accordo ma ecco… con tutto il successo che ha avuto ho finito per sentirmi un po’ in ombra rispetto a lui, e se dicessi a chiunque che sono suo fratello, finirebbero per paragonarmi automaticamente a lui, e non è quello che voglio. Ma, nonostante ciò, tengo tantissimo a lui, così quando mi hanno detto che lo tenevano in ostaggio non ho potuto far altro per collaborare… d’altronde il mio compito era solo di stanare Calyrex, cosa che avrei comunque fatto, non sapevo che altro avessero in mente, solo che poi Olive mi avrebbe contattato e avrei dovuto recarmi al villaggio”
    “Io…” disse Nia “sapevo che zio Rose era in pericolo, ma non questo… io ti capisco papà, ma abbiamo messo Calyrex in pericolo…”
    È vero ma… non sapevo che fare… so di aver sbagliato, e mi dispiace di averti deluso, ma non potevo rinunciare a mio fratello. In più avevano detto che se avessi fatto qualche scherzo ti avrebbero preso di mira Nia, per questo ho insistito per farti venire con me, non volevo lasciarti da sola… ma allo stesso tempo avrei preferito non sapessi ti tutto ciò…”
    “Non tutto è perduto” intervenne Olive “ho già avuto a che fare con quei criminali, e per quanto tenga al presidente non avrei fatto un patto con loro senza prendere delle precauzioni. Adesso vi spiego…”

    Edited by Pokemario 01 - 12/4/2021, 11:26
     
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    Capitolo 32: Dei e re
    Hop era al settimo cielo: presto avrebbero potuto vedere il leggendario Re dell'Abbondanza. In quanto assistente della professoressa Sonia non poteva mancare all'evento, ma non lo avrebbe fatto comunque. Avrebbe voluto portare con se Zamazenta, ma era stanco dopo la lotta contro Eternatus e voleva lasciaro riposare un po'. Arrivati allo stadio furono accompagnati ai loro posti dai dipendenti della Macro Cosmos; era venuta pure la ormai ex professoressa Flora. Non vedeva l'ora che il Pokémon arrivasse, anche se c'era qualcosa che lo preoccupava un po': i dipendenti della Macro Cosmos gli stavano fin troppo intorno, un po' lo inquietavano, ma forse stavano solo facendo la guardia. C'erano alte probabilità che il Team Union attaccasse ed era giusto avere dei controlli, solo che non capiva perché proprio tutti intorno a loro. Ma probabilmente si stava preoccupando troppo, avranno pensato che il Team Union potesse prendere in ostaggio Sonia o lui che era il prescelto di Zamazenta. Era tutto normale, doveva solo rilassarsi.

    Victor, Gloria, Sofora e Savory corsero il più velocemente possibile con Kubfu in braccio. Il Team Union stava alle loro calcagna e non potevano seminarlo, quindi Victor mandò Corviknight e i due (tre con la Pokémon) salirono sopra. Avrebbero potuto chiamare i loro Leggendari, ma dovevano ancora riprendersi dalla battaglia, non volevano disturbarli a meno che non fosse strettamente necessario, ed erano abbastanza sicuri di potersela cavare da soli.
    "Sofora" esclamò Victor "hai qualcosa per rallenatrli?"
    "Nessun problema!" rispose lei con uno dei suoi sorrisi fintissimi. Victor non si fidava ancora del tutto di loro, ma dovevano collaborare se volevano portare Kubfu al sicuro.
    Sofora mando il suo Weezing che lanciò un Muro di Fumo verso il basso
    "Questo li rallententerà e gli impedirà di vedere dove andiamo"
    "Savory, ci avevi parlato delle abilità psichiche della tua famgilia" fin troppo, penso tra se e se "per caso riesci e teletrasportarci lontano da qui?"
    "A dire il vero... non ho ancora sviluppato questi poteri" disse improvvisamente imbarazzato "ma possiamo usare un Pokémon. Solo che non conosco alcun luogo qui sull'isola apparte il Dojo e le zone circostanti, quindi dovremmo tornare a Galar."
    "Mmmm, preferirei non lasciare l'isola, poi dovremmo tornare per restuire Kubfu a Mustard e poi non vorrei che ci fosse il Team Union a Galar e possa tenderci qualche imboscata, preferirei rimanere in zona, quindi ci limiteremo ad usare Corviknight."
    Detto questo chiese a Sofora di creare ancora più fumo, poi diede dei comandi a Coviknight, cambiando direzione spesso per far perdere le loro traccie. Ad un certo punto, Kubfu inizò ad agitarsi e ad indicare un punto a terra; Victor guardò e vide che c'erano due torri"
    "Sembra che Kubfu voglia andare lì" commentò Gloria "forse dovremo darle retta"
    Era rischioso, ma la Pokémon era davvero insitente, così decisero di atterrare.
    Arrivati lì, Kubfu inziò ad indicare insistentemente la torre di sinistra. Stavano per entrare, quando da dietro la torre sbucarono delle figure fin troppo familiari.
    "Voi due, come avete fatto a seguirci"
    "Non l'abbiamo fatto, vi abbiamo preceduto, grazie ad un paio di elegantissimi jetpack fornitici dal Team Union"
    "Ok, ma come sapevate che saremmo venuti qui? Noi ci siamo arrivati per caso"
    Improvvisamente i due scoppiarono a ridere "ma alllora voi non sapete. Non conoscete l'importanza di queste due torri?"
    "No, quale sarebbe?"
    "Pensate che ve la diremmo? Che ingenui. Consegnateci Kubfu e noi ne faremo buon uso."
    "Ve lo scordate!" disse Gloria mandando il suo Rillaboom, mentre Victor Intelleon.
    "Aspettate" disse Savory "noi li tratteniamo, voi andate sulla torre"
    "Sofora, Savory voi..." iniziò Victor
    "Noi siamo specialisti, non abbiamo alcun interesse per Kubfu" spiegò Sofora
    "Noi abbaimo dato tutto per vincere, ma adesso abbiamo capito che il premio non era quello che contava davvero" aggiunse Savory "sono sicuro che nella Torre troverete qualcosa per potenziare Kubfu, e siccome noi non siamo interessati è giusto che siate voi ad occcuparvene. Ora andate!"
    Victor era sopreso. Mai si sarebbe aspettato da quei due un simile gesto. Se non era il premio quello che contava davvero per loro che cos'era?
    Glielo avrebbe chiesto dopo, ora dovevano correre alla torre. D'altronde era sicuro che Sofora e Savory avrebbero tenuto occupati quei due imbecilli... Ed era proprio questo che lo lasciava perplesso.. Perché il Team Union aveva reclutato proprio Brandobaldo e Scudobaldo, dopo la pessima figura che avevano fatto alla Rose Tower? Non avrebbero mai affidato a quei due una missione importante, il che gli faceva pensare che alla fin fine di Kubfu non importasse loro poi più di tanto e in effetti anche se l'obiettivo del Team Union non era chiaro sembrava puntassero ai leggendari con un ruolo importante nel mondo, cosa che Kubfu non aveva. Si chiedeva se non gli stesse sfuggendo qualcosa.

    Arrivati nelle profondità della Grotta Celeste, Oak e le tre ragazze si aspettavano di trovare Mewtwo, invece la grotta era completamente deserta, salvo i Pokémon selvatici (e anche loro erano molto più rari del solito, in particolare non ricordavano di aver visto un singolo Ditto). Osservando con attenzione i quattro notarono una botola metallica e aprendola videro una scalinata che conduceva sottoterra. Senza troppe esitazioni scesero e quello che videro lì lasciò senza parole: sotto la Grotta c'era un'enorme laboratorio, pieno di macchinari, progetti e gabbie contenenti Pokémon. Osservando i vari progetti sulla parete notarono che molti corrispondevano ai macchinario usati dal Team Union, come la cintura di teletrasporto o l'armatura di controllo, e alcuni di quei marchingegni si trovavano addirittura lì, sulle scrivanie o dentro delle scatole.
    "Non potremmo liberare questi Pokémon?" chiese Cetra "Non ce la faccio a vederli soffrire così..."
    "La penso come te" rispose Oak "ma non so se è il caso. Non penso che questo laboratorio sia deserto, e liberando i Pokémon allerteremo qualcuno"
    "Ma i Pokémon non potrebbero aiutarci a combattere i criminali?" chiese Leaf
    "Guarda in che condizioni sono. Sono deboli, se li facessimo lottare morirebbero sicuramente, e se provassero a scappare credo sopraviverebbero per poco. Penso che la cosa migliore sia andarcene, tornare qui con molti più allenatori, assaltare il laboratorio e liberali."
    A malincuore i tre fecero per tornare indietro, ma all'improvviso sentirono una voce
    "Dove credete di andare, intrusi" disse una voce, si girarono e videro che la grossa porta in fondo alla stanza era aperta e da lì era uscito un uomo dai corti capelli castani, accompagnato da sei Pokémon: un Porygon-Z, un Voltorb, un Castform, un Gollurk, un Sigilyph e un Magnezone.
    Oak e le ragazze presero in mano delle Pokéball, ma quuando premettero il pulsante non accadde nulla.
    "E' inutile, ho installato un sistema anti-Pokèball nel laboratorio. Avevo provato a farne una versione portatile ma si è rivelato più complicato del previsto, evidentemente anche un genio ha le sue limitazioni."
    "Tu devi essere lo scienziato del Team Union" disse Oak "Fiorenzo Regi, o sbaglio?"
    "Hai ragione... e sbagli. Ho abbandonato quel nome da tempo. Ora sono il dottor Nikolaus Genius"
    "Genius? Viva la modestia!" commentò Leaf
    "La modestia è per perdenti. Chi è grande ammette di esserlo, ecco perché mi sono dato un nome che si adatta alla mia persona. So che anche Brutus e Ms. Brain hanno fatto una cosa simile."
    "Ora si spiegano tante cose..."
    "Nikolaus Genius... Magnolia mi aveva parlato di te. Eri uno dei suoi ricercatori più brillanti, poi sei passato a lavrorare all'Aether Paradise."
    "Ho lavorato in molti altri posti. Silph S.P.A, laboratori di Fujii, Centro Spaziale di Verdeazzupoli, Team Galassia, Team Plasma, Team Flare. Ma tutto questo era prima che cambiassi la mia identità. Non mi avrebbero mai assunto con il mio vecchio volto."
    "Ci credo, sei un criminale."
    "Che parloni. Sono solo uno scienziato. Ti sei reso conto del potere che abbiamo noi scienziati? Sai cosa hanno in comune tutti i miei Pokémon. Sono prodotti della scienza, creati dall'uomo. Io discendo dalla leggendaria famiglia Regi, discendenti degli umani che sperimentarono il Dono Divino. Ovviamente non fu concesso loro un potere così grande come quello degli originali, anche se voi non avete nemmeno idea di cosa si tratti, ma anche loro avevano una dote divina: quella di creare la vita. Si dice che dietro ad ogni Pokémon artificiale ci sia un membro della famiglia Regi o qualcuno imparentato con loro, non so se siano esagerazioni, ma personalmente ho partecipato alla creazione di molti dei più recenti, come i Porygon. Voltorb in particolare è stato progettato dai miei genitori e io insieme ad alcuni amici ho portato avanti la produzione quando lavoravo alla Silph, li usavamo per sabotare altre aziende minori ed eliminare la concorrenza, e le vendevo ad alcuni amici che lavoravano in grandi industrie di altre regioni perché potessero fare la stessa cosa, poi mi hanno beccato, ufficialmente è stato detto che si trattava di un commercio di Pokéball per evitare scandali, ma era un'affare che portavamo avanti da un sacco di tempo... ma credo di starvi annoiando. In ogni caso penso che abbiate capito il concetto: tutti questi Pokémon sono stati creati da noi umani, eppure hanno le stesse caratteristiche di qualsiasi essere vivente. Hanno volontà propria, provano sentimenti, sono capaci di apprendere anche superando i loro programmi, c'è addirittura chi sostiene che abbiano un'anima vera e propria. E se non vi convincesse pensate a Silvally; è artificiale, ma composto in altissima percentuale da materiale biologico, è praticamente un'essere vivente, ed è stato creato in laboratorio. Tra l'altro, non l'ho nemmeno creato io, quando sono arrivato ho aiutato ad ultimare alcuni dettagli, anche se ho venduto i progetti ad un'azienda, ma adesso sto divagando. Il punto è che noi possiamo creare la vita; non è questo il potere di un dio? E se non siete ancora convinti, venite nella prossima stanza."
    I quattro a malincuore seguirono il follle scienzato, scortati dai suoi Pokémon, oltre il grosso portone. Erano pronti a tutto ma quello che videro fu ancora peggio di ciò che si aspettavano: anche in quella stanza c'erano dei Pokémon imprigionati, ma erano... Leggendari.

    Victor e Gloria avevano iniziato la scalata della torre; lungo i vari piani si erano imbattuti in vari allenatori e avevano spiegato loro la situazione, ma questi avevano inistito per sfidarli lo stesso, anche in rapide sfide uno contro uno, perché dicevano di non poter concedere il tesoro della torre a chiunque. Avevano dovuto far lottare Kubfu, per fortuna gli avversari erano tutti di tipo Buio, perciò la Pokémon aveva avuto vita facile, anche se avano dovuto dare lei molte Caramelle Rare per permetterle di affronatre le sfide più difficili. Passo dopo passo riuscirono ad arrivare in cima alla torre, dove vennero accolti da un altro allenatore.
    “Noto con piacere che qualcuno ha superato la prova. Normalmente dovrebbe esserci Mustard, ma…”
    “Scusi ma abbiamo fretta” lo interruppe Gloria “due tipi malvagi ci stanno seguendo e...”
    “E sono già qui” disse una voce. I due si girarono e videro il baldo duo alle loro spalle accompagnati dalle reclute del Team Union, che trasportavano Sofora e Savory legati.
    “Ci dispiace, non siamo riusciti a fermarli” disse Sofora “quei due erano avversari semplici, ma le reclute del Team Union erano troppe”
    “Che vergogna” aggiunse Savory
    “Adesso vi proponiamo uno scambio equo, Kubfu e la pergamena in cambio dei vostri due amici”
    Victor e Gloria non sapevano che fare. Non volevano cedere al ricatto, ma non potevano nemmeno mettere Sofora e Savory in pericolo. Potevano provare chiamare i loro leggendari, ma i due se ne sarebbero accorti. Mentre cercavano di farsi venire in mente qualcosa, imporvvisamente due figure sfondarono e finestre e Rosso e Sanzo fecero irruzione nella torre con il loro Charizard e Braviary.
    “Voi! Non dovreste essere qui”
    Victor e Gloria erano sorpresi dall’inaspettato arrivo, ma alla ragazza cadde l’attenzione sulla pergamena: si era sollevata dal suo supporto e si stava muovendo da sola verso Gloria. Ci mise un po’ a capire cosa stesse succedendo, ma poi si rese conto che Savory stava usando i suoi limitati poteri psichici. Gloria non sapeva esattamente cosa fare con la pergamena, ma aveva capito che era legata a Kubfu, così gliela mostrò, mentre Victor aiutava Rosso e Sanzo a distrarre i nemici e a far scappare Sofora e Savory. Kubfu inizò ad eseguire alcune delle mosse mostrate sulla pergamena, poi improvvisamente il suo corpo inziò a cambiare: in pochi secondi la Pokémon era diventata molto più grossa, e la sua pelliccia aveva assunto un motivo bianco e nero. Subito la Pokémon scagliò un gigantesco pugno in drezione di Brandobaldo e scudobaldo, facendoli volare fuori dalla torre.
    I due cercarono di scappare, ma vennero raggiunti da Tania e Mustard, quest’ultimo accompagnato dal suo Pokémon, che somigliava tantissimo all’evoluzione di Kubfu.
    Accerchiati da entrambi i lati i due capirono di non avere più speranze e decisero di arrendersi. La polizia, allertata da Mustard, arrivò poco dopo, arrestando il baldo duo e le reclute rimaste.
    “Grazie di aver portato in salvo Kubfu” disse il maestro a Victor e Gloria “e l’avete anche fatta evolvere in Urshifu. Ve la lascerei tenere, ma siccome avete superato insieme la prova della torre, non saprei decidere a chi dei due lasciarla. Per ora la terrò io, quando tutto questo sarà finito potrete tornare qui al Dojo e decreteremo un vincitore. Quanto a voi” disse rivolto verso Sofora e Savory “so che avete barato durante le prove, e questo non vi fa onore, ma da quel che ho capito avete dato un grande aiuto ai vostri compagni per sconfiggere il Team Union”
    “Ci dispiace per il nostro comportamente maestro” rispose Sofora “il fatto è che la nostra vita è stata un continuo fallimento, non siamo mai riusciti a diventare Capipalestra, a provare il nostro valore.
    “Per questo ci tenevamo a vincere il torneo” aggiunse Savory “a modo nostro, anche noi ci siamo impegnati. Ma vedendo come Victor e Gloria si impegnavano per proteggere Kubfu abbiamo capito che il nostro modo di fare non era quello corretto”
    “Il vostro comportamento non è stato certamente esemplare, ma avete capito i vostri errori. Pertanto, vi permetterò di allenarvi ancora al Dojo, ma per punizione dovrete badare da soli ai Pokémon per sei mesi” detto questo si rivolse a Rosso e Sanzo “e voi cosa siete venuti a fare qui raga? Pensavo che dei ragazzi ganzi come voi avessero cose più importanti da fare che venire a visitare il mio dojo”
    Sanzo cercò di non cringiare e spiegò “siamo venuti qui per Victor e Gloria. Abbiamo bisogno di loro e dei loro leggendari.”

    Marcus sorrise. Il suo piano stava andando esattamente come previsto, il container con Calyrex era appena arrivato. I cittadini di Galar avevano inziato subito ad esultare, ma la loro espressione era improvvisamente mutata quando si erano resi conto che il Pokémon era prigioniero. A quel punto Markus e i suoi seguaci se erano mostrati al pubblico.
    “Cittadini di Galar, come avrete ormai capito, questo spettacolo vi è sttao gentilmente offerto dal Team Union. Non avete motivo di allarmarvi però, se rimarrete seduti ai vostri posti, non vi verrà fatto alcun male. Se proverete ad allontanarvi o a liberare Calyrex invece, sappiate solo che molti dei dipendenti della Macro Cosmos che vedete sono in realtà mie reclute. E se non vi bastesse, posso darvi un incentivo aggiuntivo.
    Detto questo dal cielo scese una piattaforma con Rose legato ed imbavagliato.
    “Fate un passo falso e direte addio al vostro amato presidente. E adesso, per chi è ancora scettico sul potere di Calyrex...”
    Markus attivò un pulsante e il container inziò a reindirizzare l’energia di Calyrex su delle piante piazzate appositamente nell’arena, facendole crescere. Le persone rimasero sbalordite da quella dimostrazione di potere, e questo voleva dire che Calyrex sarebbe diventato sempre più forte.
    “Lei non ha ancora vinto” esclamò una voce dagli spalti. Markus alzò gli occhi e vide Olive in compagnia di Peony, Nia e i ragazzi che mettevano sempre loro i bastoni tra le ruote.
    “Ora vorresete fermarmi? Dovevate pensarci prima di aiutarmi, ormai è troppo tardi. Ricordatevi che ho ancora il vostro amato presidente in ostaggio.”
    “Ci ho pensato prima, e ho preso le dovute precauzioni” disse Olive, e a quelle parole alcue reclute aggredirono Markus, Brutus, Brain e le altre reclute, immobilizzandoli, inziando poi a slegare il presidente “così come tu hai inflitrato reclute tra i miei dipendenti, io ho infiltrato miei dipendenti tra le tue reclute. Non è stato difficile, scommetto che tu non ricordi nome e volto di ogni tuo singolo sottoposto come me.”
    “Se pensate che ci arrenderemo così facilmente vi sbagliate” disse Markus sorridendo. Detto questo Brutus e Ms. Brain usarono rispettivamente la sua forza e i suoi poteri psichici per liberarsi, scagliando via i dipendenti di Olive. Sfortunatamente per loro Rose non stette con le mani in mano e mandò subito il suo Copperaja, che si scgaliò nella direzione di Markus, che riuscì a mandare Bronzong con Protezione per difendersi. Dagli spalti Peony, Nia e Olive mandarono Aggreon, Tyrantrum e Garbodor e presto i tre ciminali si ritrovarono circondati.
    Nonostante tutto Markus scoppiò a ridere, mentre Bruts e Ms. Brain mandavano tutti i loro Pokémon più forti “Non avete ancora capito? Ogni vostra azione è inutile. Non potete distruggere il container.”
    “Noi forse no” disse Olive indicando verso l’alto “Ma loro sì.”
    Appena pronunciate queste parole, Rosso e Sanzo scesero dal cielo portando con loro Victor e Gloria; intanto approfittando della confusione gli altri ragazzi avevano aiutato Hop e le due professoresse a liberarsi, e il ragazzo si era riunito agli altri. Sapeva cosa significava questo: i tre ragazzi di Galar estrassero delle Masterball e premettero i pulsanti. In lontananza si sentirono degli ululati e Zacian e Zamazenta piombarono al centro dello stadio, mentre il cielo iniziava ad oscurarsi. L’Alakazam di Ms. Brain scagliò uno Psicoraggio in direzione dei lupi, ma Zamazenta lo parò con il suo scudo, mentre Zacian sbaragliava gli avversari a colpi di fendenti, supportati dai Pokémon mandati in precedenza da Rose e gli altri, che intanto erano stati Gigamaxizati. Approfittando della confusione Eternatus sparò un Raggio Infinito dal cielo colpendo il container, indebolendono gravemente; Zacian saltò e, nonostante i tentativi di Brutus e Brain per fermarlo, colpì il container spezzandolo a metà.
    Markus rabbrividì vedendo Calyrex uscire insieme ai suoi destrieri, avvolto da un energia mai vista prima. Il suo potere era più grande che mai, e adesso era contro di loro.
    “Devo ringraziare tutti voi” disse il Pokémon “signor presidente, Olive, Peony, ragazzi. Tutti voi mi avete fatto un grande servigio, ma anche tutti voi sudditi di Galar che avete creduto in me. O forse dovrei dire cittadini, perché sono consapevole che anche se il mio potere è stato ripristinato, la mia monarchia è ormai finita da un pezzo, ma sono felice di sapere che Galar è comunque in buone mani. Grazie a tutti voi, ai miei cavalieri, e ironia della sorte a colui che a suo tempo aveva provocato la mia caduta, il portatore della Notte Oscura, sono riuscito a evitare che il mio potere cadesse in mani di uomini malvagi.” detto questo si girò verso Markus “tu avevi detto che come re non valgo niente perché non ho potere senza i miei sudditi. Posso ora dirti che avevi ragione: i miei sudditi sono la mia forza, ed è così che dovrebbe essere per ogni re. E’ il popolo che fa il sovrano, non il contrario. Un buon re esiste in funzione del suo popolo, e da esso trae consiglio, aiuto e supporto. E questo che tu non riuscirai mai a capire.”
    Markus strinse i denti. Sciocchezze, ecco cos’erano le parole di quell’essere. Un re esiste in funzione del suo popolo e trae da esso il suo potere? Che assurdita! Un re governa sui suoi sudditi, sono loro a dipendere da lui, e lo avrebbe dimostrato. Non gli era sfuggito quello che era successo quando il container era stato distrutto. Per una frazione di secondo, una figura in armatura era comparsa e aveva afferrato la capsula contenente l’energia di Calyrex raccolta fino a quel momento. La stessa che li aveva aiutati l'altra volta con Necrozma. Era poca certo, ma se gli esperimenti di Genius stavano andando a buon fine, forse se la sarebbero potuta far bastare. Era il momento di dileguarsi. Premette il pulsante sulla sua cintura, e anche Brutus e Brain fecero lo stesso.

    “Se ne sono andati” disse Sanzo
    “Grazie ragazzi di avermi aiutato” disse Rose “mi dispiace per tutti i guai che ho causato. Ma c’è una cosa importante che devo dirvi. Io e Olive conosciamo i piani del Team Union.”

    Edited by Pokemario 01 - 1/4/2021, 11:07
     
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    Capitolo 33: i veri dei
    In quel laboratorio c’erano dei leggendari. Oak si sfregò gli occhi credendo di esserselo immaginato, ma era vero. Come era possibile. Intanto Genius continuava a parlare.
    "Quelle che potete vedere qui sono alcune delle più grandi creazioni del genere umano. Me li sono fatti catturare mentre i vostri eroi erano distratti a sventare i nostri piani principali. Un piccolo diletto che il nostro capo mi ha genitilmente concesso, e con i congeni da me creati è stato più facile del previsto. A sinistra, in quella cella di stasi, potete osservare Deoxys; non è esattamente artificiale, ma se non fosse stato per l'intervento umano, seppur probabilmente accidentale ora sarebbe solo un minuscolo virus. Sulla destra potete ammirare i due Genesect, i miei capolavori, creati ai tempi del Team Plasma: la pratica di riportare in vita i fossili a noi sembra ormai naturale, ma se ci pensate, ogni volta che lo facciamo pieghiamo le leggi della natura, ridiamo vita a ciò che era morto, una cosa che un tempo solo leggendari del calibro di Ho-oh o Xerneas erano capaci di fare. Io mi sono spinto oltre, modificando il fossile e creando qualcosa di nuovo. E poi, lì in fondo alla stanza c'é quello che considero il capolavoro del genere umano: Mewtwo, uno dei Pokémon più potenti che esistano, un clone che supera l'originale, un Pokémon completamente biologico creato in laboratorio. Ci sarebbe anche Magearna, un robot con un anima creato 500 anni fa dal geniale Nikolaus, da cui ho preso il nuovo nome. Questi Pokémon sono considerati a tutti gli effetti dei Leggendari, e alcuni si avvicinano anche a loro in potenza. Capite cosa significa? Noi creiamo gli dei. E questo significa che noi siamo dei."
    "E quelli?" chiese Cetra indicando atri due Pokémon prigionieri in un angolo: Shaymin e Melmetal "quelli non sono artificiali, perché li hai imprigionati?"
    "Ah loro? Melmetal l'ho fatto catturare perché sospettavo potesse essere artificiale, ma non ho trovato prove, tuttavia le sue capacità elettromagnetiche sono utili come fonte di energia per il laboratorio..."
    "Cioè lo usi come batteria?" commentò Kristy disgustata
    "Se vogliamo metterla così... Quanto a Shaymin, originariamente si trattava di una ricerca personale che sognavo di svolgere da un sacco di tempo. Il suo corpo è in grado di produrre una grande quantità di semi differenti, sospetto sia all'origine della vita vegetale, e potrebbe essere la chiave per permettere anche a noi umani di creare queste forme di vita, un campo in cui non ci siamo ancora spinti. Pensate, trasformare i deserti in campi rigogliosi, con piante nuove e mai viste prima, la natura sarebbe nelle nostre mani. Sono arrivato ad estrare l’essenza stessa del potere naturale di Shaymin, e anche se non posso entrare nei dettagli, il capo si è mostrato piuttosto interessato in questo risultato. Ma al momento ho dovuto lasciare questo progetto da parte, perché ne ho uno molto più importante da portare avanti. Sono riuscito ad imprigionare uno dei Pokémon più misteriosi e a mio parere affascinanti. Dite ciao a… Mew!”
    Lo scenziato premette un pulsante e dal soffito scesce una teca di vetro. Oak e le ragazze inorridirono vedendo il Pokémon Novaspecie prigioniero al suo interno che cercava disperatamente di uscire.
    “Cosa gli stai facendo?!” esclamò Kristy, infuriata.
    “Oh, niente di male, sto solo conducendo alcuni studi. Mew è l’antenato di quasi tutti i Pokémon, perciò possiede il loro DNA”
    Oak era disgustato: quel folle non aveva alcun rispetto per niente e nessuno. Avrebbe voluto fare qualcosa, ma senza Pokémon che speranze aveva? Guardò le ragazze… e notò che stavano sorridendo.

    “Dice davvero presidente? Lei conosce i piani del Team Union?” chiese Victor sorpreso. L’obiettivo del Team Union era stato uno dei più grandi misteri degli ultimi tempi, ci aveva riflettuto molto osservando i telegiornali, ma le loro azioni e i loro bersagli sembravano casuali, non era riuscito ad intravedere uno schema.
    “E’ la verità” intervenne Olive “c’ero anche io quando ce li hanno rivelati. Non ve li ho detti perché dovevamo concentrarci sul piano per salvare Calyrex e i l presidente, ma adesso è il momento.”
    “Vedete” incominciò Rose “sembra che i criminali stiano cercando un’artefatto che chiamano Macchina Divina. Pare che sia stato donato da Arceus all’umanità in tempi antichi.”
    “Questo l’avevamo già scoperto” intervenne Calem “cioè, non sapevamo con precisione che si trattava di una macchina, ma conoscevamo la storia del dono. Il punto è: cosa fa questo dono?”
    “Non conosco i dettagli, ma pare che la macchina crei degli oggetti. Delle sfere se non ho capito male. Da quello che mi hanno detto quella sfera concede a chi la impugna un potere enorme, il potere di una divinità. Il potere della creazione. Mi avevano detto che lo avrebbero usato al di fuori del nostro mondo, e che avrebbero creato un mondo perfetto, per questo ho stupidamente pensato che aiutarli non avrebbe portato a chissa quali conseguenze. Ma un potere così grande in mani del genere...”
    “Aspetti un attimo presidente. Al di fuori del nostro mondo? Vuole dire...”
    “Stando a quello che mi hanno detto, la sfera concede il potere di creare nuovi universi.”

    Oak aveva capito che le ragazze avevano un piano, non sapeva quale, ma doveva in qualche modo aiutarle, e l’unico modo che aveva per farlo era distrarre Genius. Aveva capito quale era il suo punto debole: amava parlare, di se e del suo genio. Sembrava uno di quei cattivi dei film che si perdevano in lunghi monologhi e proprio per questo venivano sconfitti. Avrebbe approfittato della cosa.
    “Così tu ti ritieni un dio? E questo ti autorizza a trattare i Pokémon come strumenti e ad allearti con criminali”
    “Perché non dovrei? Un dio ha il potere assoluto sulle sue creazioni. Quanto a quelli che definite criminali, sono gli unici che mi comprendono e gli unici che hanno capito il potenziale che abbiamo. Sai cosa hanno in comune le organizzazioni che compongono il Team Union? Loro non si accontentano, sono andati oltre la loro natura mortale e hanno cercato di elevarsi al ruolo di divnità, chi semplicemente cercando di dominare il mondo, chi di modificarlo secondo i suoi ideali. Perché è questo che noi umani in quanto divnità dovremmo fare. Ti sei mai chiesto cosa ci distingue dagli altri Pokémon, cosa ci rende la razza dominante? Non è l’intelligenza, ci sono molti Pokémon che ci superano in quell’ambito. E’ la capacità di creare. Le altre specie si adattano all’ambiente, noi adattiamo l’ambiente alle nostre esigenze. Le altre specie usano gli strumenti che trovano in giro, noi li creaiamo. Creiamo congegni per permetterci di catturare altri Pokèmon, creaiamo strumenti in grado di assoggettare persino i leggendari, creaiamo la vita. Noi umani abbiamo un potenziale divino innato, perciò è logico che facciamo il prossimo passo. Che abbracciamo la nostra natura divina e diventiamo padroni di un nuovo mondo, un mondo migliore.”
    “E tutto questo giustificherebbe i tuoi folli esperimenti?”
    “Non lo capisci Oak? Ancora non riesci a capire cos’é che rende noi dei. E’ la scienza, quella bellissima materia che ci permette di manipolare le leggi della natura a nostro piacimento, la scienza che mi ha permesso di estrare l’energia di delle divintà e metterle alla nostra portata. Il dovere di uno scienziato è questo Oak, non studiare ciò che già esiste, ma creare ciò che non esiste.”
    “Permettimi di ribattere. Forse è vero che noi umani abbiamo questo immenso potere di cui continui a blaterare. Ma proprio questo ci da delle responsabilità”
    “Esatto. Abbiamo la responsabilità di creare un mondo perfetto.”
    “Forse, ma non come di tu. Non so quali sono i vostri scopi, ma un mondo perfetto non si crea con il sangue degli innocenti. Sono le piccole azioni di tutti i giorni che ci aiutano a creare un mondo migliore. Nelle tue manie di grandezza Genius hai perso di vista le piccole cose… Come tre ragazze che disattivano i tuoi congegni.”
    Genius si girò e notò che Leaf Cetra e Kristy con degli attrezzi rubati dal laboratorio stavano svitando i meccanismi che collegavano la gabbia di melmetal al sistema di alimentazione del laboratorio. Subito ordinò ai suoi Pokémon di attaccare ma era troppo tardi. La luce nel laboratorio si spense, i sistemi che tenevano in stasi i leggendari si disattivarono e questi subito uscirono. Mewtwo e Dexoys usando i loro poteri psichici combinati bloccarono i Pokémon della scenziato salvando le ragazze, poi tutti i leggendari circondarono Genius, pronti ad attaccarlo.
    “Non puoi fare più nulla” disse Oak “arrenditi”
    Lo scienziato in tutta risposta sorrise, poi si rivolse ai Genesect. “Pensate di rivoltarvi così facilmente a me, il vostro creatore, il vostro dio?”
    Detto questo premette un pulsante e qualcosa si attivò nei Genesect. I loro occhi si fecero rossi e presero ad attaccare gli altri leggendari. Doveva essere un sistema impiantato da Genius quando li aveva creati. Ovviamente erano pur sempre due leggendari contro cinque, ma servì come diversivo sufficiente per permette a Genius di afferrare Mew per la coda e premere un pulsante sulla cintura.
    Oak fu rapido: si precipitò addosso a Genius, venendo così teletrasportato insieme a lui. Si ritrovò in quello che sembrava un altro laboratorio, solo più piccolo e con un letto, perciò intuì essere la stanza di Genius.
    “Sciocco! Sai dove ci troviamo? Questa è la nostra base.” detto questo fece per premere un pulsante sul muro che Oak intuì essere un allarme o qualche sistema di sicurezza. Non aveva tempo di far uscire i suoi Pokémon, quindi potè fare solo una cosa.
    “Mew, bloccalo con Psichico” esclamò. Sperò che il Pokémon gli desse ascolto e così fece, bloccando la mano dello scienziato e facendolo cadere a terra.
    “Ottimo, ora scappiamo!” esclamò il professore uscendo dalla stanza e correndo nel corridoio. Non sapeva nemmeno lui cosa stava facendo. Non sapeva dove si trovava la base e se poteva scappare facilmente, ma doveva provarci. Se solo avesse avuto un Pokémon con Teletrasporto…
    Mentre correva sentì un allarme risuonare; evidentemente Genius si era alzato e aveva premuto il pulsante. Da ogni direzione spuntarono reclute del Team Union accompagnate dai loro Pokémon.
    Oak fece per mandare i suoi, ma poi gli venen un idea migliore. Fortunatamente aveva studiato tutte le caratteristiche e le abilità di Mew. Gli sussurrò una cosa all’orecchio e lui subito utilizzò Trasformazione, assumendo l’aspetto di un Weezing. Il pokémon emise un denso fumo nero, e quando questo si diradò, Oak e Mew erano scomparsi. Il professore sorrise mentre si districava tra le reclute nascosto dall’illusione creata da Mew, che ora aveva assunto l’aspetto di uno Zoroark. Era tentato di usare quell’illusione per spiare il Team Union o scoprire i loro segreti, ma poi si ricordò che questi avevano dei sensori che potevano identificarli, ed era altamente probabile ne tenessero anche nella base, quindi era rischioso. Entrò invece in una stanza con su scritto “magazzino” sperando di trovare quello che cercava. Era altamente improbabile certo, ma evidente Arceus era con lui, perché il magazzino conteneva una riserva di tutte le MT esistenti, incluse quelle fuori produzione. Dopo una rapida ricerca, trovò quella che serviva a lui: Teletrasporto.
    “Adesso Mew, mi serve che tu entri un’attimo nella mia Pokéball, perché possa insegnarti la mia MT.” Mew era stato registrato tempo fa da Rosso, ma aveva poi scelto di farsi liberare, una cosa non troppo rara per i leggendari. Il Pokèmon fu inaspettamente entusiasta della proposta e Oak usando un Pokédex, il primo modello mai crato che aveva tenuto per se, insegno la MT a Mew. Il Pokémon usò Teletrasporto e Oak potè tirare un sospiro di sollievo: erano salvi.”

    Nella base che era statata adibita alle riunioni anti Team Union c’era un gran fermento: si erano tutti riuniti per discutere delle nuove sorprendenti rivelazioni. Al centro della stanza c’erano ovviamente i ragazzi, insieme a Rose e Olive. Oltre a loro erano presenti praticamente tutti quelli che avevano collaborato alla lotta con il Team Union: gli amici e i rivali più stretti dei ragazzi, i nuovi ragazzi di Galar, Peony e sua figlia, Mustard con la sua famiglia e i suoi apprendisti, Lyris, i professori , e ovviamente anche l’organizzazione XIII. I Capipalestra e i Superquattro erano rimasti alle loro sedi per sicurezza, ma erano in videochiamata, così come i Campioni che stavano ancora cercando la base senza successo. Quella stessa base da cui Oak era appena scappato. Dopo la sua fuga si era riunito con le ragazze nel laboratorio sotto la Grotta Celeste, dopo che queste insieme ai leggendari avevano eliminato tutti i robot e calmato i Genesect; Cetra li aveva addormentati con Canto di Wigglytuff, e una volta risvegliati erano tornati in se, evidentemente il controllo di Genius aveva un’effetto solo temporaneo. Sfortunatamente Oak non era riuscito a dare un’indicazione sul dove si trovasse, non aveva alcun punto di riferimento. Quanto a Mew, lo scienziato lo aveva registrato solo temporaneamente nella Pokéball, ma il Pokémon sembrava essersi legato a lui e non voleva più lasciarlo. Pareva lo avesse scelto come prescelto.
    L’unica assenza notevole era quella di Aurus, ma non erano riusciti a contattarlo in alcun modo, il che era strano visto quanto la storia del Team Union lo riguardasse sul piano personale.
    “Così state dicendo che il Team Union avrebbe intenzione di creare nuovi universi?” esordì Xemnas
    “Così ci hanno detto” rispose Rose
    “Ma è assurdo...”
    “In realtà ha senso” intervenne Lucas “era una cosa che mi lasciava perplesso da tempo: se il Dono Divino in passato era stato attivato, perché nessuno non ne aveva mai sentito parlare? Mi sembrava assurdo che degli umani avessero ottenuto un potere paragonabile a quello di una divinità e nessuno ne sapesse niente. Ma se questi hanno usato il loro potere per creare universi separati dal nostro, tutto ha senso. Inoltre risponderebbe anche ad una delle nostre più grandi domande fin dal primo momento: come poteva il Team Union accontentare i desideri di Team con ideali così differenti? Adesso la risposta è chiara: ognuno avrà il proprio mondo personale, per lui perfetto.”
    “Ma a questo punto, sono davvero così pericolosi?” chiese Selene “voglio dire, se creano degli universi separati dal nostro, noi non dovremmo subire alcuna conseguenza, o sbaglio?”
    “Forse, ma è comunque un rischio a mio parere” rispose Elio “parliamo di un potere enorme dato in mano a criminali senza scrupoli, chissà cosa potrebbero farci. E non sappiamo se l’attivazione del dono avrà qualche conseguenza negativa.”
    “In più c’é la questione del capo del Team Union.” fece notare Calem “i nostri nemici possiamo immaginare come userebbero il Dono, ma di lui non sappiamo niente.”
    “Non so il capo, ma noi abbiamo avuto a che fare con quel Markus che se non sbaglio dovrebbe essere suo fratello” intervenne Gloria “è un folle con manie di grandezza. Sosteneva che gli umani fossero nati per dominare e fossero superiori ai leggendari o qualcosa di simile.”
    “Noi abbiamo avuto a che farò con il loro scienziato capo Genius, o meglio Fiorenzo” intervenne Oak “e ha fatto discorsi simili. Sosteneva che gli uomini fossero i veri dei.”
    “Però Zexion aveva detto una cosa diversa” protestò Vexen “sosteneva che lo scopo del capo fosse creare un mondo migliore, e sosteneva anche che il nostro mondo stava per finire e che loro stessero cercando di salvarlo”
    “Magari il capo gli ha mentito” ipotizzò Axel
    “Non lo so, sembrava davvero convinto di quello che diceva.”
    “Ora che ci penso” intervenne Argento “il Dio-Re, Herman, che probabilmente è il capo, aveva parlato in modo strano, usando espressioni come “il vostro mondo”. Inoltre aveva una sfera al collo”
    “Se è così, è possibile che questo individuo abbia già in passato usato il Dono Divino, e abbia creto un’altro universo?” ipotizzò Xemnas
    “Effettivamente questo spiegherebbe come sia a conoscenza del Dono.” notò Calem “e potrebbe anche spiegare i Pokémon strani che aveva, la potenza eccessiva del suo Gollurk, e come sappia così tanto del nostro mondo, potrebbe averci osservato dal suo universo, anche se molte cose sono comunque strane. E a questo punto il titolo “Dio-Re” assumerebbe un significato molto più letterale”
    “Se solo Aurus fosse qui” notò Alcide “potremmo provare a convincerlo a svelarci tutto.”
    “Tra l’altro, ancora non capisco” intervenne Lucinda “se l’obiettivo del Team Union è creare nuovi universi, perché non usare semplicemente il piano di Cyrus?”
    “Il metodo di Cyrus portava alla creazione di un singolo universo tramite la distruzione di uno già esistente, il nostro.” ricordò Lucas “questa macchina sembra possa creare nuovi universi dal nulla.”
    “E tutte le energie che hanno estratto dai leggendari, che scopo hanno”
    “Non ne abbiamo idea al momento” rispose Elio “potrebbero essere necessarie per attivare la macchina”
    “Piuttosto.” intervenne Brendon “è vera la storia della sparizione dei Regi?”
    “Purtroppo sì” rispose Norman “ed è strano perché le grotte erano sorvegliate, pensiamo siano entrati da qualche tunnel sotterrane”
    “E non solo quelli” intervenne Ginepro “abbiamo mandato una squadra a controllare la situazione nella Landa Corona e abbiamo scoperto che i templi di Regidrago e Regieleki sono stati profanati e i due Pokémon sono scomparsi, probabilmente hanno approfittato della distruzione dovuta a Calyrex”
    “Questi criminali sono bravi a bluffare e a tenere nascoste le loro carte, sarebbero degli ottimi giocatori di poker.” commentò Luxord
    “Aveveano catturato anche molti Pokémon per conto di Genius” spiegò Leaf “alcuni li aveva presi solo per suo capriccio, ma penso avesse in mente qualcosa per Mew e Shaymin.”
    “Non riesco proprio ad intravedere uno schema nei loro azioni.” disse Sanzo “pirma prendono le energie di leggendari maggiori, poi rapiscono leggendari minori… hanno anche Jirachi se non sbaglio...”
    “In ogni caso hanno fallito delle volte, no?” chiese Rina “Nel Dream World, con Necrozma, con Calyrex… Forse con questi fallimenti non possono più proseguire”
    “Forse, ma non possiamo correre rischi abbassando la guardia” rispose Lucas “Penso che ci sia solo un modo per rislvere tutti questi misteri. Dobbiamo parlare con Arceus”

    “E così te lo sei fatto sfuggire Genius?” chiese Markus guardando lo scienziato con fare minaccioso.
    “Non è colpa mia, quel professore è più furbo di quanto pensassi. Fortunatamente, le mie ricerche erano già a buon punto,e sto per ottenere il risultato sperato. Piuttosto, mi risulta che tu abbia fallito con Calyrex giusto? L’energia che ci ha consegnato il tipo in armatura era insufficiente, per fortuna ho la soluzione anche per questo problema.”
    Markus stava per rispondergli a tono, ma la voce del capo parlà dall’altoparlante.
    “Queste discussioni sono inutili. Abbiamo tutto quello che ci serve?”
    “I regi di Hoenn sono stati presi” rispose Max
    “E anche quelli di Galar” aggiuse Ms. Brain
    “Ottimo. La missione nel Dream World mi risulta sia stato un fallimento non è vero?”
    “Per fortuna avevo già pronto il piano B anche per questo” disse Genius “se non ci fossi io a risolvere tutti i vostri problemi...”
    “Noi avremo un ruolo in tutto questo?” disse una voce alle loro spalle. Quella di Brandobaldo
    “VOI COSA CI FATE QUI?” esclamò Markus
    “Abbiamo usato le cinture che ci avevate fornito per sfuggire alla polizia ovviamente?”
    “Cinture? Brutus!”
    “Che c’è? Li diamo a tutti quelli che reclutiamo”
    “Ma loro non li stavamo davvero reclutando!”
    “Sta tranquillo Markus” disse la voce del capo “quei due potrebbero avere ancora un’utilità”
    “Ma sono degli in...”
    “Si, ma ci servirebbero dei membri in più ora che il piano per reclutare Rose è fallito. Ammetto che non sono i canditati migliori, ma serviranno allo scopo. ”
    “Saremo al vostro servizio, ma vogliamo qualcosa in cambio.”
    “Già vogliamo sapere i vostri piani nel dettaglio, e se ci interesseranno ne entreremo a far parte.”
    Markus era paonazzo dalla rabbia. La situazione non gli piaceva per niente. Sicuramente avrebbero chiesto una Sfera Divina se gliene avesse parlato, ma un potere del genere nelle loro mani... Va beh, tanto sarebbe contato poco alla fine, poteva anche fare buon viso a cattivo gioco.
    “In ogni caso” intervenne il capo “mi è stato comunicato che i ragazzi si stanno dirigendo da Arceus, come previsto. E’ il momento dell’attacco a Sinnoh.”

    Edited by Pokemario 01 - 16/4/2021, 00:04
     
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    Capitolo 34: dei di nuovi mondi
    I nove ragazzi (Victor si era unito al gruppo sebbene con un po’ di esitazione, mentre Gloria era tornata a Galar con gli altri per controllare la situazione, così come gran parte dei loro amici aveva fatto con le loro rispettive regioni) arrivarono al Monte Corona, scortati dall’organizzazione XIII, salendo fino alla Vetta Lancia. Era da tempo che Lucas non tornava lì. Era quello il luogo in cui lui e Lucinda avevano combattuto il Team Galassia, ed era sempre lì che aveva avuto il suo primo incontro con Arceus. Il Dio dei Pokémon era in un sonno profondo che non si era ancora concluso, ma l’incidente Galassia lo aveva disturbato, e utilizzando il Flauto Cielo era riuscito ad incontrarlo. Il Leggendario era poi tornato al suo sonno, ma per ringraziarlo del suo ruolo nella sconfitta di Cyrus gli aveva dato il permesso di risvegliarlo quando desiderasse, facendogli però promettere di farlo solo in casi di estrema emergenza. E quella sicuramente lo era.
    Lucas suonò il flauto e un enorme scalinata luminosa apparve davanti ai suoi occhi. Lucas la scalò, siccome solo a lui e Lucinda era consentito farlo, e arrivato in cima lo vide: l’aveva già incontrato, ma la maestosa figura di Arceus con il suo arco dorato circondato dalle sue lastre lo lasciava ancora senza fiato come la prima volta.
    La voce del Pokémon che rimbombò nella sua testa “Lucas. Eravamo rimasti d’accordo che mi avresti chiamato solo in casi di estrema emergenza, e di solito sono i miei figli ad avvisarmi nel caso ci sia una catastrofe che richiede il mio intervento. Non saranno di nuovo in pericolo come l’altra volta?”
    “No, anche se sono molto indeboliti. Il punto è che la minaccia stavolta non è così evidente, non sappiamo esattamente nemmeno quanto sia grande, ma avevamo bisogno di consultarci con te. Pensiamo che riguardi il Dono Divino”
    La voce si fece immediatamente preoccupata “il Dono Divino. Ma è impossibile. Non dovreste nemmeno sapere che esiste, o come funziona. Mi sono assicurato che non fosse presente alcuna informazione esplicita sul Dono in questo mondo… A meno che...”
    “Si, sospettiamo che chi vuole attivare il Dono provenga da un altro universo. Forse uno degli universi creati dal Dono, se quello è davvero il suo potere”
    “Non dovreste sapere così tanto… Ma anche se fosse, non penso riuscirebbero ad attivarlo. Ho reso intenzionalmente il processo molto complicato”
    “Hanno preso le energie di molti leggendari, inclusi i tuoi figli, il trio meteo, il trio dell'aura… E hanno anche rapito i Regi, e Jirachi.”
    Arceus imprecò; Lucas non pensava avrebbe mai sentito il loro dio imprecare. “Se è così sono più vicini di quanto pensassi. Va bene, allora vi spiegherò tutto. Ci sono altri con te?”
    “Si, molte persone. Se vuoi puoi dirmi tutto e poi glielo riporto...”
    “No, è meglio se spiego la situazione di persona.” detto questo la scalinata si dissolse, e Lucas si trovò di nuovo sulla Vetta Lancia insieme agli altri, ma adesso Arceus era davanti a loro.
    “Per spiegarvi tutto, è bene partire dal principio. Alla mia nascita..”
    “Sta letteralmente per spiegarci i piani del Team Union partendo dall’origine dell’universo?” chiese Demyx
    “Lascialo parlare!” lo ammonì Larxene
    Arceus lo ignorò e proseguì “alla mia nascita, appena uscì dall’uovo, già conoscevo il mio scopo: creare un nuovo universo, e sapevo anche come realizzarlo. Presto scoprii di non essere l’unico Arceus. Non so quanti ne esistano, ma ognuno di noi ha creato l’universo in modo simile e con le stesse regole di base, senza sapere il perché. Vedendo gli altri universi da loro creati mi accorsi però di un fatto che trovai inquietante: in ogni singolo universo Giratina, uno dei nostri primi tre figli, subiva sempre lo stesso destino: si ribellava ai suoi fratelli e al suo creatore, e per ciò veniva esiliato. Le ragioni potevano variare, ma il risultato era sempre lo stesso. Sembrava quasi che esistesse una forza superiore persino a noi, un destino a cui nemmeno noi potevamo sfuggire. Nella mia ingenuità, pensai di poter andare contro questo destino. Cercai di scendere a patti con Giratina, e anche dopo che la sua ribellione decisi di provare a perdonarlo, lasciandogli maggiore libertà, seppur sotto stretta sorveglianza, sperando di riuscire a redimerlo. Così, mentre negli altri universi Giratina viene solitamente esiliato relativamente poco tempo dopo la sua creazione, nel nostro rimase relativamente libero fino agli albori dell’umanità. Sulle prime sembrò funzionare, e dopo la creazione del Trio dei Laghi mi lasciai andare al mio sonno convinto che sarebbe andato tutto per il meglio, ma mi sbagliavo. Agli albori dell’umanità i miei figli mi svegliarono dicendomi che c’erano dei problemi con Giratina. Continuava a criticare le mie azioni quelle di Dialga e Palkia, giudicando le nostre creazioni imperfette. Nonostante alcune critiche fossero sensate, ero tutto sommato soddisfatto del lavoro di Dialga e Palkia, perciò cercai di far ragionare Giratina. Ma lui non ne volle sapere, ed oltre a dirmi tutte le cose che aveva detto a Dialga e Palkia mi accusò anche di aver dato a lui un ruolo inferiore, a detta sua, perché mentre Dialga e Palkia godevano di più libertà, lui per quanto non prigioniero lui doveva restare il più possibile nel mondo distorto, una scelta che avevo fatto oltre che per precauzione anche perché l’equilibrio del Mondo Distorto era fragile, e preferivo venisse sorvegliato costantemente. La cosa degenerò così tanto che decise di scatenarsi sul mondo reale, diceva di voler portare gli umani nel Mondo Distorto ma penso fosse per lo più una scusa per convincermi a combatterlo. Diaga e Palkia erano stati attaccati precendentemente ed erano indeboliti, perciò toccava a me proteggere gli umani, ma non ero al pieno delle mie forze essendomi appena svegliato, e Giratina sfruttava abilmente la sua capacità si creare portali per mettermi in difficoltà, perciò nonostante lo sconfissi e lo esiliai, la lotta contro di lui fu così furiosa che persi buona parte delle mie lastre. Senza di quelle non potevo sopravvivere, ed ero troppo debole per riuscire a muovermi. Fortunatamente, alcuni umani riuscirono a recuperare le lastre, salvandomi così la vita. In quel momento mi resi conto di dovere tutto a loro. Nessuna ricompensa sarebbe mai stata sufficiante. Quegli esseri inferiori mi avevano salvato la vita, il minimo che potessi fare era renderli miei pari. Per prima cosa, aumentai la loro intelligenza, siccome erano ancora uomini primitivi, dopodiché riunii tutti i leggendari più importanti e insieme creammo una macchina, alimentata dal potere dei leggendari, capace di generare sfere che contenevano il potere della creazione. Affidai queste sfere a dieci uomini e donne, tutti facenti parte della famiglia che mi aveva salvato. Tuttavia, quando gli universi vennero creati, mi resi conto di aver commesso un errore. La creazione imprevista di nuovi universi con un origine differente da quelli da noi creati aveva creato uno squilibrio nel tessuto del macroverso.”
    “Non ho idea di cosa significhi, ma non sembra bello” commentò Demyx
    “E’ pericolosissimo. Se lo squilibrio fosse diventato eccessivo, l’intero macroverso avrebbe potuto essere annientato. Per un attimo pensai di cancellare i nuovi universi, ma non mi sembrava giusto, e in ogni caso non avrei potuto farlo direttamente, dato che quegli universi non essendo stati creati da me o da un mio simile sono fuori dalla mia giurisdizione, così in collaborazione con altri Arceus mi limitai ad alcuni “accorgimenti” per limitare i rischi. Ma se la macchina avesse mai dovuto essere riutilizzata, stavolta sarebbe potuto non essere sufficiente. Non potevo distruggerla completamente , poiché farlo avrebbe rilasciato l’energia che avevo usato per crearla, con conseguenze disastrose, perciò con i membri della famiglia rimasti qui decidemmo di spezzarla, rilasciando solo una piccola quantità di energia che potevo facilmente contenere, e l’isola su cui era collocata, e con l’aiuto di Regigigas i spostammo i frammenti ai confini dei vari continenti, in modo che solo loro avrebbero potuto rispostarli, e se anche ci fosse riuscito avrebbe avuto bisogno dell’energia dei leggendari per riattivare la macchina e di alcuni meccanismi interni che avevo fatto rimuovere. Pensavo che il rischio fosse scongiurato, ma adesso… Ditemi, chi sta cercando il dono divino? ”
    “Noi!” esclamò una voce dall’alto.
    I ragazzi si girarono e videro numerosi veivoli con sopra il marchio del Team Union. Da alcuni di essi uscirono degli strani raggi traenti che afferrarono le lastre di Arceus, allontanandole da lui. Arceus non fece nemmeno in tempo a reagire che da veicolo più grande uscì un altro raggio che colpì Arceus immobilizzandolo.
    “Ma che...”
    “Non ti agitare troppo, è inutile” disse una voce. I ragazzi videro affacciarsi un uomo in camice da scienziato che corrispondeva alla descrizione che Oak aveva dato di Genius “sei intrappolato in una distorsione spazio-temporale creata usando le energie di Dialga e Palkia. Forse se fossi al pieno delle tue forze potresti uscirne, ma appena sveglio e senza lastre… dubito fortemente.”
    “Lasciami andare! State giocando con forze che non conoscete!”
    “E tu si invece? Non sei tu quello che ha quasi distrutto l’intero macroverso per fare un dono ad alcuni umani? Sostieni di essere l’essere più potente dell’universo, e hai voluto rendere alcuni umani tuoi pari, ma non ti sei reso conto di una cosa: non sono le sfere che ci hanno reso tuoi pari, ma l’intelligenza che hai donato ai nostri antenati. Con la conoscenza che donasti alla mia famiglia, noi sviluppammo la capacità di creare. Ora non siamo solo pari a te, siamo superiori, siamo i veri dei, e ora rimedieremo ai tuoi errori.”
    Rosso fece per mettere mano ad una Pokéball, ma Genius lo bloccò.
    “Io non lo farei. Con la sola pressione di un tasto posso cancellare Arceus dall’esistenza grazie alla distorsione spazio-temporale”
    “La morte di Arceus porterebbe alla cancellazione dell’universo, nemmeno tu giungeresti a tanto!” esclamò Xemnas
    “Volete davvero correre il rischio?”
    Era probabilmente un bluff, ma Genius era così folle che poteva anche star facendo sul serio; non potevano rischiare, perciò dovettero restare a guardare mentre i veivoli si allontanavano”
    “Dobbiamo inseguirli!” esclamò Armonio
    “No, è inutile” rispose Lucas “penso sia meglio precederli.”
    “Precederli, e dove?”
    “Ricordi cosa ci ha detto Arceus? Le parti della macchina divina sono separate, perciò devono riunirle, e l’unico che può farlo è...”
    “Regigigas!”
    “Dobbiamo andare al tempio di Nevepoli”

    Bianca guardò il tempio distrutto, il suo Abomasnow e gli altri Pokémon della sua squadra a terra. Aveva fatto il possibile, ma aveva fallito. Il Team Union era arrivato con i suoi veivoli, e aveva preso ad attaccare il tempio con armi e Pokémon; i Pokémon di Bianca non avevano potuto fare nulla e lei era dovuta restare a guardare mentre il Team Union metteva un armatura di controllo a Regigigas e lo trascinava via.

    “Siamo arrivati tardi!” esclamò Elio guardando quello che era successo
    “Cosa facciamo adesso?” chiese Victor.
    “Dobbiamo cercare di anticipare il Team Union.” rispose Lucas “Se non ho capito male, i frammenti del Dono si trovano ai confini dei continenti, ma non so con precisione dove. Cerchiamo di contattare tutti i Capopalestra, i Superquattro, i Capitani e i Kahuna che conosciamo.”
    I ragazzi digitarono alcuni numeri sul telefono e attesero in linea, ma appena ricevettero risposta delle espressioni terrorizzate si dipinsero sui loro volti”
    “Cosa? La regione è sotto attacco?!” esclamarono all’unisono

    Markus sorrise. Tutto stava procedendo come previsto. Suo fratello aveva obiettato molto all’idea di un attacco massiccio a tutte le regioni, sapendo che avrebbe provocato numerose vittime, ma alla fine lo aveva convinto che era l’unico modo per evitare l’interferenza di Capipalestra, Superquattro e altri allenatori forti. Uscii dalla loro base salendo le scale e arrivò alla rovina sotto la quale l’avevano costruita, che altro non era che la parte centrale della Macchina divina. A vederla così sembrava solo una piccola piattaforma circolare con un incavatura sferica al centro, ma Marcus sapeva bene di cosa si trattasse realmente. I veivoli arrivarono presto, scaricando Regigigas. Markus premette un pulsante e dopo poco dalle scale inferiori salirono gli altri cinque Regi. La sua famiglia aveva una lunga storia con quei Pokémon: Regigigas aveva aiutato i suoi antenati rimasti nel loro universo d’origine a separare i pezzi della Macchina Divina, e in seguito, Regigigas aveva creato gli altri Regi con vari materiali con lo scopo di proteggerli e supportarli nel loro sviluppo, ma presto i suoi antenati si resero conto della pericolosità di alcuni di loro, e iniziando a temerli decisero di sigillarli, e lo stesso fecero con il loro creatore. Da una parte si trattavano di timori irrazionali, ma dall’altra quel gesto ebbe un grande significato: era la prima prova che gli umani erano superiori ai leggendari, che potevano ribellarsi a loro. Ora lui e suo fratello avrebbero concluso quello che i loro antenati avevano inziato.
    Altri veivoli arrivarono, portando con loro delle corde: queste erano state assicurate alle varie parti della Macchina poste ai confini dei continenti; questi erano stati uniti secoli fa da Groudon al resto dei continenti in modo che sembrasse fossero sempre stati lì, ma avevano piazzato delle cariche esplosive apposta per separarli. Regigigas afferrò le corde insieme ai Regi: secoli di inattività gli avevano fatto perdere gran parte delle sue forze che non aveva recuperato, ecco perché ad ogni battaglia aveva bisogno di un po’ di tempo per raggiungere il suo vero potenziale; a piena potenza poteva trainare i continenti, ma ora aveva bisogno dell’aiuto delle sue creazioni anche solo per quella piccola impresa, gli faceva quasi pena. Avrebbero persino potuto usare dei macchinari al posto suo, ma era molto più soddisfacente usare lo stesso metodo che Arceus aveva usato per separare la macchina per rimetterla insieme, una sorta di giustizia poetica. Così come il falso dio li aveva privati del loro vero destino, così loro se lo sarebbero ripreso. Markus sorrise mentre i golem iniziavano a tirare.

    Con i loro Pokémon volanti i ragazzi e l’Organizzazione XIII stavano sorvolando il mondo sperando di trovare i frammenti della Macchina Divina prima del Team Union; avevano provato ad avvisare anche i Campioni, ma anche loro erano stati coinvolti in un imboscata del Team Union. Erano rimasti solo loro. Era strano che il Team Union non avesse attaccato pure loro, ma era bene fare buon viso a cattivo gioco. Improvvisamente si accorsero di qualcosa di strano: dei veivoli stavano convergendo in un punto portando quelle che sembravano delle funi. I ragazzi non fecero in tempo a seguirli che sentirono un esplosione nelle vicinanze; si girarono e si accorsero che una grossa porzione di terra si era staccata e si stava muovendo rapidamente, trainata da una delle funi nel punto in cui i veivoli avevano converso.
    I ragazzi li seguirono e scoprirono che vari frammenti di terra delle stesse dimensioni stavano tutti convergendo nello stesso punto, dove si trovavano dei Pokémon familiari: Regigigas e i Regi.
    “Dobbiamo fermarli!” esclmò Sanzo
    Rosso non disse una parola e fece un cenno a Charizard, che sparò un Incendio verso Regigias, ma si schiantò contro una barriera
    “Un campo di forza!” esclamò Sanzo “forse un’altro Pedinombra arificiale?”
    “Lo verificheremo subito” disse una voce. I ragazzi si girarono e videro arrivare Aurus, a cavallo di un Gollurk.
    “Aurus! Che fine avevi fatto?!” esclamò Armonio “il Team Union ha quasi realizzato i suo piano!”
    “Scusatemi, poi vi spiegherò tutto. Comunque non so esattamente a che punto siano, ma per riuscirci dovrebbero...”
    “Catturare Arceus?” lo interruppe Lucas “lo hanno fatto”
    “Cosa!?” esclamò Aurus “allora temo che siano praticamente pronti. Se riescono le conseguenze sarebbero terribili!”
    “Si Arceus ci ha spiegato tutto. Ma tu lo sapevi già non è vero?” disse Lucas
    “Si… Lo sapevo… Ma avevo giurato ad Arceus di non dire nulla, di non svelare a nessuno l’esistenza del dono. Pensavo fosse possibile fermare mio fratello Herman senza svelarvi niente, ma evidentemente mi sbagliavo. Comunque, neanche Arceus sa tutto. Il pericolo è ancora più grande di quello che lui crede.”
    “Più grande del collasso dell’intero Macroverso?”
    “Per alcuni versi sì… ma vi spiegherò dopo, ora dobbiamo concentrarci!” disse, per poi partire all’attacco con il suo Golurk. Il Pugnodombra si schiantò contro la barrirera. “Non è un Pedinombra o Golurk potrebbe attraversala. E’ un campo di forza che blocca pure gli Spettri, non pensavo nemmeno fosse possibile. Merito del genio di Genius presumo”
    “Però il campo di forza deve essere solo sopra l’isola, altrimenti verrebbero bloccati anche i frammenti di terra.” fece notare Axel
    “Ottima osservazione” disse Aurus “Allora penso che la cosa migliore sia provare ad entrare passando da un dei frammenti”
    Gli eroi li guardarono allora con attenzione: i frammenti ormai erano quasi completamente uniti. Erano piuttosto grandi, e alle estremità che si stavano unendo erano presenti delle costruzioni in pietra, che una volta unite formavano una sorta di enorme cupola con vari ingressi. I ragazzi, l’Organizzazione e Aurus scelsero uno dei frammenti di terra, che ormai erano completamente uniti, ed entrarono nella cupola. Appena entrati però si trovarono davanti i Regi ancora controllati, che si scagliarono all’attacco; il gruppo era pronto a reagire, ma presto sentirono dei rumori e un intero esercito di Pokémon di tutti i tipi, principalmente quelli usati dai membri del Team Union, gli si scagliò addosso. I ragazzi, i membri del’organizzazione e Aurus lottarono come meglio potevano, ma gli avversari erano troppo numerosi. Persino il Claydoll di Aurus, che avevano notato l’altra volta essere eccezionalmente forte, sembrava stavolta non essere sufficiente. Presto i ragazzi si ritrovarono circondati, tutti i loro Pokémon a terra. Dalla cupola uscirono uno ad uno tutti i loro peggiori nemici, inclusi Brandobaldo e Scudobaldo che non si aspettavano di vedere lì; insieme a loro c’una figura familiare: il Dio-Re, o meglio Herman.
    “Devo dire che vi siete battuti valorosamente” disse Herman; sembrava sincero, non ironico “ma ogni resistenza è inutile. Non voglio usare più violenza del necessario, anche se alcune persone in questa stanza non sono particolarmente d’accordo, quindi se vi arrenderete, risparmieremo sia voi che i vostri Pokémon”
    Gli eroi non poterono fare altrimenti, e seguirono i loro nemici fino al centro della cupola. Lì si trovava un’enorme struttura di pietra circolare; al centro c’era un incavatura anch’essa circolare, intono alla quale erano presenti un incisione quadrata ed una triangolare, presentanti agli angoli delle specie di cristalli; figure del genere erano presenti in tutta la struttura, oltre ad alcuni cristalli singoli; tutt’intorno erano presenti delle incisioni a forma di Unown.
    Nella stanza erano presenti quasi tutti i nemici che avevano incontrato fino a quel momento: tutti i membri dei team, Markus, Brutus,Ms. Brain e i membri dell’Organizzazione traditori: Marluxia, Roxas e Zexion.
    “C...che succede?” esclamò improvvisamente Sanzo
    “Che hai?” chiese Alcide
    “Ho un forte mal di testa, come quando...”
    Non riuscì a finire la frase che sentirono il rumore di un veivolo. Dall’ingresso arrivò Genius, che trasportava tramite un congegno Arceus, ancora intrappolato nella distorsione temporale.
    “E’ tutto pronto per il grande momento!” esclamò lo scienziato, posizionando Arceus proprio sopra la Macchina. “secoli fa Arceus diede ai nostri antenati un enorme potere, un potere che rese noi delle autentiche divinità. In seguito tuttavia, Arceus ci privò di quel dono, ma oggi siamo qui per reclamarlo nuovamente. Da oggi noi saremo nuovamente degli dei.”
    Un gruppo di scienziati arrivarono, portando con loro un complesso macchinario, contenentente delle fiale piene di strane energie.
    “Abbiamo reclamato per noi le energie dei leggendari. Queste energie, infuse nella macchina, doneranno il potere della creazione.”
    Gli scienziati attivarono il macchinario che iniziò a sparare le energie in direezione dei cristalli, mentre Genius continuava a spiegare “da Dialga Palkia Giratina e Necrozma abbiamo estratto l’essenza del tempo, dello spazio, della materia e della luce, i primi frutti della creazione; da Mesprit Uxie e Azel abbiamo preso la conoscenza, le emozioni, e la volontà, le essenze dello spirito. Da Groudon Kyogre e Rayquaza abbiamo le essenze della terraferma, dei mari e dei cieli; grazie Xerneas, Yvetal e Zygarde abbiamo il potere su vita morte ed equilibrio. Da Calyrex abbiamo ottenuto due cose: il potere della conoscenza di passato presente e futuro, essenziale per una divinità, e l’essenza della natura. Sfortunatamente l’energia da noi raccolta era insufficiente, così abbiamo dovuto compensare usando un po’ dell’energia naturale estratta da Shaymin. L’energia spirituale raccolta nell’oltretomba ci donerà il potere di creare una vita dopo la morte. Infine abbiamo le incisioni degli Unown, Pokémon che si dice abbiano avuto un ruolo nella creazione; avremmo dovuto estrarre la loro energia mentre si trovavano alle Rovine Alfa in una data specifica per il massimo effetto, ma dato che il piano è fallito mi sono limitato a estrarre da alcuni esemplari catturati e trovare un altro modo per amplificarne gli effetti. Ho scoperto che l’energia degli Unown ha una composizione simile all’energia Devon che quasi tutti i Pokémon hanno. Ogni Pokémon ha una versione leggermente diversa di energia Devon, ma quella di Mew è una sorta di versione primordiale di tutte le altre, perciò ho usato quella come base e sono riuscito a combinarla con l’energia degli Unwon.” mentre parlava il macchinario aveva finto di inettare l’energia nelle incisioni, che si illuminarono di vari colori; lo stesso stava accadendo con gli altri crisalli.
    “Adesso la macchina è carica ma bisogna accenderla. Portate qui AZ!”
    Alcune reclute del Team Union arrivarono, trascinando l’enorme uomo, mentre altre portavano una gabbia con il Floette Fioreterno al suo interno.
    “Per attivare la macchina è necessario assemblare i meccanismi interni. Alcuni pezzi sono stati presi dal regno di Azoth, il nucleo era invece nel casello del re Harmonia Gropius, ma AZ è l’unica persona vivente che conosce il corretto modo per assemlarli, e ce lo dirà se non vuole perdere nuovamente il Floette che ha cercato per così tanti anni”
    AZ a malincuore acconsentì. Premette un pulsante su una parete, e la struttura in pietra si sollevò, rivelando dei complessi meccanismi sotto di essa. AZ assemblò i pezzi mancanti con cura, poi premette nuovamente il pulsante, e apppena la la Macchina tornò nella sua posizione si attivò: la pietra diventò improvvisamente dorata, i cristalli e i simboli a forma di Unown si illuminarono di molti colori. I ragazzi volevano poter fare qualcosa, ma erano sempre circondati e Genius aveva ancora Arceus in ostaggio.
    “La macchina è ora attiva, e ha bisogno di sole altre due cose per funzionare: la prima è l’approvazione di Arceus, che ce la darà se non vuole essere eliminato. Per quanto riguarda la seconda… Portate qui Jirachi!”
    Gli scienziati eseguirono, scendendo le scale e tornando con il Pokémon a forma di cometa, ancora addormentato.
    “Jirachi può esaudire i desideri, si sveglia ogni mille anni, sfortunatamente il nostro tentativo per svegliarlo in anticipo è fallito, ma fortunatamente sono riuscito a torvare un’alternativa. Ammirate l’acceleratore temporale!”
    Detto questo estrasse una sorta di strana pistola viola con il simbolo di un orologio sui lati.
    “Ho creato questo congegno usando l’energia di Dialga. Una volta che il suo raggio colpirà Jirachi mille anni per lui passeranno in un secondo.”
    Genius sparò il raggio verso Jirachi, che istantaneamente si svegliò.
    “Adesso, Jirachi, esaudisci il nostro desiderio. Attiva la macchina e donaci dieci sfere divine!”
    Jirachi a malincuore esaudì il desiderio e la macchina si illuminò di una luce accecante”
    “Ora Arceus, è il tuo turno.”
    Arceus non poté far altro che ubbidire, e puntò i muso verso la macchina, sparando una sfera di energia al centro. L’energia si condensò e diventò una sfera, bianca e lucente, poi un altra, e un altra ancora finché non furono dieci. Giovanni, Max, Ivan, Cyrus, Ghecis, Elisio, Guzman, Samina e il Baldo duo afferarono le prime nove sfere.
    “Adesso è il momento che voi realizziate il vostro destino. Diventate… dei di nuovi mondi!”
    Le sfere si illuminarono, e una luce accecante avvolse la stanza. Quando questa si diradò, i cattivi erano scompari, insieme a tutti i membri dei loro team.

    Edited by Pokemario 01 - 12/5/2021, 15:55
     
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    Capitolo 35: de pluribus unum
    I ragazzi sbatterono le palpebre increduli. Non se lo erano immaginato, i loro nemici erano davvero scomparsi del nulla. Avevano davvero realizzato i loro sogni? Avevano davvero creato dei nuovi universi? Una sola sfera rimaneva ora al centro della Macchina.
    “Come hai potuto dare un potere del genere nelle mani di persone simili?” esclamò Aurus rivolto verso suo fratello Herman.
    “Non lo capisci? Loro erano solo delle pedine. Avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse ad assemblare la Macchina Divina, ma dato che quasi tutti gli abitanti di questo mondo sono vittime dell’inganno di Arceus difficilmente li avrei convinti della bontà della mia causa, così l’unica cosa che potevo fare è cercare persone con motivazioni egoistiche o ideali distorti e convincerli che avrei realizzato i loro desideri.”
    “L’inganno di Arceus? Cosa vuoi dire?”
    Herman in tutta risposta scoppiò a ridere “ Mi dispiace per voi: non siete persone cattive, è chiaro che tentate di fare la cosa giusta, ma siete come tutti vittima dell’inganno di Arceus. O forse non dovrei chiamarlo inganno, perché personalmente non credo che Arceus voglia intenzionalmente raggirarvi, penso che lui stesso sia all’oscuro della verità, perciò non provo per lui alcun rancore, ma solo pena. Tutti credono che Arceus sia l’essere più potente del multiverso, ma c’è una domanda a cui sono sicuro nemmeno lui sia in grado di rispondere: se lui ha creato il multiverso, chi ha creato lui? Non è sempre esistito, l’uovo da cui è nato deve pur venire da qualche parte. E che dire del destino? Una forza a cui nemmeno Arceus può opporsi, che si ripete similmente nella grande maggioranza degli universi. Verrebbe da pensare che qualcuno lo abbia stabilito non credete? Sono incappato in una grotta un po’ di tempo fa, e li ho sentito una voce che mi parlava: mi ha svelato la verità. Non solo esistono forze superiori ad Arceus, ma quello che consideriamo il nostro dio altro non è che un errore: una creazione sfuggita al controllo, anzi, non una sola; numerosi Arceus sono stati creati, ognuno dei quali ha creato numerosi universi. La creazione dei nuovi universi tramite il dono divino destabilizzò il tessuto del macroverso, certo, ma questo era sempre stato molto instabile, a causa dell’eccessiva quantità di universi. La creazione di ulteriori universi tramite il dono non fece che peggiorare quest’instabilità, condannando il Macroverso all’annientamento, e anche i vostri accorgimenti non hanno fatto che rallentare questo inevitabile destino. La recente apparizione di numerosi Ultravarchi e altri squarci tra gli universi non è che una prova di quest’instabilità. Ma nessun destino è davvero inevitabile: le voci nella grotta mi hanno rivelato una soluzione.”
    “Attivare la Macchina?” chiese Arceus “così non farai altro che peggiorare la situazione!”
    “Nell’immediato sì, è vero. Ma questa non è che la prima fase del mio piano. Avete mai sentito la frase “de pluribus unum?””
    “E’ un detto in una lingua molto antica, dovrebbe voler dire “dai molti uno solo”. Markus aveva pronunciato questa stessa frase la prima volta che ci siamo incontrati.”
    “L’errore principale fatto da Arceus è la creazione di un eccessivo numero di universi, come se non bastasse tutti con gli stessi difetti, le stesse imperfezioni. C’è davvero bisogno di così tanti universi, per la maggior parte tutti simili uno all’altro? La risposta è no, anzi è proprio questo numero eccessivo, che come se non bastasse continua ad aumentare perché ogni tanto gli Arceus ne creano di nuovi, a provocare quest’instabilità. Io penso che quello che andrebbe fatto sia riunire tutti gli universi sotto un unica divinità. Questa è la vera ragione per cui ho scelto il nome “Team Union” per rappresentare non solo l’unione dei vari Team, ma anche il nostro vero piano”
    “Ma… La Macchina non può fare questo!” esclamò Arceus “può creare nuovi universi, non interferire su quelli già creati”
    Herman scoppiò di nuovo a ridere “Che sciocco! Neanche conosci tutte le potenzialità di ciò che tu hai creato. Scommetto che non hai nemmeno idea di cosa sia un Universo Parassita”
    Arceus rimase senza parole, ma Aurus ruppe il silenzio.
    “Questo posso spiegarvelo io. Quando i nostri antenati crearono i primi universi, erano ancora inesperti, così fecero alcuni errori, ma anche alcune interessanti scoperte. Dovete sapere che la struttura del Macroverso è molto particolare: ogni universo occupa uno spazio preciso, è come se fossero racchiusi in delle specie di… bolle? Possiamo descriverle così?” chiese rivolto verso Arceus
    “Non è proprio corretto, ma a grandi linee sì. Per quanto l’universo possa apparire a voi illimitato perché è impossibile raggiungerne la fine, nell’ottica del Macroverso ha dei confini precisi. E’ un concetto complesso da spiegare. Pensate al Mondo Distorto, che è una dimensione ma il principio è simile: è separato dalla vostra dimensione da una parete spessa un atomo, ma questa parete non può essere raggiunta spostandosi con mezzi normali, stesso discorso per i confini tra gli universi. Gli Ultravarchi e gli altri portali sono proprio degli squarci in questi confini.”
    “Il punto è che quando furono creati i primi universi, uno dei nostri antenati fece l’errore di creare un universo nella stessa posizione di un altro. Fu allora che avvenne una cosa strana: il secondo universo finì per sovrascrivere il primo. All’apparenza sembrava non essere cambiato nulla, ma il creatore del primo universo si rese conto che la sua Sfera Divina non funzionava più, ma la seconda sì. Questo fenomeno è stato chiamato Universo Parassita.”
    “Quindi se Herman creasse un universo che sovrascrivesse il nostro, Arceus non avrebbe più alcun potere sulla realtà, mentre lui con la sua sfera sì?”
    “Non ne sono sicuro perché non abbiamo mai provato con gli universi di Arceus, ma in teoria sì. Però, il piano non ha comunque senso: un Universo Parassita può sovrascrivere un unico universo, dovresti creare centinaia di Universi Parassita per sovrascrivere l’intero Macroverso.”
    “Così parrebbe” disse Herman con un sorrisetto “ma ci sono cose che la voce mi ha svelato e nemmeno tu conosci fratello. In ogni caso, la fine del macroverso non è l’unica ragione per cui sto facendo questo. Non solo gli universi creati da Arceus sono troppi, sono anche imperfetti.”
    “Cosa vuoi dire?” chiese Alcide
    “Non lo vedete?” intervenne Zexion “quante persone muoiono ogni giorno? Se fosse solo per cause naturali potrei anche accettarlo, ma malattie e incidenti sono comunissimi, e i leggendari cosa fanno per impedirlo? Niente, anzi avvolte ne sono la causa. I miei genitori sono morti durante l’incidente di Hoenn, quando Groudon e Kyogre si sono risvegliati e hanno iniziato a lottare. Dobbiamo vivere in un mondo in cui i leggendari pensano di più ai loro conflitti personali che alla nostra sicurezza?” E non solo loro: Kyurem divorava le persone, Necrozma ha attaccato Alola due volte, Eternatus è stato la causa della Notte Oscura, Yvetal deve essere continuamente tenuto a bada da Zygarde, Darkrai intrappola le persone in incubi senza fine, non lo fa volontariamente ma lo fa. Per non parlare di Giratina, che in ogni singolo universo si è ribellato al suo creatore, possibile che Arceus non riesca ad evitarlo?”
    “E quando non sono pericolosi i leggendari sono degli incompetenti” commentò Marluxia “non solo non intervengono per risolvere i nostri problemi e quelli dei Pokémon, che vengono continuamente schiavizzati o uccisi da criminali senza scrupoli, ma non riescono nemmeno a risolvere i problemi più grandi. Quante volte delle crisi sono state sventate solo grazie a dei ragazzini umani? E penso che noi abbiamo ampiamente dimostrato quanto sia semplice per dei semplici umani metterli fuori gioco, come possiamo pensare che un mondo governato da esseri del genere possa essere sicuro”
    “Voi vi considerate eroi” intervenne Herman “ma quello che fate non è che preservare un sistema marcio. Volete proteggere questo mondo, ma non volete che cambi. I vostri nemici erano dei folli, ma alcuni di loro avevano individuato un problema reale e avevano tentato di trovare una soluzione, per quanto assurda e sbagliata fosse. Voi li avete giustamente fermati, ma poi vi siete limitati a tornare contenti alla vostra routine, senza considerare neanche per un secondo che per quanto i metodi fossero sbagliati, magari questo mondo avesse davvero bisogno di un cambiamento drastico. Ed è questo quello che farò: unificherò tutti gli universi sotto il mio potere, e da essi creerò un nuovo mondo, perfetto, dove nessuno dovrà più soffrire a causa di divinità incompetenti.”
    Detto questo afferrò la sfera al centro. Aurus e i ragazzi tentarono di fermarlo, ma non fecero in tempo. Herman e tutti gli altri membri del Team Union scomparvero in un fascio di luce.
    “Andato...” disse Aurus “mi chiedo cosa abbia davvero in mente...”
    “Aurus, devi darci diverse spiegazioni” disse Lucas, mentre prendeva l’arma che Genius usava per bloccare Arceus e che dopo essere scomparso aveva lasciato lì a terra per liberarlo. Il Pokémon usò i suoi poteri per far svanire l'armatura di controllo dai Regi, liberandoli.
    “Avete ragione. Immagino che Arceus vi abbia già spiegato l’origine del Dono. Quello che nemmeno lui sa è ciò che accadde dopo. I dieci membri della famiglia Regi a cui erano state affidate le Sfere Divine decisero in primis di attivarne una sola, creare un unico universo iniziale, e lì decidere come comportarsi. Presero la decisione che per evitare confusioni e conflitti tra i vari universi la cosa migliore fosse creare un universo centrale che servisse per amministrare gli altri. La Sfera con cui era stato creato quell’universo venne affidata al capostipite della famiglia, il quale ricevette il titolo di Dio-Re; in seguito gli altri nove attivarono le loro sfere e crearono i loro universi. Nonostante il Dio-Re avesse in teoria autorità sugli altri creatori, a loro fu lasciata un’autonomia quasi assoluta e il Dio-Re ha solo il compito di risolvere i conflitti e di tanto in tanto effettuare alcuni controlli. Il titolo inizialmente veniva ereditato dai primogeniti della famiglia, ma presto i miei antenati si sono resi conto che così facendo il rischio di un Dio-Re malvagio o inadatto al ruolo era alto, così abbiamo creato un Pokémon che valutasse se il primogenito fosse adatto al ruolo e nel caso scegliesse qualcun altro, una speciale variante di Aegislash. Io sono il terzogenito dell’ultimo Dio-Re, ormai deceduto. Herman era il primogenito perciò si pensava sarebbe stato lui il nuovo Dio-Re, e inizialmente Aegislash sembrava aver scelto lui, ma il giorno dell’incoronazione il Pokémon improvvisamente si rifiutò di concedergli il titolo, e indico invece me. Non posso dire di aspettarmelo, ma posso capire il perché. Mio fratello non era una cattiva persona, ma era piuttosto impulsivo e irascibile, nonché fin troppo ambizioso, perciò effettivamente non ero convinto fosse la persona più adatta per il ruolo. Herman però era furioso. Non riusciva ad accettare di non essere degno, così iniziò ad accusarmi di aver corrotto in qualche modo Ageislash. Ecco un altro problema di mio fratello: non riesce ad ammettere di essere nel torto, cerca sempre di dare la colpa agli altri. In ogni caso non c’era niente che potesse fare, perciò mi limitai a cercare di farlo ragionare e sperare che con il tempo si calmasse. Poi… Non so cosa successe… Herman dice di essere stato in una grotta, e di aver sentito delle voci, solo che non sono riuscito a trovare quella grotta… Non so nemmeno in che universo si trovasse. Per quanto ne so io potrebbe anche averla sognata. In ogni caso, da quel momento iniziò a dire tutte quelle cose che aveva detto anche a voi, inizialmente ero convinto fosse tutto un suo delirio, che non riuscendo ad accettare di non essere degno si fosse creato una propria fantasia in cui lui era il prescelto per salvare il macroverso o qualcosa del genere… Ma adesso non ne sono così sicuro…”
    “Deve trattarsi di un delirio!” commentò Lucas “non può esistere un potere superiore ad Arceus, sarebbe semplicemente assurdo!”
    “Sinceramente… Non ne sono sicuro”
    Lucas ci mise un po’ a realizzare chi aveva detto questa frase.
    “Arceus? Cosa vuoi dire?”
    “Io… Non lo so… Le cose che ha detto quell’uomo possono sembrare assurde, ma alcune delle domande che ha fatto me le sono poste spesso anche io. Da dove viene il mio uovo? Perché si sono creati contemporaneamente numerosi esseri come me? Chi ha stabilito il destino? Perché non possiamo impedire l’avverarsi di certi eventi? L’idea che potesse esserci qualcosa di superiore a noi mi è venuta spesso sinceramente, non me la sentirei di escluderla con assoluta certezza.”
    “Ma.. E la storia del macroverso che rischia di essere distrutto? Quella deve essere falsa o te ne saresti accorto.”
    “Beh, sì. Penso… Quando i primi universi sono stati creati con il Dono io e gli altri Arceus abbiamo percepito subito l’instabilità creata, mi sembrerebbe strano che il macroverso sia sul punto di essere annientato e nessuno di noi se ne sia accorto. Però… Le parole di quell’uomo mi hanno messo dei dubbi… Ormai non sono più sicuro di niente...”
    “E se per caso fosse vero?” chiese Armonio “e se veramente Herman stesse cercando di salvare il macroverso e noi nel cercare di mantenere le cose come sono lo stessimo condannando?”
    “Devo ammettere che alcune cose che ha detto hanno un fondo di verità” disse Arceus “ho stabilito una legge secondo la quale i leggendari non dovessero intervenire più di tanto nelle faccende umane perché volevo lasciare loro un certo grado di libertà nella misura consentita dal destino, ma mi rendo conto che questa decisione ha portato a molte conseguenze negative. Se avessi tenuto di più sotto controllo l’operato dei Leggendari e se li avessi lasciati intervenire di più, forse le vite di molti sarebbero migliori.”
    “Io non penso” disse Lucas “certo, questo mondo non è perfetto ed effettivamente servirebbero più precauzioni per evitare incidenti come quello di Cyrus o Elisio, ma non penso che maggiori interventi migliorerebbero le cose, perché vorrebbe dire privarci di ogni libertà. Un mondo in cui esseri superiori controllano ogni aspetto della nostra vita… Forse sarebbe più sicuro, ma non lo definirei perfetto...”
    “Sono d’accordo con te, ma posso capire perché Zexion sia stato attratto da quelle parole.” commentò Vexen “la morte dei suoi genitori l’ha segnato e vedere ogni giorno persone e Pokémon morire a causa di criminali o altri incidenti durante le nostre missioni non deve aver migliorato le cose”
    “Stesso discorso per Roxas.” intervenne Axel “avvolte anche io vedendo tutte queste tragedie arrivo a pensare che sacrificare un po’ di libertà, almeno per certe persone, renderebbe il mondo più sicuro.”
    “La morte purtroppo è un fenomeno veramente spiacevole” commentò Aurus “ e sapere che esiste un aldilà non migliora le cose più di tanto.”
    “No infatti” disse Elio “certo, la possibilità di poter rincontrare un proprio caro come spettro può sembrare allettante, ma non tutti si manifestano nel mondo dei vivi, inoltre anche se accadesse il caro in questione potrebbe non ricordare la sua vita passata. Certo, c’è la speranza di rivederli dopo la propria morte, ma è una magra consolazione e non sappiamo nemmeno bene come è fatto l’aldilà, per non parlare del rischio che un anima venga divorata da un Lampent o uno Chandelure. Purtroppo quando una persona muore, non sia ha mai la certezza assoluta di rivederla. Ma d’altro canto, la morte è necessaria per mantenere un equilibrio.”
    “Esatto” intervenne AZ che fino a quel momento era rimasto in silenzio a controllare lo stato di salute della sua Floette “e aggiungo che, da immortale, posso dirvi che vivere in eterno non è così piacevole come si potrebbe pensare, almeno per noi umani, penso che per i leggendari sia normale, ma dopo secoli di vita gradirei volentieri un po’ di eterno riposo. Penso infatti di farmi rimuovere l’immortalità, dopo aver passato ancora un po’ di tempo con Floette. D’altronde, è il fatto che la nostra vita abbia una fine a dare ad essa un significato.”
    “In ogni caso, se anche Herman avesse ragione non possiamo comunque lasciarlo procedere.” disse Aurus “se anche fosse vero che qualcuno deve unificare gli universi e governare su di essi, non penso che Herman sia la persona adatta. Per non parlare di Markus. Non so perché Herman si sia fidato di lui… Sarà anche nostro fratello, ma non mi è mai piaciuto. E’ ambizioso, arrogante, privo di scrupoli, non a caso Aegislash non lo ha nemmeno preso in considerazione nonostante fosse il secondogenito. Non vorrei stesse manipolando Herman per ottenere il potere tutto per se. Un macroverso governato da lui… sarebbe peggio dell’annientamento totale, credetemi. Non sono sicuro neanche di aver capito esattamente cosa vuole fare… Vuole semplicemente governare su tutti gli universi contemporaneamente o “fonderli” in qualche modo? E come? In ogni caso, non promette nulla di buono...”
    “Arceus, tu davvero non puoi fare nulla?” chiese Brendon “d’altronde, le sfere divine sono comunque una tua creazione.”
    “In teoria sì, ma la scintilla che da vita ai nuovi universi è data dalla volontà umana, perciò sono gli umani che impugnano la Sfera ad avere giurisdizione, non io. Ma… C’è una soluzione. Avevo tenuto in considerazione la possibilità che ci fossero dei problemi con gli universi creati dalle sfere, perciò ho creato un anello speciale, che permette di aprire portali tra gli universi e di contrastare i poteri delle sfere divine. Aurus dovrebbe conoscere la posizione, vi guiderà lui. Io devo riprendermi e controllare le condizioni degli altri leggendari.”
    “Ci sono alcune cose che non mi sono ancora chiare.” disse Lucas rivolto verso Aurus “come siete arrivati tu e i tuoi fratelli qui? E come faceva Herman a sapere tutte queste cose sul nostro universo?”
    “Giusto, non ho finito di spiegarvi. Inizialmente ho ignorato i deliri di Herman, ma un giorno lui mi ha attaccato. Mi ha rubato la Sfera Divina e un altro oggetto che viene affidato ad ogni Dio-Re. Il Libro del Destino. Si tratta di un manoscritto in cui sono scritti gli eventi passati presenti e futuri del vostro universo; esistono anche copie degli altri universi creati da Arceus, ma quello del vostro è considerato il più importante perché è quello in cui il Dono Divino è stato creato. Grazie a quei libri i nostri antenati hanno potuto conoscere in anticipo alcuni Pokémon e tecnologie che non erano note quando il Dono è stato creato, ecco perché ad esempio abbiamo delle Pokéball uguali alle vostre. Solo poche cose non sono riportate, come la posizione del regno di Azoth, poiché Arceus ha deciso di nasconderlo per proteggere le parti del dono nascoste lì e i suoi abitanti che erano trai pochi a conoscere il segreto.”
    “Ma se prevede tutti gli eventi futuri non avrebbe dovuto anche prevedere le azioni di Herman in questo universo?” chiese Victor
    “E’ un discorso molto complesso. Il destino degli universi creati da Arceus è, almeno a grandi linee, già scritto. Per quanto riguarda gli universi creati dalle sfere divine però… Non lo sappiamo davvero. Si è deciso di non creare libri che riportassero il destino dei nostri universi. Tuttavia, quello che so per certo è che un contatto tra i vostri universi e i nostri non era previsto. Il Libro del Destino prevede solo le azioni degli esseri di questo universo e di quelli dello stesso multiverso, perciò l’arrivo di Herman, Markus e me è un imprevisto che ha portato a ramificazioni inaspettate, cambiando alcuni eventi anche in maniera significativa. In ogni caso, l’anello di cui ha parlato Arceus si trova in una stanza segreta delle Rovine Alpha. Vi guiderò lì. Poi decideremo come agire. Dovremmo per prima cosa occuparci degli universi creati dai vostri nemici e poi del piano di Herman, ma ne parleremo meglio poi.”
    “D’accordo, noi ultimiamo qualche preparativo, poi ti raggiungiamo” disse Sanzo
    Aurus annuì e partì con il suo Golurk. Appena si fu allonatato Lucas si rivolse verso Sanzo.
    “Il mal di testa che hai provato quando Herman si è avvicinato a noi per caso...”
    “Si, era inconfondibile. E’ la sensazione che provo sempre quando sono sotto l’effetto dell’illusione di uno Zoroark.”
    “Il che significa che...”
    “Non possiamo fidarci completamente di quello che abbiamo visto.”
     
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    Capitolo 36: l’inizio del un viaggio
    “Questo è il posto.” disse Aurus ai ragazzi e ai membri dell’Organizzazione indicando una parete in fondo alle rovine Alpha. Attraversarle non era stato difficile grazie ad Armonio, che essendoci già stato aveva fatto loro da guida.
    “Sei sicuro?” chiese Calem “non ci sono iscrizioni sulla parete”
    “E’ questo il punto. E’ l’unica parete senza iscrizioni, perché verranno svelate solo al tocco di un discendente del primo Dio-Re.”
    Detto questo, Aurus toccò la parete e improvvisamente su di essa apparvero delle iscrizioni con le solite lettere a forma di Unown.
    “Dichiarate ora le vostre intenzioni. Se saranno sincere l’accesso all’anello sarà svelato” tradusse Armonio “penso che dobbiamo semplicemente dichiarare le motivazioni per cui vogliamo l’anello”
    “E’ semplice” disse Alcide “vogliamo l’anello per eliminare gli universi creati dai nostri nemici, e ristabilire l’equilibrio”
    “Salvare il macroverso dall’annientamento” aggiunse Aurus
    “E poi affrontare Herman e fermare i suoi piani” continuò Calem
    “Impedirgli di governare tutti gli universi e mantenere il dominio di Arceus” concluse Lucas.
    A quelle parole le iscrizioni si illuminarono, e la parete si aprì. I ragazzi, l’Organizzazione e Aurus entranono e videro una grossa stanza, decorata con cerchi concentrici. Avevano visto quelle stesse decorazioni sulla maglia di Herman, ma solo ora capivano cosa rappresentassero. La struttura del Macroverso. In fondo alla stanza c’era un enorme statua di un Golurk, così grande che si vedeva solo fino alla parte superiore del busto, il resto era sottoterra, e dire che la stanza era piuttosto grande. I ragazzi erano così concentrati sul colosso che non notarono subito la piccola teca al centro della stanza. Al suo interno splendeva un anello con un grosso cristallo che emanava una fortissima luce: ricordava molto la luce emanata dalle Sfere Divine, ma era ancora più brillante. Aurus aprì la teca e afferrò l’anello; non fece però in tempo a metterlo al dito che la terra iniziò a tremare.
    I ragazzi alzarono gli occhi e videro la statua di Golurk illuminarsi.
    “Cosa sta succedendo?” chiese Victor.
    “Non lo so, ma è meglio scappare!” esclamò Aurus, lasciando cadere l’anello mentre la statua e l’intera stanza iniziavano a tremare sempre più forte. Il gruppo si precipitò fuori dalle Rovine, poi si girarono e lo videro. Il Golurk si era alzato in piedi, ed era enorme, molto più grande di qualsiasi altro Pokémon avessero mai visto.
    “Quello cos'è” chiese Axel
    “Aurus, tu ne sai qualcosa?” domandò Lucas
    “N-no, non sapevo di niente di simile...”
    “Posso spiegare io” disse Arceus, apparendo alle loro spalle “Per assicurarmi che l’anello non cadesse in mani sbagliate feci creare questo enorme guardiano e lo infusi della mia energia, “programmandolo” per attivarsi qualora percepisse qualche malintenzionato che tentasse di impossessarsi dell’anello.”
    “Sono stato io a prendere l’anello...” disse Aurus “ma...”
    “Non è detto che fossi tu; se c’è un gruppo di persone che vuole l’anello, Golurk valuta le intenzioni di tutti, non solo di colui che fisicamente lo afferra. Ah, e se ti chiedi come mai non ne sapevi nulla, l’ho reso invisibile a qualsiasi potere, come ho fatto con il regno di Azoth, quindi penso che lo stesso valga per il Libro del Destino.”
    “Ma come è possibile? Chi tra di noi avrebbe il cuore impuro?” chiese Elio
    “E se ci fosse di nuovo un traditore nell’Organizzazione?” ipotizzò Brendon
    “Non un altro!” esclamò Xaldin
    “Forse è colpa mia… Per le mie azioni passate” disse Xemnas
    “No.” rispose Arceus “il Golurk valuta le azioni e intenzioni presenti, non passate.”
    “In ogni caso, come lo fermiamo?” chiese Armonio
    “Temo che non sarà semplice...” rispose Arceus “l’ho creato per non fermarsi finché non avesse recuperato l’anello, e nonostante sia un Pokémon comune, la sua potenza è pari se non superiore a quella di noi leggendari, essendo potenziato dalla mia energia. Oltretutto essendo uno Spettro non può essere bloccato con mezzi convenzionali, quindi è implacabile. Perciò… Attenti!” esclamò, assumendo la forma Buio e incassando per loro un Pugnodombra, per poi rispondere con un Giudizio.
    “Aurus, se non sbaglio il tuo Claydoll era più forte di un Pokèmon normale, così come il Golurk di Herman” fece notare Calem
    “Si perché lo avevamo infuso dell’energia della Sfera Divina, pari a quella di Arceus, è come se donasse al Pokémon una sorta di nuova abilità che potenzia tutte le sue statistiche. Ogni Dio-Re lo fa con il suo Pokémon principale. Tuttavia l’energia col tempo diminuisce, e il mio Claydoll ormai è un normalissimo Claydoll.”
    “Brutta notizia… Come fermiamo quel coso se pure Arceus ha difficoltà?”
    “Forse l’ho fatto fin troppo forte…” disse Arceus palesemente affaticato “anche se sono pure io a non essere al pieno delle mie energie… Ho bisogno d’aiuto… Hoopa… Mi servono rinforzi”
    “Cosa sta facendo?” chiese Demyx
    “Hoopa svolge il ruolo di messaggero tra i Leggendari, e si occupa di richiamarli e trasportarli quando c’è bisogno di loro” spiegò Calem.
    Improvvisamente, numerosi portali si aprirono, e ne uscirono molti leggendari. Alcuni erano assenti, probabilmente perché ancora indeboliti per il drenaggio della loro energia o per essere stati sottoposti all’Armatura di Controllo, ma tutti gli altri erano presenti e più che pronti a lottare.
    “Dobbiamo coordinarci.” disse Arceus “i leggendari Buio, Acqua, Erba e Ghiaccio in prima linea. Gli Spettri si posizionino in modo attaccare comodamente pur restando nelle retrovie. Psico, Fuoco, Elettro, Roccia e Acciaio si tengano nelle retrovie, i tipi Normale e Volante possono esporsi di più ma con prudenza, gli altri agiscano come meglio credono.
    “Noi possiamo fare qualcosa?” chiese Lucas
    “Non so...”
    “Forse io ho un idea” disse Alcide “te la comunico mentalmente”
    Arceus annuì. I leggendari intanto stavano mettendo in atto la strategia di Arceus: Keldeo, Suicune, Manaphy e altri leggendari Acqua scagliarono delle potenti Idropompe in direzione del petto del Pokémo, e lo stessero fecero Celebi, Shaymin e altri leggendari Erba con Verdebufera, ma questi scomparve usando Spettrotuffo, per riapparire addosso ai due Eoni, che crollarono; diversi leggendari Buio si gettarono allora all’attacco delle gambe della creatura, tra i quali gli Urshifu e due scimmie, una delle quale con una mantellina gli Zarude, ritenuti fino a quel momento solo una leggenda; tuttavia lo Spettro senza esitazione li colpì con un Dinampigno, stendendoli. Anche Vrizion si gettò all’attacco delle gambe con Fendifoglia, mentre Articuno mirava alla testa con Geloraggio, supportato da Moltres di Galar con Furia Ardente, ma il Pokémon sembrava solo lievemente infastidito dai colpi e continuava a spostarsi usando Spettrotuffo, colpendo i leggendari pià vulnerabili. Hoopa e Lunala intanto continuavano sbucare fuori dai loro portali, colpendo rapidamente il gigantesco Pokémon per poi svanire di nuovo, ma questi riuscì a intercettarli tutti e due con dei Pugnodombra a velocità spaventosa, infliggendo seri danni. Darkrai intanto stava preparando un Vuototetro, ma Golurk lo colpì con un Dinamipugno che fece crollare il Pokémon Buio… Il quale cambiò aspetto, rivelandosi un Zoroark. Il vero Darkrai lo colpì in pieno e il bestione cadde addormentato, crollando sulle rovine Alpha. I leggendari a quel punto concentrarono i loro attacchi riuscendo a sconfiggerlo.
    “Che cos’era?!” esclamò Hoopa “incassava i nostri colpi come se gli facessimo il solletico”
    “Volevo renderlo implacabile, così che anche se il malintenzionato fosse stato un Prescelto, non avrebbe potuto fermarlo senza restituire l’anello. Forse però ho un po’ esagerato…”
    “FORSE? UN PO’???”
    “D’accordo, sicuramente e tanto. Vedrò di indebolirlo prima di rimetterlo a posto.”
    “In ogni caso, dobbiamo tornare dentro e prendere l’anello” disse Lucas
    “Non lo avevate!?” esclamò Arceus
    “No… Nella fretta mi è caduto.” disse Aurus
    “Questo è un problema… Portandolo nuovamente via dalle rovine, attiverete di nuovo Golurk.”
    “Non c’è problema.” disse una voce nelle loro teste. Una figura in armatura apparve levitando alle loro spalle.
    “Cercavate questo?” disse porgendo loro l’anello
    “Chi sei?” chiese Aurus
    “Un amico. Se volete saperne di più seguite questa mappa.” rispose lui, porgendo un foglio dove era presente un motivo a cerchi, alcuni dei quali evidenziati, che ricordava la mappa degli universi, per poi scomparire
    “Chi era e cosa voleva?” si chiese Lucas
    “Non ne ho idea.” rispose Arceus “penso fosse di un altro universo, perché non riuscivo a percepire bene la sua natura, ma mi sembrava anche familiare… Sono anche stanco, non riesco ad usare a pieno la mia onniscenza al momento, e su esseri di altri universi, anche quelli creati da altri Arceus, è più difficile.”
    “Che facciamo allora? Gli diamo retta?” chiese Armonio
    “Non lo so, ci penseremo, in ogni caso è meglio che vi spieghi come funziona l’anello: permette a chi lo porta al dito di creare portali per universi adiacenti, ma non solo.” spiegò Aurus “L’anello permette anche di marcare una o più persone o Pokémon con la propria energia, e da quel momento quella persona potrà essere richiamata in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, anche in universi non adiacenti, ma è meglio farlo una volta sola a persona, perché viaggiare in questo modo può essere dannoso a lungo andare, con i Leggendari forse potrebbe essere fatto più di una volta, ma è meglio comunque essere prudenti.”
    “Ma non può essere un po’ rischioso in ogni caso? Se li richiamiamo mentre stanno facendo qualcosa di importante?” chiese Sanzo
    “Su quello non c’è problema, possiamo usare il mio telefono. L’abbiamo creato nel mio universo, e può comunicare con altri universi. Sapeste quante cose incredibili si possono creare con la Sfera. Comunque, l’anello non è stato creato solo per viaggiare tra gli altri universi, ma serve anche a contrastare i poteri delle Sfere Divine. Può risucchiare l’energia della Sfera, rendendola totalmente inutilizzabile, questo ci permetterà di contrastare i nostri nemici.”
    “Ma la Sfera non li rende onnipotenti e onniscienti?” chiese Brendon “se è così potrebbe essere difficile anche solo avvicinarli.”
    “Su quello non preoccupatevi. Le Sfere non hanno alcun effetto su persone o Pokémon originari di altri universi. Non potranno individuarci o usare i loro poteri direttamente su di noi, anche se potrebbero comunque usarli per ostacolarci, quindi dobbiamo creare la sfera per neutralizzare le sfere il primo possibile.”
    “Ma… Herman ha la sfera del tuo universo, quindi…” fece notare Calem
    “Si, potrebbe usare quella contro di me. Ma è un rischio che sono disposto a correre.”
    “Quindi, come agiamo esattamente?” chiese Victor.
    “Per prima cosa dobbiamo eliminare gli universi creati dai vostri nemici. Quando una sfera viene distrutta, l’universo da essa creato viene totalmente cancellato. Normalmente sono indistruttibili, ma se prima usiamo l’anello per privarle del suo potere, dovrebbe essere fattibile”
    “Una domanda” disse Elio “la Sfera può creare anche esseri umani e Pokémon?”
    “Certo! Nei nostri universi abbiamo anche alcune specie che voi non avete, anche se non troppe.”
    “Il punto è un altro. Quando distruggeremo un universo, i suoi abitanti che fine faranno”
    “Questa è una bella domanda, purtroppo penso smetteranno anche loro di esistere.”
    “Ma è terribile, non possiamo fare una cosa del genere!”
    “Ha ragione, non saremmo troppo diversi da Cyrus.” disse Xemnas
    “Potete usare l’anello per spedirli nell’universo più vicino” disse Arceus. “A quel punto mi metterò d’accordo con gli altri Arceus su dove collocarli. Ad esempio potremmo usarli per ripopolare gli universi in cui Elisio ha vinto.”
    “Ci sono universi in cui Elisio ha vinto?” chiese Calem
    “Purtroppo si, non sempre le cose vanno bene in tutti gli universi. Anche se in alcuni di questi Zygarde l’hai poi punito, quindi è pronto ad essere ripopolato.”
    “In ogni caso, la proposta di Arceus mi sembra ragionevole. Una volta distrutti quegli universi, procederemo verso il mio originario.”
    “Stavamo pensando.” disse Xemnas “sicuramente voi siete degli ottimi allenatori con esperienza nell’affrontare i criminali, ma penso che per un impresa così grande potrebbe farvi comodo l’appoggio di alcuni dei nostri membri.”
    “Se possibile vorrei andare io.” disse Axel “vorrei poter parlare con Roxas. So quello che ha fatto, ma non penso sia cattivo. E’ confuso, si è fatto influenzare dai cattivi consigli di Marluxia. Ma io e lui eravamo grandi amici, e sono sicuro che ci sia ancora del buono in lui, e vorrei provare a farlo ragionare.”
    “Lo stesso vorrei fare io con Zexion” disse Vexen “era il mio allievo. In qualche modo mi sento responsabile di quello che è successo, lui stesso ha ammesso di essere stato influenzato dai miei insegnamenti, quindi vorrei provare a riportarlo sulla retta via.”
    “D’accordo, allora mi sembra giusto che...”
    “E a me? Mi lasciate indietro?” disse Larxene “vorrei ricordarvi che anche il mio amico Marluxia è tra i traditori. Ho anche io il diritto di provare a parlare con lui, no?”
    I ragazzi erano un po’ dubbiosi. Avevano visto il comportamento violento di Larxene durante le missioni, e non si fidavano molto di lei. Ma d’altronde, non potevano dirle di no.
    “Ottimo. In qualità di capo, mi sembra giusto venire anche io” disse Xemnas “sarà l’occasione per rimediare ai miei errori una volta per tutte, oltre che per affrontare Cyrus e chiudere definitivamente quel capitolo del mio passato.”
    “Perfetto.” disse Demyx “allora se la squadra è assemblata io posso…”
    “Fermo lì!” disse Saix, afferrandolo per il colletto “Arceus, c’è qualcos’altro che noi possiamo fare.”
    “Una cosa ci sarebbe sì. Questa faccenda ha alcuni lati ancora oscuri. C’è qualcosa nella storia raccontata da Herman che non mi convince per niente. Il punto è che io non so praticamente niente di quello che è successo in passato, dopo la creazione dei nuovi universi, e penso che pure Aurus sappia tutto tramite leggende e storie. Io sono convinto che la chiave di questo mistero si nasconda nel passato.”
    “Vorresti dire un viaggio nel tempo? Un gioco rischioso” commentò Luxord
    “Troppo rischioso.” disse Arceus “no, non è quello che ho in mente, almeno non esattamente. Vi spiegherò poi tutto.”
    “In ogni caso, direi di usare l’anello per marcare ognuno dei nostri amici che potrebbe aiutarci e i leggendari, ultimare i preparativi, e poi partire.” disse Lucas.
    I ragazzi annuirono e partirono per prepararsi.

    Ultimati i preparativi i ragazzi si riunirono sulla Vetta Lancia. Insieme a loro erano venute anche anche alcune loro amiche: Leaf, Cetra, Kristy, Vera, Lucinda, Anita, Rina, Serena, Selene e Gloria. Loro avrebbero accompagnato l’Organizzazione in qualunque compito gli volesse assegnare Arceus. Avevano fatto la proposta anche a molti loro amici, ma avevano rifiutato per vari motivi: Blu e Komor erano impegnati con le Palestre, così come Beet, Mary, Sofora e Savory che avevano preso la carica da poco (gli ultimi due nella Lega Minore, che aveva poco prestigio ma era già un passo avanti); Argento aveva detto che voleva fare una cosa, ma non aveva specificato; Lino e Barry stavano dando una mano con il Parco Lotta delle loro regioni, che era stato distrutto nell’attacco massiccio; Lyris stava aiutando il suo popolo rimasto coinvolto nell’attacco e si stava prendendo cura di Rayquaza, Belle e Hop stavano dando una mano alle professoresse Aralia e Sonia, rispettivamente; Toni si stava prendendo cura dei suoi Pokémon, che erano stati feriti nell’attacco massiccio; Hau stava dando una mano a suo nonno a rimediare i danni di Melemele, mentre Lylia e Iridio si stavano occupando dell’Aether Paradise, che era rimasto senza direzione. Gli altri allenatori che conoscevano erano membri della Lega, del Parco Lotta, professori o non abbastanza esperti per un impresa simile. Li avevano comunque marcati con l'energia dell'anello, per poterli richiamare in caso di necessità.
    “Allora, se siamo tutti pronti direi di non aspettare altro.” disse Aurus, puntando l’anello davanti a se; un enorme portale blu si aprì.
    “Quindi seguiamo la mappa lasciata da quel tipo?” chiese Victor
    “Secondo me si tratta di una trappola” disse Axel”
    “Temo anche io, ma d’altro canto ci ha aiutato… Forse è meglio andare a verificare ed essere prudenti.” rispose Aurus
    “Sarà… Ma come si segue una mappa degli universi?”
    “E’ complicato da spiegare… Ma ogni universo ha una posizione, e io con l’anello posso decidere in che “direzione” creare il portale, e quindi in quale degli universi andare”
    Detto questo i ragazzi, seguiti dai membri dell’Organizzazione che li e da Aurus attraversarono. Chi sa quali mondi gli avrebbero attesi oltre quel varco.

    I ragazzi si aspettavano mondi mai visti, ma rimasero piuttosto delusi: gli universi che avevano incontrato erano praticamente tutti uguali. Stessi Pokémon, stessa struttura della Lega, stessi abitanti con gli stessi team. Arceus aveva accennato una cosa del genere, ma non pensavano che fossero uguali fino a questo punto. C’erano alcune eccezioni, come un mondo in cui i Dexholder non erano loro, ma un gruppo di ragazzi guidati da uno specialista Spettro, un mondo i cui la Lega era una sorta di dittatura, e uno in cui Blu era un poliziotto e Rosso… una sorta di assassino da quello che avevano capito. C’erano anche alcuni mondi governati da Pokémon, e ovviamente gli Ultramondi, ma erano una minoranza. Non avevano certo visitato tutti gli universi esistenti, e ci erano stati poco quindi potevano esserci delle differenze che non avevano notato, avevano visto ste cose più che altro da giornali o notiziari ed erano sempre stati attenti a non farsi notare quando uscivano o entravano nei portali, ma sembravano davvero quasi tutti identici.
    Alla fine, attraversato l’ennesimo portale, il gruppo arrivò nel mondo indicato dalla mappa lasciata dall’individuo in armatura. Un elemento saltò ai loro occhi: erano sbucati nell’Altopiano Blu, ma sulla cima non c’era la Lega che loro conoscevano, ma un enorme castello nero, con un enorme R arcobaleno.
    “Questo è chiaramente l’universo di Giovanni” disse Armonio
    “Ma… Non ha senso” disse Aurus “secondo la mappa non dovremmo neanche essere usciti dal confine degli universi creati da Arceus”
    “E quindi?”
    “Una delle precauzioni prese da Arceus è che gli universi venissero creati fuori dai confini, poiché in questo modo c’è meno rischio che destabilizzino il tessuto del macroverso.”
    “Forse la mappa è sbagliata? Perché questo è chiaramente l’universo di Giovanni.”
    “Aspetta!” disse Calem “Arceus aveva accennato al fatto che esistevano degli universi in cui Elisio aveva vinto. Non sarà che...”
    Improvvisamente, la porta del castello si aprì, e da essa uscirono numerose reclute del Team Rocket, che circondarono rapidamente il gruppo
    “Tsk.” fece Larxene “pensate di intimorirci solo perché siete in maggioranza? Non sapete con chi avete a che fare!”
    “Io non ve lo consiglio” disse una voce. Accanto a loro si materializzò l’uomo in armatura.
    “Allora avevo ragione! Era tutta una trappola.” disse Axel
    “Bravo, vantatene!” disse Larxene “adesso pensiamo ad uscirne!”
    “Pensi che io abbia problemi. Sono pronto fare fuoco e fiamme!”
    “Io non ve lo consiglio.” disse l’uomo in armatura “osservate.”
    disse indicando le reclute, che mandarono numerosi Weezing, per poi ritirarsi.
    “Se farete anche solo una piccola mossa, qui ci sarà una bella esplosione. Vi consiglio di seguirmi invece. Avvicinatevi, e vi porterò dal mio signore.”
    Il gruppo si guardò, ma capirono presto che non avevano scelta. Si avvicinarono al misterioso individuo, che immediatamente lì teletrasporò in una stanza.
    Il gruppo si guardò intorno. Nella stanza c’erano numerosi stendardi, sui quali erano raffigurate delle R arcobaleno. Su un trespolo era appollaiato un Honcrow, e in fondo alla stanza c’era una scrivania, dietro la quale, su una sedia, stava seduto un uomo con un Persian accovacciato sulle gambe.
    “Giovanni” esclamò Rosso
    “In carne ed ossa. Non il Giovanni che conoscete voi, ovviamente. A proposito, ottimo lavoro... Mewtwo.”
    La figura si tolse l’armatura, rivelando di essere proprio il Pokémon Genetico.
    “Finalmente, quest’armatura stava iniziando a farsi scomoda, specie perché mi stringeva la coda”
    “Lo so, ma era necessario per farti passare per umano. Hai fatto un ottimo lavoro nel manovrare quei sempliciotti del Team Union e questi ragazzi, influenzando anche le loro menti per renderli più propensi a darti retta.”
    “Questo significa che...”
    “Si, non siete stati altro che pedine di un piano perfetto, grazie al quale ho ottenuto ciò che desideravo.” disse, facendo un cenno a Mewtwo, il quale usò i suoi poteri per rimuovere l’anello dal dito di Aurus e metterlo a quello di Giovanni.
    “Volevi l’anello” chiese Aurus “ma non ha senso! Mewtwo l’aveva già preso…”
    “Si, ma non sapevamo come utilizzarlo. Per questo ti ho fatto tenere d’occhio a distanza, e grazie ai suoi poteri di lettura del pensiero, ora sappiamo esattamente come attivarlo.
    “Cosa vuoi davvero.”
    “Lasciate che vi spieghi tutto...”

    Edited by Pokemario 01 - 15/6/2021, 23:48
     
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    Capitolo 37 : le ambizioni di Giovanni
    “Adesso vi spiegherò tutto con calma” disse Giovanni, fissando il gruppo di ragazzi; intanto Mewtwo era scomparso e ricomparso pochi secondi dopo, senza l’anello “sedetevi, e rilassatevi. Non vi consiglio di provare a ribellarvi, le vostre Pokéball sono bloccate e come vedete ho già tre Pokémon pronti.” disse indicando Honckrow, Persian e, ovviamente, Mewtwo. “ogni ribellione è inutile”
    “Inutile, inutile” ripeté Honcrowk
    “Tre Pokémon di cui nemmeno un Terra” commentò Armonio “per caso non sei specialista in questo universo?”
    “Lo ero, ma ho deciso di abbandonare lo specialismo. Stava diventando solo una limitazione. L’ho tenuto finché ero Capopalestra per non dare nell’occhio, poi quando ho ottenuto Mewtwo e sono diventato padrone del mondo ci ho ufficialmente rinunciato. Ho preso altri Pokémon, tra cui il Murkrow di uno dei miei sottoposti con la curiosa abilità di ripetere i suoni come i Chatot.”
    “Com’é possibile?” esclamò Rosso, sorprendendo tutti siccome il ragazzo di solito rimaneva in silenzio. “Come puoi aver vinto? Io… Non ti ho fermato?”
    “Oh, ci hai provato. Ma io avevo già Mewtwo, perciò… Diciamo solo che conservo ancora il tuo cappello come ricordo.” Disse con un ghigno crudele.
    “Ricordo, ricordo”
    Rosso era scosso, ma non lo diede troppo a vedere.
    “Come poi avere Mewtwo?” chiese Vexen “pensavo che il progetto fosse fallito, il Pokémon si fosse ribellato e...”
    “E’ evidente che il me degli altri universi mancasse di diplomazia. Mewtwo, mostragli come è andato il nostro primo incontro.”
    Mewtwo annuì e agitò una mano davanti al gruppo; nella loro mente incominciò a comparire un’immagine sempre più nitida.

    In un laboratorio in fiamme, Mewtwo stava contemplando la distruzione che lui stesso aveva causato. C’era una sola domanda che lo tormentava: “Chi sono io?”. Improvvisamente sentì un rumore: alzò gli occhi e vide un elicottero. Da esso scese un uomo vestito di nero, con una R rossa sul petto: Giovanni.
    “Vuoi sapere chi sei? Tu sei il mio capolavoro. Il Pokémon più potente del mondo. Ma c’è qualcosa di ancora più potente.”
    “L’uomo?” chiese Mewtwo confuso. Giovanni annuì in silenzio.
    “Come può l’uomo essere più potente di me? Ho appena distrutto un laboratorio, ho ucciso numerosi umani.”
    “Tu sei appena nato, quindi non puoi capire. In questo mondo esistono due tipi di creature: gli umani e i Pokémon. Un tempo erano i Pokémon a governare, leggende sostengono che siano stati loro a creare il mondo, ma ora le cose sono cambiate. E’ nata una nuova razza, il cui destino è quella di imporsi sulle altre: la razza umana. E’ così che funziona il mondo di oggi: gli umani governano, e i Pokémon sono i loro strumenti. Lottano per loro, svolgono lavori per loro, combattono le loro battaglie, sono il loro mezzo per ottenere fama e potere. La nostra intera società è strutturata in questo modo, ma noi del Team Rocket ci siamo spinti oltre; abbiamo creato un nuovo Pokémon, più potente di tutti gli altri: tu.”
    “Un Pokémon? E’ questo che sono? E allora perché ragiono come un umano? Perché piango quando sono triste, e non solo quando provo dolore? Non so cosa sia, ma c’é un ricordo nel mio passato che non riesco bene a focalizzare, che mi suggerisce che io potrei non essere solo un Pokémon. Umano? Pokémon? Chi sono io?”
    Un sorriso si dipinse sul volto di Giovanni. “Interessante. Non avevo considerato questo aspetto. Potremmo esserci spinti più in là di quanto aspettiamo. Tu potresti essere la creatura perfetta: l’anello di congiunzione tra umano e Pokémon”
    “Allora qual’è il mio scopo? Se gli umani sono nati per dominare, e i Pokémon per servire, io che sono entrambi, cosa dovrei fare?”
    “E’ un bel paradosso in effetti. Ma c’è un modo per risolverlo: mettersi al servizio dell’umano più potente. Così sarai in una posizione superiore a qualsiasi altro Pokémon, ma sempre subordinato ad un umano.”
    “E quell’umano saresti tu? Perché dovrei darti ascolto? Se la mia natura umana mi porta a dominare, perché avrei bisogno di te?”
    “Mettiamo che adesso tu mi uccida, e poi ti impadronisca del mondo. Allora dimmi: che cosa ne farai?”
    “Io… Non lo so… Non riesco ad immaginare un futuro con me al comando, e non credo nemmeno di desiderarlo. Tutto quello che desidero è scatenare la mia furia sul mondo che mi ha fatto nascere senza darmi risposte.”
    “Questo prova la mia teoria. Quella è la tua natura di Pokémon: voi non siete portati al potere, e non per una mancanza di intelligenza, ma perché la maggior parte di voi non ci pensa nemmeno. Tutto quello a cui pensate è lottare, scatenare la vostra furia sugli altri Pokémon: la violenza è la vostra natura. Noi siamo nati per dare uno scopo al vostro desiderio di violenza, e voi siete nati per mettere questo desiderio al nostro servizio. Ma tu sei anche in parte umano, senti il desiderio di governare ma non sai come farlo, perché sei sempre un Pokémon. Io posso darti quello che desideri: tu sarai il mio strumento, e insieme noi governeremo il mondo.”

    “E’ così che è andata?” chiese Rosso “Mewtwo, davvero dai ascolto a quello che lui ti dice. Davvero accetti di essere trattato come un arma, uno strumento?”
    “E’ questo che sono, in quanto Pokémon. Non potrò mai essere superiore a Giovanni, o suo pari, ma almeno sono superiore a qualsiasi altro Pokèmon. E’ questo l’unico modo di conciliare la mia natura di Pokémon e umano. Quantomeno, Giovanni mi ha dato uno scopo, nonché una risposta alle mie domande, e con il tempo ho imparato ad accettarlo ed apprezzarlo.”
    “Ma la risposta che ti ha dato Giovanni è una menzogna, non tutti trattiamo i Pokémon come strumenti, molti di noi li trattiamo come nostri pari e...”
    “Ed è per questo che li tenete in delle sfere minuscole o nelle realtà virtuali dei computer?” intervenne Giovanni “Ed è per questo che gli fate combattere le vostre battaglie? Ed è per questo che la vostra società è strutturata in modo che la persona più influente della vostra regione è l’allenatore più forte? Non siate ipocriti. Tutti noi sfruttiamo i Pokémon, quantomeno io lo ammetto.”
    “Ma non deve essere per forza così” intervenne Lucas “Mewtwo, il fatto che tu sia un Pokémon non significa che tu debba essere per forza subordinato ad un umano. E’ non è affatto cero che gli umani solo la razza superiore. I Leggendari ad esempio...”
    “I leggendari! Certo, come no! Esseri superiori a noi, divinità con poteri incommensurabili che noi non potremo mai eguagliare. Credete ancora a queste favole? Forse un tempo era così, forse i leggendari hanno creato il mondo, ma ormai il loro tempo è giunto al termine. Se siete convinti che i leggendari siano superiori a noi, come spiegate le innumerevoli volte che un umano è riuscito a controllare, imprigionare o sopraffare un Leggendario? Abbiamo dimostrato la nostra superiorità numerose volte, e voi ancora non riuscite ad accettarlo. Guardate in faccia la realtà, i Pokémon esistono per la gloria degli umani, e in particolare per la gloria del Team Rocket.”
    “Ma non deve essere per forza così.” disse Calem “se Mewtwo volesse provare a ribellarsi potrebbe...”
    “Cosa? Pensate che ognuno possa scegliersi il proprio destino, che esista il libero arbitrio? Sono stato in numerosi universi, e non ce ne era uno in cui non fossi un criminale, tanto per fare un esempio. Non siamo liberi, i nostri destini sono già scritti e tutto quello che noi possiamo fare è impegnarci perché vengano realizzati.”
    “E il tuo destino quale sarebbe? Governare il mondo? E allora perché nella maggior parte dei mondi non ci sei riuscito e sei stato sconfitto?” lo schernì Armonio.
    “Penso di non essermi spiegato bene. Tenterò di essere più chiaro: non voglio dire che ognuno di noi raggiungerà sempre gli stessi risultati in ogni singolo universo. Quello che intendo è che tutti noi nasciamo con uno scopo, e possiamo riuscire a realizzarlo, o fallire provandoci. Anche perché, spesso questi scopi contrastano tra di loro. Io sono nato per governare il mondo, Rosso è nato per impedirmelo. In alcuni universi ha vinto lui, in altri ho vinto io. Ma se tentiamo di realizzare uno scopo che non è il nostro allora sicuramente falliremo. Se c’è qualcosa di superiore a noi umani è proprio il destino.”
    “Ma quello che dici sui Pokémon è falso.” intervenne Brendon “viaggiando fin qui abbiamo visto mondi governati da Pokémon, ci siamo stati poco, ma comunque ciò prova che non è sempre loro destino essere governati dagli umani.”
    “Questo non significa nulla. Sono stato anche io poco in quegli universi, ma da quel che ho potuto vedere lì l’uomo o non esiste o non ha mai sviluppato una civiltà come la nostra. Sono mondi diversi, in cui vigono leggi diverse. In ogni mondo in cui gli umani dominano, i Pokémon non possono far altro che servirli.”
    “Non capisco perché vi ostiniate.” disse Mewtwo “io ho accettato il mio destino, è ne sono soddisfatto. Ho visto i Mewtwo degli altri universi: rifiutando Giovanni o finiscono per scatenare la loro furia in maniera cieca e incontrollata, o si “redimono” ma continuano a vagare per il mondo senza una meta, o si mettono al servizio di un altro allenatore, o dei leggendari più potenti. Giovanni dice il vero: il mio destino è servire, non c’è nessun universo in cui io riesca a governare, quindi tanto vale mettermi al servizio di chi governa.”
    “Ma lui è un uomo malvagio!” esclamò Armonio.
    Giovanni scoppiò a ridere “Malvagio? Malvagio? Questa è la cosa più stupida che tu potessi dire. Che sciocco.”
    “Sciocco, sciocco.”
    “Davvero credi in quelle favolette del bene e del male? Ora ti rivelerò un segreto: bene e male non sono che costrutti della società. La morale è un’invenzione degli umani per garantire ordine della società stabilendo cosa è giusto è cosa è sbagliato, ma non ci sono verità assolute in quest’ambito.”
    “Non sono d’accordo.” rispose Xemnas “se le azioni di un uomo fanno del male ad altri...”
    “E le vostre azioni hanno fatto del male al me del vostro universo, impedendogli di realizzare il suo scopo, costringendolo a separasi da suo figlio e a vivere una vita di eterna solitudine costantemente in fuga. Potreste dire che me lo meritavo, perché infrangevo le leggi del vostro mondo, ma anche io ora punisco solo le persone che infrangono le leggi del mio. E se pensate che il mio governo sia una specie di impero malvagio di morte e sofferenza, vi sbagliate di grosso. Provate a fare un giro per questo mondo: scoprirete che la maggior parte delle persone è soddisfatta, mi vede come un eroe, un sovrano giusto. E lo sapete perché? Perché ho salvato il mondo numerose volte. Chi pensate che abbia fermato Max, Ivan, Cyrus, Ghecis, e tutti i vostri altri nemici? Se voi vi considerate eroi perché avete salvato il mondo, perché per me non dovrebbe essere lo stesso? Solo perché lo faccio per fini egoistici? Ma il mondo lo salvo lo stesso, il risultato è identico, quindi cosa cambi? Di fatto è così che ho conquistato le altre regioni: Kanto e Jotho me le sono prese con un misto di forza e corruzione, ma le altre hanno accettato di unirsi al mio impero proprio perché li avevo salvati, perché hanno capito che con me al comando certi incidenti non sarebbero più accaduti. Io inseguo il potere, che in se non è ne buono ne malvagio; alcune persone soffrono, ma altre ne beneficiano, è così che va il mondo.”
    “E adesso cosa desideri?” chiese Axel “hai già governato il mondo, non ti basta?”
    “Perché accontentarsi di un mondo solo, quando ne esistono molti altri? D’altronde, da qualche anno stavo iniziando ad annoiarmi. Avevo tutto il mondo a disposizione, ma non mi bastava; volevo di più, ma pensavo che non esistesse niente di più. Avevo anche finanziato viaggi nello spazio per cercare altri pianeti abitati di forme di vita intelligenti, con risultati insoddisfacenti, anche se probabilmente solo perché non sono riuscito a spingermi abbastanza in là. Poi ho scoperto l’esistenza del multiverso, e allora una scintilla in me si è riaccesa. Finalmente avevo un nuovo scopo. Ma conquistare gli altri universi era più difficile del previsto; tentai vari piani, ma tutti si rivelarono degli insuccessi. Oltretutto, il viaggio tra gli universi richiedeva una grande quantità di energia, maggiore di quella che stavo riuscendo a procurarmi. Ero deluso, ma poi scoprii qualcosa: durante un viaggio di ricognizione in un altro mondo, uno dei miei uomini, Archer, rinvenì uno scritto, che attestava l’esistenza del Dono Divino, e dell’anello capace di viaggiare tra gli universi, un mezzo stabile che potevo impiegare per i miei piani. Indagando di nascosto in quel mondo, scoprii i piani del Team Union, e decisi di aiutarli. Manovrando sia voi che loro come pedine sono riuscito ad ottenere ciò che desideravo, che ora si trova in una cassaforte sicura nella nostra stanza tesori.”
    “Tesori, tesori.”
    “Grazie dell’informazione!” disse Larxene, lanciando una Pokéball e facendo uscire Luxray. Gli altri anche se un po’ confusi la imitarono, e presto Giovanni si ritrovò circondato da Pokémon.
    “Ma come è possibile?” esclamò Giovanni
    “Prima di entrare in questo palazzo ho mandato il mio Joltik in ricognizione” disse Larxene “molti mi prendono in giro per non averlo evoluto, ma quando si tratta di intrufolarsi senza essere visto e disattivare meccanismi elettrici è il migliore. Voi cattivi siete tutti uguali: non vedete l’ora di spiegare i vostri piani nel dettaglio; per caso senti la necessità di dimostrare il tuo genio per soddisfare il tuo ego? Sei patetico! Puoi crederti migliore del Giovanni del nostro mondo, ma hai solo avuto più fortuna. Adesso, in nome della polizia internazionale, ti dichiaro in arresto”
    Giovanni in tutta risposta scoppiò a ridere “Voi vorreste arrestare me? Non lo avete capito ancora? Qui la legge sono io. Questo è il mio mondo, qui sono io che detto le regole del gioco, e sono sempre un passo avanti a voi.”
    Detto questo Mewtwo si avvicinò a lui, Honcrow si appoggiò sulla sua spalla, Persian si accoccolò sulle sue gambe e in men che non si dica, i quattro scomparvero.
    “Merda! Ce lo siamo lasciati sfuggire!” esclamò Larxene
    “Penso che sia meglio lasciar perdere Giovanni” disse Aurus “il nostro obiettivo ora è recuperare l’anello.”
    “Ma… Non possiamo lasciare Giovanni impunito!” esclamò Armonio
    “Concordo!” disse Axel “il nostro dovere è quello di arrestare i criminali”
    “Ma in questo mondo Giovanni non è un criminale. Quello che voi avete intenzione di fare è un colpo di stato, in un mondo che non vi appartiene oltretutto. Sapete quanto è complicata una cosa del genere? Se lo sconfiggiamo e basta creeremo un vuoto di potere che non abbiamo tempo di aiutare a colmare. Capisco il vostro punto di vista, ma dobbiamo anche considerare, che ammesso che Giovanni non abbia mentito, non tutti sono insoddisfatti del suo governo. Alla fine questo è un mondo senza eroi, e forse Giovanni è davvero il male minore. Questa non è la nostra battaglia, e noi non possiamo aiutare tutti.”
    “Ma…” iniziò Axel, ma Xemnas lo interruppe
    “Purtroppo ha ragione. Dispiace anche a me lasciare questo mondo alla mercé di Giovanni, ma ora come ora abbiamo problemi più grandi, e dobbiamo concentrarci su quelli. Potremmo considerare di liberare questo mondo in futuro, anche se dovremmo valutare bene la questione.”
    Gli altri a malincuore annuirono.
    “Allora andiamo a cercare Joltik” disse Larxene “l’ho mandato in perlustrazione per cercare il pannello di controllo, potrebbe aver trovato anche la sala dei tesori nel frattempo.”
    Tutti annuirono e la seguirono.

    Il gruppo, accompagnato dai suoi Pokémon, lasciò la stanza e iniziò ad esplorare i corridoi dell’enorme palazzo, mettendo in fuga le varie reclute, alla ricerca di Joltik. Il Pokémon arrivò di corsa inseguito da alcune guardie e si ricongiunse alla sua allenatrice, che gli chiese di guidarla fino alla sala tesori. Fortunatamente il Pokémon sembrava sapere dove andare: il gruppo lo seguì, ma improvvisamente si ritrovò di fronte una quantità di reclute molto maggiore di quelle che avevano incontrato fino a quel punto. A guidarle c’era, sorprendentemente, una figura familiare: Argento, con una tuta del Team Rainbow Rocket.
    “Argento? Cosa? Come?” esclamò confuso Armonio “tu lavori per lui!?”
    “Certo che lavoro per lui, è mio padre. Piuttosto, ci conosciamo?”
    Improvvisamente Armonio realizzò. Era ovvio: in quell’universo Giovanni non aveva mai abbandonato Argento, che era stato cresciuto e educato dal padre “Ascoltami. So che ti può sembrare folle, ma in un altro universo noi siamo amici. Tu hai respinto tuo padre e il Team Rocket e...”
    “Basta così!” esclamò Giovanni infuriato, apparendo alla loro spalle “vi ho lasciato venire nel mio universo. Vi ho risparmiato la vita, e ho anche aspettato a sbattervi nelle prigioni per spiegarvi il mio piano. Vi ho lasciato tentare inutilmente di recuperare l’anello, ho riso ai vostri ridicoli tentativi di spodestarmi o di far cambiare idea a Mewtwo, ma non accetto che proviate a traviare mio figlio!”
    “Ma Argento è la prova che le tue assurde teorie sono errate!” fece notare Armonio “tu sostieni che una persona ha un unico scopo nella vita, e se non insegue quello non potrà mai essere felice, non è vero?”
    “Sì e lo confermo. E so cosa stai per dire. Ho visto l’Argento del vostro universo, e volete sapere cosa ne penso di lui? Penso che sia un fallito, una totale delusione.”
    “Delusione, delusione”
    “Ti sbagli! Argento ha scelto un’altra strada ha nuovi amici e...”
    “E sogna di diventare l’allenatore più forte del mondo. Ci è riuscito? E’ diventato campione di Jotho? Ha ottenuto qualche risultato anche solo vagamente degno di nota? Non mi risulta.
    “Il successo non è tutto nella vita e...”
    “E lui la pensa allo stesso modo? Gli hai mai chiesto se ora è felice? Ha mai deciso di accontentarsi di quello che ha, o continua invano ad inseguire il suo sogno? Il destino di mio figlio è diventare il più forte, dopo di me ovvio, ma non può realizzarlo se segue quella strada. In ogni caso, mi avete stancato con la vostra presenza. Venite qui e pensate di fare gli eroi. Io sono l’unico eroe qui, questo posto dipende da me, voi non avete alcuna autorità qui.”
    “Allora facciamo un patto.” intervenne Lucas “noi lasceremo stare il tuo universo e tu i nostri.”
    “Non siete nella posizione di fare ricatti. E noi non possiamo scendere a patti. Il mio destino è quello di conquistare i mondi, il vostro è quello di fermarmi. Non possono esserci compromessi. In questo gioco solo uno di noi può vincere.”
    “Allora abbiamo vinto noi!” disse Larxene indicando il suo Joltik uscire da una minuscola fessura nel muro, con l’anello in bocca.”
    “Non è possibile, prendeteli.”
    Argento mandò Weavile, ma il Typhlosion di Armonio lo colpì con Eruzione, mentre Charizard megaevoluto affrontava Mewtwo, aiutato dal Myghtiena di Alcide. Larxene prese l’anello e lo passò a Aurus.
    “Avvicinatevi tutti!” esclamò. Il gruppo eseguì e, al momento giusto, ritirarono i loro Pokémon. Prima che gli avversari potessero approfittarne per attaccare Aurus attivò l’anello e in men che non si dica, il gruppo scomparve.

    “Siamo al sicuro!” disse Aurus, fermandosi a riposare in un universo più tranquillo
    “E’ stato più semplice del previsto” commentò Axel “quel Giovanni si dava tante arie, ma alla fine non era tutto sto gran che. Si è perso in spiegoni, ci ha svelato la posizione dell’anello incustodito, si è lasciato sfuggire numerose occasioni di ucciderci, un po’ deludente per un genio del male, non credete.”
    “Errori da principianti” commentò Larxene
    “E’ questo che non mi convince” intervenne Rosso, sorprendendo nuovamente tutti “Nemmeno il Giovanni che ho affrontato io era così sprovveduto. Forse ci sfugge qualcosa, dovremo stare in guardia.”
    “Forse Rosso ha ragione, ricordatevi che può comunque viaggiare tra gli universi e seguirci.” disse Lucas
    “Solo nei confini degli universi di Arceus” disse Aurus “qualunque metodo usi lui, solo l’Anello può viaggiare negli universi creati con le Sfere. Per questo è meglio muoverci, ma se ci sbrighiamo, vedrete che non sentiremo più parlare di quel Giovanni.”

    Giovanni sorrise. Che sciocchi erano quei cosiddetti eroi. Davvero credevano che fosse il tipo da perdersi in monologhi? Credevano di star guadagnando tempo, invece era l’esatto opposto. L’anello era rimasto nella sua teca nella stanza dei tesori il tempo sufficiente perché venisse drenata abbastanza energia per creare un secondo anello. Rudimentale, con energia scarsa, ma avrebbe dovuto sostenere quantomeno il viaggio che aveva intenzione di fare. Poi aveva lasciato che riprendessero l’anello e scappassero, d’altronde non avevano ancora esaurito la loro utilità.
    “Argento” disse a tuo figlio “lascio a te il comando di questo universo. Archer” disse chiamando il suo sottoposto “a te il compito di supervisionare mio figlio. E ti devo ringraziare: senza il tuo miracoloso ritrovamento, tutto questo non sarebbe possibile.”
    Arcer e Argento annuirono e Giovanni affidò l’anello a Mewtwo e si preparò a partire. Se tutto sarebbe andato a buon fine, avrebbe non solo realizzato il suo destino, sarebbe andato oltre. Avrebbe trasceso la sua natura umana, sarebbe diventato superiore anche al destino. Sarebbe divenuto un dio.

    “Archer” sorrise tra se e se. Giovanni non sospettava nulla. Il suo compito lì era finito, era ora di liberare il vero Archer e modificare i suoi ricordi perché nessuno si insospettisse. Gli eroi stavano procedendo bene, un nuovo antagonista era stato introdotto, la storia si prospettava densa di intrighi, manipolazioni e colpi di scena, proprio come piaceva a lui. Il primo atto era ormai quasi concluso, presto la trama sarebbe entrata nel vivo, e non vedeva l’ora di vedere come sarebbe proceduta. Era il momento per lui di abbandonare il ruolo di Archer e scegliere un’altra parte da interpretare.
     
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    Capitolo 38: l’universo Rocket
    Il gruppo continuò a viaggiare per un certo numero di universi, finché Aurus non si fermò.
    “Adesso stiamo per varcare il confine del Macroverso di Arceus, il che significa che sbucheremo in uno degli universi creati dai vostri nemici. Siate pronti.”
    I ragazzi annuirono e Aurus aprì un altro portale. Oltrepassandolo si ritrovarono davanti ad una costruzione familiare. Era praticamente identica al castello da cui erano fuggiti giusto poco fa, solo con una R rossa invece che arcobaleno.
    “Davvero!?” esclamò Armonio “abbiamo appena sconfitto un Giovanni e ne dobbiamo affrontare un altro? Non poteva capitarci un altro universo prima?”
    “Effettivamente è una strana coincidenza” notò Lucas “ma non possiamo farci niente. Troviamo piuttosto il modo di entrare senza farci notare”
    “Certo che i due Giovanni hanno gli stessi in fatto di architettura” notò Armonio
    “Cosa fate qui?” dissero improvvisamente due voci maschili e una femminile. Si girarono e videro una donna dai lunghi capelli rossi, un uomo dai capelli blu e… un Meowth parlante? A pensarci meglio però, ne avevano sentito parlare. Erano un trio del Team Rocket che loro non avevano avuto mai occasione di incontrare, ma sapevano che avevano continuato a compiere alcune operazioni anche dopo lo scioglimento del Team, non avendo mai voluto abbandonare la loro lealtà a Giovanni. C’era stato un incidente, poco dopo gli eventi dell’Ultracrisi, che aveva coinvolto loro, un trio di ragazzini di nome Chase Elaine e Trace e il leggendario Melmetal, ma non conoscevano i dettagli.
    “Siamo qui per incontrare Lord Giovanni” improvvisò Aurus “siamo ambasciatori di una regione lontana e volevamo...”
    “Tutte le regioni rispondono a Lord Giovanni” disse Jessie, la donna
    “Lo sappiamo, infatti siamo qui per esporgli alcuni problemi della nostra regione per fare appello alla sua immensa saggezza.”
    “Non lo troverete qui” rispose l’uomo, James “è nel laboratorio dell’isola Cannella. Vi accompagniamo se volete.”
    I ragazzi annuirono e Meowth richiamò una mongolfiera, il cui pallone ricordava proprio il volto del Pokémon.
    “Il problema è che non penso ci staremo tutti” disse il felino
    “Nessun problema” rispose Aurus “molti di noi hanno Pokémon di tipo Volante.”
    Si accordarono per far salire Armonio e Aurus sul pallone, mentre gli altri li seguivano in volo.
    “Questi tre non erano con Giovanni quando ha creato questo universo” sussurrò Armonio ad Aurus “Pensi che questi tre siano gli stessi del nostro mondo o che Giovanni ne abbia creato delle copie con la Sfera?”
    “Entrambe le cose sono possibili, potrebbe anche aver usato la Sfera per creare dei portali con cui trasportare qui i suoi sottoposti dal nostro universo.”
    Volando il gruppo si allontanò dal castello, collocato sulla cima dell’Altopiano Blu, e passò sopra la città di Smeraldopoli. Lì notarono la Palestra di Smeraldopoli; ora era completamente diversa, la struttura era di colore rosso e nero e c’erano delle grosse R dipinte un po’ ovunque. Era ovvio che Giovanni non avesse più ragione di nascondersi. Le altre Palestre erano per lo più invariate, ad eccezioni di occasionali R dipinte su di esse.
    “La Lega esiste ancora?” disse Armonio, inavvertitamente ad alta voce.”
    “Che vuol dire ancora?” chiese Jessie “è sempre esistita, da quando Giovanni è in carica. E lui è il Campione indiscusso ormai da anni”
    “Ah sì? E dov’è la sede”
    “Nel suo castello ovviamente. Pensavo fosse un fatto risaputo” ordinò James
    Armonio rifletté. I tre parlavano di anni, ma l’universo esisteva da appena pochi giorni. Se erano del loro universo, stavano probabilmente fingendo. Se erano stati creati dalla Sfera, avevano probabilmente falsi ricordi, come sicuramente la maggior parte degli abitanti di quel mondo. Mentre sorvolavano la regione, Armonio continuava a guardare gli edifici della regione; Centro Commerciale Rocket; Rocket S.P.A; Casinò Rocket (quello in realtà si era sempre chiamato così, e non capiva come nessuno avesse mai sospettato di nulla).
    "Aspetta un attimo" realizzò improvvisamente "perché stiamo passando di qui? Per arrivare all'isola Cannella bisognava andare verso il mare da quel che so io"
    "ehm..." fece Meowth "le correnti d'aria... il traffico aereo.. Abbiamo allungato un pochino, anche per farvi ammirare il panorama..."
    "Avete sbagliato strada vero?"
    "no, no, doveva essere una scorciatoia... adesso andiamo subito verso il mare!" disse imbarazzato Armonio sospiró. Il Team Rocket possedeva l’intera regione, ed era sicuro fosse così in tutto il mondo. Le strade erano anche piene di striscioni con scritte come “viva Giovanni” “Giovanni è grande” e cose del genere. Era chiaro che gli abitanti di quel mondo adorassero Giovanni, e ad Armonio veniva naturale pensare fossero stati creati per pensare ciò; si chiedeva quanto libero arbitrio avessero, essendo essenzialmente degli umani artificiali creati con il solo scopo di fare da sudditi ad un tiranno…
    Il gruppo atterrò sull’isola Cannella, proprio davanti alla Villa Pokémon, ovviamente con la solita R rossa che stava iniziando a dare loro i nervi. All’ingresso, un grosso gruppo di membri del Team Rocket li accolse. Milas e Maxus, due tenenti con cui Armonio aveva già avuto a che fare, si avvicinarono.
    “Jessie! James! Meowth!” esclamò Milas “si può sapere chi avete portato?”
    “Ambasciatori.” rispose Jessie “vogliono parlare con il capo”
    I due li squadrarono “idioti!” esclamò Maxus “guardateli bene… non li avete riconosciuti”
    Il trio li guardò per bene “non lo so…” disse James “mi pare di aver visto qualcuno di loro di sfuggita in qualche telegiornale, oppure in qualche torneo della Lega, non lo so, guardo poco la TV...”
    “Questi sono i nostri acerrimi nemici, imbecilli!” disse Milas spazientito “Ok, che non li avete mai incontrati, ma speravo almeno sapeste di loro. Guardate bene il ragazzo vestito di rosso.”
    “ROSSO!” esclamarono i tre in coro dopo averlo guardato un’altra volta”
    “Buongiorno!”
    “Ci avete ingannato! E poi saremmo noi i disonesti” commentò Jessie “ma non arriverete da Giovanni” disse mandando un Arbok, mentre James Weezing.
    Anche Milas, Maxus e le altre reclute mandarono i loro Pokémon; tra i soliti Weezing, Golbat, Raticate e Persian c’erano diversi Crobat, Nidoking, Nidoqueen, Drapion, Houndoom e molti altri Pokémon Veleno, Buio o Normale difficili da battere. I ragazzi tentarono di farsi strada tra le orde nemiche, ma solo Rosso, Armonio, Vexen e Aurus riuscirono a procedere.
    I quattro arrivarono al laboratorio della villa, sorprendentemente ancora intatto; davanti ad alcuni strani macchinari c’erano Giovanni, Archer Atena e altre due figure familiari.
    “Blaine, Fujii? Cosa state facendo?” esclamò Rosso rompendo il suo solito silenzio
    “Ci conosciamo?” chiese Blaine
    “Non sappiamo chi tu sia, ragazzo” aggiunse Fujii.
    I quattro realizzarono subito cosa stava succedendo: quei due dovevano essere delle copie create dalla sfera, a differenza dei membri del Team Rocket che sembravano essere gli originali.
    “Rosso, Armonio, avrei dovuto immaginarmi che sareste stati voi a raggiungermi.” disse Giovanni “Fujii, Blaine, potreste lasciarci un po’ da soli? Tanto il vostro lavoro qui è ormai concluso.”
    I due scienziati, come dei robot, ubbidirono al comando senza esitazione ed uscirono dalla stanza “comandare le persone è molto più comodo da quando ho deciso di rimuovere loro il libero arbitrio, anche se avvolte è quasi noioso. Ho lasciato loro autonomia nel privato, ma non possono evitare di obbedire ai miei ordini. In ogni caso, sembra che sia destino che siate voi due a ostacolare i miei piani. Rosso, il ragazzo che da solo è riuscito a smantellare la mia intera organizzazione e Armonio, che ha impedito ai miei leali tenenti di rimetterla in piedi. Allora avete vinto, ma oggi le cose andranno diversamente.”
    “Cosa stai architettando?” chiese Armonio
    “Anche se ormai ho raggiunto il mio scopo, voglio togliermi una soddisfazione. Avete presente il mio coinvolgimento nel progetto di Mewtwo? Bene, dovete sapere che la sua creazione non è mai stato il mio obiettivo finale. Avevo in mente una creatura ben diversa, che purtroppo non è mai stata realizzabile, fino ad oggi”
    “Vuoi ancora giocare con la natura? Non hai già imparato la lezione?” esclamò Vexen
    “Allora ero solo un semplice uomo, ambizioso ma privo dei mezzi necessari per raggiungere i miei scopi. Ma adesso le cose sono cambiate, ora io sono un dio! Osservate!”
    Detto questo puntò l’anello che aveva al dito verso un angolo della stanza, e in un fascio di luce, un Ryperior apparve dal nulla.
    “Visto? Adesso richiamo così i miei Pokémon, è molto più pratico e posso evocarne anche più di sei. E sono totalmente privi di volontà.”
    “La Sfera è in quell’anello?” domandò Armonio “me la ricordavo più grossa.”
    “La Sfera può modificare le proprie dimensioni” spiegò Aurus
    “Esatto, ma bando alle chiacchere!” esclamò Giovanni “è il momento di incominciare il progetto!”
    Detto questo il criminale puntò l’anello in direzione del complesso macchinario alle sue spalle; nelle teche di vetro comparvero diversi Pokémon, sopratutto di tipo Terra. I ragazzi riconobbero un Rhyperior, un Tyranitar, un Garchomp, un Hippodown e molti altri; nella teca centrale apparve invece… Mew.
    “Unendo il DNA di tutte queste creature, avrò finalmente il Pokémon che tanto sognavo! Potei materializzarlo direttamente con la Sfera, ma che gusto ci sarebbe?” detto questo si girò, solo per vedere un MegaCharizard X volare nella sua direzione. Rapidamente materializzò un Rhyperior, che colpì il Drago con un Devastomasso. spingendolo indietro.
    “Vuoi lottare come ai vecchi tempi?” disse rivolto verso Rosso “ti avverto però, l’ultima volta mi ero trattenuto per via delle regole della Palestra, questa volta non avrò le stesse limitazioni”
    Rosso non disse una parola, e mandò anche Blastoise e Venusaur. Giovanni rispose materializzando un Nidoking e un Niidoqueen.
    “Vedo che anche tu non hai intenzione di trattenerti, bene! Archer e Atena, occupatevi degli altri, io devo regolare un vecchio conto in sospeso. ”
    Archer e Atena annuirono e mandarono i loro Pokèmon.

    Typhlosion sparò un Eruzione in direzione dell’Honchkrow di Atena, il quale icolpì però uno dei cloni del Pokémon creato dal Doppioteam e aggredì il Pokémon Fuoco con con Baldeali; intanto il Cloyster di Vexen stava affrontando l’Houndoom e il Magmortar di Archer, riuscendo a malapena a contrastarli con gli attacchi Acqua, mentre le loro calde fiamme stavano mettendo a dura prova la sua difesa. Il Vileplume di Atena intanto stava mettendo in seria difficoltà in Claydoll di Aurus.
    “Abbiamo bisogno di rinforsi” disse Vexen, mandando intanto un Avallug per cercare di incassare gli attacchi dei due Fuoco, con scarso successo”
    “Siete migliorati dall’ultima volta” disse Armonio mentre mandava un Raichu per contrastare Honckrow, che venne però rapidamente intercettato da Muk.
    “L’ultima volta eravamo divisi, deboli, il crollo della nostra organizzazione ci aveva segnato e la disperazione di rimetterla in piedi ci ha portato a commettere errori. Ma ora il Team Rocket è risorto, più forte che mai, e con i poteri della Sfera, anche i nostri Pokémon sono più potenti di quanto non lo siano mai stati.”
    “Bastava che dicessi l’ultima cosa, è solo merito della Sfera se siete in grado di batterci!” li schernì Armonio, ma non era così convinto. Il Team Rocket che aveva affrontato lui era disorganizzato, ma i Generali erano comunque degli ottimi allenatori che aveva batto in gran parte grazie alla fortuna e alle circostanze. Adesso che erano al pieno delle forze sarebbe stato difficile batterli.
    “Io non capirò mai persone come voi. Avete ottime capacità, potevate diventare Capipalestra, Superquattro addirittura. Perché darvi al crimine.”
    “La Lega non ci interessa” rispose Atena “titoli vuoti, frutto di una istituzione ipocrita che glorifica la lotta sostenendo allo stesso tempo valori di amicizia tra persone e Pokémon. Noi del Team Rocket sfruttiamo i Pokémon e lo ammettiamo”
    “Quello che cerchiamo è il potere, puro e semplice, senza giri di parole o falsi ideali.” aggiunse Archer “e la nostra più assoluta lealtà va a Giovanni, l’uomo che ha reso possibile tutto questo. Voi ci ritenete la feccia della società, ma anche noi abbiamo i nostri ideali, che sono più onesti di quelli di molti altri”
    Era inutile tentare di ragionare con quelle persone; sembravano non avere alcun rimorso per il dolore che provocavano, e proprio non riuscivano a vedere i Pokèmon come qualcosa di diverso da degli strumenti. Armonio non riusciva a capire come potevano esistere persone del genere, ma esistevano, e l’unica cosa che poteva fare era combatterle. Ma aveva bisogno di aiuto.
    “Aurus!” esclamò “passami il telefono. Voglio chiamare un po’ di amici, poi li porterò qui con l’anello”
    Aurus obbedì e Armonio incominciò a digitare dei numeri. Amici suoi e di Rosso, persone che avevano affrontato il Team Rocket in passato.

    Rosso strinse i denti, mente il suo Charizard crollava sotto il peso dei massi lanciati da Rhyperior.
    “Sei stato un degno avversario” disse Giovanni “ma stavolta hai perso”
    Rosso stava pensando a qualcosa da dire, ma non gli veniva nulla. Non era mai stato una persona di tante parole. Durante il suo primo viaggio a Kanto, era diventato famoso per aver sconfitto il Team Rocket; molti gli chiedevano cosa lo avesse spinto a farlo, e lui non era mai stato in grado di spiegarlo. La verità era che non lo sapeva neanche lui. Ogni volta che vedeva dei crimini venire commessi, quando vedeva Pokémon feriti, allenatori separati dai loro compagni, uno scienziato derubato del frutto del suo duro lavoro, dei cuccioli separati dalle loro madri, Pokémon imprigionati in un casinò e utilizzati come premi, non poteva fare a meno di intervenire. E presto aveva iniziato a prendere la faccenda sul personale, a sentire il bisogno di mettere fine a tutta quella follia. Molti interpretavano male il suo silenzio, pensando che lui fosse indifferente, che non provasse emozioni. Le provava eccome, forse di più di molte persone che conosceva, non era solo abituato ad esprimerle. Ed ora vedere quell’uomo che aveva provocato tanta sofferenza averla vinta, in almeno due universi differenti per di più, gli provocava una grande rabbia.
    “Al tempo del nostro primo scontro mi avevi quasi convinto che la chiave per vincere le battaglie fosse stringere un legame di amicizia con i propri Pokémon. L’affiatamento tra te e la tua squadra mi aveva fatto ricordare la mia infanzia quando ero anche io giovane e ingenuo come te. Ma ora capisco che tutto questo è uno sbaglio: i Pokémon non sono che strumenti, almeno per quel che mi riguarda. Forse tu puoi non trovarti d’accordo, in fondo sono convinto che non esistano verità assolute, ma io trovo molto più efficace privare i Pokémon della volontà che perdere tempo a stingerci un legame. Ma ho perso anche troppo tempo. E’ il momento di dare il via al mio grande progetto!”
    Detto questo si avvicinò al macchinario e premette un grosso pulsante rosso. I Pokémon nelle teche iniziarono a contorcersi e emettere versi di dolore, mentre in un altra teca sotto Mew iniziò a comparire un Pokémon; la figura somigliava molto a Mewtwo, ma come diventava sempre più definita iniziavano a manifestarsi le prime differenze. Era molto più grosso e invece di essere di colore rosa era marrone, le braccia e le gambe erano molto più spesse e su di esse erano presenti delle placche più scure, così come sulla fronte.
    “Vi presento Mewthree, di tipo Psico Terra!”
    Rosso guardò la creatura: aveva già affrontato e domato Mewtwo, ma quell’essere sembrava molto più potente e pericoloso, e con la Sfera Giovanni non doveva temere che si ribellasse. Guardò i suoi Pokémon a terra. Per un attimo pensò che ogni speranza fosse perduta, poi si girò e vide dei volti familiari materializzarsi alle sue spalle.

    Edited by Pokemario 01 - 20/8/2021, 09:27
     
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    Capitolo 39: Senza Cuore e Cuore d’Oro
    Cetra provava sentimenti contrastanti. Davanti a lei c’era Rosso, l’allenatore che ammirava di più in assoluto; non era la prima volta che si incontravano, si erano già affrontati una volta, ma non si erano praticamente parlati, siccome lui non aveva spiccicato parola come al solito e lei era troppo imbarazzata per dire qualsiasi cosa, e anche durante la lotta non le sembrava di aver fatto una buona impressione, non poteva esserne sicura perché Rosso non aveva dato alcuna opinione, ma personalmente non ne era soddisfatta. Rosso era considerato uno degli allenatori più forti non solo di Kanto ma del mondo intero, una vera leggenda vivente, e lei avrebbe tanto voluto essere come lui, ma era consapevole che ciò fosse praticamente impossibile. Adesso però aveva l’occasione di combattere al suo fianco contro l’organizzazione che era diventato famoso per aver distrutto, il Team Rocket; lei aveva affrontato il Team Rocket in alcune occasioni, ma non aveva partecipato a grandi battaglie come Armonio. Lei non si era mai distinta per la sua abilità nel combattere i criminali, piuttosto molti la ricordavano per aver dato una mano agli allenatori che erano rimasti vittime dei loro crimini, ad esempio aiutandoli a curare i loro Pokémon o a recuperare i Pokémon rubati. Già qualche giorno prima aveva affrontato il più grande scienziato criminale di tutti i tempi, adesso si trovava a combattere nientedimeno che i generali del Team Rocket e lo stesso Giovanni, ora più potente che mai. Da una parte era la sua occasione per dimostrare il suo valore, dall’altra, sarebbe stata all’altezza?
    Ovviamente non era sola: le sue amiche Leaf e Kristy erano venute con lei; Kristy aveva affrontato molto poco il Team Rocket, dato che si dedicava di più alla ricerca e allo studio dei Pokémon, ma si era scontrata con alcune loro reclute in diversi occasioni, mentre Leaf avendo viaggiato spesso insieme a Rosso li aveva combattuti molto più frequentemente, anche se Rosso aveva avuto sempre ruoli più di rilievo nell’ostacolare le loro operazioni e quindi l’intervento della ragazza passava spesso in secondo piano. A questo proposito, c’era anche Blu, il rivale di Rosso e Leaf, e perfino il professor Oak con il suo Nidoking. Mancava solo una persona.
    “Dov’è...” iniziò a chiedere Armonio
    “Arriverà a momenti” rispose Cetra “ha detto che doveva andare a prendere una cosa importante.”
    “Ho già provato a richiamarlo con l’anello, ma deve dare mentalmente il suo consenso, l’anello non può prelevarlo contro la sua volontà” spiegò Aurus “appena sarà pronto arriverà”
    Intanto il Feraligart di Kristy e il MegaBlastoise di Blu si stavano occupando di Magmortar e Houndoom, mentre il Pidgeot di Blu affrontava Vileplume aiutato dal Thyplosion di Armonio; intanto il Megavenusaur di Leaf e il Nidoking di Oak combattevano contro Muk, riuscendo a tenergli testa grazie alla loro immunità al veleno e agli attacchi Terra di quest’ultimo, aiutati anche dall’Eevee della ragazza, diventato sorprendentemente potente dopo aver usato una mossa Z. Cetra svolgeva più un ruolo di supporto, facendo spesso utilizzare al suo Meganium Schermoluce o addormentando gli avversari con Canto di Wigglytuff
    L’attenzione degli allenatori fu presto catturata da altro: una creatura mostruosa, vagamente simile a Mewtwo, stava puntando una mano verso Rosso. Prima che il mostro potesse fare qualsiasi cosa Cetra ordinò un Frustata e le liane di Meganium si avvolsero intorno alla mano dell’essere spostandola e deviando il suo Psicobotta sul Muk di Atena.
    “E quello cosa sarebbe?” esclamò Armonio
    “Ammirate!” disse il criminale “il vero Pokémon più potente dell’intero macroverso, Mewthree. Con il solo pensiero può scatenare terremoti capaci di distruggere un intero continente. Può sbriciolare una montagna in un secondo. Può..”
    “E’ orribile!” esclamò Vexen “tu non hai il diritto di...”
    “Ci siamo già visti da qualche parte? Il tuo volto mi sembra familiare” lo interruppe Giovanni osservandolo attentamente “ora ricordo! Tu facevi parte del team che creò Mewtwo! E vorresti dire a me che non ho il diritto di giocare con la natura? Che ipocrita!”
    “E’ vero quello che dice?” chiese Cetra
    “Purtroppo sì, ma è una storia di cui non voglio parlare. Ho compiuto gravi errori in passato, ma ho appreso la lezione, a differenza di questo criminale.”
    “Non ho appreso la lezione perché non c’era nessuna lezione da apprendere. Noi umani creiamo nuovi Pokémon in continuazione, giocare con la natura è ciò che la nostra specie ha sempre fatto. E in ogni caso, Mewthree non si può considerare nemmeno un vero essere vivente: non ha pensieri, emozioni o volontà proprie, è uno strumento come ogni Pokémon dovrebbe essere, un mostro senza anima e senza cuore. Aveva ragione Genius, noi siamo dei, e ora ho creato un essere che potrebbe distruggere anche il cosiddetto dio più potente, Arceus.”
    Vexen non rispose, ma si limitò ad ordinare al suo Cloyster di usare Geloraggio; gli altri allenatori pure ordinarono degli attacchi, ma Mewthree non si scompose
    Il mostro puntò poi la mano verso il terreno e un Abisso si aprì sotto i piedi di Venusaur, inghiottendola. Il meccanismo di sicurezza della Pokéball fortunatamente la ritirò, ma il Pokémon Psico scatenò un Terremoto, e i Pokémon rimanenti, eccetto Pidgeot, crollarono.
    “E’ troppo forte, non possiamo batterlo” esclamò Cetra
    “Ci servirebbe un Leggendario” fece notare Kristy “Oak, hai con te Mew?”
    “L’ho fatto entrare in una Pregio Ball per portarlo fin qui. Ma non penso potrebbe fare molto...” il professore lo fece comunque uscire, ma appena il piccolo Pokémon vide Mewthree, si nascose subito dietro la schiena del suo Prescelto, terrorizzato.
    “Visto?” disse ritirandolo
    “Provo a contattare io qualcun altro” disse Aurus, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa l’Honckrow di Atena gli rubò l’anello. Blu mandò Pidgeot ad inseguire il corvo, ma venne intercettato da un Pietrataglio, mentre il Pokémon di Atena consegnava l’anello a Giovanni.
    “Proprio quello che mi serviva. Con la Sfera potevo aprire portali per altri mondi anche non adiacenti, ma funzionava solo nel mio universo, quindi dovevo lasciare il portale aperto per poter tornare indietro e ritornare sempre al punto di partenza, con questo sarà molto più comodo. Con l’aiuto di Mewthree, tutti i mondi saranno miei!”
    Giovanni fece per puntare l’anello, ma proprio quando Cetra iniziò a pensare che fosse tutto perduto, il cristallo in esso incastonato brillò. Davanti al criminale si materializzò un ragazzo dai capelli rossi, proprio quello che stavano aspettando.
    “Figliolo?!” esclamò il capo del Team Rocket
    “Non chiamarmi così! Ne hai perso il diritto quando mi hai abbandonato.”
    “Non capisci? Allora avevo perso tutto. Ho dovuto farlo. Ma adesso… ora sono un dio. Ho tutto quello che io e te abbiamo sempre desiderato. Tutto questo, l’ho fatto anche per te, perché potessimo tornare insieme...”
    “Non mentirmi! Tutto questo lo hai fatto solo per te! Ma non è quello che voglio io. Non più almeno.”
    “E cos’è quello che vuoi, essere l’eterno secondo? Io posso fare di te il Campione posso...”
    “Tu non sai niente di me! Forse un tempo avresti avuto ragione, in passato tutto quello che volevo era essere il più forte, ma ormai sono cambiato.”
    “E così ora vorresti fare l’eroe? Forse ora hai degli amici, ma ricordati di una cosa: tu sarai sempre il figlio del capo del Team Rocket. Qualcuno ti avrà anche accettato, ma la maggior parte della gente ti considera un criminale, pur non conoscendo le tue origini, e puoi dare loro torto? Hai rubato un Totodile, hai derubato un allenatore, trattato a lungo i tuoi Pokémon come strumenti e questo nessuno se lo scorderà. Puoi dire a tutti che sei cambiato, ma nelle tue vene scorrerà sempre il sangue di un criminale.”
    Non aveva tutti i torti: nei tornei Argento veniva spesso accolto con fischi e insulti, anche se l’identità di suo padre non fosse di dominio pubblico e Elm lo avesse ufficialmente perdonato, molta gente lo trattava ancora come un criminale e non aveva accettato la sua redenzione. Ma Argento era pronto a ribattere.
    “Tu puoi pensarla così, possono pensarlo tutti gli altri, e forse avvolte persino io, ma c’è qualcuno che la pensa diversamente”
    “Ti riferisci al tuo amichetto Armonio?”
    “No” disse il ragazzo con un sorrisetto, afferrando una Master Ball “mi riferisco a lui”

    “Finalmente!” esclamò Ho-oh uscendo dalla Ball “non mi sono mai piaciuti questi aggeggi”
    “Mi dispiace, ma era l’unico modo per portarti con me comodamente” rispose Argento
    “Non è possibile!” esclamò Giovanni “Ho-oh sceglie solo i puri di cuore...”
    “Ero sorpreso quanto te quando lui mi ha fatto la proposta.”
    Non mentiva: quando un gruppo di furfanti di bassa lega aveva tentato di catturare Ho-oh lui era intervenuto per fermarli, ed in quel momento il Pokémon aveva lasciato una delle sue piume arcobaleno, l’Ala d’Iride. Pensando che fosse un’errore era andata a restituirgliela,e allora il Pokémon gli aveva parlato. Con sua grande sorpresa, gli aveva svelato di averlo tenuto d’occhio a lungo e di ritenerlo un allenatore puro di cuore, degno di diventare il suo Prescelto. Gli aveva detto che lo avrebbe tenuto d’occhio per un altro po’ e sottoposto ad alcune prove per essere sicuro, ma alla fine lui le aveva superate tutte e Ho-oh si era lasciato catturare.
    “Io stesso faccio ancora fatica a considerami un puro di cuore, ma se Ho-oh pensa che io lo sia, farò di tutto per dimostrare che ha ragione.”
    “Allora non mi lasci altra scelta!” esclamò Giovanni e utilizzando l’anello fece comparire una Megapietra addosso a Mewthree e un anello con Pietrachiave al dito (stava iniziando a somigliare più ad un gioielliere che ad un criminale). Giovanni la attivò e il Pokémon incominciò a cambiare, le placche scure ora avvolgevano tutto il suo corpo dando l’impressione che fosse avvolto da un’armatura di terra. Una tempesta di sabbia si scatenò nella stanza.
    I ragazzi fecero per intervenire, ma Argento li fermò.
    “Questa è la mia battaglia.” disse, poi fece un cenno ad Ho-oh e il Pokémon iniziò a sbattere le ali, alzando la temperatura circostante e dissipando la tempesta di sabbia. Ho-oh aprì poi il becco e un Solarraggio colpì l’avversario. L’uccello sparò un altro Solarraggio e il mostro provò a proteggersi con un Pietrataglio, ma l’attacco fu così potente da distruggere la formazione rocciosa e colpire il Pokémon artificiale. Mewthree allora colpì il Pokémon Arcobaleno con Psicobotta, ma questi lo incassò e rispose con un Magifuoco. Le caldissime fiamme avvolsero la creatura, e una scottatura comparve sul suo fianco. Giovanni allora capì che era il momento di cominciare a fare sul serio e fece un cenno a Mewthree. Numerose Pietrataglio incominciarono a sbucare dal terreno; Ho-oh tentò di schivarle, ma una la ferì ad un ala.
    Non stava andando bene, Ho-oh non era abbastanza forte. Un tempo avrebbe dato la colpa a lui e lo avrebbe abbandonato, ma quei tempi erano passati. Sapeva che in una lotta era l’allenatore a fare la differenza, e ora lui aveva un piano
    Aprì le sue sei Pokéball e mandò altrettanti Pokémon. Spiegò il piano a Ho-oh, che a sua volta lo comunicò agli altri Pokémon. Sperava solo che funzionasse

    Giovanni sorrise: suo figlio non aveva alcuna speranza. Feraligatr aprì la bocca e scagliò un Idropompa contro Mewthree, che reagì con Psicobotta, ma Weavile si parò davanti, incassando il colpo e colpendo con Geloscheggia, mentre Ho-oh ne approfittava per eseguire diversi Solaraggio. Ma Mewthree fu rapido a reagire e un Pietrataglio spuntò sotto Weavile. Il Pokémon cadde a terra, ferito ad un fianco dalle rocce appuntite e Argento lo ritirò. Un abisso si aprì sotto i piedi di Feraligatr e un Terremoto sconfisse Magnetone e Gengar, poi Mewthree sconfisse Crobat con Psicobotta e tornò a concentrarsi su Ho-oh. Un altro Pietrataglio emerse dal terreno, stavolta colpendo Ho-oh in pieno, e uno Psicobotta lo fece crollare.
    “Sciocco” disse Giovanni sorridendo “pensavi davvero che i tuoi insulsi Pokémon sarebbero bastati come diversivo? Se tu avessi accettato la mia proposta avrei potuto renderti forte, ma hai fatto la scelta sbagliata. Mewthree” esclamò indicando Ho-oh steso a terra “finisci il lavoro”
    Argento però fece qualcosa che suo padre non si aspettava: sorrise.
    “Cosa c’è di tanto divertente?” chiese Giovanni infuriato
    “Oh niente. Pensavo solo alla faccia che avresti fatto quando avresti capito che era Ho-oh il diversivo!”
    “Che vuoi di...” non riuscì a finire la frase che dal nulla sbucò un Crobat che afferrò al volo l’anello con la Sfera, mentre un Weavile comparso anche lui all’improvviso rubò quello di Aurus. Prima che Giovanni potesse capire cosa era successo, i due Pokémon lanciarono gli anelli ad Argento; il criminale vide poi un’ombra avvicinarsi ad Ho-oh e da essa emerse un essere viola che gettò un Revitalizzante Max nel becco di Ho-oh. Un Gengar.
    “Un’illusione!” esclamò Giovanni “mi hai ingannato!” disse infuriato, mandando Rhyperior. Il grosso rinoceronte di roccia scagliò un Devastomasso contro Ho-oh, ma Mewthree con un singolo Psicobotta frantumò il macigno, per poi sconfiggere Rhyperior con Terremoto.
    “Mewthree cosa stai facendo? Tu sei la mia creazione, obbedisci a me!”
    “Ma adesso sono io che ho la sfera” rispose Argento “quindi ora ho io il comando”
    Giovanni infuriato iniziò a mandare i suoi Pokémon, ma Mewthree li sconfisse uno dopo l’altro. Giovanni non poteva accettarlo. Era ad un passo da raggiungere il suo sogno, non si sarebbe fatto fregare da un figlio indisciplinato. In un impeto di rabbia, senza pensare alla conseguenze, si lanciò sul ragazzo, deciso a strappargli gli anelli di mano. Ma come era prevedibile Mewthree fu più rapido, e uno Psicobotta lo centrò in pieno. Sentì le ossa del suo corpo frantumarsi e cadde a terra, incapace di muoversi. Argento lo aveva fatto apposta o era stata una reazione istintiva? Non lo sapeva. Provò a rialzarsi, ma sentì un fortissimo dolore in tutto il corpo. Era finita. Sarebbe morto lì. Tutta quella fatica, e quando era ad un attimo dal trionfo, ecco che perdeva tutto per un gesto avventato. Chiuse gli occhi, rassegnandosi al suo destino… E poi li riaprì. Il dolore era miracolosamente svanito,e sopra di lui c’era una grossa figura alata: Ho-oh.

    Argento guardò suo padre rialzarsi. Non era sicuro di aver fatto la scelta giusta.
    “Tu… Mi hai… Perché”
    “Tu mi hai riempito la testa di menzogne, e poi mi hai abbandonato quando non ti servivo più, e per questo ti odio, senza contare che hai fatto soffrire milioni di persone e Pokémon, e per questa ragione meritavi di morire. Ma… sei pur sempre mio padre. Evidente sono troppo debole per vederti morire nonostante tutto quello che hai fatto, ritieniti fortunato. In ogni caso, in un certo senso mi hai fatto un favore: abbandonandomi mi hai permesso di trovare dei veri amici, delle persone che tengono davvero a me, mi hai consentito di scegliermi una strada diversa da quella che tu avevi in mente per me, ma soprattutto, mi hai permesso di comprendere cosa significa davvero essere un allenatore. Lo sai il motivo per cui hai perso Giovanni? Il mostro che hai creato può essere potente, ma non è altro che uno strumento completamente assoggettato al tuo volere, e hai fatto affidamento unicamente sulla sua potenza. Io e i miei Pokémon lavoriamo come una squadra, ci fidiamo gli uni degli altri, per questo hanno accettato di partecipare ad una strategia rischiosa, in cui molti incluso Ho-oh hanno dovuto affrontare Mewthree per mantenere la messinscena, perché si fidavano di me e sapevano che non avrei mai permesso che gli succedesse qualcosa. Allo stesso modo io mi fidavo di loro, sapevo che sarebbero stati in grado di affrontarlo, così come mi fidavo delle capacità illusorie di Gengar e sopratutto di Crobat e Weavile e delle loro capacità da ladri. Quest’ultimo in particolare è sempre stato uno dei miei compagni più fidati, e quanto a Crobat, la sua evoluzione è stata il momento in cui ho capito che tutte le cose che mi dicevano Lance e Armonio non erano solo frasi vuote, e che potevo davvero cambiare, potevo riuscire a vedere i Pokémon come qualcosa di più di strumenti. Tu invece non ci sei mai riuscito, perché non hai mai accettato che ciò fosse possibile e non ci hai neanche mai davvero provato, ed è per questo che non sarai mai l’allenatore più forte.”
    Argento si aspettava che suo padre si infuriasse, invece… scoppiò a ridere. Ma non era una risata malvagia che stava a significare che aveva ancora qualche asso nella manica. Era una risata vera, di gusto, ma allo stesso tempo con una punta di amarezza.
    “Alla fine il figlio ha insegnato qualcosa al padre.” disse rialzandosi “non condividerò mai il tuo punto di vista, perché proprio non fa per me, ma lo rispetto. Hai ragione figliolo, questa è la tua strada, e anche se non la approvo, in un certo senso sono fiero di te, anche se questo significa che rimarremo per sempre nemici. Per adesso, sono abbastanza maturo per ammettere la sconfitta. Di Mewthree, fai quello che vuoi. Immagino lo cancellerai, d’altronde è un mostro da me creato, che non dovrebbe nemmeno esistere.”
    Argento ci rifletté. Di fatto, cancellarlo era la sua idea iniziale. D’altronde non era nient’altro che un mostro senza conoscenza emozioni o volontà proprie, quindi non poteva davvero essere considerato un essere senziente, giusto? Un essere senza cuore… Eppure… gli sembrava comunque sbagliato. In fin dei conti, era pur sempre un Pokémon; Giovanni lo vedeva solo come uno strumento, come qualsiasi altro Pokémon, e cancellarlo senza scrupolo avrebbe voluto dire dargli ragione, ed era l’ultima cosa che voleva.
    “Penso che tu abbia ragione” esclamò Oak alle sue spalle
    “Professore… Ma come...”
    “Mew mi ha riferito i tuoi pensieri” rispose indicando il piccolo Pokémon che gli volava sopra la testa
    “Potrebbe anche farsi gli affari suoi” disse scocciato
    “Gliel’ho detto, ma non mi ha dato retta” disse Oak sorridendo. Il Misterioso Psico intanto si stava avvicinando a Mewthree; sembrava star cercando di comunicare con lui.
    “Curioso...” fece Oak “Mew mi ha detto che appena ha visto Mewthree si è spaventato, ma adesso vorrebbe cercare di stabilire un rapporto con lui, come ha fatto con Mewtwo, ma non sente nulla… E’ davvero un Pokémon privo di una coscienza propria.”
    “E’ molto triste...” commentò Kristy “un Pokémon creato solo come uno strumento… con cui non si può stringere un legame, si può solo comandarlo bacchetta… Si può davvero considerare un Pokémon, se non ha una propria volontà?”
    “Tutto questo mi fa pensare a Mewtwo” intervenne Leaf “era stato creato per essere una arma, ma gli è stata data una seconda occasione. Lui però aveva una coscienza, quindi ha potuto scegliersi la sua strada.”
    “Avevo detto che noi umani non abbiamo il diritto di giocare con la natura” intervenne Vexen “ma penso che una volta che abbiamo creato la vita, abbiamo ancora meno diritto di toglierla. Il punto è, si può considerare vivente un essere privo di autonomia?”
    Argento non sapeva rispondere alla domanda. Non era mai stato particolarmente interessato a questi discorsi filosofici. Ma una cosa la sapeva: la storia di Mewtwo in un certo senso gli aveva sempre ricordato la sua. Entrambi erano stati in qualche modo “generati” da Giovanni (indirettamente nel caso di Mewtwo), che voleva far di loro degli strumenti per il suo piano, ma entrambi si erano poi allontanati da lui, anche se per ragioni differenti, e avevano cercato la loro strada; inizialmente avevano fatto scelte sbagliate, ma poi grazie al supporto di persone e Pokémon erano riusciti a diventare persone migliori. Lui e Mewtwo avevano l’occasione di scegliere la loro strada, quindi era giusto che anche Mewthree l’avesse. Puntò la Sfera verso il mostro… anzi no, il Pokémon, e si concentrò. Non l’aveva mai usata, ma da quel che aveva capito bastava immaginare una cosa e quella diventava realtà. E infatti, si accorse subito che Mewthree stava cambiando. Non fisicamente, ma i suoi occhi erano molto più espressivi; sentì una voce nella sua testa.
    “Chi sono io?”
    Argento sapeva perfettamente come rispondere a quella domanda: “spetta a te deciderlo”
    “Ho fatto la scelta giusta” disse Ho-oh, facendo la cosa più simile ad un sorriso che era possibile con un becco.

    Cetra sorrise. Argento era davvero cambiato tantissimo. Era fiera di lui, ma non poteva dire di esserlo anche di se stessa. Non aveva fatto praticamente niente, era sicura che Rosso non l’avesse nemmeno notata. Sospirò, si girò per andare verso Aurus che a breve li avrebbe riportati a casa… e si prese un infarto perché c’era Rosso proprio alle sue spalle, silenzioso come sempre.
    “Scusami” disse il ragazzo “volevo dirti… grazie”
    “P-per cosa?”
    “Per avermi salvato.”
    Cetra rimase un po’ confusa, poi si ricordò: era stata la sua Meganium a deviare il colpo che stava per uccidere Rosso. Era stato un gesto così istintivo e naturale che se lo era dimenticato.
    “Non c’è di che” disse arrossendo.
    In ogni caso, Aurus era pronto a riportarli nel loro universo. Mewthree sarebbe venuto con loro; notò che Mew stava comunicando con lui, non capiva cosa si stessero dicendo, ma sembrava che il piccolo ora gli avrebbe fatto da mentore e da genitore. Si chiedeva come Arceus avrebbe preso l’introduzione di una nuova specie di Pokémon non prevista dal destino, ma era comunque convinta avessero fatto la scelta giusta C’era anche un secondo Mew, quello che Giovanni aveva creato per il suo esperimento, avrebbero portato anche lui con loro e poi avrebbero trovato un universo che lo ospitasse. Aurus riprese la sfera da Agento e la usò per aprire il portale.

    Aurus finì di rimandare tutti i loro alleati a casa, poi fece lo stesso con Giovanni, Archer e Atena, questi ultimi erano stati bloccati dai ragazzi mentre tentavano di scppare.
    “Ok, dovrei averli spediti nella prigione di Kanto. Adesso dobbiamo riunire tutti i membri del Team Rocket e tutti i cittadini e i Pokémon di questo posto e trovare una collocazione anche per loro. Sarà una faticaccia, ma non possiamo certo distruggere l’universo mentre ci sono anche loro, e non possiamo lasciarlo perché compromette l’equilibrio del macroverso. Per fortuna la sfera controlla la volontà dei cittadini, quindi dovrei fare abbastanza in fretta a radunarli, restituirò loro il libero arbitrio un attimo prima di far attraversare loro il portale, poi quando avremo finito lasceremo questo universo e solo dopo distruggeremo la sfera.”
    I ragazzi annuirono e iniziarono a dare la caccia ai membri del Team Rocket rimasti che non erano di quell’universo, mentre Aurus radunava i cittadini.
     
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    Capitolo 40: Universo Magma e Universo Idro
    “Qui è dove vivrai per il momento.” disse Mew accompagnando Mewthree nella caverna della Grotta Celeste “e lui è Mewtwo. La vostra storia è molto simile, quindi penso andrete d’accodo.”
    Mewthree annuì, ma non era affatto convinto. Tra lui e Mewtwo c’era una profonda differenza: Mewtwo era stato accettato, lui no. Arceus era stato chiaro: Mewthree non avrebbe dovuto esistere. Non lo aveva detto con cattiveria, anzi era stato piuttosto educato, per quanto sia possibile dire educatamente a qualcuno che la sua intera esistenza era uno sbaglio. Ma era così, e lui lo sapeva. A quanto pare in quegli universi esisteva un destino piuttosto rigido, e tutte le specie di Pokémon esistite o esistenti erano previste in esso, e lui non era tra quelli. Arceus aveva detto che l’introduzione di un Pokémon non previsto dal destino poteva portare a conseguenze che nemmeno lui era in grado di prevedere; per questo motivo mentre le altre creature dell’universo di Giovanni, Mew incluso, avevano trovato una collocazione o in quell’universo o in altri, lui era stato obbligato a rimanere in una grotta, senza avere contatti con il mondo esterno e senza che nessuno venisse a sapere della sua esistenza, finché non si trovava una soluzione al problema. Non provava rancore verso Arceus, aveva compreso le sue motivazioni, e almeno non lo aveva ucciso come uno dei suoi figli, un certo Giratina, aveva proposto, e aveva avanzato idee che potevano effettivamente essere soddisfacenti, come mandarlo in uno degli universi antichi creati dalle Sfere quando tutto fosse finito, anche se nessuno lì sembrava avere la minima idea di come fossero fatti. Alla fine erano gentili con lui, il che lo faceva sentire ancora peggio, perché significava che non erano loro il problema, era lui. Ero vero quello che stavano dicendo, lui non avrebbe dovuto esistere; non aveva alcun posto in quel mondo, ne in nessun altro, e mai lo avrebbe avuto. Era un errore, un anomalia nata dai piani di un folle. Quel ragazzo gli aveva detto che poteva essere tutto ciò che voleva, ma non era vero. Lui non poteva essere niente.

    Finito di evacuare l’universo di Giovanni, il gruppo attraversò il portale per arrivare nell’universo successivo. Dopo aver distrutto la Sfera, si guardarono intorno. Davanti a loro c’era una vasta distesa di terra arida, disseminata di enormi palazzi, grattaceli e laboratori scientifici. Vicino agli edifici c’erano molti vulcani (il che sembrava piuttosto pericoloso), e di tanto in tanto anche qualche pozza d’acqua. Non ci voleva grande fantasia per capire chi avesse creato quell’universo.
    “Dove pensate di poter trovare Max?” chiese Victor
    “Io forse un’idea l’avrei” rispose Axel con tono sarcastico indicando un enorme edificio alla loro destra. Era un palazzo gigantesco, con il logo del Team Magma sulla facciata, e alle sue spalle il più grande vulcano che avevano mai visto.
    “Che facciamo?” chiese Aurus
    “Non è ovvio?” fece Larxene “sondiamo la porta e facciamo il culo a chiunque cerchi di fermarci!”
    “Non penso sia l’approccio migliore” intervenne Vexen “forse sarebbe meglio provare ad entrare di nascosto...”
    “Io penso che dovremmo sentire cosa ne pensa Brendon, d’altronde è stato lui ad affrontare Max la prima volta”
    “Io… vorrei provare a parlarci”
    “Parlarci? Davvero?” fece Axel “sei impazzito?”
    “Non lo so… Ma Max non è come gli altri, e nemmeno Ivan. Non sono degli egoisti assetati di potere come Giovanni o Ghecis, e anche se forse sono un po’ folli, non sono ai livelli di Cyrus o Elisio. Erano davvero convinti che le loro azioni potessero migliorare il mondo, e la loro ossessione li ha portati alla pazzia. Hanno fatto cose orribili certo, hanno messo in pericolo la vita di molte persone, e forse alleandosi con il Team Union sono arrivati ad un punto in cui è impossibile perdonarli… Eppure… Sento di poterli fare ancora ragionare. Voglio quantomeno provarci.”
    “Non sono molto convinto...” rispose Axel “ma se pensi che possa funzionare. Veniamo con te?”
    “Se possibile preferire che mi aspettasse fuori… Penso che Max potrebbe agitarsi se ci andiamo tutti insieme”
    “Allora andrai da solo?” chiese Aurus “non mi sembra molto prudente...”
    “Non ho mai detto questo infatti. Vorrei poter contattare degli amici, persone che come me hanno già avuto a che fare con Max o con il Team Magma in passato. Puoi passarmi il telefono Aurus?”

    Fatte le telefonate, Brendon aspettò, finché l’anello di Aurus si illuminò e Vera, Lino e Rocco apparvero davanti a lui. Lino in realtà non aveva avuto direttamente a che fare con il Team Magma, ma aveva deciso di invitarlo lo stesso perché erano molto amici e lui era un abile allenatore. Quanto a Rocco, era con Lino quando lo aveva chiamato e nonostante i suoi impegni di Campione della regione aveva insistito per venire.
    “Prima di andare” fece Aurus “dovrei affidare l’Anello ad uno di voi. Vi servirà per disattivare il potere della Sfera, anche se fatelo solo se necessario perché mi farebbe comodo per evacuare l’universo e ci vuole un ora intera prima che il potere della Sfera si ripristini e potrebbe anche farvi comodo se dovrete chiamare qualcun altro ad aiutarvi”
    “Lo prendo io” disse Rocco. Aurus glielo passò e gli spiegò rapidamente come usarlo, poi i quattro si diressero verso l’edificio e bussarono al portone. Ad aprire loro fu Rossella, accompagnata da diverse reclute.
    “Chi… Tu!?” esclamò vedendo Brendon
    “Vorremmo vedere il vostro capo”
    “E ti aspetti che io accompagni tu e i tuoi amichetti da Max dopo tutte le volte che avete mandato all’aria i nostri piani?”
    “Vogliamo solo parlare, non combattere. Se Max non vorrà starci a sentire, ce ne andrete.”
    “E cosa mi assicura che non sia una trappola?”
    “Niente in effetti. Facciamo così: chiamamelo al telefono. Se non vorrà ricevermi me ne andrò.”
    Rossella lo squadrò un po’, come se cercasse di capire se c’era qualche trucco, poi controvoglia afferrò il telefono
    “Sì Capo. C’è quel guastafeste di Bendon alla porta insieme ai i suoi amichetti. C’é persino il Campione Rocco. Ho cercato di mandarli via ma… Cosa? Sei sicuro? Capisco, ma… Va bene, se è questo che vuole lei…” detto questo buttò giù “siete fortunati, ha detto che potete entrare, ma non fate mosse azzardate”
    I quattro seguirono Rossella dentro l’edifico. Mentre passavano, Brendon notò che l’edificio era pieno di laboratori. Si chiese a cosa servivano tutti quelli scienziati, considerato che Max con la Sfera avrebbe dovuto essere onnisciente. Magari era semplicemente per via della sua passione per la scienza.
    Arrivarono in una stanza che ricordava tantissimo quella che Max aveva nella sua base ad Hoenn. Max venne verso di loro; Brendon notò che all’attaccatura degli occhiali dove un tempo teneva la Megapietra ora aveva la Sfera Divina.
    “Brendon, quanto tempo. E hai portato anche la tua ragazza vedo”
    “Lei non è...” disse lui arrossendo, ma Max proseguì
    “E ci sono anche il Campione Rocco e… Com’é che si chiamava il ragazzino”
    “Mi chiamo Lino!” rispose lui, cercando di apparire il più deciso possibile
    “Ah, sì, giusto. Siete venuti ad ammirare il mondo meraviglioso che ho creato?”
    “No, sono venuto a cercare di farti ragionare” rispose Brendon “il Team Union nel spiegarti il piano ha tralasciato un dettaglio fondamentale: gli universi che tu e gli altri avete creato destabilizzano il tessuto del macroverso. Se non li cancelliamo, tutti gli universi potrebbero essere annientati.”
    “Mmmm… Capisco, ma non sono stati creati molti universi in passato con le Sfere?”
    “Si… Ma Arceus li ha ricollocati in modo da limitare i danni, e comunque se gli universi diventano troppi alla fine...”
    “Però se lasciassimo solo il mio non penso sarebbe un problema, uno solo dovrebbe essere gestibile”
    “Forse sì, però...”
    “Lo spero, perché non ho intenzione di rinunciarci per alcuna ragione al mondo, dopo tutta la fatica che ho fatto per ottenerlo.”
    “E sarebbe questo il tuo universo ideale?” chiese Vera “una deserto pieno di vulcani?”
    “Oh, ma questa è solo una piccola parte. Lasciate che vi mostri il resto” detto questo toccò la sfera all’attaccatura degli occhiali, e questi come un proiettore proiettarono delle immagini sulla parete della stanza; i ragazzi videro distese erbose, giungle rigogliose, enormi catene montuose, gigantesche metropoli . C’erano davvero paesaggi di tutti i tipi, la maggior parte dei quali era piena di edifici artificiali, ma c’erano anche zone più incontaminate. Brendon doveva ammettere che era una bella visione: c’erano paesaggi di tutti i tipi, l’unico che mancava era, ovviamente, il mare.
    “Non è così male come me l’aspettavo” dovette ammettere Vera “ma… I Pokémon acquatici?”
    “Non ce ne sono, se non alcuni che vivono nei fiumi o nei laghi. Non avevo alcuna intenzione di creare grandi distese acquatiche, avrebbero diminuito la quantità di terreno su cui noi umani possiamo costruire. Lo sviluppo dell’umanità viene per me prima di ogni cosa. Il tentativo di coesistere in maniera perfetta con i Pokémon ha rallentato il progresso troppo a lungo. Ho creato habitat per molte specie di Pokémon, ma non mi farei problemi a raderli al suolo se fosse necessario.”
    “Ma… Con la sfera non potresti creare una Terra più grande dove ci sia spazio per tutti?”
    “Non cambierebbe le cose. Da quando l’umanità è uscita dalle caverne, è nella sua natura espandersi per conquistare ogni territorio disponibile. Più ci espandiamo, più progrediamo e se il territorio disponibile crescesse, la tentazione di espandermi crescerebbe proporzionalmente. I mari rimarrebbero sempre un ostacolo.”
    “Ma… Con quella sfera potresti far progredire l’umanità come desideri...” notò Brendon
    “Sì, ma non è quello che voglio. La scienza è quello che rende noi uomini speciali, perciò ho deciso di sfruttare il meno possibile i poteri e le conoscenze date dalla sfera e favorire il progresso scientifico. Stiamo lavorando a dei metodi per controllare il clima e i fenomeni naturali e alterare l’ecosistema senza bisogno della Sfera, così un giorno forse potremmo condividere le nostre conoscenze con gli altri mondi e aiutare anche loro a progredire. Con la Sfera ho solo voluto creare le condizioni ideali per raggiungere questo scopo, ma poi ho deciso di proseguire con i normali metodi. Se dovessimo metterci troppo tempo sfrutterei la mia onniscienza, ma preferisco lasciarla come ultima risorsa.
    “Ho ancora una perplessità.” disse Rocco “non è un po’ rischioso vivere nei pressi di dei vulcani. Sono inattivi per caso?”
    “No, no. Sono vulcani attivi. Ma non c’è alcun rischio. Venite, vi mostro una cosa.” Detto questo Max premette un pulsante e nel pavimento si aprì una botola; Brendon e i suoi amici, scortati da Max Rossella e altre reclute, scesero la scala fino ad arrivare ad un tunnel sotterraneo. Come molte altre cose in quel mondo, Brendon doveva ammettere che era davvero bello; era pieno di rocce e fossili di tutti i tipi, e Rocco in particolare ne sembrava davvero affascinato, ma non dovevano lasciarsi distrarre. Attraverato il tunnel rincominciarono a risalire e presto si resero conto che la temperatura si stava alzando a dismisura. Non ci misero molto a capire perché: si trovavano sotto un vulcano.Max toccò di nuovo la Sfera e fece apparire addosso a Brendon e i suo compagni delle tute che li proteggessero dal calore, dopodiché arrivarono di fronte ad un enorme lago di lava, al cui interno era immerso il Leggendario Groudon; notarono che era nella sua forma Archeorisvegliata, forse perché Max lo aveva creato in modo che fosse perennemente così, come di fatto era in antichità.
    “Come vedete, ho ArcheoGroudon sotto il mio controllo, grazie alla Sfera. E’ lui a tenere sotto controllo i vulcani, e se ho bisogno di fare modifiche alla crosta terrestre o qualcosa del genere, basta che io gli impartisca un ordine e lui esegue. Comunque, ora che avete visto tutto, spero capiate perché non posso assolutamente rinunciare a questo universo.”
    “Devo ammettere che ha le sue bellezze...” disse Rocco “ma è incompleto”
    “Cosa vorreste dire con incompleto?”
    “Lo sai cosa intendiamo” disse Vera “per quanto tu lo odi il mare è una parte integrante del nostro mondo, ed è meraviglioso. Un habitat dove milioni di specie coesistono tra di loro; il mare è la culla della vita e...”
    “Parlate proprio come Ivan.” disse Max disgustato
    “Perché entrambi avete parzialmente ragione.” disse Lino “Non abbiamo ancora visto il mondo di Ivan, ma siamo sicuri che anche il suo abbia i suoi lati positivi. Il punto è che...”
    “Non parlatemi di Ivan e delle sue sciocche idee! Sono persone come lui che ostacolano il progresso della civiltà”
    “Ma non possiamo tralasciare i Pokémon” intervenne Vera “il nostro rapporto con loro è alla base della nostra società. Sono creature meravigliose che dobbiamo salvaguardare, privarli dei loro habitat solo per il nostro tornaconto una cosa orribile ed egoista.”
    “E’ evidente che non potremo mai conciliare i nostri punti di vista. Perciò...” disse afferrando una Pokéball. Vera e gli altri fecero per imitarlo, ma improvvisamente sentirono una voce.
    “Capo! Abbiamo un problema” disse Ottavio tutto trafelato, correndo verso di loro
    “Cosa succede Ottavio? Non vedi che non impegnato?”
    “Lo so, ma è urgente. Uno dei tunnel sotterranei è allagato.”
    “Come sarebbe a dire allagato. Fammi controllare.” disse toccando di nuovo la sfera; gli occhiali proiettarono ancora una volta un’immagine che mostrava un tunnel come quello che avevano attraversato, solo che come aveva detto Ottavio era completamente allagato.
    “Abbiamo cercato di scoprire la fonte, ma il livello dell’acqua continua a salire e non riusciamo a bloccarla in nessun modo.”
    “E c’è bisogno di agitarsi tanto? Un secondo e risolvo tutto.” disse Max con la sua solita calma, toccando la Sfera. Tuttavia, nulla avvenne. Max la toccò una seconda volta, poi una terza e poi una quarta, ma l’acqua sembrava non avere intenzione di svanire.
    “E’ assurdo!” esclamò Max “la sfera dovrebbe darmi il controllo totale su questo mondo, non è possibile che non funzioni. Devo controllare di persona.”
    “E loro?” chiese Rossella indicando i quattro “resto io a sorvegliarli?”
    “Preferirei di no. Non che non mi fidi di te, ma preferisco tenerli d’occhio personalmente. Verranno con noi.”
    “Ma capo, la Sfera l’ha lei.” fece notare Ottavio “è più rischioso...”
    “E’ rischioso anche lasciarle loro accesso a Groudon. Ripeto, preferisco averli sotto controllo.” detto questo toccò nuovamente la sfera, e come per magia i quattro, Max, Rossella, Ottavio e le reclute si ritrovarono in quello che sembrava essere un sottomarino rosso, con il logo del Team Magma sulle pareti. Max prese il comando del sottomarino, attraversando il tunnel allagato, finché non sbucò in quello che sembrava proprio un fondale sottomarino. Brendon e gli altri si sporsero dal finestrino e quello che videro era uno spettacolo meraviglioso. Pokémon marini di ogni tipo, di Wishiwashi ai Barraskweda, dai Wailord ai Rellichant. Videro colonie di Corsola e di Toxapex, branchi di Dragalge, e persino degli Omastar. Loro lo stavano guardando con ammirazione, ma i membri del Team Magma avevano un’espressione chiaramente disgustata.
    “E’ assurdo!” esclamò Rossella “non abbiamo mari o specchi d’acqua così grandi nel nostro universo”
    “Infatti...” fece Max “non avrei mai creato nulla del genere”
    Il sottomarino sbucò in superficie ed è allora che tutti videro quelle che sembravano essere delle navi pirata venire nella loro direzione, ma al posto del classico teschio sulla bandiera e sulle vele c’era il logo del Team Idro. La nave più grande si avvicinò a loro, cannoni puntati verso il sottomarino. Max tentò di toccare di nuovo la sfera, ma nulla accadde. Brendon in fretta aprì lo sportello superiore del sottomarino e urlò in direzione della nave.
    “Ivan, sono io, Brendon!” per un attimo ebbe il timore che gli avesse dato un’ulteriore motivazione per fare fuoco, ma invece la nave ritirò i cannoni e una scaletta venne calata. Con un po’ di esitazione Brendon salì la scaletta, seguito dal Team Magma. Arrivati sul ponte della nave trovarono un’enorme quantità di reclute del Team Idro, e tra loro anche Ada, Alan e ovviamente Ivan.
    “Brendon?” esclamò il capo del Team Idro “cosa ci fai con il Team Magma? Alla fine hai deciso di dare ragione ai loro ideali?”
    “Non condivido gli ideali di nessuno dei due, e lo sai. Sto solo cercando di capire quello che sta succedendo qui”
    “Questo lo dovrei chiedere io!” disse Ivan “Cosa ci fate nel mio universo?”
    “Siamo qui perché l’acqua del tuo universo ha invaso i miei tunnel sotterranei.” rispose Max “scommetto che hai aperto un portale per collegare i nostri due universi o qualcosa del genere.”
    “Non so di cosa tu stia parlando, e poi perché avrei dovuto farlo? Eravamo d’accordo che ognuno si sarebbe goduto il proprio universo e non ci saremmo più infastiditi a vicenda, e per quanto il tuo mondo mi disgusti non avevo ragioni per non rispettare il patto.”
    “Qualcosa però è successo”
    “Forse io ho una teoria” disse Brendon; non era sicuro di quello che stava per dire, ma basandosi su quello che sapeva di quegli universi e su ciò che Aurus aveva detto loro, gli sembrava la conclusione più logica “un nostro amico ci aveva spiegato una cosa interessante con gli universi creati con la Sfera: pare che in passato, due umani abbiano creato per sbaglio due universi nella stessa posizione, e questo ha portato uno degli universi a sovrapporsi all’altro. Ora, questo caso è completamente diverso dal nostro, però ci dimostra che gli universi hanno una posizione precisa e se non collocati con attenzione possono sovrapporsi. Io penso che quando voi due avete creato i vostri universi, li avete creati così vicini che si sono intersecati. Ci deve essere un punto in cui gli universi si toccano e si intrecciano, ed è per questo che attraversando quel tunnel è possibile passare da un universo all’altro, è come se quel tunnel fosse una sorta di portale.”
    “Ma quindi il tunnel a che universo appartiene? Perché non potevo usare la Sfera per cancellarci l’acqua, ma potevo usarla per crearci un sottomarino.”
    “Non ho una risposta… Può darsi che non appartenga ne all’uno ne all’altro, ma che sia una sorta zona neutra. Forse non riuscivi a controllare l’acqua perché quella proviene da un altro universo quindi la tua Sfera non aveva alcun potere su di essa… Non lo so sinceramente, questi universi funzionano in maniera totalmente diversi dai nostri, e che io sappia non è mai successo che degli universi creati da Arceus si sovrapponessero o intersecassero, quindi non ho idea di come queste cose funzionino.”
    “A me basta sapere come possiamo risolverla” disse Ivan “Forse possiamo provare a “spostare” gli universi.”
    “Mi sembra un rischio” rispose Brendon “se non state attenti potreste peggiorare le cose
    “Allora non rimane che una soluzione” disse Max “Questo zotico deve cancellare il suo universo”
    “Ehi, perché dovrei essere io a rinunciare al mio universo, perché non tu piuttosto?”
    “Perché il mio è chiaramente migliore, e stiamo compiendo scoperte che possono contribuire al progresso nell’umanità anche negli altri universi se le condividiamo”
    “Certo, continuate a inventare nuovi mezzi per distruggere la natura. E’ l’arroganza di persone come te che ha portato alla morte di milioni di Pokèmon innocenti. Il mio universo è un oceano incontaminato che potrebbe ospitare milioni di specie di Pokémon.”
    “Se continuiamo a pensare ai Pokémon non raggiungeremo mai il progresso. E non è egoismo: noi siamo la specie dominante del pianeta, forse i nostri metodi danneggeranno alcune specie, ma a lungo termine le nostre scoperte andranno a beneficio dell’intero pianeta. ”
    “Sciocco! Non capisci che noi non siamo i padroni del mondo? Credendosi dei, gli umani hanno costruito città e industrie, inquinato i mair, distrutto e rovinato paesaggi incontaminati. I danni causati dalla nostra arroganza sono irrimediabili, l’unica soluzione è ricominciare da zero, riportare il mondo allo stadio originale.”
    “Pensi di poter resettare il mondo a piacimento? E sarei io l’arrogante, sarei io quello che si crede un dio?”
    “Io voglio restituire ai Pokémon il mondo che noi abbiamo rubato loro”
    “Solo quelli marini però. E tutti gli altri?”
    “La vita è iniziata dal mare, ed è quindi dal mare che ricomincerà il nuovo mondo.”
    “Ricominciare tutto da capo dopo i risultati che l’umanità ha raggiunto è semplicemente stupido. Bisogna andare avanti”
    “Calmatevi!” esclamò Brendon “entrambi avete le vostre ragioni ma...”
    “Adesso basta!” esclamò Ivan “è chiaro che non potremo mai trovare un accordo, perciò non rimane che un’opzione...” disse toccando la Sfera sulla sua collana. Uno spaventoso suono rimbombò nelle profondità marine, e quando Brendon si sporse dal brodo della nave vide un enorme ombra sotto di loro, come una gigantesca creatura marina, mentre dal cielo scendeva una pioggia torrenziale. Non ci mise molto a immaginare chi fosse: ArcheoKyogre, senza dubbio.
    “Tornate nel vostro universo e non mettete più piede qui!” disse Ivan, rivolto verso Max “o dovrete camminare sull’asse e e verrete dati in pasto a Kyogre!”
    In tutta risposta, Rossella, Ottavio e le reclute del Team Rocket mandarono i loro Pokémon, e lo stesso fecero quelli del Team Idro, mandando alcuni dei loro Pokémon in delle piscine d’acqua che Ivan creò per l’occasione. Anche i ragazzi volevano mandare i loro Pokémon, ma era ormai rimasto poco spazio sulla nave, quindi tentarono semplicemente di mettersi al sicuro. L’unico che non sembrava agitato era Max.
    “Pensi di averla vinta così facilmente Ivan?” disse con un tono di voce calmo “Lasciami testare una cosa.” detto questo toccò la Sfera. Sulle prime non accadde nulla e Ivan mandò i suoi Pokémon all’attacco, obbligando Max a reagire, ma improvvisamente il mare iniziò ad agitarsi e dal fondale puntò un gigantesco vulcano, dal quale uscì un enorme figura: ArcehoGroudon. Brendon non pensava che la Sfera sarebbe riuscita a contattarlo da un altro universo, era perché ormai il confine tra i due universi era possibile o era sempre possibile una cosa del genere? Non ne era sicuro, ma non importava in quel momento. Groudon incominciò a diffondere un calore soffocante, poi emise un ruggito e enormi zolle di terra emersero dal fondale marino, creando una piattaforma sulla qualepotesse camminare. Ivan allora usò la Sfera per teletrasportare l’intera nave in una zona sicura lontano dai due Leggendari. Kyogre scagliò un Primopulsar contro Groudon, ma il calore fece evaporare totalmente l’attacco, e delle Spade telluriche emersero da sotto Kyogre, ferendolo gravemente.
    Vendendo come stava andando lo scontro, Ivan fece per mettere mano alla Sfera, ma il Migthyena di Max si avventò sulla collana, strappandola con Morso; Ivan tentò di riprenderla ma nella colluttazione questa cadde in mare. Di risposta però il Pelipper di Ivan si avventò sugli occhiali di Max, strappandoglieli e facendo cadere anche questi in mare. Ora niente poteva controllare i due Leggendari, che stavano continuando a scontrarsi.
    “Dì al tuo mostro di fermarsi che sta deturpando il mio universo!”e esclamò Ivan
    “Fallo tu semmai!”
    “FATELO ENTRAMBI!” esclamò Lino, sorprendendo tutti “non vedete i danni che sta causando la vostra assurda lotta?”
    “Tranquillo Lino” disse Rocco “ho chiamato rinforzi.” in quel momento il suo anello si illuminò e da esso si materializzò una ragazza molto familiare: Lyris. Appena apparve sul ponte della nave, il Team Magma e il Team Idro la notarono e capendo cosa voleva fare interruppero la loro lotta e tentarono di attaccarla, ma lei fu più rapida e fece uscire Rayquaza dalla Masterball, per poi salirle in groppa e volare lontano dalla nave; per prudenza anche i ragazzi salirono sul Metagross di Rocco, per essere sicuri che i due team non se la prendessero con loro.
    Lyris attivò la Megaevoluzione di Rayquaza, e un bizzarro vento si innalzò, dissipando il calore prodotto da Groudon. Il Drago allora colpì Groudon con Dragobolide, ma questi non si scompose e fece spuntare un vulcano sotto di lui; Rayquaza schivò l’Eruzione, ma un Geloraggio di Kyogre lo colpì in pieno e mancò Lyris per un soffio. Rayquaza aveva problemi a combattere e proteggere la ragazza allo stesso tempo, così Rocco disse a Metagross di avvicinarsi per aiutarla, ma non si accorse che Rossella si era avvicinata a lui a cavallo del suo Flygon. Mentre l’ex Campione era distratto la ragazza gli afferrò il braccio e tentò di rubargli l’anello, forse per usarlo per spedire Kyogre in un altro universo o qualcosa di simile. Rocco oppose resistenza, ma nello scontro i due precipitarono; Metagross si gettò in picchiata per tentare di salvare il suo allenatore, ma questi, forse per sbaglio o d’istinto, forse pensando di potersi salvare, aprì un portale sotto di se e Rossella, e prima che Metagross potesse raggiungerli i due attraversarono il portale che poi si richiuse sopra di loro.
    “Rocco!” esclamò Brendon
    “Ha l’anello, tornerà.” tentò di rassicurarlo Vera
    “Non se lo prende Rossella” notò Brendon
    “Vedrete se la caverà.” disse Lino con tono poco convinto “ora dobbiamo aiutare Lyris.” aggiunse indicando la ragazza, che era salita in groppa al suo Slamence per stare più sicura e permettere a Rayquaza di combattere più liberamente. Brendon, Vera e Lino mandarono rispettivamente Salamence, Swellow e Altaria e salirono su di loro avviandosi verso i Leggendari, con Metagross che li seguiva.

    Rocco si guardò intorno. Si trovava in una distesa di terra arida e desertica. Per un attimo pensò di essere tornato nell’universo del Team Magma, ma non c’erano edifici o altre costruzioni. Mentre era distratto a pensare Rossella riuscì a strappargli l’anello e corse via, così Rocco mandò il suo Skarmory ad inseguirla, ma prima che potesse raggiungerla sentì un ruggito provenire dal cielo; alzò gli occhi e vide un Rayquaza scendere in picchiata, ma non era un Rayquaza normale: era completamente nero.
    “TU?” disse rivolto verso Rossella “Tu dovresti essere morta, cosa ci fai qui?
    “Io… Cosa? Dove siamo? Che universo è questo? E perché tu sei nero?”
    “Venite da un altro universo?” chiese il Drago perplesso
    “E’ una lunga storia...” rispose Rocco “piuttosto, qui cos’è successo”
    “Un disastro, e tutto per causa vostra e del Team Idro. Avete risvegliato Groudon e Kyogre, e il loro scontro ha quasi devastato l’intero mondo. Avrei dovuto intervenire per fermarli, ma sfortunatamente proprio in quel momento quell’idiota di Hoopa mi ha richiamato in un altro universo per qualche stupida lotta. Ammetto che non fosse colpa sua, pare avesse perso il controllo della sua forma libera, ma in ogni caso durante la mia assenza Groudon riuscì a sopraffare Kyogre e ad assumere il controllo sul mondo, al fianco di quel folle di Max. Ma così come lo scontro tra i due leggendari, anche quello tra i due team fu estremamente violento; tra Max accecato dal potere e Ivan sull’orlo della disperazione i due persero quel briciolo di sanità mentale che ancora gli rimaneva, e tra di loro incominciò una lotta all’ultimo sangue. Max si ritrovò solo, con poche reclute al suo fianco, ma aveva vinto. Dopo un piccolo periodo di assenza da questo universo del quale non conosco le ragioni, Max e Groudon incominciarono a rimodellare il mondo secondo i loro ideali. O almeno ci provarono. L’equilibrio del pianeta è delicato e presto la distruzione sconsiderata degli ecosistemi marini portò a drastici cambiamenti climatici che hanno reso il mondo ciò che vedete ora: una landa desolata e arida, inabitabile.”
    “Non potete fare nulla per rimediare?” chiese Rocco
    “Ho provato a chiedere a Palkia, ma ha detto che ormai il danno è troppo grosso e se tentasse di rimediare potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione, persino Arceus almeno senza il pieno dei suoi poteri potrebbe fare ben poco.”
    “Portami da Max” disse Rossella “gli devo parlare”
    “Hai un bel coraggio a rivolgerti a me con quel tono dopo quello che la tua organizzazione ha fatto, ma ti accontenterò perché tu ti randa conto della follia dei vostri obiettivi.”
    Rocco avrebbe dovuto approfittare dell’occasione per riprendersi l’anello e tornare ad aiutare i suoi amici, ma decise invece di seguire Rossella e Rayquaza. I tre arrivarono al rifugio Magma e il Leggendario sfondò il soffitto. Max, si alzò improvvisamente dal divano; Rocco notò che era in condizioni pietose, non sembrava essersi più preso cura del suo aspetto o del suo vestiario e si era lasciato crescere la barba.
    “Rayquaza? Cosa vuoi da me ora? Se sei venuto a darmi la giusta punizione fai in fretta e...” poi notò Rossella “Tu? Ma come?”
    “Vengo da un altro mondo. Un mondo in cui abbiamo vinto. Intendo per davvero. Abbiamo attivato una macchina e...”
    Max la interruppe e corse ad abbracciarla, con le lacrime agli occhi.
    “Sono così contento di rivederti… Ma deve porre fine a tutto prima che sia troppo tardi”
    “Ma abbiamo ottenuto tutto quello che volevamo. Non è come qui. Abbiamo creato un nuovo universo, e lo controlliamo. Possiamo tenere sotto controllo il clima, alterare le leggi della natura perché i mari non siano più necessari. Potrei provare a mostrartelo se solo sapessi come funziona questo coso.” disse indicando l‘anello
    “Posso io?” fece Rocco.
    “Pensi che io sia così sciocca?”
    “Non è un trucco, te lo assicuro”
    Rossella un po’ controvoglia gli passò l’anello e Rocco aprì il portale. Attraverso di esso videro l’universo del Team Magma, ma non era come se lo aspettavano: l’acqua ormai aveva raggiunto la superficie e come se non bastasse, senza Groudon che lo teneva sotto controllo, i vulcani avevano cominciato ad eruttare
    “Non era così… E’ tutta colpa del Team Idro! Devo...”
    “Ferma! La colpa è di entrambi. Un tempo io e Ivan eravamo colleghi, alleati, persino amici. Tentavamo insieme di migliorare questo mondo, ma le nostre idee opposte ci hanno diviso. Volevamo salvare il mondo, ma il nostro scontro ha finito per distruggerlo, quando invece potevamo fare tanto insieme. Non fate il nostro stesso errore. Se il tuo Max tiene a te quanto io tenevo alla mia Rossella, forse puoi farlo ragionare. Negli anni passati dalla mia vittoria ho avuto tempo di riflettere sui miei errori… Mi manca il mare, mi mancano i Pokémon, ormai per la maggior parte estinti, e mi manca la mia amicizia con Ivan… Avevamo un mondo meraviglioso, e la mia arroganza l’ha distrutto. Ora vedo la verità: terra e mare, umani e Pokémon… Solo se questi elementi sono in armonia, allora possiamo realizzare il nostro mondo ideale. Per noi è tardi, ma per voi c’è ancora tempo”
    “Forse invece non è tardi” intervenne Rocco “Rayquaza, se riportassimo qui un Kyogre, potremmo cambiare le cose?”
    “Non ne sono sicuro… Ma forse varrebbe la pena fare un tentativo”
    “D’accordo, ma ho bisogno del tuo aiuto...”

    “Sono troppo potenti!” esclamò Lino. La lotta contro i due leggendari primordiali stava andando terribilmente, i loro attacchi riuscivano a malapena a scalfirli e persino Rayquaza era in difficoltà. Sembravano molto più potenti del normale, forse perché Max e Ivan li avevano creati così.
    “Dobbiamo trovare un’altra soluzione” disse Brendon “se recuperassimo le due sfere...”
    “E’ quasi impossibile… Sono finiti nelle profondità marine, e al momento il mare è agitato per via di Kyogre...”
    “Forse il Team Idro saprebbe come fare” disse Vera “ma non li convinceremo mai a collaborare...”
    “Dobbiamo quanto meno tentare” disse Brendon e i tre volarono verso la neve. Il Team Magma e il Team Idro avevano continuato a combattersi e il loro scontro era diventato sempre più violento.
    “FERMATEVI” gridò Brendon “non vedete che i leggendari sono fuori controllo? Distruggeranno tutto, dovete...” ma non lo ascoltavano. I tre ragazzi stavano pensando disperatamente ad un modo per attirare la loro attenzione quando un portale si aprì e ancora una volta un Rayquaza uscì da esso, ma stavolta era completamente nero, sopra di lui c’erano Rocco e Rossella. I ragazzi non capivano cosa stava succedendo, ma il Drago venne verso di loro ed emise un potente ruggito. Immediatamente i membri di entrambi i team si girarono.
    “Rossella!?” esclamò Max “Cosa significa tutto questo.”
    Rossella spiegò a Max tutto quello che aveva visto. I ragazzi non potevano credere alle loro orecchie sentendo ciò che era accaduto in quell’universo.
    “Dobbiamo porre fine a questa follia” disse Rossella “il nostro universo è ormai devastato, e puoi dire che è colpa del Team Idro, ma è anche colpa nostra. Invece di cercare una soluzione pacifica, siamo passati subito allo scontro. Dovremmo collaborare invece.”
    “Collaborare? Impossibile” disse Ivan “i nostri ideali sono troppo diversi”
    “Meno di quanto pensiate” intervenne Vera “entrambi vi battete per un mondo migliore. E entrambi avete le vostre ragioni. Max non ha torto nel dire che il progresso è importante, ma è anche vero che in nome di esso abbiamo devastato tanti habitat come sostiene Ivan. Ma espandere la terra o il mare non è la soluzione. Entrambi gli habitat sono importanti sia per gli umani che per i Pokémon, ed entrambi vanno salvaguardati; dobbiamo pensare al progresso senza che ciò vada a danno delle altre specie. Umani e Pokémon in armonia: è così che mi immagino il mio mondo ideale.”
    “Non ci aspettiamo che chiariate le nostre divergenze all’istante, ma vi prego rendetevi conto dei danni che state provocando” aggiunse Lino “Ivan, prova a dare un’occhiata al fondale marino”
    Ivan decise di dargli ascolto e premette un pulsante. Una zona del ponte della nave si aprì, rivelando un fondo trasparente. Quello che vide era raccapricciante: piante e coralli distrutti, Pokémon morti, in parte per le zolle di terra sollevate da Groudon, ma anche per le correnti procurate da Kyogre.
    “Il mio mondo perfetto… E va bene stabiliremo una tregua”
    Max sembrava poco convinto, ma Rossella insistette e alla fine si vide costretto ad accettare.
    “Ottimo!” disse Rocco “io e Rayquaza aiutiamo Lyris a tenere occupati Groudon e Kyogre, voi pensate a recuperare le sfere.”
    Gli altri annuirono e Ivan accompagnò i ragazzi in una zona interna della nave, che ospitava un grosso sottomarino il con il logo del Team Idro, con delle grosse braccia meccaniche sul davanti
    “Questo è il nostro sottomarino che usiamo per esplorare i fondali. E’ letteralmente invulnerabile, può resistere a qualsiasi pressione, corrente e attacchi di Pokémon, e con le braccia possiamo recuperare oggetti e Pokèmon senza dover uscire”
    I ragazzi entrarono nel sottomarino e si immersero nei fondali marini.

    Rocco strinse i denti. Il Rayquaza di Lyris era crollato e solo il suo rimaneva. L’aveva megaevoluto, ma non sembrava essere sufficiente. La ragazza era ancora a cavallo del suo Salamence mentre lui era su Metagross. Avevano provato a mandare altri Pokémon, ma erano stati rapidamente sconfitti. Dovevano cercare di guadagnare tempo mentre aspettavano i ragazzi. Improvvisamente videro il sottomarino emergere dal mare, e nelle braccia meccaniche aveva gli occhiali di Max e la collana di Ivan (che dovevano essere indistruttibili siccome erano intatti). Sfortunatamente doveva averlo visto anche Kyogre, perché un’onda anomala travolse il sottomarino, che si schiantò sul terreno generato da Groudon. Il sottomarino non subì un graffio, ma l’urto fece sì che i ragazzi colpissero accidentalmente un pulsante e le mani meccaniche si aprirono, lasciando andare i due oggetti: gli occhiali atterrarono vicino a Groudon, mentre la collana cadde nuovamente in mare. Ivan mandò immediatamente il suo Sharpedo, megaevolvendolo a recuperare la collana, mentre il Megasceptile di Brenodon correva a prendere gli occhiali; Groudon tentò di bloccarlo con Spade Telluriche, Eruzioni e abissi, ma il Pokémon utilizzava Agilità e Doppioteam per muoversi più rapidamente e schivarli, mentre Megagallade e Megacamerupt gli coprivano le spalle distruggendo le Spade Telluriche con Eruzioni e Breccie. Kyogre intanto si era lanciato all’inseguimento di Sharpedo, che stava cercando di usare la sua velocità per seminarlo. Rayquaza continuava ad attaccare i due Pokémon per distrarli, ma anche con il supporto di Salamence e Metagross aveva problemi. Improvvisamente notò che Brendon gli stava facendo un cenno e si avvicinò.
    “Rocco, forse ho un piano. Rayquaza ha una Pokéball?”
    “Sì, lo avevo registrato per sicurezza prima di venire qui, ma perché...”
    “Allora potresti ritirarlo?”
    “Ma...”
    “Fidati di me.”
    A Rocco sembrava una pessima idea, ma Brendon sapeva quello che faceva, così gli diede ascolto. Nel momento in cui Rayquaza tornò nella sua Pokéball, Brendon mandò un Castform che usò Pioggiadanza, mentre Vera mandò il suo Swampert Megaevolvendolo. Il Pokémon Acqua si gettò in mare con una rapidità assurda, dovuta alla pioggia, raggiunse Sharpedo e afferrò la collana nella sua bocca proprio quando Kyogre stava per raggiungerlo. Mentre lo squalo teneva occupata la gigantesca balena, per poi tornare sulla terraferma; Sceptile gli lanciò gli occhiali, e mentre il geco cadeva in un abisso e veniva ritirato, l’axolot corse verso Vera e Brendon e gli lanciò i due oggetti. I due ragazzi presero le sfere e improvvisamente i due leggendari si bloccarono, ora sotto il controllo di Brendon e Vera. Lo scontro tra i leggendari della terra e del mare erano stati placati da un Pokémon di tipo Acqua e Terra, come a rappresentare l’unione di questi due elementi, era quasi poetico.
    “Adesso che succederà?” chiese Max
    “Ci seguirete, senza fare scherzi. Raggiungeremo gli altri nell’universo di Max, e poi verrete rimandati nel nostro universo. Groudon e Kyogre verranno portati al livello di potenza che hanno negli universi di Arceus e poi troveremo loro una collocazione, e cercheremo anche di recuperare i sopravvissuti di entrambi gli universi, sia umani che Pokémon.”
    Detto questo fece un cenno a Rocco che aprì un portale verso l’universo di Max.
     
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    Capitolo 41: l’Universo Galassia
    “Allora Rocco, cosa farai adesso con Rayquaza?” chiese Brendon. Si erano riuniti con Aurus e gli altri nell’universo di Max, poi avevano rimandato tutti i superstiti a casa e resuscitato chi potevano, impresa non facile da quello che aveva spiegato Aurus siccome anche con la Sfera era necessario concentrarsi sul morto per riportarlo in vita e abusare dell’onniscienza per conoscere tutte le vittime poteva portare alla follia siccome la mente umana non era fatta per sopportare una quantità troppo grande di informazioni, quindi si erano limitati a resuscitare i cadaveri che riuscivano a trovare. Groudon e Kyogre sono stati spediti in universi dove le loro controparti erano morte, così da sostituirle.
    “Rayquaza dovrà tornare al suo universo, ma penso che faremo in modo di rivederci, magari tramite Hoopa. Sebbene Rayquaza non sia di tipo Acciaio sono sempre stato affascinato da questo Pokémon e dalla sua capacità di ingerire meteoriti e convertirli in energia, quindi sono contento di esserne il prescelto, anche se della sua controparte di un altro universo.”
    Brendon sorrise, anche lui era stato per un po’ il prescelto di un Rayquaza e gli dispiaceva un po’ che il Pokémon lo avesse lasciato, ma alla fine Lyris era un’ottima prescelta quindi non si lamentava troppo. Rimandati Vera, Lino e Rocco nel loro universo, Aurus aprì un altro portale, e dopo che tutti e tre lo ebbero attraversato passarono nell’universo successivo e distrussero le sfere.
    “D’accordo, adesso dove...” iniziò a dire Sanzo, ma si bloccò guardandosi attorno. Si trovavano in un mondo buio, pieno di zolle di terra fluttuanti nel vuoto e corsi d’acqua che sembravano ignorare le leggi della gravità. “Questo è...”
    “E’ il mondo distorto” disse Lucas
    “Ma chi sarebbe tanto pazzo da prendere il mondo distorto come base creare un universo?” chiese Victor
    “Può trattarsi solo di una persona.” rispose Lucas, e appena lo ebbe detto videro degli uomini vestiti da astronauti avvicinarsi: il Team Galassia. Quei brutti ceffi non erano niente di nuovo per Lucas, ma… C’era qualcosa di strano in loro… Si muovevano tutti all’unisono, come dei robot o degli zombie, e i loro occhi erano vuoti. Senza dire una parola le reclute schierarono uno stormo di Crobat. I ragazzi in tuta risposta mandarono i loro Pokémon e Sanzo ordinò al suo Braviary un Baldeali; il Pokémon spiegò le ali, caricò gli avversari… E la sua traiettoria deviò, schiantandosi contro una zolla di terra, come se questa l’avesse attirato a se.
    “Ma che...”
    “La gravità qui funziona diversamente” spiegò Lucas, mentre Vexen e Larxene si occupavano di tenere a bada i Crobat “devi fare attenzione” disse mandando poi il suo Infernape, che attaccò uno dei Crobat con uno Stramontante. Il Pokémon si avventò su di lui su Baldeali spedendolo contro un’isola fluttuante, ma lui la usò come piattaforma per spiccare un balzo e avventarsi sul pipistrello con Fuococarica,s configgendolo. Intanto Vexen e Larxene avevano sconfitto l’intero stormo. Le reclute non batterono ciglio, ma fecero comunque per scappare, ma il Galvantula di Larxene li bloccò con un Elettrotela e poi scaricò l’elettricità attraverso i fili per dare loro una scossa. A Lucas sembrava esagerato anche per loro, capiva che era per far si che fossero troppo storditi per rialzarsi e provare a spezzare i fili, ma gli sembrava comunque non necessario visto che erano disarmati… Tuttavia notò che quelle reclute non sembravano provare dolore. Non sembravano provare niente a dire il vero.
    “Adesso seguitemi, vi faccio da guida.” disse Lucas, incominciando a saltare da una zolla di terra fluttuante all’altra. Essendo già stato nel Mondo Distorto sapeva come sfruttare la gravità di quel luogo per muoversi. Ogni tanto lungo la strada incontravano molte reclute, tutte con lo stesso strano comportamento di quelle di prima. Procedendo in quel modo arrivarono finalmente ad un enorme palazzo con il logo del Team Galassia sulla facciata; il gruppo entrò e salì le scale, le quali seguivano la fisica del resto del mondo, fino ad arrivare nella stanza principale. Erano pronti a tutto, ma non si aspettavano quello che videro: un enorme e complesso macchinario pieno di pulsanti e schermi, questi ultimi inquadravano varie zone dell’universo. Davanti al macchinario c’erano Marzia con il suo Purugly, Giovia con il suo Skuntank e Saturno con il suo Toxicroak, tutti con gli occhi spenti, mentre alla postazione di comando era seduto Cyrus.
    “Lucas.” disse l’uomo, con una voce ancora più monotona e apatica del solito “ti piace il mio mondo perfetto”
    “Perché ricreare il mondo distorto? Pensavo che dopo l’esperienza passata lì non volessi più averci niente a che fare.”
    “Ammetto che all’inizio avevo paura di tornare nel mondo distorto sì, ma adesso non conosco più la paura, non conosco più alcuna emozione. Il mondo distorto è ciò che più si avvicina al mio mondo ideale, un mondo vuoto e solitario, dove lo spirito non esiste, e siccome ammetto di non essere mai stato una persona creativa, ho deciso di prendere ispirazione.”
    “E quel macchinario cosa sarebbe.”
    “Questo è il pannello di controllo del mio universo. E’ alimentato dalla Sfera e mi permette di controllare ogni aspetto di questo mondo, incluse le persone e i Pokémon. Utilizzare direttamente la Sfera richiede di immaginare ciò che si vuole creare, e come ho già detto non sono mai stato quel tipo di persona, preferisco usare una macchina, è più semplice e immediato.”
    “E’ per questo che hanno gli occhi vuoti e si muovono all’unisono? Sono controllati dalla macchina”
    “Sono completamente privi di emozioni, volontà e conoscenza. Quasi totalmente privi a dire il vero, ho lasciato loro la capacità e la libertà di elaborare strategie di battaglia perché sarebbe stato troppo complicato amministrarli tutti in una volta, e ho lasciato a Plutinio, che ora è al piano di sotto, le sue conoscenze scientifiche perché potesse occuparsi della manutenzione della macchina.”
    “Ma così non sono più delle persone, sono come...”
    “Delle macchine? Ho sempre trovato le macchine migliori degli esseri umani. E poi, ho fatto loro un favore: li ho liberati dal peso della scelta, dal fardello della conoscenza, dalla sofferenza dovuta alle emozioni, li ho liberati dallo spirito. Avrei voluto essere come loro, ma serviva qualcuno che amministrasse questo mondo così mi sono lasciato conoscenza e volontà e mi sono privato solo delle emozioni. E’ una soluzione incompleta, ma è il meglio che potessi ottenere, pare che nemmeno con la Sfera riesca ad essere completo… Forse è semplicemente un limite mio...”
    “Cyrus!” esclamò Xemnas “ti ricordi di me? So quello che tu hai passato ma...”
    “Mi spiace, ma non mi ricordo di te. Ho cancellato dalla mia mente alcuni dei miei ricordi più sgradevoli. Anche se non mi procuravano più dolore, non avevo piacere a rivangarli, potevano essere una distrazione.”
    “Perciò adesso cosa farai Cyrus? Rimarrai in questo mondo vuoto, da solo, senza nessuno con cui parlare, senza emozioni e senza scopo? E questa la tua idea di mondo ideale?”
    “Era quello che cercavo, eppure mi è rimasta una sensazione strana. Non posso dire di provare qualcosa perché non provo più nulla, ma da un po’ avevo la sensazione che mancasse qualcosa, che ancora non avessi finito. E poi ho capito: è egoista tenermi questo mondo perfetto tutto per me, è giusto condividerlo con gli altri.”
    Detto questo premette un pulsante sulla macchina, poi toccò altri tasti e Toxicroak il Toxicroak di Saturno si avventò sull’Infernape di Lucas con Velenpuntura, ma il ragazzo riuscì rapidamente a mandare il suo Lucario, che incassò il colpo. Lucas pensò che l’attacco non avesse avuto alcun effetto, ma Lucario si bloccò per qualche secondo, per poi girarsi, mostrando i suoi occhi vuoti e lanciarsi contro Infernape con Zuffa, ma Lucas riuscì a ritirare entrambi i Pokémon prima che fosse troppo tardi
    “Cos… Cos’é successo?”
    “Ho solo fatto sì che la condizione di assenza dello spirito si trasmettesse al contatto. In questo modo potrò liberare ogni universo dallo spirito incompleto.”
    Detto questo premette altri pulsanti e numerosi portali si aprirono in vari punti dell’universo, e i membri del Team Galassia incominciarono ad attraversarli.
    “Cyrus, ti prego ferma questa follia.” esclamò Xemnas “forse tu non ti ricorderai di me, ma io mi ricordo di te e so perché lo stai facendo. Anche io in passato sono arrivato a pensare che le emozioni provocassero solo sofferenza, ma poi ho capito che non possiamo vivere senza. Non può esserci felicità senza dolore, e una vita senza felicità non è degna di essere vissuta.”
    “Quindi tu dici che la sofferenza esiste in funzione della felicità? E allora perché al mondo c’è molto più dolore che gioia? Collaborando con il Team Union ho visto uomini che scatenano guerre per un egoistico desiderio di potere; ho visto persone che portano i loro ideali all’estremo perché vedendo la sofferenza che c’è nel mondo e soffrendone a loro volta tentano soluzioni folli che non fanno che peggiorare la situazione; ho visto persone che a causa di traumi e influenze esterne hanno perso il controllo delle loro emozioni, arrivando alla follia. Lo spirito è la causa di goni conflitto: la volontà di far del male agli altri, la conoscenza usata per scopi malvagi, le emozioni che ci dominano e ci portano alla pazzia. Una volta che avrò cancellato lo spirito, non ci saranno più guerre ne conflitti. A voi può sembrare sbagliato, perché sono le vostre emozioni ad ingannarvi, ma se vi affidate alla logica capirete che questa è la scelta più razionale.”
    “Non sempre la scelta più razionale è la migliore.”
    “Si tratta solo di un calcolo, non mi aspetto che voi capiate, non siete liberi dallo spirito. Lasciate che vi apra gli occhi.”
    Detto questo premette altri pulsanti e non solo i tenenti mandarono altri Pokémon ma le stesse Pokèball di Cyrus si aprirono
    “Dobbiamo usare attacchi a distanza per evitare che i Pokémon nostri Pokémon vengano contagiati” notò Vexen
    “Sì, ma dobbiamo anche trovare la Sfera” disse Axel
    “Cyrus ha detto che alimenta la macchina, e che Plutinio svolge manutenzione nei piani sottostantri, potremmo iniziare da lì” notò Lucas
    “D’accordo. Voi ragazzi rimanete qui a tenere occupati Cyrus e i tenenti noi dell’organizzazione andiamo insieme ad Aurus a cercare la sfera.”
    “Vengo con voi” disse Lucas “Se come gli altri Cyrus avrà un Leggendario sarà probabilmente un membro del Trio Drago, e io ho già avuto a che fare con loro”
    Xemnas annuì e il gruppo si avviò verso i piani sottostanti del palazzo; lungo la strada incontrarono molte reclute del Team Galassia e le sconfissero una ad una, stando molto attenti a non toccare mai né loro né i loro Pokémon, spesso li immobilizzavano con la tela di Galvantula. Poco dopo arrivarono in una stanza piena di tubi cavi e macchinari.
    “Questi devono essere i cavi che alimentano la macchina” osservò Vexen “ma dov’é la Sfera?”
    “Potrebbe essere lì dietro?” ipotizzò Lucas, indicando una porta di metallo infondo alla stanza
    “Penso anche io che dovremmo iniziare a cercare da lì” disse Xemnas
    “Ma non doveva esserci qui quello scienziatucolo da quattro soldiiiii” urlò Larxene all’improvviso; gli altri si girarono e notarono che Plutinio era comparso dietro alla donna, toccandola sulla spalla. Gli occhi di Larxene divennero vuoti e subito lei toccò Galvantula. Intanto altri scienziati stavano sbucando dagli angoli più bui della stanza, alcuni con dei Pokémon
    “Scappiamo!” esclamò Xemnas
    “Ho un idea” disse Vexen mandando un Mr. Rime. Il Pokémon creò una Barriera, poi puntò il bastone verso di essa e la congelò con Geloraggio.”
    “Per un po’ dovrebbe tenerli occupati” disse Vexen, mentre Mr. Rime creava altre barriere a bloccare tutti i luoghi da cui potevano uscire delle reclute. Il gruppo incominciò a correre verso la porta, ma si accorsero che la barriera si stava incrinando sotto i molti colpi dei Pokémon nemici. Alla fine due Falcecannone riuscirono a sfondarla.
    “Affrettiamo il passo!” esclmaò Aurus
    “Voi andate, io li trattengo!” esclamò Axel
    “Ma, potrebbero riuscire a toccarti, o peggio ucciderti” disse Xemnas
    “Se dovesse accadere, ho un ultima richiesta: trovate Roxas e convincetelo a lascare il Team Union. So che è ancora possibile farlo ragionare. Salvate Roxas per me”
    Detto questo mandò un Delphox che utilizzò il suo bastone per generare un muro di fiamme davanti a se, sorprendentemente però i nemici non si fecero intimidire e lo attraversarono come se nulla fosse, incuranti delle scottature e bruciature gravi che ricevevano. Era uno spettacolo orribile, ma il gruppo non poteva restare a guardare, così corsero verso la porta. Una volta che l’ebbero aperta, entrarono in una grossa stanza, ma quello che videro non era ciò che si aspettavano: al centro della stanza, legata da numerosi cavi, non c’era la Sfera, ma una creatura draconica dall’aspetto familiare. Era Palkia, ma era diverso: le perle ai suoi lati erano completamente bianche, esattamente come la Sfera Divina, e lo stesso Pokémon era avvolto da un aura brillante; fortunatamente aveva gli occhi chiusi, come se dormisse.
    “La Sfera è incastonata in Palkia?” chiese Lucas
    “No… Penso che Palkia sia la Sfera” rispose Aurus
    “Cosa? E’ possibile una cosa del genere?”
    “Con la Sfera tutto è possibile, anche modificare la Sfera stessa; non so se qualcuno lo avesse mai fatto prima d’ora, ma è tecnicamente possibile convertire la Sfera in un essere vivente.”
    “Ma perché proprio Palkia? Non avrebbe più senso Arceus?” osservò Vexen
    “A questo posso rispondere io” disse Lucas “penso che Cyrus abbia voluto ricreare uno dei leggendari che è riuscito a controllare, e che perciò conosceva meglio, piuttosto che Arceus che non ha mai incontrato di persona, se non prevemente quando il Team Union lo ha catturato. Non so perché proprio Palkia e non Dialga, ma penso sia sempre stato il suo preferito. Tanto è pur sempre la Sfera, a livello pratico non cambia nulla, è solo una questione estetica credo.”
    “E quindi cosa facciamo?” chiese Xemnas “non possiamo prendere la Sfera in questo stato”
    “Con il potere dell’Anello dovrei riuscire a riconvertirla alla sua forma originale” disse Aurus puntando l’Anello che sparò un raggio di energia blu, ma appena “Palkia” ne venne colpito si risvegliò, e seppur a fatica perché il raggio lo indeboliva sparò un Idropulsar costringendo Aurus a spostarsi per schivarlo. Vexen disse a Mr. Rime di usare Geloraggio, ma Palkia rispose con Fendispazio, creando un portale che trasportò Vexen fuori dalla stanza.
    “Mi serve una mano” disse Aurus “l’Anello è alimentato dalla volontà di chi lo indossa o lo tocca, se più persone lo toccano sarà più potente.”
    Senza esitazione Lucas corse verso Aurus e afferrò la sua mano, assicurandosi di toccare l’anello. Xemnas pure fece per raggiungerli, ma prima che potesse farlo lanciò un Fendispazio che investì Lucas e Aurus; i due vennero avvolti da una luce accecante e quando questa si diradò erano scomparsi.

    Lucas aprì gli occhi. Non poteva crederci: era a casa sua, era a Duefoglie. Guardando meglio però si accorse che c’era qualcosa che non andava: tutte le cose erano tutte sbarrate e lo stesso ingresso della città era barricato.
    “Perché siamo qui?” chiese Lucas
    “Non lo so, forse l’incontro tra due forze capaci di creare portali, il Fendispazio e l’Anello, ha provocato in quest’ultimo qualche strana reazione… Sono forze che nemmeno io comprendo a pieno”
    “Ma siamo nel nostro universo o in uno simile”
    “Impossibile dirlo… Se dovessi azzardare direi il nostro, è quello che l’anello conosce meglio essendo stato creato qui, ma come ti ho detto nemmeno io so tutto su suo funzionamento. Possiamo provare a bussare a qualche casa e chiedere… Mi domando cosa sia successo qui…”
    Lucas si avvicinò alla porta di casa sua, una delle poche non sbarrate e provò a bussare.
    “Mamma! Ci sei?” Urlò, ma nessuno rispose. Aprì la porta, ma la casa era completamente deserta. Preoccupato, corse alla porta dell’altra casa del posto che conosceva bene, quella di Barry, la quale era invece sbarrata. Lucas bussò ma non rispose nessuno, così ordinò al suo Infernape di sfondarla. Lucas e Aurus entrarono piano.
    “C’è nessunoooo” gridò, interrompendosi quando una rete rete gli atterrò addosso, immobilizzandolo.
    “Li abbiamo presi.” esclamò una voce a Lucas familiare.
    “Barry? Cosa stai facendo?”
    “Lucas!?” esclamò Lucinda, uscendo da un angolo della stanza insieme a Barry “scusa non volevamo!”
    “Pensavamo fossi uno zombie” aggiunse Barry “non avresti dovuto essere con gli altri a viaggiare tra gli universi?”
    “Sì ma… aspetta, uno zombie?”
    “Non sappiamo se sono zombie” disse Lucinda lanciando un occhiataccia a Barry
    “Beh… Si muovono come zombie e se li tocchi diventi anche te”
    “Sì ma non sono in decomposizione, sembrano essere viventi e non ti mordono. Fannie dice che non sono zombie, e lei se ne intende di non-morti. Ha detto che somigliano alle vittime di un Chandelure, ma queste non sono contagiose e sono totalmente prive di intelletto, mentre questi sembrano almeno un minimo coordinati ”
    “Io so cosa sono” disse Lucas e spiegò loro tutta la situazione
    “E’ terribile!” esclamò Lucinda.”
    “Se mai incontrerò di nuovo quel Cyrus gli farò una bella multa!” aggiunse Barry
    “Spiegatemi bene cosa è successo qui”
    “Stando a quello che Camilla ci ha detto al telefono, stava facendo dei controlli sulla Vetta Lancia quando ha visto un portale aprirsi, e ne sono usciti degli uomini con la tuta del Team Galassia e gli occhi vuoti.” incominciò a spiegare Lucinda “Ha provato a combatterli ma si è presto resa conto che i suoi Pokémon entrando in contatto con gli avversari diventavano come loro così ha tentato di scappare, ma la sua Garchomp è stata ferita ed è stata costretta a barricarsi nella montagna. Intanto gli… li chiamerò zombie, perché non so come definirli... hanno rapidamente invaso l’intera ragione. Altri portali si sono aperti in altri punti della regione e le città sono state rapidamente invase; molti dei Capopalestra sono stati “infettati”, non so esattamente quali perché gli zombie hanno disattivato la linea telefonica, quindi non siamo più in contatto con nessuno a parte Corrado, che aveva fortunatamente creato una linea telefonica ausiliaria nella sua Palestra per le emergenze.”
    “Ero ad allenarmi con Omar quando tutto è successo, il portale si è aperto proprio nella Palestra e lui è stato infettato…”spiegò Barry “stava per saltarmi addosso con una delle sue tecniche di wrestling, mi sono salvato per miracolo...”
    “Noi abbiamo aiutato a barricare Duefoglie e poi ci siamo chiusi in casa mentre riflettevamo su una strategia… Non sappiamo come liberarci di questi zombie, non vogliamo ucciderli fintanto che c’è una possibilità di salvarli, non possiamo toccarli e non sappiamo come curarli...”
    “Stavo pensando… I Guardiani dei Laghi non potrebbero fare niente per ripristinare lo spirito in questi “zombie”? Sono loro che l’hanno creato dopotutto.”
    “Non avevamo considerato la possibilità non sapendo la loro origine, e abbiamo preferito non chiamare i Leggendari dopo l’incidente di Nevepoli…” spiegò Lucinda “Bianca ha provato a chiedere aiuto a Regigigas, ma anche lui è stato infettato, sono riusciti a contenerlo solo approfittando della sua abilità Lentonizio, congelandolo e barricandolo nel tempio, se dovesse succedere con un leggendario più pericolo… Si può privare le divinità che hanno creato lo spirito dello spirito.”
    “Non ne ho idea...” rispose Lucas “ma ora come ora quei tra sono la nostra unica speranza, ma andare a recuperarli uno per uno ai laghi penso sarebbe lungo e rischioso. Penso che il modo migliore di agire sia raggiungere la Vetta Lancia e contattare Arceus, che potrà richiamare il trio e magari fornirci altri aiuti o consigli. Penso dovremmo passare a recuperare Corrado e vedere se sulla strada troviamo Camilla, più aiuto abbiamo meglio è.”
    Gli altri annuirono e sia Barry che Lucas mandarono il loro Staraptor e partirono.

    Xemnas aveva tentato di tutto, ma non aveva potuto fare nulla contro quel Palkia, il quale si era limitato ad usare Fendispazio per creare un portale sotto di lui. Il leader dell’Organizzazione si ritrovò al cospetto di Cyrus.
    “Perché mi hai portato qui?” chiese.
    “Per parlarti” rispose Cyrus “non mi ricordo di te, ma tu sostenevi che eravamo amici e colleghi, così ho controllato i documenti e ho effettivamente visto che tu facevi parte del Team Galassia, eri uno dei miei migliori scienziati, sei stato tu ad avere l’idea di sfruttare i Guardiani dei Laghi, e condividevi la mia visione di un mondo senza spirito. Cosa ti ha fatto cambiare idea”
    “Ho capito che la nostra visione era sbagliata Cyrus. Tu ora probabilmente non te lo ricordi, ma io so perché fai questo. Volevi sfuggire al dolore, alla sofferenza,e lo volevo anche io. Ma ho capito che al dolore non si può sfuggire; il dolore deriva dalla gioia e dall’amore, non può esserci l’uno senza l’altro, e una vita senza gioia e amore non è degna di essere vissuta.”
    “Io non ho bisogno di nessuno di questi sentimenti, ci ho rinunciato tempo fa. Ora sono completo.”
    “Tu pensi di non averne bisogno. Ma una volta che avrai infettato l’intero universo cosa farai. Che scopo darai alla tua vita? Te lo dico io: nessuno. Sono le emozioni che ci danno uno scopo, sono le emozioni che ci rendono umani. Senza non saremmo che dei gusci vuoti, esseri senza cuore e senza scopo.”
    “Sono le tue emozioni che parlano. Pensa razionalmente. Senza lo spirito non ci saranno più conflitti non ci sarà più sofferenza. E’ la scelta più logica.”
    “Non sempre la scelta più logica è la più giusta.”
    “E’ chiaro che non riesci a comprendere. Il tuo spirito offusca il tuo giudizio. Lascia che te ne privi.”
    Larxene, Vexen e Axel si avvicinarono a Xemnas; il capo dell’Organizzazione mandò i pochi Pokémon che gli erano rimasti, ma sapeva non avrebbe retto a lungo. Cosa poteva fare?

    “Da quella parte!” esclamò Corrado, con il suo Luxray che indicava loro la strada. La sua abilità di vedere attraverso ai muri li stava aiutando molto a trovare Camilla. Un gruppo di “zombie” apparve dal corridoio di destra, ma il Torterra di Lucinda li bloccò con Radicalbero. Purtroppo non potevano usare quella mossa in continuazione, quindi dovevano stare attenti. Dopo un po’ Luxray si fermò, indicando una parete di roccia. L’Infernape di Lucas, il Torterra di Lucinda e l’Empoleon di Barry colpirono la parete rispettivamente con Zuffa Idropompa e Solarraggio, distruggendola e rivelando Camilla dietro di essa. La donna era chiaramente terrorizzata, il che sorprendeva i ragazzi; non l’avevano mai vista in quelle condizioni. I suoi capelli erano scompigliati e aveva una pessima cera, sembrava lì da chissà quanto tempo, e la sua Garchomp era sdraiata a terra, visibilmente ferita.
    “Sta tranquilla, non siamo zombie” disse Lucas per calmarla, e lei sembrò in effetti tranquillizzarsi. Lucinda prese alcuni strumenti curativi e li diede da mangiare a Garchomp, che le sorrise. Lucas spiegò rapidamente a Camilla la situazione e il loro piano per curare gli zombie.
    “Spero davvero che funzioni…” disse lei ricomponendosi “Sono qui da stamattina...”
    “Aspetta… Cyrus ha scatenato i suoi zombie solo poche ore fa… Da quanto tempo c’è questa invasione?” chiese Lucas sorpreso
    “Ricordati che l’universo di Cyrus è praticamente il mondo distorto, il tempo probabilmente scorre diversamente.” notò Aurus
    Lucas annuì; era stato stupido a non averci pensato.
    “Ora dobbiamo solo raggiungere la vetta”
    “A questo ci penso io ora che Garchomp sta meglio” disse Camilla; tutti salirono in groppa alla Pokémon Drago, la quale usò Dragobolide su una parete, creando un buco attraverso il quale uscirono dalla montagna, per poi volare dritti fino alla vetta. Fortunatamente lì gli zombie rimasti erano pochi, probabilmente perché erano andati verso le zone più abitate, quindi poterono raggiungere facilmente la cima e Lucas suonò il Flauto Cielo. Un portale si aprì e Arceus apparve.
    “Lucas che succede? Stavo preparando una cosa e...”
    “Non c’è tempo adesso.” disse, per poi spiegarli tutto quello che era successo.
    “E’ terribile, ma penso che sì, i guardiani dei laghi potrebbero essere la soluzione.”
    “I leggendari hanno potere su ciò che è stato creato dalla Sfera?”
    “Solitamente no, o almeno in maniera limitata. Ad esempio Dialga avrebbe un influenza più limitata sul tempo di universo creato dalla Sfera, ma penso che gli infetti siano tutti del nostro universo, quindi su di loro dovrebbe funzionare. E’ un po’ strano, normalmente la Sfera non può essere usata per modificare direttamente un entità di un altro universo escluso il suo utilizzatore, ma probabilmente ha usato una scappatoia a questa regola, ad esempio modificando se stesso per darsi il potere di infettare gli altri.”
    “Stavo pensando...” disse Lucas “la Sfera ha assunto l’aspetto di Palkia… Quindi non è che i Guardiani possono usare il potere impiegato per creare la Rossocatena per imprigionarlo? Ma non è davvero Palkia forse non...”
    “Una possibilità che funzioni c’è” disse Arceus “Le menti umane funzionano in modo bizzarro, almeno dal mio punto di vista , e quando creano qualcosa tendono a basarsi su ciò che conoscono, in tutto e per tutto, è possibile che Cyrus nel ricreare Palkia gli abbia dato inconsciamente anche i suoi punti deboli. Non è una certezza, potrebbe essere più sveglio di quanto pensiamo, ma vale la pena tentare. Tuttavia essendo fatto dell’energia della Sfera sarà molto più potente del normale Palkia, conviene che io usi il mio potere per potenziare i cristalli dei miei figli.”
    “Un ultima cosa” disse Lucinda “nel caso ci trovassimo in difficoltà, pensate sarebbe possibile...” e spiegò la sua idea.
    “Un po’ complesso… Siccome questo universo non è adiacente a quello di Cyrus, dovrei coordinare gli Hoopa per creare una serie di portali, ma penso sia fattibile, i vari Hoopa si tengono spesso in contatto tra di loro.”
    “Dobbiamo prima liberare la Lega, ma penso che con l’aiuto dei Guardiani sia fattibile.” aggiunse Camilla
    “Ottimo” disse Lucas “allora iniziamo i preparativi.”

    Xemnas guardò i suoi Pokémon, o erano a terra o erano stati privati dello spirito; era circondato e non poteva più fare nulla. Larxene Axel e Vexen si avvicinarono a lui e lo toccarono; Xemnas sentiva le sue emozioni affievolirsi, i suoi ricordi svanire, la sua volontà farsi sempre meno forte. Ma non poteva cedere… Per un attimo, gli venne la tentazione di farlo, di lasciarsi andare; di lasciar andare il dolore, di abbandonare i ricordi del passato. Ma non poteva farlo… Avrebbe dovuto anche lasciar andare tutte le sue esperienze nell’organizzazione, tutto il tempo passato con i suoi colleghi. Non lo aveva mai dato a vedere, ma teneva davvero a loro. Non poteva cedere… Improvvisamente sentì qualcosa cambiare. La sua forza di volontà, che prima si stava affievolendo, ora diventava sempre più forte. I suoi ricordi e le sue emozioni… Stavano tornando. Si girò e vide i Guardiani dei Laghi, insieme a Camilla, Corrado, Lucas, Lucinda, Barry e diversi altri allenatori, tra cui alcune reclute del Team Galassia, inclusi i tre tenenti e Plutinio. I Guardiani utilizzarono i loro poteri su Larxene, Axel e Vexen, riportandoli alla normalità.
    “Cosa ci fate voi qui? E voi.” disse rivolto ai tenenti “perché siete con loro, dopo tutto quello che ho fatto per voi?”
    “Quello che hai fatto per noi?” disse Saturno “io non volevo nemmeno più far parte del Team Galassia, mi hai preso contro la mia volontà, io non avevo chiesto questo.”
    “Io condividevo la tua visione Cyrus lo sai” disse Martes “ma ora che l’ho provato… non sono più sicura di volere questo. Quando le mie emozioni sono tornate, mi sono resa conto di quanto mi erano mancate.”
    “Anche io non sono più sicura di volere questo, non è più divertente.” aggiunse Giovia
    “Io avendo conservato la mia conoscenza ero ancora consapevole, ma non avevo alcun controllo delle mie emozioni, era come se fossi un robot è stato terribile” concluse Plutinio”
    Cyrus scosse la testa “Se provassi ancora qualcosa ora probabilmente sarei dispiaciuto, o deluso. Ma ormai sono libero da quei sentimenti, e quindi mi rendo conto che voi siete solo un intralcio al mio mondo perfetto, e perciò dovrò prendere provvedimenti.”
    Mesprit cerò di colpire Cyrus nel tentativo di restituirgli le sue emozioni, ma questi fu più rapido e premette un pulsante, facendo apparire Palkia proprio davanti al trio. Il Drago lanciò un Fendispazio contro la Pokémon delle emozioni, ma l’Alcremie di Lucinda si mise in mezzo, incassando il colpo senza danni. Palkia però senza esitare un secondo utilizzò un altro Fendispazio stavolta per creare un Fendispazio sotto tutti i nemici di Cyrus teletrasportandoli fuori dal palazzo. I tre Guardiani dei Laghi fecero illuminare il cristallo sulla fronte, ma prima che potessero fare qualsiasi cosa una forza gravitazionale li attirò verso la parete, poi verso il pavimento
    “Sta manipolando la gravità per tenere occupati i Guardiani” notò Plutinio
    “Sì, però così è concentrato su di loro e non presta attenzione a noi” osservò Axel “è la nostra occasione.”
    Gli altri annuirono e Vexen mandò il suo Mr. Rime, che sparò un Geloraggio verso Palkia; il Garchomp incominciò a scagliare Dragobolidi verso di lui per tenerlo impegnato, mentre il Galvantula di Larxene lo legava con Elettrotela, dando il tempo a Mr. Rime di congelarlo. Il Pokémon iniziò a scongelarsi piuttosto rapidamente, probabilmente grazie all’energia della Sfera, ma i Guardiani approfittarono dell’attimo di esitazione per reagire, e puntarono i loro cristalli verso Palkia. La loro energia combinata a quella che Arceus aveva prestato loro fu sufficiente ad immobilizzarlo, e Aurus puntò il suo Anello. La figura di Palkia incominciò a dissiparsi e la Sfera riassunse il suo aspetto originale… Per poi incominciare a muoversi da sola, volando verso il palazzo. Dall’edificio uscì Cyrus, levitando, con la Sfera incastonata nel petto.
    “Pensavate davvero che non avessi preso delle precauzioni? Ho lasciato che spendeste le vostre energie per sconfiggere Palkia, avrei potuto renderlo invincibile se avessi voluto, ma sapevo che non sarebbe stato necessario, perché adesso userò il potere di questa sfera al suo massimo potenziale.”
    “Fermo, non sai cosa stai facendo.” disse Aurus “un umano non può sopportare il pieno potere della Sfera senza impazzire!”
    “Forse per voi è impossibile, e la colpa è tutta del vostro spirito incompleto. Adesso ho capito che non accetterete mai il mio dono, quindi l’unico modo per avere il mio mondo senza spirito è rimanere da solo.” Detto questo dei tentacoli di “materia esoterica” (probabilmente non era davvero materia esoterica o quantomeno non ne aveva tutte le proprietà, visto che sembrava non corrompere la materia normale) iniziarono a emergere dalle pareti, inglobando chiunque riuscissero a catturare. Nel mentre altra materia esoterica fu estratta dalle pareti e si avvolse intorno a Cyrus, creando un enorme figura draconica, la cui sagoma era estremamente simile a Giratina. I Guardiani dei laghi cercarono di colpire Cyrus, ma i loro poteri non riuscivano a raggiungerlo, l’armatura che si era creato sembrava schermarlo anche dagli attacchi mentali.
    “E’ il momento Lucinda!” esclamò Lucas, mentre i suoi Pokémon cercavano di tenere il più possibile impegnato Cyrus per evitare che continuasse a creare quei tentacoli. Lei annuì e fece un cenno ad Aurus, che inviò un messaggio ai Superquattro, poi usò l’anello per aprire un portale. Si erano accordati con i Superquattro e Arceus, e quando il portale si aprì un raggio di energia lo attraversò: era energia Dynamax, emessa da dei proiettori che la Lega aveva installato connessi alla centrale di Galar. Lucinda attivò il suo polsino e Alcremie incominciò a crescere a dismisura, assumendo l’aspetto di un enorme torta, la quale sparò un enorme quantità di panna che oltre a danneggiare lievemente il mostro creato da Cyrus rigenerò la salute dei Pokèmon circostanti. Con le ritrovate forze i Guardiani indirizzarono i loro poteri contro la creatura; sebbene non potessero raggiungere direttamente Cyrus, sembrava che le loro energie avessero comunque un lieve effetto su di lui, visto che stava incominciando ad esitare e agitarsi in modo strano.
    “La materia esoterica o quello che è scherma Cyrus dai nostri poteri, ma essendo stati potenziati da Arceus se li usiamo al massimo dovremmo riuscire a raggiungerlo.” spiegò Uxie.
    “Se ci fosse qualcosa che potesse risvegliare in lui le sue emozioni e i suoi ricordi sarebbe più semplice...” disse Mesprit
    Improvvisamente Xemnas ebbe un illuminazione: “Lucas, tu hai catturato un Rotom nell’Antico Chateau vero?”
    “Sì, perché?”
    “Se fosse quello stesso Rotom… Potresti mandarlo e farlo vedere a Cyrus?”
    Lucas era confuso, ma eseguì: con il box portatile selezionò Rotom e lo mandò davanti a “Giratina”. Cyrus vedendolo ebbe una reazione inaspettata
    “TU!?” esclamò “tu sei… non io non dovrei ricordarmi di te, ti avevo dimenticato… ti avevo dimenticato per non soffrire… Cosa mi state facendo?”
    I Guardiani stavano continuando ad usare i loro poteri e Cyrus era ormai fermo, era il momento. I membri dell’Organizzazione, i ragazzi e tutti i loro altri alleati attaccarono con tutto ciò che avevano; attacchi Elettro, Ghiaccio, Fuoco, Buio, Drago, Folletto, Acqua, Erba e molto altro colpirono un singolo punto di quella creatura apparentemente indistruttibile, riuscendo a creare un foro. I Guardiani non persero tempo e si infilarono in quel foro, lasciando Cyrus usando i suoi poteri direttamente su di lui.
    “No, non voglio ricordare, non voglio tornare a provare emozioni, non voglio!”
    Ma i Guardiani non si fermarono. Cryus incominciò ad urlare, reggendosi la testa con le mani, mentre il suo Giratina incominciò a muoversi in maniera incontrollata e a distorcersi, finché non si dissolse. Cyrus incominciò a precipitare, ma i Guardiani dei laghi lo afferrarono e lo appoggiarono delicatamente a terra. Il mondo intero intorno a loro stava inziando a tremare con Cyrus che aveva perso il controllo dei suoi poteri, ma Aurus rapidamente puntò l’anello sulla sfera sul suo petto, riuscendo a separarla dal suo petto.

    Cyrus improvvisamente ricordava tutto… La sua infanzia, la negligenza dei suoi genitori, la sua amicizia con Rotom e con Xemnas… o meglio Ansem, l’incidente, la morte del maggiordomo e della sorella… Non riusciva a sopportare tutti quei ricordi, per questo aveva scelto di dimenticare, di lasciarsi alle spalle i suoi unici amici, per non soffrire…
    “Fa male vero?” disse Xemnas “so cosa provi e lo provo anche io… Ma non possiamo scappare a quel dolore. Potevi cercare di andare avanti, potevi cercare di partire da ciò che ti era rimasto e farti nuovi amici, costruirti una nuova vita.”
    “E se poi li avessi perso anche loro? Avrei sofferto di nuovo.”
    “Purtroppo il rischio c’è sempre, ma non possiamo lasciare che la nostra vita sia condizionata dalla paura di soffrire. La vita è piena di dolori ma anche di gioie, e nel tentativo di sfuggire dai primi si rischia di perdersi le seconde.”
    “Io… Non posso farcela”
    “Forse un giorno capirai, ma per adesso in nome della polizia internazionale, devo dichiararti in arresto.”

    Edited by Pokemario 01 - 31/10/2021, 20:41
     
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    Capitolo 42 : Universo Plasma
    Finiti di riportare tutti i membri del Team Galassia vennero riportati nell’universo principale, non prima che avessero usato la sfera per annullare l’effetto dell’infezione, permettendo alle persone di recuperare il proprio spirito il gruppo attraversò come al solito il portale e distrusse la Sfera.
    “Dove siamo adesso?” si chiese Victor.
    “Io penso di saperlo.” disse Alcide indicandosi intorno. Si trovavano in una città perfettamente identica a Austropoli, solo che le mura dei palazzi erano piene di striscioni con scritte come “Re Ghecis è grande” “Obbedisci a Re Ghecis” “Re Ghecis ti osserva” e per tutta la città erano presenti statue di Ghecis.
    “Qualcosa mi dice che siamo nell’universo di Ghecis” commentò Sanzo sarcastico.
    Il gruppo camminò un po’ per la città; oltre alle continue immagini di Ghecis e del Team Plasma, quello che saltò loro all’occhio era la totale assenza di Pokémon. Nessuna persona ne aveva uno al fianco, non sembravano avere delle Pokéball, non c’erano Pokémon Center o Pokémon Market e la palestra di Artemisio sembrava svolgere unicamente la funzione di galleria d’arte stando all’insegna. E molti dei quadri esposti in vetrina raffiguravano Ghecis.
    Improvvisamente un gruppo di poliziotti si avvicinò ai ragazzi.
    “Quelle che avete alle cinture sono Pokéball?” chiese uno di loro con tono severo, puntando una pistola
    “Sì, e allora?” rispose Larxene
    “E allora? Non lo sa che i Pokémon solo illegali signorina? Solo i fedelissimi di re Ghecis e ovviamente lo stesso Ghecis sono autorizzati a possederne. Arrendetevi e consegnatele, o saremmo costretti ad aprire il fuoco.”
    “Credo che prenderemo la terza opzione, ma ci sarà comunque del fuoco!” esclamò Axel mandando il suo Charizard, che sparò una fiammata di avvertimento a terra, facendo indietreggiare i poliziotti. Gli altri mandarono subito i loro Pokémon volanti e salirono loro in groppa, lasciando la polizia alle spalle. Mentre si allontanarono videro un agente prendere un telefono, probabilmente stava avvisando Ghecis o i suoi sottoposti con i Pokémon.
    “Bene ora dobbiamo trovare la base di Gehcis.”
    “Penso proprio di averla trovata.” disse Alcide indicando un enorme castello. Ricordava un po’ quello di N, ma era tutto nero; su tre lati era presente i logo del Team Plasma, mentre sulla facciata era scolpito il volto di Ghecis. Un enorme statua di Ghecis con in mano il suo bastone svettava al centro, al posto della torre principale. I ragazzi provarono ad avvicinarsi per vedere se trovavano un’entrata, ma improvvisamente la statua iniziò a muoversi, sollevò il bastone e tentò di colpire il gruppo. Con delle agili manovre i loro Pokémon schivarono quei colpi e Xemnas mandò un Hydraigon che utilizzò Dragobolide sulla mano che reggeva il bastone, distruggendola e facendo crollare quest’ultimo, sfondando il soffitto del castello.
    “Speriamo di non aver preso nessuno...” commentò Victor
    “Se fosse crollato addosso a Ghecis non mi lamenterei” disse Larxene
    Il gruppo utilizzò il buco creato dal crollo per introdursi nel castello, e così facendo si ritrovarono nelle prigioni. Guardandosi intorno videro una cella al cui interno erano rinchiusi quattro dei sette saggi. Erano incatenati e in pessime condizioni, sembravano malnutriti e avevano ferite in tutto il corpo, come se fossero stati frustati.
    “Cosa ci fate qui?” chiese Alcide “pensavo foste dalla parte di Ghecis”
    “Lo eravamo, supportavamo il Team Plasma nella speranza che potesse restaurare l’antica gloria del regno di Unima e riportare un re sul trono” incominciò a spiegare Giano.
    “Dopo la sconfitta di N abbiamo deciso di non farci coinvolgere né nel team di Ross ne in quello di Ghecis, il primo non avrebbe portato da nessuna parte e non approvavamo i metodi del secondo.” aggiunse Moreno
    “Tuttavia di recente Ghecis ci ha proposto di tornare dalla sua parte. Ha detto che quello che aveva fatto con Kyurem non era altro che una mossa dovuta alla disperazione e che insieme avremmo potuto costruire una nuova Unima secondo i nostri ideali, e ci siamo lasciati convincere.” continuò Verdanio.
    “Ma una volta che Ghecis ebbe creato questo mondo capimmo subito che non aveva alcuna intenzione di restaurare gli antichi valori della nostra regione, tutto quello che gli interessava era il potere. Così cercammo di ribellarci, ma venimmo sconfitti e invece di ucciderci subito Ghecis decise di rinchiuderci qui sapendo che non eravamo una minaccia per lui, così da poterci torturare e prolungare le nostre sofferenze. Solo Violante è rimasto con lui, a lui interessava solo il potere e nient’altro.” concluse Celio
    “Così imparate a seguire uno come Ghecis” commentò Larxene “adesso...”
    “Adesso vi tireremo fuori di qui” la interruppe Alcide
    “Come? Non vorrai perdonarli dopo tutto quello che hanno fatto solo perché si sono pentiti?”
    “Hanno sbagliato certo, e dovranno pagare per i loro errori, ma neanche loro meritano tutto questo. E po sicuramente conoscono questo posto meglio di noi, potranno farci da guide.”
    “Temo che questo non accadrà.” disse una voce. Il gruppo si girò e vide Violante alle sue spalle accompagnato dal Trio Oscuro e un grosso gruppo di reclute. “Credo che sia arrivato il momento di porre fine alle sofferenze di questi traditori. Ma non possiamo lasciare le prigioni vuote, quindi chi di voi riuscirà a sopravvivere prenderà il loro posto.”
    Il gruppo tentò di scappare, ma un altro esercito di reclute bloccò loro la strada, mentre Violante mandò Mr. Rime che batté il bastone sul terreno, congelando. IL gruppo adesso faceva fatica a stare in piedi mentre doveva combattere i Pokèmon avversari.
    “Di qua!” esclamò Aurus mentre il suo Golurk sfondava una parete. Alcide e Sanzo corsero dietro di lui, mentre i membri del Team Plasma cercarono di inseguirli, ma ironicamente scivolarono proprio sul ghiaccio che Violante aveva creato. Vexen rapidamente ordinò ai suoi Pokémon di congelare il muro con Geloraggio, permettendo ai tre di fuggire indisturbati.
    “Solo in tre potremo fare poco” notò Alcide “meglio chiamare rinforzi.”
    “Ditemi i nomi di chi volete contattare.”
    Alcide e Sanzo elencarono un po’ di nomi, poi si guardarono.
    “Che dici, lui lo chiamiamo subito o aspettiamo per fare una sorpresa a Ghecis?” chiese Alcide
    “Intanto contattiamolo, poi quando sarà il momento lo chiameremo. Penso dovrà anche organizzarsi per portarsi tutti i Pokémon dietro.” rispose Sanzo.
    I due annuirono, mentre Aurus si nascondeva con loro in un angolo appartato e digitava i numeri richiesti. Poco dopo dall’anello apparvero Anita, Belle, Komor, Rina, Toni e Ross, quest’ultimo chiamato per le sue conoscenze sul Team Plasma e Ghecis, finché non arrivava l’ultima persona che volevano contattare.
    Spiegata la situazione ai nuovi arrivati, i nove proseguirono per il corridoio, fino ad arrivare in un enorme salone. La stanza era decorata per lo più con statue e arazzi raffiguranti Ghechis, ma in fondo alla stanza erano presenti tre enormi statue, raffiguranti Zekrom, Reshiram e Kyurem. Davanti a quest’ultima c’era un trono, sul quale era seduto.
    “Vi stavo aspettando. Sapevo che sareste arrivati, anche se non mi aspettavo te Ross. Non pensavo avresti avuto il coraggio di tornare da me dopo il tuo tradimento.”
    “Non sono io il traditore. Tu hai tradito i nostri ideali, ci hai riempito la testa di false verità per i tuoi scopi.”
    Ghecis in tutta risposta scoppiò a ridere. “Ideali? Verità? Che concetti vuoti. Gli ideali e la verità non sono che invenzioni umane. Non esistono verità oggettive, solo quelle che i potenti stabiliscono. Nessun ideale è più puro di un altro, sono tutte scuse dietro alle quali i deboli si nascondono per giustificare le proprie azioni. Io non agisco secondo un ideale, e non credo in nessuna verità . Verità e ideali non sono che strumenti da usare per dominare gli altri. Io stabilisco qual’è la verità, io decido quali sono i giusti ideali. Verità e ideali sono sotto il mio controllo.”
    “Ti sbagli!” esclamò Rina “Verità e ideali non sono affatto concetti vuoti. E’ vero che alcune persone li distorcono e li usano per giustificare azioni orribili, ma sono anche ciò che spinge la gente a compiere azioni meravigliose.”
    “Persone che difendono le verità in cui credono.” aggiunse Alcide
    “Persone che lottano per i loro ideali.” continuò Sanzo
    “Talvolyaa queste verità si rivelano menzogne, a volte questi ideali sono distorti e sbagliati” intervenne Bianca
    “Ma almeno lottano per qualcosa in cui credono, convinti di fare la cosa giusta, a differenza tua.” aggiunse Komor
    “Tu non credi in nessuna verità o ideale. Non sei altro che un uomo patetico, un mostro crudele e senza cuore. Non credi in niente, non lotti per nient’altro che per te stesso.” disse Anita
    “Ecco perché non vincerai mai. Perché a differenza tua noi siamo motivati da verità e ideali, per noi preziosi ed importanti, ed ecco perché non ci arrenderemo mai!” concluse Toni
    “I ragazzi mi hanno fatto vedere la verità Ghecis” intervenne Ross “e mi hanno motrato il modo giusto per inseguire i miei ideali, per questo non ti permetterò di calpestarli. Ci avevi fatto credere che la separazione tra umani e Pokémon fosse necessaria per il benessere di entrambi, ma ora so che questa era solo una menzogna per portare avanti i tuoi piani, e che l’armonia tra umani e Pokémon è possibile, e combatterò per difenderla.”
    “Bei discorsi, non c’è che dire, ma vi sfugge una cosa. Ora siete nel mio mondo, qui sono io il dio, e decido io la verità e gli ideali. E’ il momento di darvene una dimostrazione.”
    Detto questo batté il bastone, il quale aveva la Sfera incastonata al centro, sul terreno. Un energia bianca si trasmise alle statue alle sue spalle, che si illuminarono per poi prendere vita. Adesso dietro a Ghecis c’erano Reshiram, Zekrom e Kyurem, tutti e tre al suo comando.
    “E adesso ammirate il Pokémon dell’antico re di Unima, il Drago Originale, di nuovo sotto il mio controllo.” disse battendo nuovamente il bastone. I tre draghi si fusero tra di loro, e il Drago Originale sorse davanti ai loro occhi. Alcuni di loro lo avevano già visto ad Unima, quando Ghecis lo aveva fuso usando il Cuneo migliorato da Acromio e gli scienziati del Team Union, ma adesso sembrava ancora più imponente.
    “Allora, cosa pensate di fare adesso? Dove sono i vostri ideali, dove è la vostra verità”
    “Stanno arrivando in questo momento!” disse Alcide indicando l’anello di Aurus che si stava illuminando. Una figura umana dai lunghi capelli verdi apparve proprio di fronte a Ghecis: N.
    “Scusate il ritardo, dovevo finire una cosa.”
    “Eccolo qui: il mostro senza un cuore umano, N. Sarebbe lui il vostro asso nella manica? Mi avrà battuto l’altra volta che avevo il Drago Originale, lo riconosco, ma stavolta non accadrà, i tuoi trucchi non funzionano qui, con il potere conferitomi dalla Sfera non posso più perdere.”
    “Forse non posso batterti da solo “padre”, ma io non sono solo”
    In quel momento l’anello si illuminò di nuovo e Zekrom e Reshiram apparvero al fianco di N.
    “Non ho portato altri Pokémon, mi dispiace ma non erano marcati dall’energia dell’anello e proprio non ce la facevo a rinchiuderli in delle Pokéball, spero bastino.”
    “Come...”
    “Io e Zekrom siamo rimasti legati fin dal momento in cui tu mi hai fatto diventare il mio prescelto. Fin dal primo momento ha riconosciuto che i miei ideali erano puri, anche se erano offuscati dalle menzogne che mi avevi raccontato. Ma grazie ad Alcide ho visto la verità e Reshiram ha riconosciuto questo. Le leggende di Unima parlavano di uno scontro tra verità e ideali, e perciò pensavo che fossero due concetti opposti, destinati a combattersi. Ma ora capisco che verità e ideali non sono opposti, ma complementari. L’uno non può esistere senza l’altro. Ecco perché adesso continuo ad inseguire i miei ideali, ma credendo fermamente nella verità. Il mio ideale è l’armonia tra umani e Pokémon, e la mia verità è che ciò sia raggiungibile, a patto di combattere umani crudeli come te.”
    “Bellissime parole, i miei complimenti. Peccato che non valgano nulla. Tutti vedono Reshiram e Zekrom come gli dei della verità e degli ideali, e questo sarebbe la prova che questi concetti sono reali e assoluti. Ma Reshiram e Zekrom non sono che alieni, il loro concetto di verità e ideali non è più valido del nostro. Adesso io sono un dio, perciò sono io a stabilire verità e ideali, e io dico che i tuoi sono vuoti e senza senso. L’armonia tra Pokémon e umani è impossibile, i Pokémon non sono altro che strumenti. E poi, tu saresti l’eroe della verità? Ma se non hai fatto che mentire sulla tua natura per tutto il tempo.”
    I ragazzi sapevano bene a cosa Ghecis si riferisse: erano rimasti tutti sorpresi quando N si era rivelato essere in realtà uno Zoroark.
    “E’ vero, ho nascosto la mia natura a lungo, ma non ho mai mentito. Ho detto di essere stato cresciuto come un umano, e questa è la verità. E per quanto io sia nato Pokémon, sento che la mia natura è anche umana. Umano, Pokémon, io sono entrambe le cose.”
    “Stronzate! Umani e Pokémon sono esseri separati, non si può essere entrambe le cose. Tu non sei altro che un mostro, non dovresti nemmeno parlare la nostra lingua. Kyurem!”
    Agli ordini di Ghecis il Pokémon sparò un Dragobolide in direzione di N; i due Draghi si misero in mezzo e si prepararono all’impatto, ma una figura vagamente umanoide si mise in mezzo, incassando le meteore di energia draconica senza danni. Diancie.
    “Anita!?” esclamò Alcide, notando che era stata la ragazza a mandare il Pokémon “ma da quando tu...”
    “E’ una lunga storia.” rispose lei, mentre faceva un cenno a Diancie, la quale lanciò un Gemmoforza contro il Kyurem, mentre Rehiram e Zekrom lo bombardavano con Dragobolide. Ghecis in tutta risposta batté di nuovo il bastone e Kyurem si illuminò, assumendo di nuovo la sua forma originale, mentre Reshiram e Zekrom si separarono dal suo corpo, colpendo Diancie con una combinazione di Incrotuono e Incrofiamma. Lo Zekrom di N sparò un Dragobolide contro il Reshiram di Ghecis, ma questi battè di nuovo il bastone e Reshiram si fuse nuovamente con Kyurem, così da schivare il colpo, per poi separarsi di nuovo e aggredire lo Zekrom nemico quando questi aveva abbassato la guardia.
    “Usa la sfera per unire e separare i tre draghi” esclamò Anita, mentre la sua Diancie veniva congelata dal Geloraggio di Kyurem, forzandola a ritirarla per evitare che si facesse troppo male
    “Dobbiamo sottrargli il bastone” disse Sanzo mandando il suo Braviary. Anche gli altri mandarono i loro Pokémon principali, ne avrebbero mandati altri se necessario, ma per ora volevano limitarsi a massimo uno o due a testa perché troppi Pokémon insieme erano difficili da controllare. La Musharna di Belle lanciò un Ipnosi verso Zekrom, facendolo cadere addormentato, ma Ghecis si limitò ad utilizzare il potere della Sfera per svegliarlo, mentre Kyurem e Reshiram si avventavano insieme sullo Zekrom di N, incuranti dei Verdebufera del Serperior di Rina e degli Idropompa del Samurot di Alcide. Ghecis sorrise, finché il Delibird di Rina non lanciò ai suoi piedi dei Regalini. L’uomo fece appena in tempo ad accorgersi di cosa era successo quando alcuni di quei pacchetti esplosero. Ghecis tentò di schivare ma l’esplosione lo sbalzò all’indietro e Braviary ne approfittò per afferrare il bastone al volo. Ghecis tentò di reagire ma Stoutland sbucò fuori dalla terra e saltò addosso all’uomo, immobilizzandolo, mentre il Pokémon Volante lanciava il bastone in mano a Sanzo. Il ragazzo lo puntò verso i tre Draghi… ma niente accadde. Ghecis scoppiò a ridere e con un gesto della mano scagliò via Stoutland, sbattendolo violentemente contro una parete e obbligando Komor a ritirarlo.
    “Non avete ancora capito? Io sono il dio di questo mondo, il bastone non era che un diversivo. Il potere della divinità scorre in me.”
    “Come è possibile?” chiese Alcide a Aurus
    “Non ne ho idea… Forse tiene nascosta la Sfera da qualche parte nel suo vestito. Se è così il raggio dell’anello dovrebbe riuscire ad inibire almeno parzialmente il suo potere.” disse puntandolo contro di lui. Il raggio colpì Ghecis, e per un attimo sembrò aver effetto. L’uomo cadde in ginocchio, ma un attimo dopo si rialzò e sparò un raggio di energia contro Aurus, che l’anello riuscì a bloccare per miracolo.
    “Sembra aver inibito per un attimo i suoi poteri, ma non annullati. O la Sfera è ben protetta, o non è addosso a lui.”
    “Ma come...”
    “L’unica cosa che mi viene in mente è che la Sfera sia da tutt’altra parte e lui stia semplicemente incanalando il suo potere in qualche modo.”
    “Andremo a cercarla” disse Sanzo
    “D’accordo, io rimango qui a tenerlo a bada, chi rimane con me?”
    Si accordarono perché Belle, Toni, Komor e Ross rimanessero con Aurus a tenere occupato Ghecis, mentre Alcide, Anita, Sanzo, Rina ed N sarebbero andati a cercare la Sfera. Reshiram e Zekrom, ai quali N aveva lanciato delle bacche per rimetterli in sesto, sarebbero tuttavia rimasti ad affrontare i Draghi di Ghecis, tanto erano leggendari e se la sarebbero cavata anche senza N, i cui poteri da Zoroark potevano tornare utili ai ragazzi.
    Così i cinque lasciarono la sala del trono e corsero verso un corridoio in cui non erano ancora stati.
    “Dobbiamo esplorare ogni angolo del castello” disse Alcide.
    Così girarono in lungo e in largo, affrontando ogni recluta che cercava di ostacolarli, quando erano troppi N creava delle illusioni per terrorizzarli o distrarli. Esplorato quasi tutto il castello, non restava che controllare i sotterranei. I quattro scesero e si ritrovarono in una sorta di cripta sotterranea, piena di sarcofaghi somiglianti a dei Cofagrigus.
    “Ho un brutto presentimento...” disse Alcide tremando, e proprio quando ebbe finito di dirlo uso dei sarcofaghi prese vita, facendo fare un balzo all’indietro. Spaventato, lanciò una Pokéball e Mightyena uscì, aggredendo lo Spettro con Morso. Altri Cofagriugs incominciarono a muoversi e a circondare gli allenatori.
    “Attento N” esclamò Rina mentre mandava i suoi Pokémon “se ti toccano perderai i tuoi poteri illusori.”
    “Non preoccupatevi” disse lui, mentre un gruppo di Cofagrigus lo stava circondando. N si concentrò e un onda di energia negativa che colpì tutti i Cofagrigus. Urtoscuro.
    Sconfitti tutti i Cofagrigus proseguirono verso la stanza successiva: un enorme laboratorio. Erano quasi arrivati alla porta quando un esplosione di energia elettrica mancò i ragazzi per un soffio. Si girarono e videro Acromio, con due Genesect al suo fianco.
    “Acromio. Non capisco perché continui a lavorare per Ghecis, pensavo che lo detestassi.”
    “Infatti mi sono inizialmente unito al Team Union per puro interesse scientifico, ma volevo vedere uno degli universi creati dalla Sfera, e siccome il capo non mi ha ammesso nel loro universo, ho scelto quello dell’unico team con cui avevo familiarità. Ghecis mi ha concesso i mezzi per fare nuovi esperimenti con i Pokèmo, ho pure ricreato i Genesect come vedete e...”
    Non riuscì a finire la frase che l’Emboar di Anita si avventò sul Genesect con Marchiafuoco, mentre l’Arcanine di Sanzo aggrediva l’altro esemplare.
    “Noi li teniamo occupati” disse Anita “Voi andate.”
    Con un po’ di esitazione N, Alcide e Rina corsero verso la porta. N usò le sue illusioni per distrarre Acromio, ma sembravano non funzionare sui Genesect. Sembrava che non avessero una mente biologica come gli originali, anche se questo non spiegava del tutto la cosa siccome molti robot come i Magnemite ne erano invece affetti; forse quei Genesect avevano un intelligenza artificiale più basilare, o Acromio li aveva riprogrammati a posta per essere immuni alle illusioni. In ogni caso non potevano far altro che affidarsi a Sanzo e Anita, quest’ultima in particolare stava curando Diancie, che anche se aveva uno svantaggio di tipo poteva comunque essere utile.
    Finalmente i tre arrivarono in una grossa stanza, al centro della quale c’era un enorme sfera di vetro all’interno della quale c’era una creatura di energia che ricordava Victini.
    “Vi piace?” disse una voce; i ragazzi si girarono e videro Ghecis, con i suoi tre Draghi al fianco.
    “Dove sono gli altri?” chiese Alcide
    “Oh, sono scappati con la coda tra le gambe dopo che ho sconfitto tutti i loro Pokémon. Come vi ho detto, io non posso perdere.”
    Dietro di Ghecis videro Aurus, affaticato.
    “Ho cercato di bloccarlo il più possibile, ma non ci sono riuscito. Gli altri sono corsi a cercarvi visto che le cose si stavano mettendo male, io stavo andando con loro ma ho visto Ghecis correre in questa direzione e l’ho inseguito. Speravo di poterlo rallenrare, ma è stato tutto inutile
    “Esatto, tutto quello che fate è inutile. In quella teca è rinchiusa la Sfera Divina. Grazie al genio di Acromio la teca è stata dotata di un meccanismo che trasferisce il potere della Sfera in un chip installato nella mia pelle. Il potere della divinità scorre in me. Vi cancellerei dall’esistenza se non fosse che non funziona su esseri di altri universi, ma poco male, posso potenziare i miei Pokèmon illimitatamente. E sopratutto ho dato alla Sfera la forma di Victini, l’altro Pokémon del re Harmonia, e con essa il più grande potere di quel Pokémon. Finché la Sfera è attiva, io vincerò sempre, in ogni situazione.”
    “Allora ci assicureremo che non lo rimanga!” disse Rina ordinando al suo Delibird di lanciare dei Regalini contro il vetro, ma nessuno di essi esplose, mentre Ghecis si limitava a guardare ridendo. Delibird si lanciò all’attacco con Perforbecco ma mancò il bersaglio e si schiantò a terra, venendo poi colpito dal Incrofiamma di Reshiram. Il Samurot caricò la teca con Conchilama, ma inciampò ed Incrotuono di Zekrom lo colpì in pieno. Alcide mandò allora la sua Unfezant, dicendole di usare Comete, ma anche queste inspiegabilmente mancarono il bersaglio e il Gelamondo di Kyurem lo sconfisse in un colpo solo.
    “Come è possibile, Comete non può mancare...”
    “Non avete ancora capito? Se aveste rotto la teca avreste vinto, e voi non potete vincere, non contro di me.”
    “Cosa possiamo fare allora”
    “Niente! Non potete fare niente, se non pregare per le vostre patetiche vite!” esclamò combinando di nuovo i tre draghi, i quali lanciarono un potentissimo attacco contro Rina
    “Attenta!” esclamò Alcide, gettandosi contro di lei e spingendola lontano dalla traiettoria dell’attacco. I due si salvarono, ma non senza alcune ferite.
    “Vi conviene arrendervi subito finché siete in tempo. Risparmierete molte sofferenze a voi e i vostri amici osservati.”
    A queste parole apparvero delle visioni. Anita e Sanzo a terra, sopravvissuti per miracolo ad un colpo di cannone dei Genesect, mentre Diancie cercava a fatica di tenere a bada i Genesect bombardandoli con tempeste di diamanti; Belle Komor Toni e Ross che stavano correndo più che potevano per sfuggire a un gruppo di reclute e ai loro Pokémon, mentre Reshiram e Zekrom ormai stremati stavano facendo di tutto per proteggerli, ma erano così deboli che persino dei Pokémon comuni li mettevano in difficoltà; tutti gli altri che erano stati sopraffatti da Violante e dal Trio Oscuro, alcuni di loro erano stati addirittura congelati.
    “Sapete la cosa bella? Siccome la Sfera non funziona su di voi, non può nemmeno riportarvi in vita se morite. Vi conviene arrendervi subito e vi saranno risparmiate inutili sofferenze. E non pensiate che tornare ai vostri universi possa salvarvi. Ci stiamo preparando a invadere gli altri universi. Con questo potere posso creare qualsiasi cosa, ma ammetto di non avere molta fantasia, quindi ho lasciato il potere creativo ad Acromio. Sta perfezionando i Genesect. Quando il suo lavoro sarà finito li clonerò e saranno delle armi implacabili. E clonerò anche Kyurem. Purtroppo non posso usare il potere della Sfera al di fuori di qui, ma sto studiando un modo per mantenere quantomeno il potere di Victini. Qualunque cosa voi facciate, non potete sconfiggermi. Nessuno può farlo.”
    “Nessuno eccetto...” disse N a bassa voce “Ci sono! Ha detto di vincere sempre, ma non significa che non possa perdere.”
    “Non è la stessa cosa?” fece Alcide.
    “Non esattamente. Fidatevi di me”

    Ghecis sorrise. Non potevano fare assolutamente niente. Avrebbe potuto ucciderli tantissime volte in tantissimi modi diversi, ma era molto più divertente vederli sforzarsi inutilmente di sconfiggerlo. Ora però era arrivato il momento di darci un taglio. Finalmente si sarebbe liberato dei suoi storici nemici e avrebbe potuto proseguire con il suo piano. Stava per dare un ordine a Kyurem, ma N si mise in mezzo.
    “Fermo! Ti prego papà, ferma questa follia.”
    “N, idiota. Pensi ancora di potermi far ragionare, pensi ancora di potermi chiamare papà? Pensi forse che io provi qualcosa per te? Non hai ancora capito che tu non sei mio figlio e non lo sei mai stato? Fin dal primo momento non eri che uno strumento, un mezzo per arrivare al potere, non sei mai significato niente per me.”
    “Forse è vero. Forse il nostro rapporto non era che una menzogna, un illusione, eppure per anni quell’illusione per me è stata realtà.”
    Mentre diceva queste parole, la stanza intorno a Ghecis incominciò a cambiare. L’uomo si trovava ora in una fitta foresta, a lui molto familiare.
    “Cos’é uno dei tuoi trucchi? Smettila subito!”
    “Voglio solo ricordarti il nostro primo incontro. Osserva.”
    Ghecis ricordava benissimo quel momento, e ora lo vedeva ripetersi davanti ai suoi occhi. Stava vagando nella foresta in cerca dei Pokémon forti da utilizzare per i suoi piani, come faceva spesso, quando all’improvviso si era imbattuto in un ragazzino in compagnia dei suoi Pokémon: un Darmanitan, un Woobat e uno Zorua. Incuriosito dal fatto che un ragazzino così ben vestito fosse sperduto nella foresta lo aveva seguito di nascosto e aveva visto la sua vera forma: un altro Zorua. Pareva che si divertisse a prendere l’aspetto di umani; curiosamente il ragazzino che aveva visto gli somigliava abbastanza, era probabile che avesse usato l’aspetto di alcuni umani che aveva visto come modello, ma il che significava anche che poteva farlo passare molto facilmente come suo figlio. Era perfetto per i suoi piani.
    Aveva continuato ad osservare il Pokémon per un po’, finché non aveva finalmente deciso di mettere in atto il suo piano, e la visione stava ricreando quell’esatto momento. Un gruppo di bracconieri erano arrivati, armati di Pokémon e con i loro Pokémon a fianco, questi ultimi pieni di ferite, chiari segni di maltrattamento e avevano incominciato ad attaccare i Pokémon della foresta, catturandoli. Quando tutti eccetto N e l’altro Zorua erano stati catturati, Ghecis si era messo in mezzo, usando il suo Hydraigon per mettere in fuga i malviventi…
    “C-cosa volevano quelli?” aveva chiesto il piccolo N.
    “Quelli erano umani crudeli, che fanno del male ai Pokémon e li imprigionano in dei congegni chiamati Pokéball per usarli per i loro scopi. Pokémon come te.”
    “Tu… Come sai...”
    “Ti ho osservato molto. Ti piace imitare gli umani vedo.”
    “Beh… Mi incuriosite molto diciamo. Venite spesso nella foresta, osservate i Pokémon, molti sono gentili con noi...”
    “Beh, sappi che è solo un trucco. Alcuni umani sono apertamente crudeli come quelli che hai incontrato, ma altri fingono di essere gentili per avvicinare i Pokémon, ma il risultato è sempre lo stesso. Li catturano, sottraendoli alla loro famiglia e al loro ambiente naturale, li imprigionano in delle sfere minuscole o in dei computer mantenendoli in stato di stasi finché non ne hanno bisogno, a quel punto li costringono a lotte violente con i loro simili per fini personali.”
    “Ma anche tu hai dei Pokémon”
    “Sì, ma solo perché purtroppo è l’unico modo per combattere persone malvagie come quelle. Ma sogno un mondo i cui i Pokémon possono vivere liberi, separati dagli umani, e grazie a te potrò realizzarlo.”
    “Grazie a me? Come...”
    “Ti spiegherò tutto. Ora vieni con me. Quei bracconieri potrebbero tornare dal momento all’altro.”
    “Ed è così che ho scelto di fidarmi di te” disse N
    “Il più grave errore della tua vita.” rispose Ghecis con un ghigno “il nostro rapporto fu una menzogna fin dal principio. Avevo assoldato io quei bracconieri.”
    “Non mi sorprende. Ma non potevo saperlo all’epoca, e non avendo una famiglia o degli amici da cui tornare escluso mio fratello ho deciso di seguirti. E così è iniziata la mia nuova vita.”
    L’illusione incominciò a cambiare di nuovo, stavolta raffigurava una stanza dove il piccolo N giocava con le sue sorelle adottive, Antea e Concordia. Improvvisamente nella stanza entrò Ghecis, portando un Pokémon ferito.
    “Un altra vittima della crudeltà umana.” disse l’uomo, lasciando il Pokémon con N ed andandosene. Ghecis lo faceva spesso, era un modo per solidificare la menzogna che stava raccontando a N. Alcuni di quei Pokémon erano davvero vittime di abusi umani che avevano trovato abbandonati o sottratti ai loro allenatori, certo, molti altri però erano stati maltrattati sì, ma dai servi di Ghecis, talvolta anche appositamente.
    “Per anni mi hai esposto a esempi della crudeltà umana, assicurandoti che non vedessi mai un caso opposto, un Pokémon che veniva trattato bene dagli umani. Mi hai cresciuto nella menzogna e hai plagiato i miei ideali per i tuoi piani. Eppure… Non rimpiango del tutto la mia infanzia. Seppure con intenti sbagliati, e pur riempendomi di menzogne, tu hai fatto una cosa fondamentale per me: mi hai insegnato a vivere come un umano, e te ne sono grato. E’ solo grazie a te che ho potuto integrarmi perfettamente nel mondo umano, e se non fosse stato per ciò non avrei mai conosciuto Alcide.”
    E mentre diceva questo l’illusione cambiò ancora, mostrando un susseguirsi di scene: l’incontro tra Alcide ed N, la confessione di quest’ultimo sulla ruota panoramica, la loro discussione alla Cava Pietraelettrica, il loro scontro finale al castello.
    “Alcide mi fece vedere la verità che tu mi avevi tenuto nascosto. Mi fece capire che non tutti gli umani maltrattavano i Pokémon, che Pokémon e allenatori potevano vivere in armonia e che tu eri proprio una di quelle persone crudeli di cui mi avevi tanto parlato. Devo molto a lui, ma in un certo senso, devo molto pure a te. Paradossalmente non sarei mai riuscito ad arrivare a questa verità senza l’educazione che tu mi hai impartito. Pur sapendo il male che hai fatto, e nonostante io sia consapevole che tu mi veda solo come uno strumento, io non posso fare a meno di vederti come un padre, anche con tutto il male che mi hai fatto. Ecco perché pur sapendo che non mi darai ascolto voglio provare a dirti questo: fermati qui. Non voglio essere costretto a doverti combattere ancora. Questa follia non ti porterà da nessuna parte.”
    “Perché dovrei fermarmi proprio adesso, ora che sono diventato un dio?”
    “E cosa farai con quel potere? Continuerai a conquistare universi su universi, senza mai essere sazio, finché inevitabilmente non arriverà qualcuno a fermarti.”
    “Nessuno potrà mai fermarmi.”
    “Forse no, ma ci sarà sempre qualcuno che quantomeno ci proverà, qualcuno che continuerà a lottare fino all’ultimo” disse Alcide, apparendo al fianco di N “finché ci saranno persone pronte a difendere la verità e a lottare per i loro ideali, tu non vincerai mai davvero.”
    “Io proprio non riesco a capirti Ghecis” intervenne Rina “non ci sono mai riuscita. Il mondo è pieno di Pokémon meravigliosi, e il nostro rapporto con loro è la cosa più bella che esista. Lottiamo insieme, giochiamo insieme, recitiamo nei film… Sono infinite le cose che Pokémon e allenatori possono fare insieme. Perché vuoi distruggere tutto questo solo per un desiderio egoistico.”
    “Tsk. Non so proprio cosa ci troviate in questo rapporto a vostro dire così speciale. Non mi interessa niente dell’amicizia o tutte queste sciocchezze di cui voi parlate, non portano niente di concreto e sono del tutto inutili, una perdita di tempo. Tutto quello che conta per me è il potere, e tutto il resto non è che uno strumento per raggiungerlo!”
    “Ti compatisco lo sai, padre. Non fai altro che inseguire un potere fine a se stesso, e così facendo ti perdi tutto ciò che rende la vita meravigliosa. Non fai che trattare gli altri come strumenti, finché un giorno non perderai tutto il potere che hai costruito, e allora rimarrai solo. E anche quando conquisterai questo potere, ne vorrai sempre di più, il che significa che non sarai mai feice. E’ un circolo vizioso in cui ti sei intrappolato da solo, e per questo provo pena per te, ma allo stesso tempo non posso lasciarti proseguire con i tuoi piani.”
    “E cosa pensi di poter fare? Sei solo un mostro, una creatura vuota e senza cuore, non puoi fare nulla per fermarmi.”
    “Forse da solo non posso fare niente, ma io non sono solo. Ho molti amici, persone che condividono i miei ideali e le mie verità e lottano con me per realizzarli.” e detto questo Anita, Sanzo, Belle, Toni, Komor e tutti i membri della Lega di UNIMA si manifestarono alle spalle di N “Ma non solo gli umani. Dalla mia parte ho anche tutti i Pokémon con cui ho stretto amicizia, che hanno accettato di lottare per me. A lungo mi sono chiesto se io sia umano o Pokémon, ora so che questa domanda non conta nulla. Umani e Pokémon non sono che facce della stessa medaglia, e io sono il ponte tra i due mondi. Finché umani e Pokémon saranno uniti e combatteranno per un unico scopo, tu non potrai mai vincere.” e mentre pronunciava quelle parole un intero esercito di Pokémon di ogni specie comparve alle sue spalle, con Reshiram e Zekrom a capeggiarlI.
    Ghecis a quelle parole scoppiò in una fragorosa risata “Penso di non essere stato chiaro. Io vinco sempre! Umani, Pokémon, nessuno può fermarmi, ne da soli ne uniti. Le vostre patetiche verità, i vostri insulsi ideali, li schiaccerò, schiaccerò tutti voi, vi ridurrò in cenere.” detto questo punto le mani verso tutti gli umani e i Pokémon di fronte a lui e generò un gigantesco raggio di energia. Tutti i suoi nemici svanirono in un istante, incluso N.
    “Dove sei? Fatti vedere!”
    “Non capisci Ghecis?” disse la voce di N apparentemente dal nulla. “Per quanti nemici tu possa schiacciare, ce ne sarà sempre uno contro cui non potrai mai vincere. Il tuo peggior nemico, la causa di tutte le tue disgrazie.”
    “E saresti tu questa persona? Non farmi ridere! Sono stanco dei tuoi trucchetti. Mostrati!” esclamò mentre continuava a sparare raggi in direzioni casuali.
    “Sono qui Ghecis” disse apparendo proprio di fronte a lui “finiscimi se vuoi. Ma ti prego di ripensarci. Non è ancora troppo tardi per arrenderti, per fare la cosa giusta.”
    Ghecis non rispose, si limitò a sorridere sinistramente, per poi puntare le mani verso N… Ma nulla accadde. N sorrise e l’illusione intorno a lui svanì, rivelando la teca dove era rinchiusa la Sfera distrutta, mentre Aurus stava usando l’anello per riportare quest’ultima alla sua forma orgIinaria.
    “Come è possibile...”
    “Non sono io il tuo peggior nemico Ghecis. Sei tu. Tu sei la causa di tutte le tue sconfitte, tu hai distrutto la teca. L’hai detto tu dopo tutto: tu vinci sempre. E oggi hai vinto… contro te stesso.”
    “Non è possibile… Ero così vicino… Era tutto perfetto… Avevo pensato tutto nei minimi particolari non posso aver perso, non posso...”

    Ghecis cadde a terra, in ginocchio, continuando a borbottare frasi sconnesse, in un chiaro stato di follia incapace di accettare la propria sconfitta. Aurus utilizzò la Sfera per riportare tutti i loro alleati in quella stanza, appena in tempo.
    “Scusate se l’ho tirata così tanto per le lunghe” disse N “ma dovevo far sì che Ghecis abbassasse la guardia, o avrebbe potuto usare i suoi poteri per vedere oltre l’illusione.” detto questo si rivolse al padre. “sai una cosa, non mentivo riguardo a quello che ho detto prima. In fin dei conti speravo davvero che tu potessi cambiare idea, speravo davvero che tu potessi essere un padre per me, ma suppongo che sia impossibile.”
    Ghecis non reagì. Aurus lo rimandò nel suo universo con l’anello, e iniziarono come al solito a radunare gli altri abitanti di quel mondo. Un altro universo era sistemato, ne restavano ancora quattro.
     
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    Capitolo 43: l'universo Flare
    Aurus usò l’anello per rimandare tutti i membri del Team Plasma nel loro universo. Come al solito diedero una coscienza ai vari leggendari, sperando che fosse possibile trovare un universo per loro. A quel punto finalmente lasciarono quell’universo e come il solito lo distrussero. Fatto questo si guardarono intorno: il paesaggio intorno a loro era meraviglio. Si trovavano in una foresta lussureggianti, pieni di alberi rigogliosi, torrenti limpidi e Pokèmon selvatici, anche se meno di quanti se ne sarebbero aspettati da un ambiente del genere.
    “Stavolta lo chiedo seriamente” fece Sanzo “in che universo siamo?”
    “Ho una mezza idea...” disse Calem “ma non sono sicuro. Direi di esplorare meglio la zona per trovare altri indizi.”
    Gli altri annuirono e mandarono i loro Pokémon Volante; sorvolando quel mondo notarono che la foresta in cui si trovavano non era un caso isolato: il mondo era pieno di paesaggi mozzafiato, di ogni tipo: montagne, deserti, oceani, era davvero meraviglioso. Ma c’era qualcosa che stonava in tutta quella bellezza: gli ambienti sembravano stranamente deserti. C’era qualche Pokémon, sì, ma erano pochi, molto meno comuni di quanti ce ne sono in ambienti simili nel loro universo. Ancora più evidente era la quasi totale assenza di elementi artificiali: c’era qualche città ma erano poche e piccole, la più grande contava al massimo dieci case, era come se la popolazione di quell’universo forse estremamente ridotta.
    Continuarono a esplorare quel mondo, del quale Calem si era già fatto una buona idea su a chi appartenesse, e finalmente la videro: all’orizzonte si stagliava un enorme struttura, simile ad un gigantesco fiore. L’Arma Suprema. Ormai non c’erano più dubbi. Ai piedi dell’arma c’era una cittadina, leggermente più grande di quelle che avevano visto fin ora, e in essa era presente un edificio familiare: il Caffé Elisio. Il gruppo entrò, trovandolo deserto. Allora presero l’ascensore e si ritrovarono in un laboratorio segreto. Ad accoglierli trovarono diversi membri del Team Flare (non tantissimi a dire il vero) guidati dalle quattro scienizate.
    “Voi?” esclamò Akebia “cosa ci fate qui, siete venuti a distruggere il nostro mondo perfetto?”
    “Vi conviene andarvene subito” aggiunse Bromelia “oppure...”
    “Calma, calma, non c’é bisogno di ricorrere alla violenza, sapete che la detesto.” disse una voce. Il gruppo vide Elisio venire nella loro direzione, con Xante al suo fianco. “Sono sicuro che ora che hanno visto il mio mondo sono riusciti a capire la bellezza del mio progetto. Non è vero?”
    Calem fece per controbattere. Ma la verità era che… Non sapeva cosa dire. Quel mondo… Era davvero bello, non poteva negarlo. Aveva sempre avuto l’impressione che il mondo che volesse creare era effettivamente molto bello. Però…
    “Sì, è bellissimo, ma… Non lo so, è troppo… vuoto. I paesaggi sono bellissimi, ma con così pochi Pokémon perde molto...”
    “Lo posso capire. Ma è un sacrificio necessario. Gli esseri viventi consumano troppe risorse, e questo danneggia l’habitat, quindi per creare un mondo perfetto era necessario ridurre il numero di esseri viventi. Anche se in fondo, i Pokèmon non sono dannosi quanto gli esseri umani; anche se troppi possono comunque creare problemi, in linea di massima tendono a mantenere un equilibrio naturale, ma gli umani non hanno alcun rispetto per l’ambiente. Di fatto un altro dei motivi perché ho ridotto i Pokémon è per il terrore che gli abitanti di questo mondo, per quanto siano poche persone da me selezionate, decidano di comportarsi come gli abitanti del mio mondo originario. Sono convinto che fossero i Pokémon la causa di tutti i conflitti che hanno rovinato la bellezza del nostro mondo.”
    “Posso capire il punto di vista” rispose Calem “Ma mi sembra comunque una grossa perdita… E anche l’assenza di umani, capisco le tue motivazioni, è solo che… Anche la civiltà umana aveva la sua bellezza. Le enormi città, le innovazioni tecnologiche, l’armonia con i Pokémon… C’era tanto marcio sì, ma anche tanta bellezza. Anche tu un tempo credevi in questo, la tua azienda si occupava di tecnologia, del futuro dell’umanità. Hai creato l’Holovox, ma poi… Hai smesso di credere in quel futuro. Perché?”
    “E’ vero io… Io un tempo avevo davvero fiducia nell’umanità. Sapevo già quanto fosse corrotta, ma credevo davvero che potesse migliorare. Ho passato tutta la mia vita a cercare di potare la pace con i mezzi che avevo, ho accumulato soldi per il solo scopo di investirli per il bene dell’umanità. Ma ogni mio sforzo era inutile. Qualsiasi cosa facessi c’era una cosa che non potevo cambiare: l’avidità e la crudeltà umana, che si impadroniscono di ciò che desiderano senza alcun rispetto per gli altri, che distruggono la natura per fini personali, che scatenano guerre per scopi egoistici. E i Pokémon sono la fonte di questi sentimenti. Io amo i Pokémon, non fraintendermi, ma ci sono fin troppe persone che li vedono come nient’altro che strumenti. Nelle loro mani i Pokémon diventano armi terribili, strumenti per portare avanti i loro fini egoistici e causare altra distruzione e sofferenza. Quando ho messo in moto i miei piani avevo preso addirittura in considerazione l’idea di eliminare tutti i Pokémon, ma era una soluzione fin troppo estrema, però ritengo comunque che ridurne il numero sia necessario. Nemmeno a me le soluzioni che ho trovato soddisfano a pieno, sia chiaro, ma è l’unico modo per preservare la bellezza del mondo.”
    Calem non sapeva che rispondere. Aveva sempre visto Elisio come un folle, lo aveva anche preso in giro, però adesso lo vedeva per ciò che era realmente: un uomo con buone intenzioni, ma consumato dai suoi fallimenti e portato alla follia dalla disperazione nel, costretto a guardare impotente la bellezza del mondo venire rovinata dall’egoismo umano. Quasi gli faceva pensa.
    “Tutto quello che voglio adesso” continuò “è essere lasciato in pace, qui con il mio mondo perfetto.”
    “Mi dispiace” rispose Calem “ma non possiamo farlo. L’esistenza dei vostri universi mette a rischiò l’equilibrio del macroverso. Mi dispiace, ma se vogliamo evitare l’annientamento di tutti gli universi, dobbiamo cancellare il tuo.”
    “Capisco… Temevo sarebbe successo. D’altronde si tratta di un universo artificiale, che nemmeno dovrebbe esistere, quindi sapevo che non avrei potuto preservarlo. Perciò, anche se avrei voluto evitare non mi resta che un opzione: se non posso tenere questo mondo, non mi resta che ripulire il vostro.”
    “Cosa?”
    “Ho piazzato un portale sopra l’Arma Suprema che la collega direttamente al vostro mondo. Quando l’attiverò, il suo raggio mortale purificherà il vostro mondo corrotto. Mi dispiace, ma è l’unica soluzione.”
    “Aspetta! Ci deve essere un altro modo.”
    “Potete lasciare il mio universo in pace, e io non ripulirò il vostro. Sono sicuro che sarà l’unico universo artificiale a rimanere non creerà troppi problemi.”
    “Elisio, cerca di capire...”
    “No, siete voi che non capite! Una vita passata a sognare il mio mondo perfetto, e adesso voi volete privarmene. Ho sacrificato tutto per arrivare fin qui...”
    Non riuscì a finire la frase che Larxene, evidentemente stanca di tutti quei discorsi, mandò un Luxray e gli ordinò di lanciare un Fulmine contro Elisio. L’elettricità attraversò il corpo dell’uomo, che tuttavia rimase totalmente impassibile, apparentemente senza aver subito il minimo danno.
    “Ma che...”
    “L’energia di Xerneas mi aveva dato la vita eterna, quindi dopo che ho ottenuto la Sfera mi sono detto perché non puntare all’immortalità totale? Il mio corpo non può subire alcun danno, e così tutti gli esseri viventi di questo mondo. La nostra bellezza non sfiorirà mai, rimarremo eterni ed immutabili.”
    Detto questo, le scienziate, Xante ed Elisio mandarono i loro Pokémon; le altre reclute non sembravano averne, probabilmente Elisio non voleva dare Pokémon a troppe persone. Il gruppo mandò i loro Pokémon, ma gli avversari sembravano completamente immuni ad ogni attacco.
    “Non capisco...” disse Aurus “in teoria la Sfera non può modificare le persone di altri universi a parte il possessore della Sfera.”
    “Ecco perché ho dato la Sfera ai miei alleati più fidati perché si rendessero immortali.” spiegò Elisio “Per i Pokémon e le reclute di cui non mi fidavo così tanto, ho usato la Sfera per creare un aura intorno a loro che assorbisse ogni danni e bloccasse l’invecchiamento. Tecnicamente non ho modificato loro, ma l’effetto è lo stesso.”
    “Cosa possiamo fare!” esclamò Victor “Se non possiamo sconfiggerli…”
    “Forse no, ma possiamo rallentarli” disse mandando una Delphox e ordinandogli di usare Turbofuoco. Gli altri membri dell’organizzazione si unirono subito a lui: Larxene mandò Galvantula per bloccare gli avversari con Elettrotela mentre altri suoi Pokémon usavano Tuononda per paralizzare gli avversari, mentre i Pokémon di Vexen li congelavano e i Malamar di Xemnas li ipnotizzava. Non era una soluzione definitiva, ma era il modo migliore per tenerli occupati, così anche i ragazzi si unirono, aiutando come potevano.
    “E’ tutto inutile, state solo rimandando l’inevitabile” disse Elisio “finiamola qui!”
    Detto questo con la mano spostò la sua cravatta, rivelando una minuscola Sfera sotto di essa. Stava per toccarla con la mano destra, probabilmente per attivare l’Arma, ma Aurus fu più rapido e dall’anello sparò un raggio che annullò il potere della Sfera. Veloce, Calem ordinò a Meowstic di usare Psichico per afferrare la Sfera e lanciarla al suo allenatore.
    “Prendetelo!” disse Elisio dando un ordine alle sue reclute. Sebbene non avessero Pokémon Calem sapeva che erano invulnerabili e quindi comunque pericolosi, perciò mandò vari Pokémon per tenerli a bada. Aurus aveva annullato il potere della Sfera, quindi non poteva usarla per un ora intera, il che sembrava un tempo eccessivamente lungo, considerato che il Team Flare avrebbe potuto ucciderlo in qualsiasi momento. Doveva andare in un posto sicuro, ma non l’avrebbe trovato in quell’universo.
    “Aurus!” esclamò “passa l’Anello.”
    Aurus anche se un po’ confuso eseguì: si tolse l’anello e lo lanciò a Calem. Il ragazzo rapidamente richiamò i suoi Pokémon, poi aprì un portale e ci saltò dentro lasciando quel mondo.

    “Capo adesso come facciamo” disse Xante “senza la Sfera non possiamo attivare l’arma. Sapevo che avremmo dovuto mettere un normale interruttore”
    “Ho commesso un errore, lo ammetto, ma preferivo poter essere l’unico ad attivarla. In ogni caso non c’è nessun problema. L’arma è indistruttibile, e noi siamo invincibili, quindi è solo questione di tempo prima che i nostri nemici si stanchino. Quanto a Calem, se deciderà di tornare qui quando la Sfera funzionerà di nuovo, saremo pronti ad accoglierlo. Se invece deciderà di andare nel suo universo originario… Avvisa tu sai chi, e digli di recuperare l’anello e la Sfera ad ogni costo.”

    Calem decise di tornare al suo universo principale. Forse la cosa più furba era aspettare che la Sfera si ricaricasse e tornare da Elisio, ma aveva paura che gli tendessero un imboscata e riprendessero la Sfera, senza contare che in quel tempo i suoi amici avrebbero potuto morire e non era sicuro che Elisio non avesse altri modi per attivare l’Arma. No, la cosa migliore che potesse fare era tornare nel suo universo originario e avvisare gli altri. Se Elisio aveva creato un portale che collegasse l’Arma all’universo doveva pur sbucare da qualche parte. Poteva essere ovunque, ma avrebbe iniziato a cercarla dalla regione di origine di Elisio, ovvero Kalos. Arrivato nel suo universo si recò subito a Borgo Bozzetto, sperando di trovare i suoi amici. Ed eccoli lì, seduti ad un tavolino di un bar: Serena, Shana, Tierno e Trovato. Quando lo videro si alzarono in piedi di scatto, sorpresi.
    “Calem!?” esclamò Serena “cosa ci fai qui?”
    Il ragazzo spiegò velocemente tutto quello che avevano scoperto “Dobbiamo trovare in fretta il portale …”
    “Non penso proprio” disse una voce. I cinque si guardarono attorno e videro che numerose persone intorno a loro cambiare aspetto, adesso indossavano delle strane tute con dei caschi che coprivano loro il viso, sul cui vetro era presente una lettera.
    “Sono identiche alle tute che aveva Matiére” esclamò Calem
    “Chi?” chiese Tierno
    “E’ una ragazza che era stata usata da Xante come cavia, l’ho salvata con l’aiuto di un agente della polizia internazionale, Bellocchio.”
    “Quindi lavorano per il Team Flare” intuì Shana, mandando la sua Goodra. Anche gli altri mandarono i loro Pokémon, cercando di tenere a bada gli avversari. Uno di questi però mandò un Weezing che rilasciò un muro di fumo. Calem tossì, poi vide davanti a se un Hypno, che agitò il suo pendolo davanti agli occhi di Calem. Il ragazzo sentì le sue palpebre farsi pesanti; doveva mettere al sicuro la sfera prima che fosse troppo tardi...

    Serena sorrise, vedendo il fumo diradarsi e gli uomini nelle strane tute scappare “Sembrerebbe che li abbiamo messi in fuga. Cosa facciamo adesso Calem?” disse la ragazzo girandosi, ma non vide nessuno. Calem era scomparso.
    “Cosa? Com'è possibile?” domandò Tierno
    “Devono averlo preso mentre eravamo avvolti dal Muro di Fumo” osservò Tierno
    “E’ terribile” esclamò Serena “Oltretutto Calem aveva con se la Sfera e l’anello, adesso il Team Flare li ha con se… Il che significa...”
    “Serena. La tua borsa è aperta!”
    “Shana, ti sembra il momento?”
    “No, voglio dire, sono sicura che prima fosse chiusa.”
    Effettivamente Shana aveva ragione. Forse qualcuno avevo preso qualcosa… o messo qualcosa. La ragazza decise di controllare la borsa, e al suo interno trovò un piccolo oggetto rotondo.
    “Questa deve essere la Sfera!” esclamò “Calem deve essere riuscito a nasconderla prima di essere rapito.”
    “Forse può farci comodo” ipotizzò Tierno “è una Sfera Divina, dovrà pure avere qualche potere”
    “Penso solo nel suo universo” rispose Trovato “almeno, andando a logica...”
    “Arceus me ne aveva un po’ parlato mentre preparava la missione per me e le altre ragazze” disse Serena “in pratica le Sfere possono influenzare solo e unicamente gli universi creati con esse. Inoltre, hanno un raggio di azione limitato, il che significa che se si trovano troppo lontane dal loro universo, non possono influenzarlo, quindi ora come ora è totalmente inutile, dovremmo tornare andare nell’universo di Elisio e usarla lì, e l’unico modo per raggiungerlo è l’Anello. Può sempre modificare cose provenienti da quell’universo, quindi forse potrebbe rimuovere l’invulnerabilità dei membri del Team Flare se li dovessimo incontrare”
    “Quindi a maggior ragione dobbiamo trovare Calem” osservò Shana “idee?”
    “L’unica cosa che mi viene in mente è avvisare la Lega. Forse loro potrebbero aiutarci.” rispose Serena
    Gli altri annuirono, e tutti insieme si diressero verso l’edificio.
    Arrivati alla sede della Lega, i quattro furono accolti da Diantha e dai Superquattro e spiegarono a loro la situazione
    “E’ terribile!” esclamò Diantha “Dobbiamo fare qualcosa. Ma come possiamo rintracciare Calem e il Team Flare”
    “Stavo pensando...” intervenne Narciso “se non ho capito male Calem è venuto qui usando l’Anello, e nessuno l’ha seguito, e non c’è modo di lasciare un universo creato da una Sfera senza l’Anello o la Sfera stessa.”
    “A meno che non avessero già creato un portale in precedenza in teoria no” rispose Serena
    “Quindi quello che vuoi dire Narciso...” intervenne Timeus “E’ che deve esserci qualche membro del Team Flare ancora nel nostro universo.”
    “Forse Bellocchio può darci qualche informazione in più su quei tipi in tuta” suggerì Serena “io proverei a contattarlo.”
    “Me ne occuperò io” disse Malva “piuttosto forse dovremmo prendere noi la Sfera e tenerla al sicuro.”
    “Preferiremmo di no” disse Serena “i membri del Team Flare possono cambiare aspetto, potrebbero avere spie ovunque, preferisco tenerla con me.”
    “Se possono cambiare aspetto, come fate a sapere che non sono tra di voi? Potrebbero essersi sostituiti ad uno di voi, approfittandone del fumo”
    Serena rifletté. Non ci aveva pensato in effetti.
    “Beh, possiamo stare tranquilli riguardo a Serena” disse Trovato “se fosse del Team Flare sarebbe potuta scappare in qualsiasi momento con la Sfera.”
    “Ha senso...” rifletté Diantha “Quindi penso che lasciare la Sfera a lei sia la cosa più sicura.”
    “Allora, mentre Malva contatta Bellocchio, noi che facciamo?” chiese Tierno
    “Che ne dite di consegnare la Sfera a noi?” disse una voce. Tutti si girarono e videro le quattro scienziate del Team Flare alle loro spalle. Subito i Super 4 e i ragazzi mandarono i loro Pokémon, ma nessuno di questi sembrava subire alcun danno.
    Serena tentò di prendere la Sfera per annullare la loro invincibilità, ma Akebia, che aveva l’anello al dito, colpendo la Sfera e annullandone il potere. Serena la rimise nella borsa prima che fosse troppo tardi.
    “Non possiamo affidarci alla Sfera, almeno non per un altra ora.” disse la ragazza “ma in generale sarà rischioso, potrebbero riuscire a rubarmela. Cosa possiamo fare?”
    “Forse… Trovato!” fece Diantha
    “Cosa?” fece Trovato
    “No, non tu! Volevo dire… dovete cercare Xerneas e Yvetal. Come dei della vita e della morte, forse sapranno cosa fare, vi direi Zygarde, ma non ha una dimora fissa ed è più difficile da contattare. Vi manderò un aiuto lungo la strada.
    Serena annuì; Trovato mandò Aereodactyl, mentre Tierno Talonflame. I quattro salirono sui Pokémon Volante e presero il volo.
    “Che facciamo, ci dividiamo?” chiese Shana
    “No, non mi sembra il caso. Siamo solo quattro, e i nemici sono troppo potenti. Andremo prima da Xerneas e poi da Yvetal. Non so che aiuto ci voglia mandare, ma ho pensato anche io di contattare qualcuno.”

    I quattro arrivarono davanti alla foresta di Xerneas, ad aspettarli c’era la persona che Serena aveva contattato: il professor Platan. Serena sapeva che era non solo uno scienziato esperto e aveva studiato i Leggendari di Kalos, ma era anche un ottimo allenatore, inoltre conosceva molto bene Elisio. Il gruppo attraversò di nuovo il passaggio che portava alla foresta segreta e si trovarono al cospetto di Xerneas
    “Mi ricordo di voi” disse la Pokémon Leggendaria “perché siete venuti a cercarmi, c’é qualche problema?”
    “A dire il vero… Sì” disse Serena, spiegando poi tutto.
    “Mmmm… E’ una situazione complicata. La loro immortalità e invincibilità deriva dalla Sfera, quindi non ho alcun potere su di loro. Yvetal forse però potrebbe fare qualcosa; la sua energia mortale potrebbe essere abbastanza potente da aggirare l’immortalità, anche se non ne sono sicura. Avete comunque fatto bene a venire da me. Nel caso l’Arma venisse attivata, il mio potere forse potrebbe contrastarla, anche se non ne sono sicura, i miei poteri e quello di Yvetal si bilanciano a vicenda certo, ma lo Yvetal creato dalla Sfera potrebbe essere più potente di quello normale.”
    “Allora direi che possiamo..:”
    “Arrendervi subito!” disse una voce. Improvvisamente decine di membri del Team Flare con le strane tute si materializzarono dal nulla, e un portale si aprì al centro della foresta, dal quale uscì Xante, con l’anello al dito.
    “La nuova funzione di invisibilità delle tute funziona alla perfezione. Ci avete condotto proprio dall’unico possibile ostacolo ai nostri piani, Xerneas. Adesso consegnate la Sfera e lasciateci Xerneas e nessuno di voi si farà male.”
    Detto questo uno degli uomini in tuta cercò di afferrare la borsa di Serena, ma le liane del Venusaur di Platan lo bloccarono e un Dragopulsar del Goodra di Shana lo scagliò all’indietro. I membri del Team Flare mandarono i loro Pokèmon e anche i ragazzi e Platan fecero lo stesso. Fortunatamente quei Pokémon non erano invincibili eccetto quelli di Xante perché probabilmente erano dell’universo principale, ma erano comunque tantissimi. I ragazzi stavano per essere sopraffatti quando sentirono un rumore di zoccoli; si girarono e videro i Solenni Spadaccini arrivare, caricando i Pokémon del Team Flare.
    “Gli Spadaccini? Cosa ci fate qui?” chiese Shana
    “Ci ha mandati la mia prescelta, Diantha” disse Keldeo
    “Aspetta! Diantha è la tua prescelta?”
    “Sì, è una lunga storia. Mentre voi eravate via noi Spadaccini stavamo facendo un giro di perlustrazione per le regioni e passando qui per Kalos ho scoperto dei malviventi che cercavano di rapire Diancie, Diantha e Anita erano da quelle parti e ci hanno aiutato, e così… Cosa? Diantha è in pericolo!”
    “Come?!”
    “Non lo so… Non la sento più, forse è svenuta, ma è riuscita a mandarmi una richiesta di aiuto”
    “Andiamo subito a controllare, ma ci serve un diversivo” fece Serena
    “Ci penso io!” disse Tierno, dando un ordine ai suoi Pokémon. Talonflame e Crawdaunt usò Danzadspada in combinazione con Idropompa, danzando e sparando getti d’acqua in maniera apparentemente casuale, mandando in confusione i nemici. Il Delphox di Serena approfittò della distrazione per scagliare Xante a terra con Psichico, mentre Whimsicott tentò di approfittarne per prendere l’anello, ma lui riuscì a scappare in tempo.
    “Speravo di fuggire con l’anello, e adesso? Noi forse possiamo riuscire a scappare, ma Xerneas...”
    “Darò il permesso ad uno di voi di catturarmi in via temporanea, così da trasportarmi più facilmente.
    I ragazzi cercarono nella loro borsa per delle Pokéball, ma il primo a trovarne una fu Platan. Lo scienziato catturò Xerneas e con lei riuscirono a scappare dalla foresta e presero il volo verso la Lega.
    Arrivati lì trovarono però qualcosa che li lasciò senza parole: Diantha e tre dei Superquattro legati ed imbavagliati, circondati dal Team Flare, e tra di loro c’era Elisio, con l’anello al dito e Xante al fianco, che teneva in ostaggio Calem, anche lui legato. Quello che li sconvolse di più però fu vedere dove si trovava Malva: non era legata con gli altri, ma era insieme ai membri del Team Flare
    “Malva! Tu...” fece Platan sconvolto.
    “Sì, sono sempre stata dalla parte del Team Flare. Anni fa avete rovinato il nostro piano, ma stavolta le cose saranno diverse. Ora vi consiglio di consegnarci la Sfera e la Pokéball con Xernas che le mie reclute mi hanno detto avere, o la situazione incomincerà a farsi… Bollente” disse indicando i suoi Pokèmon, che stavano puntando verso gli allenatori prigionieri, chiaramente pronti ad incenerirli
    “Elisio, lo faresti davvero. Diantha era tua amica, tenevi a lei, saresti disposto ad ucciderla?”
    “Pensi che mi piaccia? Non avrei voluto che finisse così, credimi. Speravo che tu e Diantha potesse capire quello che facevo e unirvi a me. Insieme avremmo potuto creare un mondo migliore. Perché continuate a difendere il marciume di questo mondo? Non capite che non può essere salvato?”
    “Non la vedo così” disse Platan “e’ vero, il mondo è pieno di persone malvagie ed egoiste, ma anche di persone meravigliose, che lottano ogni giorno per migliorare questo mondo. Grazie a loro, per quanto marcio ci sia nel mondo, ci sono anche tante cose meravigliose che meritano di essere preservate.”
    “Forse hai ragione, forse ci sono delle cose belle, ma anche quelle sono destinate a svanire. E’ questo il problema: la bellezza col tempo sfiorisce, mentre i marciume prende il sopravvento. Ecco perché voglio eliminare i mali di questo mondo e preservare le bellezze del mondo.
    “Ma una cosa non è bella perché dura.” disse Diantha, che aveva ripreso coscienza “La bellezza sfiorisce col tempo, certo, ma questo per me non è che un incentivo a viverla fino in fondo, ad assaporarne ogni momento.”
    “VOI NON CAPITE! Non potete capire, non avete passato quello che ho passato io, non avete visto ogni vostro sforzo per migliorare questo mondo di merda essere buttati nel cesso per colpa di stronzi egoisti. Tutte le guerre, la povertà, i danni all’ambiente… Ho fatto di tutto per mettere fine a tutto questo, tutto, ma tutte le persone con cui cercavo di collaborare erano più interessate al denaro che al bene altrui. Ho provato di tutto per salvare questo mondo credetemi, e mi dispiace per quello che sto per fare, ma non c’era altro modo… Ora mio vecchio amico, per favore, consegnami la Sfera e la Pokéball di Xerneas e poniamo fine a tutto questo. Posso anche accettare di risparmiarvi, mandarvi a vivere in un altro mondo perché… Non voglio vedervi morire, siete stati miei amici per troppo tempo, ma non posso nemmeno rinunciare al mio mondo. Vi prego… Accettate la mia offerta.” mentre diceva questo, fiumi di lacrime scendevano dai suoi occhi.
    I ragazzi si guardarono. Non sapevano cosa fare… Non potevano abbandonare il loro mondo alla distruzione, ma non volevano nemmeno lasciar morire Calem e i membri della Lega. Platan stava per consegnare la Pokéball di Xerneas a Elisio, quando una delle reclute con la tuta meccanica la afferrò e la aprì, facendo uscire Xerneas, che con Forza Lunare scagliò Elisio contro una parete. I Pokèmon di Malva si prepararono a incenerire gli ostaggi, ma i tre Pokémon della recluta, un Crobat, un Malamar e un Memowstic femmina, li attaccarono, sconfiggendoli. Meowatic a quel punto usò i suoi poteri per slegare gli ostaggi, mentre la recluta aprì il casxo rivelando un volto familiare.
    “Matiere?!” esclamarono Calem e Xante in coro
    “Ci rivediamo! Come sapete ero diventata un investigatrice privata dopo che sono stata liberata dal controllo di Xante, e durante una delle mie indagini mi è capitato per caso di assistere al vostro scontro con il Team Flare a Borgo Bozzetto. Ne ho approfittato per confondermi con le reclute. Ah, e ho anche contattato un amico che avevo incontrato un po’ di tempo fa. Dovrebbe essere qui a momenti”
    In quel momento tutti sentirono un vetro sfondarsi e un uomo enorme fece irruzione a cavallo di un Golurk: AZ, insieme alla sua Floette.
    “Speravo che dopo la distruzione della mia Arma non ne avrei sentito più parlare, ma sembra che non mi libererò mai di quel terribile errore...”
    “Non fu un errore. La tua arma è stata l’ispirazione per la mia e sarà la chiave per un mondo migliore” rispose Elisio “tu più di chiunque altri dovresti capire, hai visto gli errori della guerra in prima persona.”
    “E’ vero… Avevo perso anche io la speranza nell’umanità… Mosso dal rancore e dal sentimento di vendetta, creai l’arma per distruggere i miei nemici. Ma quando la mia Pokémon mi ha abbandonato disgustata ho iniziato a realizzare i miei errori. Viaggiando per il mondo in questi secoli, ho potuto vedere tutte le sfaccettature del genere umano. Ho visto tanti orrori, tante crudeltà certo, ma ho conosciuto anche persone che hanno riacceso la mia fiducia dell’umanità. Questo mondo... merita ancora di essere salvato.”
    “Possibile che nessuno capisca? Non importa, abbiamo perso anche troppo tempo. Malva!”
    Prima che i ragazzi potessero fare qualsiasi cosa il Talonflame della Super 4 scese in picchiata dal cielo, afferrando la borsa di Serena contente la Sfera e consegnandola a Elisio.
    “Questo mondo non merita più di sopravvivere.” disse la specialista Fuoco “lo bruceremo e dalle sue ceneri rinascerà un mondo migliore.”
    Elisio prese la Sfera e la terra sotto di loro incominciò a tremare. Tutti guardarono fuori dalla finestra. L’arma suprema stava emergendo proprio al fianco della Lega
    “Cosa possiamo fare?” chiese Platan rivolta verso Xerneas
    “L’unico modo per fermare l’arma sarebbe sconfiggere lo Yvetal che la alimenta, ma credo che Elisio l’abbia reso invincibile… Tuttavia una grande concentrazione della mia energia potrebbe stordilo almeno per un po’, e a quel punto ne approfitteremo per riprendere la Sfera, ma dovremmo entrare nell’arma e...”
    “C’è un foro, grande all’incirca trenta centimetri su un fianco, un difetto di produzione.” disse AZ
    “Questa è una buona notizia, ma io non posso di certo passarci… Dovrei trasferire la mia energia a qualcuno di abbastanza piccolo, ma non penso ci riuscirei in così poco tempo, senza contare che l’energia di Yvetal ucciderebbe chiunque...”
    Non poté finire la frase che Floette volò in direzione dell’arma.
    “Dove sta andando?” esclamò AZ
    “Ma certo, Floette è già infusa della mia energia” realizzò Xerneas “ed è abbastanza piccola per passare dal foro”
    “Ma ciò significa che… Floette no!” esclamò AZ cercando di fermarla, ma lei aveva preso la sua decisione. I Pokémon del Team Flare cercarono di fermala, ma vennero ostacolati da quelli dei ragazzi. Delphox e Meowstic di Calem e Serena approfittarono della distrazione per far cadere la Sfera dalle mani di Elisio con Psichico e Calem la afferrò. Si concentrò su di essa, e desiderò che l’Arma Suprema svanisse. Tutti guardarono fuori dalla finestra, l’arma non c’era più, ma al suo posto c’era uno Yvetal infuriato. Di Floette nessuna traccia.
    Elisio si buttò addosso a Yvetal cercando di afferrare la Sfera. Calem tentò di opporsi, ma Elisio era più grosso e forte di lui, quindi gliela strappò dalle mano senza troppa fatica.
    “Avete fermato la mia Arma. Beh non importa: creerò il mio mondo perfetto, a costo di uccidervi uno dopo l’altro!” disse, e a quelle parole Yvetal entrò dalla finestra e incominciò a colpire tutti i presenti, con Ali del Fato. Calem, Serena, gli altri ragazzi, i membri della Lega, Matiere e AZ caddero uno dopo l’altro, così come i loro Pokémon. AZ in particolare era una sorpresa, perché normalmente Yvetal non poteva annullare l’immortalità data da Xerneas, quindi era chiaro che questo fosse più potente Nemmeno i membri del Team Flare erano al sicuro, Elisio aveva perso il controllo, ordinava attacchi indiscriminatamente e sembrava non accorgersi nemmeno che i suoi stessi alleati stavano venendo colpiti. Solo quando Malva venne colpita sembrò per un attimo sconvolto, ma nemmeno allora si fermò.
    “Xerneas, presto!” esclamò Platan, e la Pokèmon aggredì Yvetal con Magibirllio, scagliandolo contro una parete. L’avvoltoio rispose con Aerasoia, ma Xerneas di potenziò con Geocontrollo e tornò ad attaccare. Elisio mandò un Houndoom, ma Platan fu rapido a rispondere con Venusaur. Non la scelta più furba all’apparenza, ma aveva un piano.
    “Perché continui a opporti amico mio? Non lo capisci? Anche se io fallissi, questo mondo è ormai spacciato. Morirebbe comunque, distrutto da umani egoisti. Ma io posso ancora salvarlo, perché non lo accetti, perché?”
    “Forse hai ragione. Forse questo mondo è spacciato. Ma io voglio credere che ci sia ancora una speranza. C’è ancora bellezza su questo pianeta, e forse un giorno, se ci impegneremo a proteggerla, quella bellezza fiorirà di nuovo. Io ho scelto di continuare a crederci. Tu invece… Hai perso questa speranza, hai smesso di crederci. Mi dispiace per te, ma se non riesco a cambiare idea… Non posso fare altro che combatterti.” disse asciugandosi le lacrime e attivando la Megaevoluzione di Venusaur. Elisio fece lo stesso e Houndoom ordinò un Fuocobomba, ma Venusaur resistette grazie alla sua abilità e lanciò un Sonnifero. Elisio tentò di mandare un altro Pokémon, ma le liane di Frustata afferrarono le sue mani e con uno strattone fecero cadere la Sfera a terra. Platan rapidamente la afferrò e Yvetal si bloccò.
    “No! Ridammela! Ero ad un passo da creare il mio mondo perfetto… Non posso aver fallito di nuovo, non posso...” Elisio cadde a terra, in lacrime. Xerneas utilizzò il suo potere per riportare in vita tutte le persone nella stanza. Normalmente non gli era permesso farlo, ed era già stata sgridata per aver concesso ad AZ l'energia per la sua arma secoli fa, che lui aveva costruito dopo che la Pokémon aveva rifiutato di farlo direttamente sperando di poter "aggirare" la regola, ma aveva fatto un eccezione perché era un caso particolare e Arceus avrebbe sicuramente capito.
    “Per Floette, puoi fare qualcosa?” chiese AZ
    “No, mi dispiace. L’energia di Yvetal emessa dalla macchina era troppo potente, il suo corpo è stato totalmente disintegrato. Inoltre, sappi che nel resuscitarti non ti ho restituito l'immortalità. Se vuoi...”
    “No, non importa. Ho vissuto per secoli ormai, sono stanco. Non mi dispiace l'idea di riposarmi e rivedere tutte le persone che ho visto morire in questi anni, inclusa la mia amata Floette. Non voglio più cercare di aggirare la morte, ho già pagato le conseguenze.”
    “Sono sorpreso, è raro vedere un umano che accetta la morte con tanta serenità.” poi si rivolse verso Platan “quanto a te, il tuo discorso mi ha sorpresa. A differenza di uomini come Elisio, hai dimostrato di saper comprendere il valore della vita, e di essere disposto a tutto pur di proteggerla. La mia intenzione iniziale era chiederti di liberarmi, ma ora non è più necessario: da oggi tu sarai il mio Prescelto.”

    Edited by Pokemario 01 - 2/12/2021, 14:53
     
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    Capitolo 44: l'Universo Aether
    Finita di sistemare tutte le questioni del Team Flare il gruppo attraversò il portale per il mondo successivo, e dopo aver distrutto la Sfera come sempre, si guardarono intorno: stavolta si trovavano in una gortta scura piena di cristali, dove fluttuavano molti Nihlego. Riconobbero subito il posto: era l’Ultrabisso, l’Ultramondo che ospitava in Nihlego.
    “Siamo sicuri di essere nel posto giusto?” chiese Victor
    “Si, per accedere ad un universo creato con la Sfera devo aprire un portale leggermente diverso di quello usato per viaggiare tra gli universi di Arceus, quindi siamo in un universo artificiale senza dubbio. Il problema è capire chi l’ha creato.”
    “La prima persona che mi viene in mente sarebbe Samina” disse Elio “le tossine di Nihlego l’avevano resa ossessionata dalle Ultracreature, in particolare dai Nihlego”
    “D’accordo, allora quello che dobbiamo fare è trovare questa Samina” disse Larxene “e a quel punto...”
    “Andiamoci piano con lei” disse Elio
    “Voi ci andate piano con tutti”
    “Con lei a maggior ragione. Non è cattiva Lylia e Iridio me ne hanno parlato molto, prima dell’infezione era una donna amorevole, pensava sempre al bene della sua famiglia, delle persone e dei Pokémon. Non è colpa sua se è in questo stato, e vorrei fare qualcosa per curarla.”
    “Puoi stare tranquillo” disse Xemnas “Come ha detto anche Larxene non abbiamo mai usato misure estreme contro i leader dei team, e a maggior ragione eviteremo di farlo con Samina. Dopo che l’avremo riportata nel nostro universo ci assicureremo di trovare qualcuno che possa curarla. Adesso però concentriamoci sul trovarla.”
    I membri del gruppo annuirono e proseguirono. Attraversando quel mondo notarono vari portali, che sembravano condurre ai vari Ultramondi conosciuti.
    “Quindi gli ha ricreati tutti.” notò Elio “ma se gli Ultramondi sono universi vuol dire che ha creato più universi? Pensavo che la Sfera ne potesse creare soltanto uno”
    “Penso che li abbia ricreati come se fossero dimensioni” spiegò Aurus
    Il gruppo proseguì finché non si trovarono davanti una riproduzione dell’Aether Paradise. Subito vennero loro incontro i dipendenti della Fondazione. Tuttavia, avevano qualcosa di strano: il loro sguardo, il modo in cui si muovevano, sembravano in una specie d trance. Mandarono i loro Pokémon e anche questi erano diversi; avevano un espressione più aggressiva del normale ed erano avvolti da una strana aura, simile a quella dei dominanti in possesso dei Capitani. Affrontandoli notarono che questi Pokémon erano molto più forti ed aggressivi del normale, fecero sinceramente fatica a sconfiggerli. Eppure stando al Pokédex molti erano di livello basso… Nonostante ciò riuscirono comunque a metterli in fuga
    Elio notò che quell’energia era la stessa dei Pokémon potenziati da Samina fusa con Nihlego e la cosa era piuttosto preoccupante…
    “Ah comunque Aurus” disse “vorrei che facessi un po’ di chiamate ad alcuni miei amici. Vorrei evitare di disturbare due di loro in particolare perché potrebbe essere difficile per loro affrontare Samina, ma potrebbe anche essere necessario il loro aiuto.”
    Aurus annuii e dopo che ebbe fatto le chiamate richieste gruppo proseguì, continuando a combattere contro i dipendenti della Fondazione che incontravano lungo la strada, fino ad arrivare davanti all’ingresso della stanza di Samina. Qui si trovarono davanti un ben più grosso gruppo di dipendenti guidati da Vicio, il vice-direttore.
    “La presidentessa non vuole essere disturbata.” disse, mandando i suoi Pokémon Psico, con Hypno al comando del gruppo. I ragazzi mandarono i loro Pokèmon, ma Hypno iniziò a dondolare il suo pendolo davanti al Charizard di Rosso. Il Pokémon cambiò improvvisamente espressione e incominciò ad attaccare i suoi compagni con dei potenti Fuocombomba. Gli altri Pokémon cercarono di fermarlo, ma Hypno riuscì ad ipnotizzare altri Pokémon, incluso il Malamar di Xemnas, che a sua volta iniziò a controllare altre menti. Come se non bastasse Vicio aveva pure un Grumpig che stava facendo la stessa cosa, in poco tempo una buona percentuale dei Pokémon del gruppo erano sotto il controllo nemico. Da quello che sapevano sul controllo mentale, sconfiggere i Pokémon che effettuavano l’ipnosi non sarebbe stato sufficiente a romperla, avrebbero dovuto sconfiggere gli ipnotizzati uno per uno
    “Non so se riusciremo a vincere, la situazione sembra disperata…” disse Victor “forse però riusciamo a creare un apertura perché qualcuno riesca a passare...”
    “Andrò io” disse Elio “Aurus, richiama qui chi ti avevo chiesto, eccetto i figli di Samina, preferisco ancora aspettare con loro.”
    Aurus annuì e puntò l’anello, e Hau e Selene si manifestarono immediatamente davanti a loro.
    Selene subito mandò il suo Decidueye che incominciò a lanciare delle Cuciture d’Ombra contro sulle ombre degli avversari, mentre il Raichu di Hau la luce dei suoi fulmini per far si che le ombre venissero proiettate nella maniera giusta. Con gli avversari immobilizzati e i Pokémon dei loro compagni che li tenevano impegnati, Elio, Selene, Hau e Aurus riuscirono a superare i nemici.
    “Ma non avevi anche tu un Decidueye esperto con Cucitura d’Ombra? Ricordo lo avevi portato al torneo.” chiese Aurus mentre correvano verso la villa di Samina
    “Sì, ma il mio starter è Primarina. Selene era quella che aveva scelto Decidueye. E’ il modo in cui loro due combattevano mi ha ispirato a procurarmi anche a me un Decidueye, e ho finito per appassionarmi al tipo Spettro in generale e ai loro poteri speciali, visto anche quanti ce ne sono ad Alola. Ho portato Decidueye al torneo per testare le tecniche che avevamo sviluppato, ma Selene rimane più esperta di me, e ora preferisco tornare ad usare un po’ Primarina.”
    Aurus annuì. Intanto erano arrivati alla villa di Samina. Appena aperta la porta si trovarono davanti uno scenario terrificante; decine e decine di teche contenenti Pokémon criocongelati. Ne avevano già visti alcuni nella villa del loro universo, ma lì ce ne erano molti di più. Ma la cosa più terrificante era ciò che si trovava al centro: un enorme creatura nera, simile ad una medusa, con una figura femminile che sbucava dalla testa.
    “Samina!?” esclamò Selene
    “In carne ed ossa. E’ la prima volta che tu mi vedi in questa forma o sbaglio? Finalmente sono di nuovo un tutt’uno con i miei amati Nihlego. Non sono meravigliosi? Una specie perfetta, e io sono fiera di farne parte. Ma non per questo trascuro gli altri Pokémon: li amo tutti allo stesso modo, ecco perché le voglio tenere sempre con me. Eccetto le Ultracreature naturalmente: loro hanno un posto speciale nel mio cuore, ecco perché ho voluto ricreare il loro habitat naturale dove potessero essere libere di scatenarsi.”
    “Non sei in te Samina!” esclamò Elio “sono le tossine che ti fanno agire in questo modo, tu non eri questa.”
    “Le tossine mi hanno cambiata sì, ma in meglio. Mi hanno aperto la mente, mi hanno fatto capire che il mio amore era sprecato con quegli ingrati dei miei figli, e mi hanno fatto capire come meglio esprimerlo verso chi davvero se lo merita. Ecco perché ho deciso di condividere questa mia illuminazione con i miei sottoposti: ho replicato l’effetto delle tossine su tutti loro.”
    “Ma è terribile!”
    “Vorrai dire meraviglioso. Dovreste provare anche voi.” disse e alle sue parole una piccola sfera su uno dei suoi tentacoli si illuminò e dal nulla apparvero quattro Nihlego, ma i ragazzi e Aurus li sconfissero con facilità.
    “Perché? Perché rifiutate il mio dono?” disse tentando di aggredire i ragazzi, ma Decidueye lanciò delle frecce sulla sua ombra, mentre Raichu la paralizzò con Tuononda. Samina tentò di usare la Sfera per liberarsi, ma Aurus la colpì con l’anello, annullandone il potere.
    “Samina, devi svegliarti, devi ricordare chi eri. Non ricordi del tempo passato con i tuoi figli. Non ricordi del tuo marito scomparso?”
    “Io non ho più dei figli e quanto a mio marito… Lui ormai appartiene al passato.” disse esitando un po’
    Era come Elio immaginava: le tossine le avevano fatto diementicare il suo desiderio di ritrovare il marito. Doveva trovare il modo di farle tornare tutto in mente, anche solo per un attimo. Erano in una situazione di stallo, per quanto i movimenti di Samina fossero molto limitati, era abbastanza sicuro che sarebbe stato pericoloso avvicinarsi per prendere la Sfera. Non voleva ricorrere alla violenza, sia per non far del male a Samina, sia perché non sapeva cosa potesse fare fare in quella forma. La prima volta era stata sconfitta solo grazie a Lunala, e aveva l’impressione che stavolta fosse anche più potente. Doveva ricorrere a loro. Avrebbe voluto evitare, e sapeva che era rischioso perché Samina avrebbe potuto reagire violentemente, ma forse avrebbe potuto risvegliare in lei qualche ricordo… Non aveva idee migliori.
    “Aurus, chiamali.”
    Aurus annuendo. Ci fu un po’ di attesa, poi Lylia e Iridio si materializzarono davanti a lui.
    “Mamma!” esclamò Lylia, inorridendo nel vedere che sua madre aveva assunto di nuovo quella forma mostruosa.
    “Figli miei!” disse Samina con un sorriso sinistro “o forse non dovrei chiamarvi così visto che avete rifiutato il mio affetto. Avete tentato di impedirmi di realizzare i miei sogni, avete provato a separarmi da ciò che amavo. Ma non ci siete riusciti, e adesso vi farò vedere cosa ho realizzato.”
    “Mamma… Proprio non ricordi nulla? Non ricordi i momenti passati insieme quando eravamo piccoli, non ricordi di nostro padre e di come eravamo felici insieme? Vuoi davvero abbandonare tutto per… questo?”
    “Certo che ricordo, e molto bene anche. Ricordo tutto l’amore che vi ho dato, ed è per questo che mi fa infuriare come voi ingrati lo abbiate gettato via! E mio marito… Non fatemene parlare. E’ stata colpa dei suoi sciocchi esperimenti se se ne è andato. Ci ha abbandonato, ma non lo rimpiango. Ora sono libera di vivere con le uniche creature degne del mio amore.”
    “Quindi non ci vuoi qui?” chiese Lylia con le lacrime agli occhi “davvero non vuoi più vederci per questa ragione?”
    “Al contrario!” disse lei sorridendo “speravo proprio che i tuoi amichetti vi avrebbero portato qui. Sapevo che avrebbero pensato che voi potesse farmi ragionare, come se ci fosse qualcosa di sbagliato in quello che faccio. Ecco perché ho finto di essere in loro potere.”
    “Come finto? Cosa...” fece Selene, finché non notò una piccola luce in un altro dei suoi tentacoli e sia la Cucitura d’Ombra che la paralisi scomparvero.
    “Come è possibile?” fece Hau, mentre il suo Raichu cercava invano di trattenere Samina “la Sfera doveva...” si interruppe, notando altre piccole sfere in ogni tentacolo.
    “Aspetta un attimo… Sono tutte la vera Sfera?” chiese Elio, mandando il so Primarina per dare una mano a Raichu “E’ possibile moltiplicarla.
    “Non lo avevo mai visto succedere ma presumo di sì, d’altronde...” disse Aurus, ma si dovette interrompere perché la donna aveva afferrato Iridio e Lylia con i tentacoli. Primarina, Raichu e Decidueye incominciarono a i bombardare i tentacoli con bolle, fulmini e frecce, ma fu tutto inutile. Samina si teletrasportò via, ma Elio riuscì in fretta a richiamare Primarina e aggrapparsi ad un tentacolo, venendo teletrasportato con lei.

    Selene, Hau e Aurus guardarono con orrore i loro amici scomparire insieme a Samina
    “Dobbiamo usare l’anello per inseguirli!” esclamò Selene
    “Non funziona così. L’anello permette di viaggiare tra gli universi, non tra le dimensioni” rispose Aurus
    “E allora che facciamo? Il loro tentativo è fallito, Lylia e Iridio non sono riusciti a farla ragionare e ora Samina li ucciderà”
    “Se solo ci fosse un altro modo per… Ma certo! Io e Elio una volta siamo stati al Pokéresort e abbiamo scoperto qualcosa di interessante. E’ solo una teoria, però se… Dobbiamo provare. Dobbiamo tornare al nostro universo.”
    “E quando lo avremo fatto? Come faremo a ricongiungerci con gli altri.”
    “Quello posso pensarci io. Non posso viaggiare tra le dimensioni di un singolo universo usando l’anello, ma se siamo in un altro universo adiacente posso scegliere in quale dimensione di questo universo sbucare usando il portale.”
    “Forza allora andiamo, ma dobbiamo fare in fretta.”

    I quattro si ritrovarono nell’Ultradeserto, il mondo dei Pheromosa. Appena Samina si accorse di Elio lo scagliò via con un tentacolo.
    “Non ti immischiare!” gridò Samina con tono rabbioso “è una questione di famiglia”
    “Mamma...” fece Iridio
    “Silenzio! Il vostro tradimento non sarà perdonato. Volevate impedirmi di rilasciare le Ultracreature? Le odiavate, le temevate? Adesso vedrete cosa sono capaci di fare”
    Appena Samina ebbe pronunciato queste parole i Pheromosa si scatenarono. Elio, Lylia e Iridio mandarono tutti i loro Pokémon, e quest’ultimo lanciò a Silvally la ROM Volante.
    “Ecco qui l’Ultrakiller, l’arma perfetta contro le Ultracreature che tu hai rubato. Ne ordinai la creazione quando ancora non conoscevo bene le Ultracreature, e pensavo fossero mostri dai quali avrei dovuto difendermi. Sono curiosa di vedere se sia davvero in grado di fare il suo lavoro.”
    Tre Pheromosa lanciarono dei Geloraggio contro Silvally, ma lui li schivò e rispose con dei Multiattacco che furono sufficienti a metterli fuorigioco; Iridio mandò anche un Crobat a dargli man forte. Intanto i Pokémon di Lylia stavano tentando facilmente a bada gli avversari con i loro attacchi Folletto e il Toucannon di Elio ne stava sconfiggendo molti con le sue Raffica, aiutato da Ninetales, Primarina e Raichu.
    “E’ stato un errore portarvi qui” disse Elio “avrei dovuto capire che non sarebbe servito a nulla...”
    “E’ tutto apposto.” disse Lylia “è nostra madre, era giusto che quantomeno provassimo a fare qualcosa”
    “E ti ringraziamo per aver tentato di risolvere le cose senza dover usare la violenza. Purtroppo, temo non ci sia altra soluzione.” aggiunse Iridio.
    “Dobbiamo tornare all’Aether Paradise, da Aurus.” disse Elio “Usando il suo Anello e coordinandoci nel modo giusto potremo annullare i poteri delle Sfere di Samina, e a quel punto la attaccheremo e cercheremo di separala da Nihlego con la forza, se è ancora possibile. Altrimenti troveremo un modo per imprigionarla o… Non lo so, faremo di tutto per evitare di ucciderla, state tranquilli. Lylia. Manda il Pokémon che ti ho regalato”
    Lylia annuì e afferrò una Master Ball, ma prima che potessero fare qualsiasi cosa dei portali si aprirono sotto di loro. Fortunatamente i Pokémon riuscirono a seguirli, e si ritrovarono sulla cima di un albero dell’Ultragiungla. Dei Buzzwole vennero loro incontro, ma Lylia riuscì in fretta ad aprire la sua Master Ball, dalla quale uscì Lunala, che incassò i loro pugni senza danni e rispose con Psichico, facendoli crollare.
    Elio sorrise: aveva trovato quel Lunala quando era solo una Cosmog in un altro universo durante i viaggi con la sua Lunala e aveva pensato di regalarla a Lylia. Ci aveva messo un po’ a crescere, ma adesso era una Lunala tale e quale alla sua, ecco perché le aveva chiesto di portala.
    Lylia diede a Lunala istruzioni su dove portarli e insieme a Elio e Iridio richiamarono i loro Pokémon salì sulla sua schiena. Lunala aprì un portale e fece per attraversarlo, ma questi si richiuse e Samina apparve davanti a loro.
    “Oh, vedo che il Pokémon che mi hai rubato si è evoluto!” disse rivolta verso Lylia
    “Lei non è...”
    “Non mi interessa! Pensi di essere forte ora che hai la divinità della luna dalla tua parte? Sei sempre la solita mocciosa ingrata, qui sono io che comando!”
    Disse muovendo un tentacolo e Lunala venne scagliata in un portale con i tre ragazzi in groppa. Stavolta si ritrovarono in uno strano mondo buio, che fin ora avevano visto solo di sfuggita, poiché avevano evitato di sostarci per troppo tempo. E le ragioni per ciò erano sia la presenza di continue nubi temporalesche, sia soprattutto i giganteschi Xurkitree che infestavano la zona. Non erano sicuri che fossero vivi, siccome non li avevano mai visti muovere, ma non volevano scoprirlo. Prima che potessero fare qualsiasi cosa Samina comparve di nuovo davanti a loro.
    “Ho giocato abbastanza con voi. E’ tempo che paghiate per il vostro tradimento… Con la vita!”
    A queste parole le sfere nei tentacoli di Samina si illuminarono e gli Xurkitree giganti presero vita, scagliando una potentissima scarica elettrica verso di loro . Fortunatamente Iridio fu rapido e mandò il suo Silvally, a cui aveva dato la ROM Terra, che incassò il colpo senza alcun danno.
    “Dobbiamo scappare!” esclamò Elio. Lylia fece un cenno a Lunala, che aprì un altro portale, e i ragazzi lo attraversarono rapidamente. Stavolta si ritrovarono in una strana foresta.
    “Presto!” esclamò Iridio “dobbiamo andarcene prima che...”
    “Non potete scappare” disse la voce minacciosa di Samina comparendo dal nulla, e ad un cenno dei suoi tentacoli uno sciame di minuscole creature volò nella loro direzione.
    “Sono Kartana, state attenti!” esclamò mandando il suo Oricorio. Iridio diede a ROM Fuoco a Silvally, mentre Lylia un Sylveon che usò Magifuoco. Gli attacchi Fuoco riuscirono a tenere a bada la maggior parte dei nemici, ma alcuni riuscirono a passare. Lylia e Iridio urlarono mentre le affilatissime creature sfioravano le loro braccia, provocando profondi tagli.
    Lunala in fretta aprì un altro portale e si ritrovarono in una specie di strana valle piena di crateri Si fermarono un attimo per medicare i fretta e furia le ferite di Lylia e Iridio, mentre la Comfey della ragazza usava Ondasana per guarirli come meglio poteva. Improvvisamente però i ragazzi sentirono la terra tremare e videro almeno una decina di Celesteela decollare, per poi scendere in picchiata verso di loro. Fortunatamente Lunala riuscì in fretta a creare un portale sotto di loro. I tre e i loro Pokémon si ritrovarono in una versione di Hauoli completamente devastata; l’avevano già vista ed era ciò che aveva fatto realizzare loro che gli Ultramondi erano universi e non dimensioni, ma rivederli era sempre terrificante. Erano così distratti da tutta quella devastazione che quasi non si accorsero del Guzzlord che si stava avvicinando alle spalle di Lylia, pronto a divorarla. Fortunatamente Lunala si mise in mezzo e lottò come meglio poteva, ma Guzzlord incominciò ad addentare le ali di Lunala con molteplici Sgranocchio. Lunala incominciò ad urlare di dolore e Lylia mandò subito quanti più Pokémon Folletto poteva, che con i loro attacchi sconfissero il mostro. Lunala aveva però riscontrato ormai troppe ferite e si accasciò a terra, stremata. Lylia si precipitò per curarla, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa Samina comparve davanti a lei.
    “E’ il momento di finirla qui!” esclamò, aprendo un altro portale, che li trasportò in una città che loro conoscevano bene: l’Ultramegalopoli. Lunala riuscì ad attraversare con loro, ma era troppo debole per fare qualsiasi altra cosa.
    Samina fece un altro movimento con i tentacoli e uno sciame di Naganadel volò nella loro direzione. I ragazzi mandarono tutti i Pokémon che avevano e fecero il loro meglio per respingerli ma erano tantissimi.
    “Non è ancora sufficiente per voi? Vediamo di invitare qualche altro ospite a questa festa.” disse sorridendo e aprendo dei portali, dal quale uscirono numerose Ultracreature, inclusi degli Stakataka e dei Blachephalon.
    Uno Stakataka per poco non schiacciò Lylia, ma il Lucario di Iridio la protesse con Zuffa. La ragazza ricambiò subito il favore quando la sua Clefable sconfisse con Magibirllio un Guzzlord che stava aggredendo il fratello. Due Blacephalon lanciarono le loro teste in direzione dei due ragazzi, ma Zoroark e Weavile si pararono davanti a loro incassando il colpo, e il Lycanrock di Elio ne approfittò per finire i due bizzarri Pokémon.
    Elio aveva notato che le Ultracreature tendevano ad ignorarlo, concentrandosi invece sui figli di Samina. Il che gli dava più libertà di organizzare un piano. Si fece strada tra le varie Ultracreture fino a raggiungere una posizione centrale, poi disse alla sua Primarina di prepararsi e urlò.
    “Tappatevi le orecchie e dite ai vostri Pokémon di fare lo stesso”
    I due fratelli gli diedero ascolto e Primarina incominciò a cantare. Le Ultracreature tentarono di resistere alla musica soporifera, ma la maggior parte di loro cadde addormentata. Mentre i Pokémon dei ragazzi tenevano a bada i pochi avversari rimasti in piedi, Lylia cercò di approfittarne del momento di relativa calma per curare Lunala, ma un enorme Pokémon simile ad un leone sbucato dal nulla la travolse, scagliandola via con forza. Era un Solgaleo… Anzi no: era un Necrozma Criniera del Vespro.
    “Lylia!” esclamò Iridio guardando la sorella schiantarsi a terra. Corse subito verso di lei per vedere come stava. Elio tentò di intervenire, ma Samina lo afferrò con i suoi tentacoli, sollevandolo da terra. Mentre cercava di divincolarsi notò che Necrozma aveva assorbito Lunala, e si stava trasformando nella sua forma Ultra. Capendo che Lylia e Iridio erano in pericolo Elio cercò di liberarsi, ma la stretta era troppo forte. Non riusciva a parlare, quindi nemmeno a chiamare aiuto.
    “Non puoi più sfuggirmi! Adesso imparerai cosa succede ad immischiarti in faccende che non ti riguardano.”
    “Ferma!” esclamò Irido, mentre aiutava Lylia a rialzarsi
    “Lui non ha niente a che vedere con tutto questo.” rincarò Lylia “lascialo andare!”
    “Come desideri” disse, allentando la presa. Elio incominciò a precipitare e subito Lylia e Iridio corsero verso di lui per cercare di prenderlo al colo, ma il ragazzo li travolse e caddero tutti e tre a terra.
    “Patetici. Ora, ammirate, la più potente delle Ultracreature al mio comando. Avete delle ultime parole prima di ricevere la giusta ricompensa per il vostro tradimento?”
    Lylia guardò in lacrime la madre “Noi… Ci… Ci dispiace...”
    “Cosa?” fece Samina, che evidentemente non si aspettava quella risposta.”
    “Si… Ci dispiace di averti abbandonato, se avessimo saputo che il tuo comportamento era dovuto a delle tossine, avremmo cercato aiuto, avremmo… Avremmo dovuto capirlo. E’ tutta colpa nostra.”
    “Non Lylia, la colpa non è vostra” intervenne Elio “chiunque in quella situazione avrebbe...”
    “Fa silenzio!”
    “Quello che il nostro amico vuole dire” intervenne Iridio “è che non avevamo modo di capirlo, e quindi vedendoti fare quegli esperimenti, vedendo il modo in cui ci trattavi, ho fatto la cosa che allora mi sembrava più logica. Sono scappato. E così ho abbandonato sia te che mia sorella. Mi sono unito all’organizzazione che tu stavi finanziando perché volevo scoprire quali erano i tuoi piani e fermarti. Volevo salvare la regione, ma più di tutto, speravo riportare la nostra famiglia alla normalità.”
    “Tutto è iniziato con la scomparsa del nostro padre… Se solo non avesse condotto quegli esperimenti...”
    “Sì, è tutta colpa sua. Mi ha lasciato sola, a crescere voi due. Ho tentato di ritrovarlo, ma ho presto capito che non ne valeva la pena. Allora ho tentato di dedicare a voi il mio amore. Ma voi lo avete rifiutato. Lo avete gettato via. Non riuscite a capire quanto io tenessi a voi?”
    “E allora perché stai cercando di ucciderci?”
    “Perché mi avete abbandonato. Mi avete lasciato da sola, dopo tutto quello che ho fatto per voi. Ma non mi interessa più. Non ho più bisogno di voi, ho trovato delle creature che meritano molto di più il mio affetto.”
    “Penso di aver capito” intervenne Elio “Tu inizialmente volevi ritrovare tuo marito, ma i tuoi fallimenti ti hanno portato alla disperazione. Allora sentendoti abbandonata hai cercato di evitare che lo stesso succedesse con i tuoi figli, ma la tua disperazione unita alle tossine ti ha portato a soffocare la loro libertà. Quando non ne hanno potuto più e sono scappati, ti sei sentita di nuovo abbandonata, e le tossine hanno fatto il resto. Hai deciso di rinnegare i tuoi figli, pensando che se avessi finto di non amarli non avresti sofferto, hai fatto in modo di tenerti stretta l’unica cosa che amavi che ti restava i Pokémon, e sotto l’effetto delle tossine, la tua ossessione per ritrovare il marito si è trasformata in un ossessione per le ultracreature, che hanno finito per rimpiazzare la tua famiglia. Ma una parte di te ricorda ancora dell’affetto per i tuoi figli, ecco perché l’altra parte di te vuole ucciderli, perché pensi così di chiudere quel capitolo della tua vita e non soffrire più, ma non è così che funziona. Sono le tossine che ti fanno ragionare in quel modo, ma tu puoi liberartene. L’utilizzatore della Sfera può modificare se stesso, puoi usare la Sfera per guarirti. Devi solo volerlo.”
    “Ma io non lo voglio! Sono perfettamente a posto così. La colpa non è mia o delle tossine è solo vostra!”
    “No, la colpa è mia.” disse una voce alle loro spalle.
    Tutti si girarono e videro un uomo dai capelli biondi con una maglietta bianca e sciarpa e pantaloni arancioni, insieme a Selene Hau e Aurus.
    “Paver!?” fece Samina
    “Papà?!” aggiunsero Lylia e Iridio
    “L’uomo del Pokéresort!” esclamò Elio “allora tu sei...”
    “Così mi dicono. Personalmente non ricordo niente, ma le foto che abbiamo trovato all’Aether Paradise e corrispondono.”
    “L’ultima volta che ero stata al Pokèresort mi sono ricordata che somigliava tantissimo alla descrizione del padre che mi avevano fornito Lylia e Iridio. Volevo portarli da lui, ma non ho mai trovato un occasione.”
    “Tu… Tu mi hai abbandonata!”
    “Io… Non ricordo i dettagli, ma mi hanno spiegato tutto e… Mi dispiace. Tutto questo è iniziato per colpa mia. Non avrei mai dovuto spingermi così in la con i miei esperimenti, ho pensato alle mie ricerche e ho tralasciato la mia famiglia.”
    “Ormai è troppo tardi!” esclamò Samina
    “Forse no. Pensaci cara… Siamo tutti qui, insieme dopo tanto tempo. Io non ho i ricordi, ma posso recuperarli. L’unico ostacolo sono quelle tossine, ma mi hanno detto che tu puoi liberartene.”
    “Ti prego mamma, so che sei ancora lì da qualche parte.” disse Lylia
    “Tutto tornerà come prima, saremo di nuovo una famiglia. Devi solo volerlo.”
    “Io… Io non ho più bisogno di voi!”
    “Si invece.” intervenne Selene “tu non riesci a capirlo, ma è questo che hai sempre voluto, fin dall’inizio. Solo così potrai tornare ad essere felice.”
    "Pensaci Samina" disse Elio "il mondo che avevi creato, ti rendeva davvero felice? O era solo un modo per compensare la mancanza di una vita passata che pensavi di non poter più recuperare? Perché adesso hai la possibilità di ricominciare da capo, di ricostruire la tua famiglia e lasciarti alle spalle i tuoi errori. Le tossine ti offuscheranno anche la mente, ma il tuo cuore sa cosa vuole davvero"
    "Ascoltali cara" disse Paver "io non mi ricordo di te, ma quando ti vedo, so che tutto quello che voglio è stare con te. Perché io ti amo, e nessuna amnesia o Tossina potrà cancellare ciò. Se anche tu mi ami, fai la cosa giusta"
    "Io... io..."
    Le sfere sui tentacoli di Samina si illuminarono. Tutti si prepararono al peggio, poi… un fascio di luce avvolse la donna. Quando la luce si diradò la creatura mostruosa che prima era davanti a loro era svanita e ora c’era solo un comunissimo Nihlego… E Samina che stava precipitando. Paver si precipitò verso di lei tentando di afferrarla al volo ma ne fu travolto, riuscendo però ad attutire la sua caduta. Le Sfere si sparpagliarono per terra, ma ora tutti avevano altre priorità.
    “Co-cos’é successo? Dove sono?”
    “Mamma!” esclamarono Lylia e Iridio correndo ad abbracciarla. Lacrime di gioia scorrevano dai loro occhi.
    “Non capisco… Cosa sta succedendo?”
    “Non importa cara…” disse Paver “è tutto finito...”
    “Che scenario commovente” disse una voce dal tono sarcastico, mentre le Sfere sparse a terra venivano sollevate da una forza telecinetica, per poi volare nelle mani di un uomo dal volto familiare: Vicio.
    “Tu!” esclamò Iridio “cosa ci fai qui?” alle spalle dell’uomo c’erano tutti i membri del gruppo rimasti a combatterli, ipnotizzati così come i loro Pokémon
    “Vicio” fece Samina “cosa stai...”
    “Devo ringraziarti direttrice. Le tossine a cui mi hai sottoposto sono davvero state un grande dono. Mi hanno aperto la mente, ho capito di essere sprecato come capo filiale, e anche il titolo di direttore è troppo poco per me. Penso che mi si addica di più… Sovrano del Macroverso.”
    “Stai delirando!” esclamò Elio
    “Tu dici? Eppure ora con queste Sfere il Pokémon Psico più potente che esista dopo Arceus è ai miei ordini, e posso aumentare il suo potere all’infinito, o crearne un intero esercito, le possibilità sono illimitate. Devo ringraziarvi di aver sconfitto Samina per me, mi avete fatto un grosso favore. Come ricompensa vi permetterò di scegliere se unirci al mio esercito di schiavi o essere polverizzati da Necrozma.”
    In tutta risposta, senza alcun preavviso, Iridio si lanciò contro Vicio. Gli altri cercarono di fermarlo: cosa pensava di fare? Era una mossa stupida e inutile, infatti Vicio lo spinse a terra senza fatica. Non capivano perché si fosse comportato così, non era da Iridio.
    “Sembra che qualcuno abbia già fatto la sua scelta. Peccato, non mi sarebbe dispiaciuto averti come schiavo.” detto questo fece un cenno impugnando le Sfere e Necrozma sparò un Prismalaser.
    “No!” urlò Lylia mentre il raggio di luce colpiva Iridio, ma Elio la trattenette. Iridio non poteva essersi sacrificato così stupidamente. Aveva in mente qualcosa, e forse aveva capito cosa. La luce dell’attacco si dissipò, mostrando… Iridio, completamente illeso. Il ragazzo sorrise e si lanciò con un balzò contro l’Hypno di Iridio, colpendolo con attacchi rapidi e sconfiggendolo. Dal nulla comparvero Weavile e Silvally forma Coleottero, che si avventarono rispettivamente su Grumpig e Malamar. Il vero Iridio ricomparve sorridendo, mentre l’altro rivelava la sua vera forma di Zoroark. Prima che Vicio potesse reagire Crobat scese in picchiata e con le zampe afferrò la mano dell’uomo, facendogli cadere le Sfere. Vedendo questo i ragazzi corsero per raccogliere le Sfere.
    “Cosa aspettate? Fermateli!” esclamò Vicio rivolto verso i suoi schiavi ipnotizzati, che subito mandarono i loro Pokémon contro quelli degli eroi.
    Gli avversari erano molti di più di loro, ma i ragazzi combatterono come meglio potevano. Il Decidueye di Selene bloccò tutti i nemici che poteva bloccare, il Raichu di Hau paralizzò tutti quelli che poteva paralizzare e il Primarina di Elio addormentò tutti quelli che poteva addormentare. Necrozma intantto senza nessuno a comandarlo stava fermo sospeso in cielo, essendo evidentemnte priva di volontà. Anche Samina partecipava alla lotta, i suoi Pokémon ancora potenziati dall’Ultraenergia stavano sbarglaindo facilmente gli avversari. Lylia intanto notò che Vicio non le stava prestando attenzione, probabilmente perché pensava fosse ancora un allenatrice inesperta, quindi decise di approfittarne per raccogliere le Sfere. Le piccole dimensioni di Rimbombee e Comfey permettevano loro di muoversi tra i nemici senza essere osservati. Riuscirono a raccogliere tutte le Sfere e a passarle a Lylia, ma prima che potesse usarle Vicio le afferrò la mano, facendogliele cadere.
    “Cosa pensavi di fare mocciosa. Adesso imparerai a...” ma prima che potesse finire la frase, un Pheromosa mandato da Samina gli assestò un calcio nello stomaco. Lylia subito si affrettò a raccogliere le Sfere, ma Vicio riuscì a prenderne una e prima che la ragazza potesse fare qualsiasi cosa la usò per assorbire le altre Sfere, riunificandole.
    “Che c’é, non dirmi che non avevi pensato di poter fare questo? Ma d’altronde non sei che una sciocca mocciosa che non sa fare altro che frignare e farsi salvare dagli altri. Vorresti essere un allenatrice? Sei patetica, i tuoi Pokémon sono già crollati, prima di tutti gli altri.”
    Lylia si girò ed effettivamente mentre era distratta Comfey, Florges, Rimbombee, Ninetales e Mimikyu erano crollati.
    “Ora” disse indicando Necrozma, che stava preparando un Prismalaser “le tue ultime parole?”
    “Impara a contare fino a sei!” esclamò Lylia
    Vicio la guardò confusa, poi sentì qualcosa di minuscolo ma fortissimo colpirgli la mano e dal dolore lasciò andare la Sfera, che Lylia afferrò al volo. La ragazza sapendo di non poter curare direttamente gli ipnotizzati siccome non erano di quell’universo creò una nuvola di energia che espandendosi risvegliava dall’ipnosi chiunque toccasse. Vicio furioso si avventò su di lei e la gettò a terra, cercando di strangolarla, ma i ragazzi e gli agenti appena liberati lo afferrarono alle spalle, immobilizzandolo.
    “Grande Lylia, ma come hai fatto?” chiese Elio
    “Merito della mia Clefable. Le ho fatto usare Minimizzato per precauzione” disse sorridendo, poi si rivolse verso Vicio “E’ vero, ho ancora molta esperienza da fare come allenatrice, e a lungo ho avuto bisogno dell’aiuto degli altri, ma ecco perché mi sto allenando per diventare più forte. Ma non ce niente da vergognarsi ad aver bisogno dell’aiuto degli amici ogni tanto, ma non mi sorprende che tu non riesca a capirlo, con o senza tossine non sei che un uomo crudele ed egoista, e per questo non avrai mai amici”
    “Non ho capito molto bene tutta la situazione” disse Samina “ma in ogni caso, sono fiera di te, figlia mia. Sei diventata forte, e anche tu Iridio. Non so bene cosa è successo, ma ricordo vagamente di avervi fatto del male, di aver fatto cose orribili… Mi sembra tutto un brutto sogno, ma se è successo davvero… Mi dispiace”
    “Non preoccuparti mamma, non eri in te” disse Iridio “non eri responsabile delle tue azioni”
    “Allora questo non dovrebbe valere anche per Vicio?” chiese Hau
    “Fino ad un certo punto, ma lui era così anche prima”
    Mentre la Polizia Internazionale arrestava Vicio, Lylia usò la Sfera per separare Lunala da Necrozma, che riassunse la forma Criniera del Vespro
    “Di lui che ne facciamo?”
    “Intanto gli diamo una coscienza, poi… Non lo so.” rispose Elio “a differenza di altri leggendai, esiste un Necrozma per multiverso invece che uno per universo, quindi penso che se per un po’ rimane nel nostro mondo in attesa di trovargli una collocazione non sia un problema così grosso.”
    “Mi piacerebbe molto poterlo studiare da vicino” disse Samina “ma ovviamente sarà lui a dover decidere”
    “Sono d’accordo. Parlando di altro, ci mancano solo due nemici da affrontare e uno di questi è Guzzman. Anche lui è stato vittima delle tossine. Samina, tu eri la persona che più ammirava prima dell’infezione, se potessi venire con noi...”
    “Non ricordo bene sinceramente, ma se mi aggiornate sarò felice di aiutare.”
    “Veniamo anche noi.” disse Iridio “io ho fatto parte del Team Skull”
    “E io non resterò certo da sola ad aspettare.” aggiuse Lylia
    “Io verrei volentieri, ma non sono un allenatore e non sono portato per l’azione. Solo, state attenti, non vorrei perdevi di nuovo.”
    “A questo punto veniamo anche noi” dissero Selene e Hau
    “Ottimo. Allora è deciso, andiamo”

    Edited by Pokemario 01 - 27/12/2021, 19:39
     
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