[pokemario] Pokémon Arceus Gift

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Moderator
    Posts
    732

    Status
    Offline
    Capitolo 45: Universo Skull
    “Allora quindi ricapitoliamo” disse Samina “mentre cercato mio marito una medusa di vetro di un altra dimensione...”
    “Universo” la corresse Elio
    “Mi ha infettato, facendomi impazzire. Ho fatto creare una chimera/cyborg, catturato una nuvola vivente per condurre esperimenti su di lui...”
    “Lei” puntualizzò lylia
    “Su di lei, fatto scappare i miei figli, assunto un criminale per rapire Pokémon e criocongelarli, fatto rapire mia figlia, torturato Cosmog per aprire dei portali e scatenato un intero esercito di mostri alieni su Alola”
    “Beh tecnicamente non so se possano essere considerati alieni considerato che...” incominciò Vexen, ma Samina gli lanciò un occhiataccia e lui si interruppe.
    “Dicevo, se nessuno vuole più interrompermidopo di che mi sono fusa con un Nihlego, ho tentato di uccidere Lylia, sono stata sconfitta e quasi curata, poi il Team Union mi ha infettato e mi sono unita a loro, li ho aiutati a catturare dei Leggendari, ho creato un nuovo universo, cercato di nuovo di uccidere i miei figli più volte...”
    “Si, si, il concetto è chiaro. Hai commesso molti crimini dei quai verrai immediatamente perdonata perché ti sei convenientemente scordata tutto, lo sappiamo.” fece Larxene “possiamo andare ora?”
    Paver le lanciò un occhiataccia, poi si rivolse alla moglie “non devi rimproverati. Non eri in te, non avevi alcun controllo delle tue azioni.”
    “Lo so… Però sentire tutte queste cose e sapere che le ho fatte io… E anche se non ho ricordi”
    “Non devi pensarci” disse Lylia “forse non avremo dovuto raccontarle tutto...”
    “Anche io avrei preferito evitare” rispose Elio “ma prima o poi lo avrebbe sicuramente scoperto, e doveva quantomeno sapere il suo rapporto con Guzzman per poterci aiutare contro di lui.”
    “Parlando di quello… Avete detto che lui seguiva ciecamente tutto quello che gli dicevo, non è vero? Non ho capito esattamente perché”
    “Da quello che abbiamo capito Guzman ha avuto un infanzia terribile” spiegò Selene “il padre non lo amava, era molto severo, forse persino violento… Lo considerava una nullità, un perdente, e così lui è cresciuto convinto di esserlo… E’ davvero triste...”
    “Prima di entrare nel Team Skull pensavo che Guzman fosse un semplice criminale, ma quando lo ho conosciuto, era diverso da come me lo aspettavo…” intervenne Iridio “Sebbene faccia il grosso e si presenti come “la distruzione in forma umana” a conti fatti è una persona molto fragile… Col tempo abbiamo legato, e lui ha ammesso di aver fondato il Team Skull per dimostrare al mondo di non essere una nullità, per sfogare la rabbia che aveva dentro e per dare a sbandati come lui un posto nel mondo. Quanto al perché ubbidisse a mia madre… Lei è stata la prima persona che ha riconosciuto il suo valore, fino a quel momento tutti lo trattavano come una nullità, lei invece lo riempiva di complimenti, e così Guzman ha iniziato a eseguire ogni suo ordine, forse persino ad innamorarsi di lei. Non so se fosse sincera o se lo stesse solo usando...”
    “Sinceramente, da quello che mi avete raccontato, penso sia la seconda…” intervenne Samina “E se è così, significa che ho approfittato delle insicurezze di un pover’uomo, manipolandolo per i miei scopi… Che persona orribile sono?”
    “Ricorda, tesoro, non è colpa tua...” disse Paver
    “Lo so le tossine… Ma non posso fare a meno di chiedermi, avrei agito diversamente se non fossi stata infetta? Certo, probabilmente non avrei attaccato i miei figli, o cercato di scatenare le Ultracreature su Alola, e sicuramente non mi sarei unita al Team Union… Però, se non fossi stata infetta mi sarei concentrata sul cercare Paver, mi sarei convinta che fosse ancora in qualche Ultramondo, quindi avrei cercato dei modi di aprire degli Ultravarchi, fatto ricerche su Cosmog… Insomma, penso che avrei comunque fatto molte delle cose che ho fatto sotto effetto delle tossine…”
    “Beh, se c’è qualcuno che può toglierci questo dubbio è Aurus” disse Elio “lui conosce il destino di tutti gli universi. Sai per caso se c’è almeno un universo in cui Samina non è stata infettata?”
    “Certo, anzi sono la maggioranza.”
    “E in quegli universi come si è comportata?”
    “Beh… Ecco... Diciamo che nella maggior parte di quegli universi Samina aveva scoperto che Necrozma avrebbe attaccato la regione, e quindi si stava preparando per fermarlo e catturarlo, un po’ per salvare la regione e un po’ perché pensava potesse aiutarla a ritrovare Paver...”
    “Ma ho comunque manipolato Guzman? Ho torturato Cosmog? Ho fatto scappare i miei figli? Ho fatto rapire Lylia?”
    “Temo di si...”
    “Beh, ma era tutto fatto per il bene della regione, giusto?” commentò Elio
    “Si, se avessi fatto cose come criocongelare i Pokémon sarebbe un conto ma...” aggiunse Selene
    “Ehm…” fece Aurus
    “Lo sapevo! Le tossine hanno solo cambiato i miei obiettivi e le mie priorità, ma con o senza, sono comunque una persona orribile...”
    “Ascolta Samina” la interruppe Aurus “capisco che sia difficile accettarlo, ma talvolta facciamo cose orribili per proteggere ciò che amiamo. Può non essere sempre la cosa giusta, e magari finiamo per compiere azioni di cui non riusciremo mai a perdonarci, ma comunque le facciamo convinti di fare la cosa giusta, e magari a volte abbiamo anche ragione, se non lo avessimo fatto sarebbe potuto succedere anche di peggio. Quanto alla cosa dei Pokémon criocongelati e al modo in cui trattavi i tuoi figli… Non posso giustificarti a pieno, e probabilmente non è nemmeno quello che vorresti sentirti dire, ma penso che in queste situazioni chiunque non riuscirebbe a ragionare lucidamente, anche se non è sotto l’effetto di qualche tossina. Quello che voglio dire è che non devi rimproverarti troppo per le tue azioni, specie per quelle compiute da un altra te.”
    “Forse hai ragione, ma il solo fatto di sapere che sono capace di certe azioni… Fa un certo effetto…”
    “Lo capisco mamma, ma non devi rimproverarti” fece Iridio “tutti noi non ci rendiamo conto di cosa saremmo capaci in determinate situazioni… Io stesso quando ero nel Team Skull ho commesso qualche crimine, niente di grosso certo, ma se penso a tutti i Pokémon che ho separato dai loro allenatori. Non tanti a dire il vero, penso di essere il membro che ha rubato meno Pokémon, ma comunque ogni volta che lo facevo, ero perfettamente consapevole di star separando due amici...”
    “Se non sbaglio Guzzman dopo la redenzione e prima che le tossine iniziassero a fare effetto aveva fatto restituire tutti i Pokémon rubati.”
    “Sì, ma al tempo non potevo saperlo. Ero perfettamente consapevole che quello che facevo era sbagliato ma andavo avanti, perché quella era la strada che avevo scelto, e pensavo che fosse il modo migliore per fermare mia madre e proteggere la regione. Quello che voglio dire è che tutti possiamo compiere degli errori, ma non ha senso rimanerne ossessionati. Ciò che conta non è quello che siamo stati, ma ciò che siamo ora e cosa saremo. Adesso concentriamoci sul nostro obiettivo attuale, Guzman.”
    “Giusto. Quindi, se non ho capito male, lui farà tutto quello che gli dirò, quindi dovrei essere in grado di convincerlo senza problemi, giusto?”
    “Magari fosse così semplice...” rispose Elio “da quando Guzman è stato infettato da quelle tossine, non da più ascolto a nessuno. E’ completamente fuori controllo.”
    “Se non ho capito male, queste tossine incrementano tratti di personalità già esistenti, giusto?” intervenne Paver “quindi, sapendo la personalità originale di Guzman, potremmo capire quella nuova.”
    “Guzman recentemente si fa chiamare “il Dio della Distruzione”” disse Elio “credo sia un esagerazione della sua ambizione e delle sue tendenze distruttive.”
    “Probabile.” rispose Iridio “si è sempre fatto definire: “la distruzione in forma umana”, il “Dio della Distruzione” è il logico passo successivo.”
    “Quindi… Come ci approcciamo a lui?” chiese Samina al figlio
    “Sinceramente? Non ne ho idea. Dovremmo trovare qualcosa che risvegli i ricordi di Guzman, come è successo a te, ma ha avuto un infanzia così difficile che non saprei...”
    “Insomma, vogliamo stare qui a discutere ancora per molto?” intervenne Larxene “tanto non caverete un Joltick dal buco.”
    “Forse Larxene ha ragione. Intanto andiamo, troveremo una soluzione quando saremo lì.”
    Tutti annuirono, e Paver si avvicinò a Samina. “Stai attenda tesoro. Non voglio perderti di nuovo” disse baciandola, per poi dare un bacio anche ai figli. Aurus lo riaccompagnò a casa, poi tornò e da lì aprì un altro portale.
    Il gruppo si guardò intorno per capire se erano arrivati nell’universo giusto o se erano finiti in quello di Brandobaldo e Scudobaldo. Avevano cercato a lungo di immaginarsi come potesse essere l’universo di Guzman, ma non si aspettavano una cosa del genere. Tutto intorno a loro c’era solo devastazione. La città in cui si trovavano sembrava Poh, ma era anche peggio, era perfino peggio dell’Ultragglomerato. Non c’era una singola casa integra, le strade erano piene di macerie e cadaveri, e alcuni alberi erano ancora in fiamme, segno che la distruzione era avvenuto da poco. Improvvisamente sentirono un rumore e uno sciame di Buzzwole volò verso di loro, iniziando a distruggere a pugni le poche mura rimaste intatte. I ragazzi scapparono subito, cercando di non essere visti dalle Ultracreature, correndo in direzione di una foresta, ma notarono che alcuni alberi stavano cadendo; si avvicinarono e videro dei Pinsir e Scizor che stavano disboscando la foresta, attaccando anche i vari Pokémon selvatici. Prima che potessero fare qualsiasi cosa uno sciame di Volcarona comparvero da nulla dando fuoco alla foresta.
    “Ma è Guzman che sta facendo questo? Perché?” si chiese Hau
    “Sembra quasi che lo faccia solo per il gusto di farlo...”
    “Non è così assurdo” disse Iridio “Guzman usava spesso la violenza per sfogarsi, non a questi livelli ovvio, non ha mai provato piacere nell’uccidere ed è sempre stato attento a non farlo, ma quando era arrabbiato si sfogava distruggendo qualcosa, e provava piacere nello scatenare caos nella regione tramite il Team Skull. A parte quando lavorava per Samina non agiva quasi mai con un preciso obiettivo, non aveva uno scopo in mente quando ha devastato Poh. Tutto quello che voleva era sfogare sul mondo intero la sua rabbia e le sue frustrazioni.”
    “Conosci molto bene Guzman” notò Axel
    “Si… Ero in un certo senso il preferito del capo.”
    “Allora tutto sommato devi esserti trovato piuttosto bene nel Team Skull.” disse Lylia sorridendo
    “Più o meno… Adesso è meglio andare…” disse, con una punta di nervosismo. Elio non poteva fare a meno di chiedersi il perché avesse cambiato così rapidamente argomento.
    Il gruppo continuò a procedere, vedendo sempre più città o foreste venire devastate da sciami di Pokémon Coleottero. Procedendo videro una villa in lontananza che era stranamente più intatta di qualsiasi altro edificio di quell’universo, che somigliava a Villa Losca. Intuendo che fosse la base di Guzman provarono ad avvicinarsi, ma sentirono dei rumori metallici e videro un esercito di Pokémon con cannoni sulla schiena: dei Genesect. Nel loro universo ne esistevano solo due, ma Guzman a quanto pare ne aveva creato un intero esercito. Subito si nascosero dietro delle roccie vicine, aspettando che la pattuglia dei Genesect passasse, ma quelli iniziarono a sparare contro le rocce. Non sapevano se lo avesse fatto perché li avevano scoperti in qualche modo o era semplice distruzione fine a se stessa, ma al momento non importava. I Pokémon puntarono i loro cannoni, ma Vexen e Victor mandarono i loro Mr. Rime che crearono degli Schermoluce per ridurre la potenza dei loro attacchi, mentre Axel mandò i suoi Pokémon Fuoco per contrattaccare, insieme al Charizard di Rosso, al Thyplosion di Armonio e all’Infernape di Lucas.
    Mentre loro tenevano occupati i Genesect, gli altri corsero in direzione della villa; alcuni Genesect cercarono di inseguirli, ma Selene mandò Decidueye, che con le sue frecce bloccarono i Genesect, lasciandoli a combattere contro i Pokémon di Axel, Vexen e gli altri ragazzi.
    Il resto del gruppo entrò nella villa, ma alcuni membri del Team Skull gli vennero in contro.
    “Oh, guarda chi c’è, il cocco del capo” disse una recluta maschio
    “Che c’è, il capo non ti ha preso di nuovo sotto la sua ala? Magari non gli piaci più.” aggiunse una recluta femmina.
    “Chi sono questi, e cosa vogliono?” chiese Lylia
    “Erano dei miei vecchi compagni e… Sono abituato a questo comportamento.”
    “Vuoi dire che ti trattavano sempre così?”
    “Qualche problema mocciosetta?” disse un’altra recluta.
    “Si! Non vi azzardate a trattare così mio fratello o...”
    “Nessuno ci dice cosa fare, specie una bimbetta come te.”
    “Ma perché seguite ancora Guzman?” chiese Selene “posso capire prima, ma ora… è un pazzo fuori controllo.”
    “E’ molto più violento di prima è vero, ma è sempre il nostro capo. Ci ha dato uno scopo e quindi lo seguiremo sempre.”
    “E poi, è meglio stare con lui che contro di lui.”
    “E quando arriverà il Giorno del Giudizio, non saremo più dei nessuno.”
    “Cosa sarebbe?”
    “E’ il giorno in cui il supremo Dio della Distruzione Guzman scatenerà il suo esercito della sull’intero Macroverso, portando morte e distruzione e affermandosi come unico Dio. Tutti i mondi moriranno e dalle loro ceneri noi risorgeremo come nuovi dominatori del Macroverso.”
    “Preferivo quando rubavano cartelli...” commentò Elio
    “Pensavo che i membri del Team Skull fossero solo degli sbandati che volevano un posto nel mondo e che vedevano il Team come una famiglia, non dei pazzi furiosi.” notò Hau
    “Per la maggior parte lo erano, anche se alcuni erano un po’ più… instabili di altri.” rispose Iridio “O Guzman li ha infettati come aveva fatto mamma con i suoi, o questa situazione sta portando fuori il peggio di loro.”
    “Avete finito di pedere tempo. Preparatevi, occhio alla sk-sk-skull!”
    “Certe cose non cambiano mai.” commentò Selene mandando Decidueye. Gli altri la imitarono mandando i loro Pokémon, ma i nemici erano troppi. Elio, Selene, Lylia, Iridio, Hau e Aurus riuscirono a passare facendosi strada tra i nemici, mentre gli altri rimasero indietro.
    I sei proseguirono , fino ad arrivare alla stanza di Guzman. Somigliava a quella che aveva nell’universo principale, ma le mura erano piene di fori e quasi tutti i mobili e gli arredi erano distrutti. L’unica cosa intatta era un trono con i colori della forma Coleottero di Arceus, sul quale sedeva Guzman. L’uomo era un circondato da un intero esercito di Genesect, mentre al suo fianco c’erano il suo Golisopod e un Buzzwole.
    “Bene bene, siete venuti a venerare il sommo Dio della Distruzione, il grande Guzzman?”
    “No, siamo venuti a farti ragionare.” disse Samina “Ferma questa follia Guzman e...”
    “SILENZIO DONNA! Un dio non prende ordini da una comune mortale, specie una come te.”
    “Ascoltami Guzman, so perché ti comporti così. Tutti ti hanno sempre visto come una nullità, ma non devi dare loro ascolto. Sei un grande allenatore, non hai bisogno di fare tutto questo per dimostrarlo.”
    “Silenzio! Questi tuoi trucchetti funzionavano una volta, ma non ora, le tossine mi hanno aperto la mente. Le tue parole non sono mai state sincere: non credevi davvero in me, mi vedevi solo come uno strumento per i tuoi scopi, e ora non è diverso. Hai sfruttato le mie insicurezze per manipolarmi, allora ero un comune e fragile mortale, ma ora sono un dio, non ho più debolezze, quindi non hai più potere su di me.”
    Samina fece per ribattere, ma non ci riuscì. Probabilmente stava pensando che Guzman in fondo avesse ragione, e tutto sommato, era vero.
    “E cosa pensi che ti porterà tutta questa distruzione?” chiese Selene
    “Pensi che il Groudon abbia bisogno di una ragione per voler espandere la terra, o Kyogre per espandere i mari? Io sono il Dio della Distruzione, questo è semplicemente quello che faccio. Ma la distruzione che provoco in questo universo è solo allenamento, un modo per svagarmi un po’ in attesa del Giorno del Giudizio. Quando avrò scatenato la furia del mio esercito di Coleotteri sull’intero macroverso, nessuno mi definirà più una nullità; tutti mi temeranno e dovranno inginocchiarsi a me, e solo me. Ogni altro leggendario morirà o sarà costretto a sottomettersi, io sarò l’unico dio. Anche i Genesect, che nel vostro mondo sono considerati leggendari, nel mio non sono altro che semplici schiavi, Pokémon come tutti gli altri. Non sarò più un eterno perdente, sarò l’essere più potente dell’intero macroverso. E tu!” disse indicando Iridio “mi ricordo di te. Eri uno dei miei sudditi più fedeli, il mio preferito. Perché ora ti opponi alla mia grandezza, perché non torni al mio fianco...”
    “A dire il vero, pensavo proprio di fare questo.”
    “C-cosa!?” esclamò Hau “Non dirai sul serio!”
    “I-Irdio...” fece Lylia, ma il ragazzo le fece un occhiolino senza farsi notare da Guzman. Sembrava avere qualcosa in mente. “Ho accompagna questi infedeli fin qui solo per potermi riuscire a te, sommo Guzman.
    “Bravo, così mi piaci!” disse l’uomo sorridendo “sapevo che tu non potevi deludermi ragazzo. Adesso, cosa vuoi che faccio dei tuoi cosiddetti compagni? Se vuoi posso organizzare un esecuzione sul posto.” disse toccando la Sfera collocata in un bracciale sul suo braccio sinistro, nella stessa posizione in cui teneva il Bracciale Z sul destro, e i Genesect puntarono subito i loro cannoni verso il gruppo.
    “No!” esclamò Iridio “v-voglio dire… Non pensi che sarebbe più soddisfacente tenerli in vita e lasciare che vedano il tuo trionfo, dopo tanto che ti hanno ostacolato?”
    “Mmmm… è una proposta allettante. Portateli in cella.” disse ai Genesect “eccetto lei” aggiunse indicando Samina “voglio che rimanga tutto il tempo al mio fianco, e che veda il mio trionfo in prima persona, così imparerà davvero a rispettarmi. Gli altri possono anche vederlo dopo, non ho particolare interesse per loro.”
    Detto questo i Genesect circondarono i ragazzi, i quali cercarono di difendersi, ma ormai i loro Pokémon erano indeboliti durante la battaglia con il Team Skull. I Genesect li condussero alle celle, eccetto Samina, che la circondarono impedendole di scappare.
    “Non posso credere che Iridio ci abbia traditi così.” fece Hau una volta che furono arrivati in cella.
    “Già… Non capisco cosa gli sia preso...” aggiunse Selene.
    “Penso stia fingendo.” disse Lylia “lui non si comporterebbe mai così se non avesse qualcosa in mente. E poi… Mi ha fatto un occhiolino.”
    “Sei sicura?” chiese Aurus, mentre un Genesect gli rimuoveva l’Anello senza che lui potesse fare nulla per impedirlo.
    “Quasi… Diciamo che mi fido di mio fratello.”
    “Penso che abbia ragione.” intervenne Elio “anche il fatto che ci abbia lasciato in vita… E poi Iridio lo conosco bene. Fidatevi, sono sicuro che abbia un piano.”

    “Quanto vorrei avere un piano…” pensò Iridio. Si chiedeva se fosse stata una buona idea. Ma Guzman era imprevedibile, se non avesse finto di essere dalla sua parte, c’era un ottima probabilità che li avrebbe uccisi tutti sul posto. Così invece stava guadagnando tempo, aspettando che gli venisse qualche idea. Intanto, un Genesect arrivò con l’Anello di Aurus, e lo consegnò a Guzman, che dopo averlo indossato toccò la Sfera sul bracciale, creando numerosi altri Anelli ai suoi piedi.
    “Distribuirò questi anelli a tutti i miei servitori, inclusi i Genesect. Grazie a questi, potremo invadere tutti i mondi che desideriamo. Il Giorno del Giudizio è giunto. Chiamate a raccolta i miei sudditi!” esclamò il capo del Team Skull. Pronunciate quelle parole toccò la Sfera e alcuni Genesect lasciarono la stanza. Non passò molto tempo che i Pokémon tornassero con i membri del Team Skull a fianco. Tra gli uomini e le donne c’era anche Plumiera, che sembrava star tremando. Gli altri ragazzi gli avevano detto che la donna stava ancora la fianco di Guzman solo per paura, e si vedeva. In realtà non era l’unica: anche molti membri del Team Skull stavano tremando.
    “Finalmente il giorno è giunto!” esclamò Guzman, iniziando a distribuire gli Anelli; anche Iridio ne prese uno “da tempo siamo stati derisi, umiliati, trattati come nullità. Ma da oggi, nessuno riderà più di noi. Oggi noi raderemo al suolo il mondo che ci ha umiliato, e con esso tutti gli altri. Io, il sommo Dio della Distruzione, scatenerò la mia furia sull’intero macroverso e lascerò a voi, miei fedeli sudditi, ciò che rimarrà. Tutti i mondi saranno il vostro parco giochi!”
    I membri del Team Skull esultarono, anche se solo alcuni di loro sembravano effettivamente convinti. Con Guzman alla guida, le reclute e i Genesect marciarono verso l’esterno della Villa Losca. Iridio notò che Plumeria gli stava facendo un cenno e rimase intenzionalmente indietro. Quando furono soli nella stanza la donna lo prese da parte e gli disse: “tu… Non sei davvero dalla parte di Guzman, vero?”
    “Certo che no, e nemmeno tu. Non approvi affatto il suo piano, non è vero?”
    “No… Quello non è il Guzman che conoscevo. E questo di certo non è il Team Skull che conoscevo. Anche quando eravamo criminali, eravamo come una grande famiglia. Guzman non lo ammetterà mai, ma il vero motivo per cui ha fondato il Team Skull non è per soddisfare il suo ego o per sfogare la sua rabbia, ma per dare alle persone come lui un posto nel mondo. Commettevamo crimini è vero, ma era solo un modo per ribellarci alla società che ci aveva rifiutato.”
    “Anche tu devi avere avuto un infanzia difficile immagino.”
    “Non voglio parlarne ora, e non è questo il punto. Già quando Guzman aveva iniziato a lavorare per tua madre avevo storto il naso, perché avevo capito che i suoi piani erano più pericolosi di qualsiasi cosa che facevamo noi, e non ero per niente d’accordo con l’idea di rapire tua sorella, era troppo pure per noi. Ma tutto questo… Non voglio far parte di questa follia, e nemmeno la maggior parte di noi lo vuole...”
    “E allora perché...”
    “Abbiamo paura. Guzman ha costretto ognuno di noi a tornare al suo fianco, e ci ha minacciati se avessimo rifiutato.”
    “Avreste potuto cercare protezione.”
    “Non è così facile… Solo perché voi ragazzi e i membri della Lega ci avete perdonato non significa che lo abbiano fatto tutti. Molti cittadini e membri delle forze dell’ordine ci guardano ancora con sospetto nella migliore delle ipotesi, molti faticano a trovarsi un lavoro o degli amici, alcuni si sono ridati alla criminalità perché non avevano altro posto nella società. Molti di noi erano convinti che non avrebbero trovato aiuto, o pensavano che quanto meno tornando a lavorare per Guzman avrebbero avuto uno scopo. E se Guzman avesse davvero realizzato i suoi piani come sta per fare, nessuno avrebbe davvero potuto proteggerci, e solo chi fosse stato al suo fianco sarebbe sopravvissuto. Alcuni poi approvavano davvero il piano di Guzman...”
    “Perché? Pensano che governare un mondo di macerie darà loro qualche soddisfazione?”
    “Sono uomini e donne che odiano così tanto il mondo da volerlo vedere distrutto, non importa se non ci guadagnano nulla. Non cercano qualcosa di razionale, vogliono solo vedere il mondo bruciare. Sono pochi per fortuna. Quanto a me, non ho tanto paura per me, ma per i miei compagni. Sono sempre stato per loro come una sorella maggiore, o una baby sitter” disse ridacchiano, ma amaramente “non li potevo lasciare da soli con quel folle di Guzman.”
    “Lo posso capire, ma non puoi lasciare che Guzman distrugga tutti i mondi solo per proteggere i tuoi uomini.”
    “Lo so… Infatti stavo cercando una soluzione, ma...”
    “Posso aiutarti io. Ho bisogno che tu liberi i miei amici, io terrò occupato Guzman per il tempo che serve.”
    Plumeria annuì si diresse verso le prigioni.

    “Scusa il ritardo!” esclamò correndo verso Guzman
    “Eccoti! Non volevo iniziare senza di te! Dov’è Plumeria?”
    “Non lo so… Temo sia rimasta indietro...”
    “Come è possibile? La villa non è grande, non è facile perdersi… Voi!” disse indicando un gruppo di reclute “andate subito a cercarla! I Genesect vi accompagneranno.”
    Le reclute annuirono e si avviarono verso la villa. Iridio si tenne pronto. Per ora Guzman sembrava intenzionato ad aspettare Plumeria, ma se avesse perso la pazienza avrebbe potuto iniziare senza di lei, e allora doveva essere lui a fermarlo. Guzman aveva dato anche a lui una copia dell’Anello, e se aveva replicato tutti i poteri, allora poteva anche annullare il potere della Sfera per un ora. Poteva farlo subito, ma non voleva rischiare di farsi notare e poi avrebbe preferito riuscire a prendere la Sfera per poterla usare, quindi decise di aspettare il momento giusto.

    Plumeria arrivo fino alle prigioni senza alcun problema, Guzman aveva lasciato la villa deserta. O almeno così credeva, perché davanti alla cella dove erano rinchiusi i ragazzi c’erano ancora alcuni Genesect. Non un grosso problema. La donna mandò il suo Weezing di Galar, che generò un Muro di Fumo per accecare i Genesect, poi disse alla sua Salazzle di lanciare delle tossine. Il veleno corrosivo penetrò la corazza dei nemici, avvelenandoli; mandò poi Crobat, che li confuse con Stordiraggio. Ora che erano indeboliti, accecati e confusi, Salazzle non ebbe quasi nessun problema a finirli con attacchi Fuoco superefficaci, nonostante la loro potenza. Eliminate le guardie Plumeria aprì la cella senza nessun ostacolo. I ragazzi impugnarono subito le loro Pokéball, ma Plumeria li tranquillizzò.
    “Potete metterle giù, sono dalla vostra parte.”
    “Ah sì? E come facciamo a saperlo?” chiese Hau
    “Penso dica la verità” rispose Elio “a meno che non abbia mentito fin ora, ha sempre dato l’impressione di volersi ribellare a Guzman. E comunque non avrebbe avuto motivo di liberarci altrimenti, quindi io direi di fidarci.”
    Gli altri annuirono.
    “Allora, venite presto. Iridio sta tenendo Guzman occupato, ma dobbiamo sbrigarci.”
    “Lylia hai ancora Lunala con te?”
    “Sì, ma è ancora debole dalla lotta contro mia madre. Avrei dovuto curarla prima, ma non ci ho pensato, volevo farla riposare e adesso i Genesect ci hanno sottratto tutti gli strumenti.”
    “Ho qualcosa io” disse Plumeria prendendo dei Revitalizzanti Max dalle sue tasche. Lylia ne diede uno a Lunala e gli altri li diedero ai loro Pokémon principali.
    “Ma gli altir membri del nostro grupo dove sono?” chiese Hau
    “Intendi gli altri ragazzi e quei tipi con i cappucci neri?” fece Plumeria “Erano stati catturati dai nostri o dai Genesect, li abbiamo portati in prigiione in attesa di ordini. Dovvrebbero essere da queste parti, ma penseremo dopo a loro, ora dobbiamo fare in fretta.”
    Il gruppo annuì salì sulla schiena di Lunala e volarono fuori dalla villa.

    “Sono stufo di aspettare!” esclamò Guzman. Erano passati appena un paio di minuti ma Guzman non era evidentemente famoso per la sua pazienza
    “Ma signore, non può procedere senza Plumeria.” disse Iridio “lei le è sempre stata fedele e...”
    “Decido io cosa posso o non posso fare. Plumeria ci rargiungerà dopo, è ora di iniziare.”
    Detto questo toccò la Sfera. All’inizio sembrò non succedere nulla, ma improvvisamente si sentì un fortissimo ronzio; Iridio alzò gli occhi e vide un intero esercito di Coleotteri scendere dal cielo. C’erano Buzzwole, Heracross, Vespiqueen, Beedrill, MegaPinsir (probabilmente creati già megaevoluti con la Sfera) e molti altri. Arrivarono anche altri Coleottero non capaci di volare, come Scizor, Gollisopod e tanti altri, sembravano esserci davvero ogni specie di Coleottero esistenenti.
    “Il nostro esercito della morte è pronto. Adesso aprirò con la Sfera dei portali per i vari mondi, una volta lì potrete spostarvi usando gli Anelli.” detto questo si rivolse verso Samina “cosa ne pensi? Immagino che ora tu abbia capito di aver fatto un grave errore a cercare di sfruttarmi...”
    “Io… Lo so… Ho sbagliato e mi dispiace. Ma non ero in me e non lo sei nemmeno tu. La tua mente è infetta da quelle maledette tossine. Ma tu puoi eliminarle usando la Sfera. Io ci sono riuscita, puoi farlo pure tu.”
    “E perché dovrei? Per tornare ad essere un debole, per tornare ad essere il tuo strumento.”
    “No, per tornare ad essere te stesso. Tu non sei un debole Guzman, e stavolta lo dico sinceramente. Con le tue abilità da allenatore puoi fare molto di più che causare distruzione. Non lasciare che la tua furia ti consumi. Le sensazioni che provi ora non sono che una versione distorta dei tuoi veri desideri. Rifletti su ciò che davvero è importante per te, su ciò che vuoi davvero essere.”
    “Adesso basta! Non crederò ad una singola parola. Io sono il Dio della Distruzione, e questo è tutto ciò che desiderò. Sai cosa? Ho cambiato idea. Non sopravviverai per vedere il mio trionfo, ma sarai piuttosto la mia prima vittima sacrificale. Verrai data in pasto al mio esercito!”
    Iridio doveva agire in fretta se non voleva che sua madre fosse divorata. Puntò l’anello verso la Sfera di Guzman… Ma improvvisamente sentì un rumore di vetri infranti e da una finestra della Villa uscì Lunala, con in groppa Lylia e gli altri ragazzi. Iridio non poté fare a meno di sorridere mentre il pipistrello lanciare dei Raggi D’Ombra contro i Coleotteri di Guzman. Iridio ne approfittò nella distrazione per mandare il suo Crobat, che afferrò al volo la Sfera.
    “Prendetelo!” esclamò rivolto verso le sue reclute e i suoi Coleottero, che reagirono al suo ordine, il che voleva dire che o Guzman aveva dato loro libero arbitrio o aveva fatto sì che ubbidissero ai suoi comandi anche se non aveva la Sfera (perché nessuno prima di lui ci aveva mai pensato?). Iridio però diede un ordine a Crobat e lui usò la Sfera per mettere i Pokémon a dormire. Avrebbe probabilmente potuto controllarli, ma avrebbe dovuto dire a Crobat di riscrivere il loro cervello siccome sembravano “programmati” per ubbidire solo a Guzman e aveva paura fosse troppo complicato per il Pokémon. Solo sei Coleotteri non si addormentarono, probabilmente quelli che Guzman si era portato dal suo universo. Crobat si ritrovò inseguito da un Masquerain, un Buzzwole e un Megapinsir (proabilmente con una Megapietra modificata). Quest’ultimo stava proprio per raggiungere Crobat, quando qualcosa bloccò sia lui che gli altri Pokémon. Iridio guardò le loro ombre e notò delle frecce, scoccate da Decidueye di Selene.
    “Insomma fate qualcosa!” urlò verso le sue reclute, ma loro erano troppo impegnate a combattere con Lunala e i Pokémon dei ragazzi; intanto Samina aveva approfittato dell’addormentamento dei Genesect per mandare i suoi Pheromosa e Nihlego ad attaccare altri Pokémon delle reclute. Crobat riuscì così a dare la Sfera ad Iridio, ma prima che questi potesse usarlo, Guzman mandò il suo Gollisopod, che aveva richiamato nella Pokéball poco prima. Il Pokémon colpì Iridio sul petto con Primimpressione, ferendolo gravemente e facendogli cadere la Sfera.
    “No!” esclamò Lylia, correndo verso il fratello e cercando di bloccare la fuoriuscita di sangue dalla ferita come meglio poteva. Solo il potere della Sfera poteva curare dle tutto quella ferita in poco tempo, ma avrebbe dovuto usarla Iridio, solo l’utilizzatore della Sfera poteva modificare se stesso.
    “Non avrei voluto andasse così.” disse Guzman, con le lacrime agli occhi. Sembrava genuinamente dispiaciuto “ma non mi hai lasciato altra scelta. Ora... “ disse facendo per afferrare la Sfera da Gollisop, ma una Samina infuriata afferrò la sua mano, mentre Pheromosa colpì Gollisopod con un Calcinvolo, facendogli cadere la Sfera. Guzman tentò di afferrare la Sfera ma Samina gli diede una fortissima ginocchiata dove fa più male, per poi buttarlo a terra con violenza. Pheromosa fece quindi per portare la Sfera Samina, ma Buzzwole la intercettò con Centripugno. La Sfera rotolò di nuovo a terra. Lylia tentò di correre verso la Sfera, ma Gollisopod la intercetto , ferendo anche lei. Samina corse subito verso la Sfera, ma così facendo lasciò andare Guzman, che si gettò contro di lei. Mentre i due lottavano fisicamente e violentemente tra di loro, gli altri ragazzi cercarono di intervenire, ma vennero circondati alle reclute. Tutto sembrava perduto quando qualcuno afferrò la Sfera: Plumeria.
    “Plumeria! Grazie a me!” esclamò Guzman, mentre gettava Samina a terra “Adesso, passa la Sfera al tuo signore...”
    “Mi spiace capo, lo faccio per il tuo bene” disse lanciando la Sfera a Lylia e Irdio. I due fratelli la toccarono e improvvisamente le loro ferite svanirono. A quel punto Iridio afferrò la Sfera e i Genesect si risvegliarono, girandosi verso Guzman.
    “Fermi! Sono il vostro signore… Non potete...”
    “Tranquillo” disse Iridio “non ti faremo male, non eri in controllo delle tue azioni. Vogliamo solo curati.”
    “Curarmi Questa non è una malattia è...”
    “Basta con questa storia! Dovrei essere infuriata con te per quello che hai fatto ai miei figli, ma non lo sono. Perché so cosa significa essere infettati da quelle tossine. Non ho molti ricordi delle mie azioni, ma ricordo bene la sensazione che provavo. Era come se non fossi in controllo del mio corpo, dei miei pensieri. Ma lì, da qualche parte nella tua mente, c’è ancora una parte di te che sa di star sbagliando. Guarda i tuoi “sudditi”, gli uomini e le donne per le quali hai fondato il Team Skull. Guarda Plumeria, non vedi come è terrorizzata per le tue azioni?”
    “Questo non è il Team Skull a cui mi sono unita. Un tempo eravamo una famiglia, e guarda cosa siamo diventati adesso. I tuoi “sudditi” adesso ti seguono per paura, o per fanatismo, mentre un tempo lo facevano per lealtà. Abbiamo commesso molti crimini, ma avevamo dei limiti, quasi nessuno qui vuole fare tutto questo, e non lo vuoi fare nemmeno te.”
    “Non mi è mai piaciuto stare nel Team Skull, non posso dire di essermi mai sentito come parte della “famiglia”, ma una cosa la riconoscono: nonostante tutti i tuoi difetti, tu eri una brava persona Guzman. Tenevi alle tue reclute, avevi degli standard… Eri solo una persona con un passato difficile che voleva un po’ sfogarsi, non dico che fosse giusto quello che facevi, ma eri stato in grado di comprendere i tuoi errori e voltare pagina.”
    “Mio nonno si era proposto di allenarti, avresti iniziato una nuova strada” intervenne Hau “e puoi farlo ancora.”
    “Devi solo toccare la Sfera e potrai far svanire le tossine.” disse Elio “cerca di ricordare ciò che per te è importante.”
    Guzman sembro riflettere, allungò la mano verso la Sfera… E diede uno spintone ad Iridio, gettandolo a terra e strappandogli la Sfera.
    “Pensavate di potermi ingannare? E voi, ingrati.” disse rivolgendosi a Iridio, Plumeria e le sue reclute “pensavo che mi foste davvero fedeli, pensavo che avesse capito quando grande fosse il dono che vi volevo fare. Ma non importa, un Dio non ha bisogno di sudditi, non ha bisogno di nessuno. Ora, incontrerete la vostra fine per mano del Dio della Distruzione!” esclamò, mentre i Genesect facero fuoco contro tutti i presenti. Si alzò un polverone… Ma quando si diradò, non si erano riscontrati danni. Guzman guardò la sua Sfera e vide che si trattava solo di un grosso sasso, mentre Iridio si era trasformato in uno Zoroark.
    “Speravo che potessi riuscire a redimerti da solo...” disse il ragazzo, comparendo al fianco dell’uomo “ma non mi lasci altra scelta” disse, conficcando qualcosa nel suo collo.
    “Che… che hai fatto?!” esclamò Plumeria con espressione terrorizzata
    “Sta tranquilla.” disse mostrando l’oggetto che aveva in mano: una siringa “è una cura per la tossina di Nihlego che ho creato con la Sfera. Avrei preferito che lo facesse lui, perché usando la Sfera direttamente su di lui saremmo stati più sicuri di eliminare tutte le tossine, e poi se avesse saputo che all’ultimo aveva avuto una redenzione come Samina penso che per lui sarebbe stato più facile accettare le sue azioni nel caso le venisse a scoprire, ma immagino fosse irrecuperabile. Dovrebbe andare bene anche così però...”
    “D-dove sono...” fece Guzman, guardandosi intorno “c-cosa ho fatto?”
    “Tranquillo, ti spiegherò tutto” disse Plumeria sorridendo.
    I ragazi sorrisero: un altro problema era risolto. Insieme a Plumeria andarono a liberare gli altri membri del loro gruppo dalle prigioni. Guzman e i suoi uomini venenro riaccompagnati nel loro universo. La polizia avrebbe interrogato i membri del Team Skull per capire quali erano davvero fedeli a Guzman, e mostrato clemenza verso gli altri. Sarebbe stato difficile trovare un posto a tutti i Genesct, ma in qualche modo avrebbero risolto. Ora restava solo un universo di cui occuparsi: quello di Brandobaldo e Scudobaldo. All’apparenza erano rimasti i più innocui, ma i ragazzi non potevano esserne sicuri. Anche le persone più stupide potevano diventare pericolose con un grande potere in mano.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Moderator
    Posts
    732

    Status
    Offline
    Capitolo 46: L’universo dei Baldi
    Portate a termine le ultime formalità nell’universo di Guzman e rimandati tutti a casa, inclusi i loro amici di Alola, i ragazzi si prepararono per l’ultimo universo: quello dei Baldi.
    “Finalmente un lavoro facile!” esclamò Larxene “non c’è quasi gusto.”
    “Non ne sarei così sicuro...” disse Victor
    “Davvero?” fece Axel “in che modo quei due idioti potrebbero costituire un problema?”
    “Sinceramente non ne sono sicuro… Li ho affrontati una volta sola, ed erano sicuramente incompetenti… Ma allo stesso tempo erano anche piuttosto spietati. Sembravano non avere alcun rispetto per le vite altrui, erano più che disposti ad uccidere il figlio di Mustard, un bambino. Forse non hanno l’abilità di altri criminali, ma la crudeltà è la stessa, e con il potere della Sfera potrebbe essere altrettanto pericolosi.”
    “Lo scopriremo presto.” disse Xemnas “ma concordo; sarebbe un grosso errore sottovalutare a prescindere i nostri nemici.”
    I ragazzi annuirono e Aurus aprì il portale. Una volta attraversato si guardarono intorno: il mondo in cui si trovavano sembrava essere bloccato ai tempi del medioevo.
    “Che posto è questo?” chiese Lucas
    “Sembra Galar… Da quel che ho visto nelle ricerche di Sonia, mi sembra piuttosto simile alla Galar medievale.”
    “Posso confermare” disse Aurus “ho studiato molto le epoche del vostro mondo dal Libro del Destino e sì, direi che questo posto è perfettamente identico alla Galar medievale.
    “Proprio perfettamente non direi” commentò Axel “dubito che nella Galar medievale avessero quegli obbrobri.” disse indicando delle enorme statue di Brandobaldo e Scudobaldo presenti dappertutto.
    “Non si può dire che abbiano buon gusto...” commentò Sanzo
    “Specie considerato che la pettinatura che dovrebbe rappresentare una spada sembra tutt’altro” aggiunse Armonio ridacchiando.
    “Scommetto che è per compensare qualcosa.” commentò Larxene
    Il gruppo procedette fino ad arrivare ad un enorme castello Era circondato da stendardo con i simboli di Brandobaldo e Scudobaldo e al posto della torre principale c’erano due loro statue.
    Il gruppo fece per avviarsi verso il castello, ma improvvisamente il cielo iniziò ad oscurarsi.
    “La Notte Oscura!” esclamò un cittadino “é tornata.”
    I ragazzi guardarono verso l’alto e videro un enorme mano uscire dalle nubi che si erano addensate in cielo. Sembrava proprio la forma Dynamax Infinito di Eternatus. I ragazzi prepararono i loro Pokémon, ma prima che potessero fare qualsiasi cosa, delle voci risuonarono dal castello.
    “Non temete cittadini!” esclamò Brandobaldo, comparendo sulla cima della sua statua con una spada in mano. La sua voce rimbombava come un megafono naturale. “Adesso ci siamo noi!”
    “Ricacceremo questa bestia da dove è venuta” aggiunse Scudobaldo uscendo dalla sua statua con uno scudo in mano. Eternatus lanciò un Raggio Infinto vero il castello, ma Brandobaldo puntò lo scudo verso di lui, e una barriera rossa dalla stessa forma dello scudo si materializzò, incassando l’attacco. Brandobaldo impugnò la spada, che generò intorno ad essa un costrutto di energia blu della sessa forma della spada, ma molto più grande, che arrivava fino ad Eternatus. Il nobile eseguì un fendente, e la spada di energia imitò i movimenti di quella reale, colpendo Eternatus, che scomparve in un fascio di luce. I ragazzi notarono che sia nella Spada che nello Scudo erano incastonate delle Sfere
    “Per oggi abbiamo debellato il mostro.” esclamò Brandobaldo “ma come sapete, presto tornerà.”
    “Non ci libereremo di questa piaga finché non avremo eliminato il mostro originario, l’orribile essere che da tempo tenta di distruggerci con i suoi malvagi cloni.” aggiunse Scudobaldo.
    “Ma non temete, perché i vostri illustri sovrani sono ormai pronti. Il nostro esercito è ben preparato, oggi potremo dare il via alla spedizione.”
    “Muoveremo guerra alla terribile bestia che ci aspetta in un altro universo, una terra lontana e sconosciuta. Avremo bisogno di tutto il vostro supporto.”
    “Il mostro ha numerosi servitori, ma non dovremo tirarci indietro. Una volta che l’avremo ucciso libereremo gli abitanti di quel mondo dalla schiavitù dell’orrido essere, che per gratitudine accetteranno di annettere il loro regno al nostro.”
    “E se non lo faranno vorrà dire che l’influenza della creatura non sarà del tutto svanita con la sua morte, e allora non dovremo avere pietà. Per il loro bene dovremo assoggettarli, perché solo sotto il nostro comando potranno risvegliarsi dal torpore inflittogli da quell’orrido demone.”
    “Ora ci ritireremo nelle nostre stanze. Chi vorrà arruolarsi nel nostro esercito entri nel castello e si rivolga alla guardia di sinistra.”
    “Se invece desiderate avere udienza con noi, rivolgetevi alla guardia di destra. Adesso ci congediamo.”
    Detto questo i due tornarono nelle torri da dove erano venuti. Il gruppo decise di entrare nel castello dal portone principale, confondendosi con la folla. Notarono che tutti si stavano dirigendo dalla guardia di sinistra, sembravano tutti interessati ad arruolarsi nell’esercito ma nessuno ad avere udienza dal re. Meglio, non avrebbero dovuto fare la fila. Si recarono dalla guardia di destra, che li accompagno fino ad una grossa sala, al centro della quale c’erano due troni, sui quali erano seduti Brandobaldo e Scudobaldo. Gli schienali dei troni avevano la forma rispettivamente di una spada ed uno scudo, e la stanza era piena di stendardi con quegli stessi simboli. Agli angoli c’erano due scalinate che probabilmente portavano alle due statue enormi statue.
    “Guarda chi è venuto a trovarci fratello.” fece Brandobaldo “il nostro vecchio nemico Victor con i suoi amichetti.”
    “Vecchio nemico? Ci siamo affrontati una volta sola.”
    “Dettagli, dettagli.” rispose Scudobaldo “d’altronde, non vuoi essere un eroe come gli altri ragazzi? Che eroe saresti senza degli acerrimi nemici.”
    “Se il valore di un eroi si vede dai suoi nemici, mi dispiace ma non sei messo molto bene Victor” commentò Larxene
    “Ci sottovalutate.” fece Brandobaldo “Abbiamo commesso errori in passato, è vero. La nostra precedente sconfitta contro Eternatus ci aveva quasi fatto perdere tutti i nostri seguaci.”
    “Voi avevate dei seguaci?” fece Victor sorpreso
    “Certo, tutte le persone che veneravano il nostro antico retaggio. La nostra umiliazione gli aveva fatto perdere fiducia in noi, ma adesso vedendo che avevamo il potere delle divinità nelle nostre mani sono venuti con noi nel nostro universo, e con il loro aiuto e quello dei soldati creati dalla Sfera riceveremo il potere e il rispetto che ci meritiamo.”
    “Uccidendo Eternatus?”
    “Quandi salveremo Galar dalla furia di Eternatus il popolo non potrà che riconoscere il nostro valore ed esserci riconoscenti.”
    “Ma Eternatus non è più pericoloso.” disse Victor
    “Pensi che non abbiamo calcolato anche questo?” lo interruppe Brandobaldo “Ci sottovaluti davvero allora. Ci piacerebbe molto spiegarvi i dettagli del nostro piano perfetto, ma ci ostacolerete quindi...”
    “Quindi ci ucciderete?” chiese Vexen
    “Oh, non sarebbe poco elegante da parte nostra, una caduta di stile” fece Brandobaldo “e poi non vogliamo negarvi la possibilità di assistere al nostro trionfo e ricredervi sul nostro conto.”
    Larxene e Axel a quel punto si scambiarono uno sguardo, se senza eistare un secondo lanciarono due Pokéball da cui uscirono Luxray e Arcanine. I due Pokémon si lanciarono contro i due nobili intenzionati ad atterrarli, ma Scudobaldo puntò lo scudo, creando la stessa barriera che avevano visto prima, respingendoli. Scudobaldo incominciò ad agitare la spada, e il costrutto di energia sconfisse i Pokémon in un singolo colpo. I ragazzi provarono con altri Pokémon, ma quelle due armi erano troppo forti e il gruppo decise che era meglio ritirare la loro squadra prima che Brandobaldo decidesse di aumentare la potenza e farli a fette. Presto vennero circondati da un gruppo di guardie, che requisirono loro Pokéball e Anello e li condussero in una cella.
    “Non ci credo che ci siamo fatti sconfiggere da quei due” fece Armonio
    “In una battaglia Pokémon li avremmo sconfitti molti rapidamente” commentò Victor “ma con quelle armi...”
    “Non penso siano così invincibili come sembrano” notò Elio “lo scudo sembra funzionare in una sola direzione, quindi anche se nella stanza era impossibile, in campo aperto basterebbe prenderlo alle spalle. La spada sarebbe più ostica, ma Brandobaldo non sembra avere una buona presa, basterebbe poco per disarmarlo.”
    “Adesso ci serve a poco saperlo” rispose Armonio “non abbiamo modo di uscire di qui. Ci hanno sequestrato tutto.”
    “Non proprio tutto...” osservò Victor “Aurus, hai ancora il cellulare vero.”
    “Sì, ma senza l’anello anche se contatto qualcuno non possiamo chiamarlo qui, e loro non possono raggiungerci.”
    “No, ma possiamo sempre spiegare la situazione e organizzare una difesa a Galar. Non è la migliore soluzione, ma è l’unica che abbiamo al momento. Passami il telefono, so esattamente chi chiamare”

    “E questo è tutto” concluse Gloria.
    “Se è così, dobbiamo prepararci a dovere” rispose Dandel
    “Ma davvero siete così preoccupati per quei due idioti?” chiese Sofora
    “Sono scettica anche io, quei due erano ridicoli” rispose Gloria “ma se quello che mi ha detto Victor è vero, le armi che hanno con loro possono renderli comunque pericolosi.”
    “Ma hanno anche dei grossi punti deboli” notò Savory “Se...”
    “Potrebbe comunque non essere così semplice.” intervenne Mary “se non ho capito male hanno un esercito, e un piano che riguarda Eternatus.”
    “Oltretutto la questione di Eternatus è molto delicata” spiegò Hop “per ora è tranquillo, ma abbiamo paura che senza Victor possa perdere di nuovo il controllo, per questo Zacian e Zamazanta lo tengono costantemente d’occhio.”
    “Aspetta… Pensavo che Eternatus fosse solo spaventato e fosse ormai pentito delle sue azioni” osservò Fabia
    “Non è così semplice” spiegò Sonia “stando ai nostri studi il nucleo di Eternatus produce energia in continuazione, così tanta che lo stesso Eternatus soffre se non ha la possibilità di scaricarla, ecco il perché del suo comportamento aggressivo. Penso che abbia scelto un prescelto nella speranza che lo facesse lottare spesso ma ora che è via...”
    “In ogni caso” fece Gloria “dobbiamo prepararci. Dandel, hai avvisato Calyrex”
    “Telepaticamente, sì. Sta avvisando tutti gli abitanti della tundra.”
    Gloria sorrise. Dandel in qualità di Campione della regione si era impegnato per far rivivere la leggenda di Calyrex nella tundra e in tutta Galar, e il Pokémon gli era stato riconoscente.
    “Avremo bisogno dell’aiuto di tutti. I Capopalestra insieme ai loro apprendisti sorveglieranno le città,
    “Non lo sappiamo con certezza di fatto” rispose Gloria “ma il loro piano sembra essere uccidere Eternatus, quindi avrebbe senso che attacchino dove riposa ora. Ovvero la centrale energetica.

    Victor sorrise. Convincere le guardie ad aprire le porte con un trucco era stato facile e lo Zoroark di Sanzo gli aveva permesso di uscire senza farci notare. Il castello dei Baldi era deserto, e lo aveva esplorato. C’era solo un posto in cui poteva trovare le risposte che cercava: le segrete.
    Appena arrivata lì l’attenzione di Victor fu catturata da un enorme macchinario. Somigliava ad un arma, vagamente simile all’Arma Suprema, ma era posizionata in orizzontale. L’estremità puntava verso un portale, dal quale Victor poteva vedere la Centrale Energetica di Galar. Victor poteva usare il portale per tornare a casa, ma pensò che prima fosse meglio cercare di capire cosa facesse l’arma.
    “Sembra un arma, ma il loro piano non è distruggere la regione. E perché la Centrale Energetica? Cosa può esserci di… Ma che?!” esclamò vedendo una figura familiare sul pavimento della Centrale: Eternatus. Non lo aveva notato subito perché era addormentato sul pavimento. Quindi adesso era lì che risiedeva in sua assenza.
    “Quindi è Eternatus l’obiettivo di questo congegno?” Si chiese. Forse l’arma serviva per ucciderlo? No, non aveva senso. Il piano dei due era uccidere Eternatus davanti a tutti gli abitanti di Galar e in modo spettacolare, non aveva senso farlo all’interno della Centrale con un arma di cui nessuno sapeva l’esistenza. No, doveva esserci dell’altro. Cercò di ricordarsi cosa avevano detto i Baldi.
    “Il loro piano è farsi acclamare come salvatori di Galar uccidendo Eternatus, ma per farlo devono scatenare di nuovo la sua furia… Ma certo!”
    Pensava di aver capito, e se aveva ragione… Era terribile… Doveva avvisare subito gli altri, fortunatamente Aurus gli aveva lasciato il telefono.
    “Gloria! Ho capito il piano dei Baldi. Loro vogliono…”
    La sua frase fu interrotta da un forte suono. Guardò l’arma: stava sparando attraverso il portale.

    Gloria Hop e Dandel entrarono nella Centrale accompagnati da Zacian, Zamazenta e Calyrex, nella sua forma Cavaliere Glaciale. I Capipalestra erano rimasti a fare le guardie alle loro città per sicurezza, mentre Rose e Olive accompagnati da alcuni loro dipendenti e Ginepro insieme al Team Yell erano rimasti fuori pronti ad intervenire se le cose si fossero messe male. Si aspettavano di trovare già l’esercito dei Baldi, invece sembrava tutto tranquillo, ma alzando gli occhi videro un portale.
    “Forse è da lì che uscirà l’esercito?” chiese Hop.
    “Non penso” rispose Dandel “quel portale è troppo in alto.”
    Gloria fece per dire qualcosa, ma improvvisamente il suo telefono squillò.
    “Victor! Cosa? Diccelo subito allora! Aspetta… Cos’è questo rumore?”
    La ragazza alzò gli occhi e vide il portale inclinarsi verso Eternatus, poi un enorme raggio di energia uscì da esso, investendo il gigantesco Pokémon.
    Gloria inizialmente pensò che quel raggio stesse ferendo Eternatus, ma poi notò che non era così. Al contrario, il Pokémon sembrava rinvigorito da quella strana energia. Eternatus si risvegliò, e ruggì in direzione del trio e dei loro leggendari. Zacian e Zamazenta si piazzarono davanti al gruppo, pronti a difenderli nel caso avesse attaccato. Tuttavia, il Pokémon invece di diventare aggressivo, man mano che l’energia uscita dal portale continuava a colpirlo, incominciò a contorcersi, come in preda ad un forte dolore.
    “Cosa succede? Il raggio non lo stava ferendo fino ad un secondo fa.” notò Dandel
    “Non penso il raggio sia dannoso in se” osservò Hop “ricordate cosa vi ho spiegato prima sul motivo per cui Eternatus è aggressivo?”
    “Si, che ha bisogno di scaricare l’energia infinita che produce.” rispose Gloria “vuoi dire che...”
    “Si. Penso proprio che quel raggio stia rifornendo Eternatus di energia infinita, più di quanta il suo corpo possa sopportare. Dobbiamo fermare il raggio prima che….”
    Ma era troppo tardi. Eternatus incominciò a sollevarsi in cielo, mentre le parti che componevano il suo corpo si stavano riassemblando. Il portale intanto cambiava posizione perché il raggio fosse sempre puntato contro Eternatus.
    Il gruppo corse fuori dalla Centrale e vide nubi nere addensarsi in cielo, mentre Eternatus assumeva la sua forma Dynamax Infinito.
    Improvvisamente i ragazzi videro aprirsi numerosi portali, dai quali uscirono degli uomini in armatura. Al comando di uno dei gruppi di cavalieri c’erano Brandobaldo e Scudobaldo, vestiti con delle sgargianti armature, una rossa e una blu. Erano davvero ridicoli.
    “Cittadini di Galar!” esclamò Brandobaldo. La sua voce rimbombava in tutta la zona, come se fosse trasmessa attraverso altoparlanti. Gloria si chiese se questo effetto si estendesse per tutta la regione, siccome Brandobaldo sembrava volersi rivolgere a tutti gli abitanti di Galar “siete stati ingannati. La bestia che voi chiamate Eternatus non era affatto stata calmata.”
    “I falsi eroi, Zacian e Zamazenta, vi hanno imbrogliati con i loro piccolo teatrino, fingendo di sconfiggere il mostro, ma lasciandolo in vita, per prepararsi ad una terza Notte Oscura, più disastrosa della precedente.” aggiunse Scudobaldo
    Mentre parlavano, l’energia emanata da Eternatus si stava diffondendo nella regione, portando numerosi Pokémon a dynamaxizzarsi. Sembravano addirittura più grossi e furiosi del solito. I soldati dei baldi si lanciarono subito all’attacco dei Pokèmon. Le loro armature sembravano estremamente resistenti, inoltre le loro spade e i loro scudi sembravano una versione in miniatura di quelle dei Baldi, con gli stessi poteri.
    “Ma non disperatevi. Ci pensiamo noi, i veri discendenti degli antichi eroi che fermarono la prima notte oscura. Il nostro esercito sta lottando contro le vittime del mostro, mentre noi ci occuperemo di lui. Anche i nostri antenati fecero l’errore di lasciare questa creatura in vita, sperando nella loro infinita bontà che ci fosse un modo per fare pace con la bestia, ma è chiaro che sia impossibile.”
    “Ecco perché, con grande dispiacere, siamo costretti a porre fine alla sua vita.”
    “Certo...” commentò Ginepro con tono sarcastico “immagino quanto siate dispiaciuti. E immagino anche che non abbiate nulla a che fare con la furia di Eternatus.”
    “Già. Non penserete davvero che qualcuno creda alla vostra storiella?” fece Gloria
    “Io gli credo” intervenne un uomo
    “Voi dite che loro hanno scatenato la furia di Eternatus. Ma perché dovremmo pensare una cosa del genere? Eternatus ha già perso il controllo due volte in passato, e se non sbaglio l’ultima volta il presidente Rose che sta con voi è stato coinvolto.”
    “Eternatus ha quasi distrutto la nostra regione.” fece una donna. “Perché dovremmo risparmiarlo? Perché non dovremmo appoggiare chi ha una soluzione definitiva al problema?”
    “Ma Eternatus non è il mostro che credete.” fece Hop “se fosse malvagio non pensate ci avrebbe già attaccato? Questi due idioti stanno sovraccaricando Eternatus di energia e lui sta cercando di scaricare l’energia senza farci del male. Sta soffrendo eppure si rifiuta comunque di attaccarci, come può essere un mostro?”
    “Non dategli retta.” disse Brandbaldo “Che voglia farvi male o meno, Eternatus potrebbe distruggere la regione. Vorreste lasciarglielo fare? Noi discendenti degli antichi re di Galar...”
    “Ormai è inutile continuare questo teatrino.” intervenne Calyrex telepaticamente “ormai tutti sanno che io ero il re di Galar e...”
    “E dove eri allora durante la notte oscura?” esclamò un uomo tra la folla.
    “Se eri il nostro re, perché ci hai abbandonato per tutto questo tempo?”
    “Il mio potere...”
    “Puoi raccontare tutte le storie che vuoi, ma questi uomini hanno ragione” disse Brandobaldo “ Un vero re non abbandonerebbe mai i suoi suoi sudditi.”
    “Saremo anche venuti dal nulla, ma almeno stiamo cercando di fare qualcosa” commentò Brandobaldo “e se non ci aveste fatto perdere tempo con le vostre chiacchiere, a quest’ora avremmo messo fine a questo incubo.”
    “Insomma” disse Brandobaldo, parlando di nuovo con la sua voce rimbombante “se ci seguirete, noi vi libereremo da questa maledizione. Se avremo successo non ci saranno più Notti Oscure. Chi è con noi?”
    Uno spaventoso numero di persone risposero con eccitazione alla domanda di Scudobaldo e gli allenatori tra di loro si lanciarono all’attacco dei Pokémon giganti.
    “Vedo che capite. Mentre voi pensate alle vittime di Eternatus, noi ci occuperemo del mostro in persona.” fece Brandobaldo mandando un Corviknight, sul quale entrambi salirono.
    “Dobbiamo fermarli!” esclamò Gloria
    “Vengo con voi” disse Dandel “Calyrex, tu Zacian e Zamazenta tenete a bada l’esercito dei Baldi e assicurativi non facciano male ai Pokémon.”
    “Anche io e i miei dipendenti ci impegneremo per cercare di calmare le acque.” disse Rose. I ragazzi annuirono, poi Hop mandò un Corviknight, sul quale salì anche Gloria, mentre Dandel mandò il suo Charizard.

    “Ascoltatemi” disse telepaticamente Calyrex. Da quando Dandel aveva diffuso la sua leggenda i suoi poteri erano cresciuti abbastanza da riuscire a comunicare telepaticamente con un intera città senza dover possedere nessuno. Rimpiangeva vecchi tempi in cui riusciva a comunicare con l’intera Galar da dovunque fosse. Sperava che nel resto della regione stesse andando tutto bene. “non date retta a quei due uomini e...”
    Ma nessuno lo ascoltava, e le poche risposte mentali che riceveva erano insulti. Il Pokémon stava iniziando a sentirsi debole. La gente stava smettendo di credere in lui… Ma non era il problema più grande. I cavalieri dei baldi erano davvero violenti, lanciavano fendenti contro i Pokémon impazziti con le loro spade speciali, senza preoccuparsi di ferirli, anche gravemente. Molti degli allenatori che li aiutavano non sembravano farci caso, altri avevano iniziato ad esitare vedendo tanta violenza, ma finivano per venire trascinati anche loro dalla folla, o se anche cercavano di fermare gli altri riuscivano a fare qualcosa. I membri della Macro Cosmos ed del Team Yell stavano cercando di calmarli, ma con scarso successo.
    “Mi occuperò io di questi folli!” disse Zacian, preparando la spada.
    “Aspetta sorella, non essere impulsiva.” fece Zamazenta “non puoi usare la tua spada sulle mani ricordi? Non resisterebbero un singolo colpo e l’ultima cosa che vogliamo è che ci vedano come dei mostri.”
    “E allora cosa facciamo?”
    “Penso che la cosa migliore da fare sia sconfiggere i Pokémon dinamaxizzati prima che lo facciano loro. Non possono attaccarli se sono già a terra, o la loro malvagità sarà ancora più evidente.”
    “Io cerco di distrarre i cittadini.” disse Ginepro, tirando fuori un microfono portatile, e iniziando a cantare.
    “Cittadini, mi dovete ascoltare. Non fatevi ingannare. Non vedete gli invasori cosa stanno facendo? Tutti i Pokémon che stanno ferendo? Li volete lasciar fare? Noi questi Pokémon dovremmo salvare. So che già ci stavate pensando. Allora cosa state aspettando? Non lasciatevi intimorire. E’ il momenti di agire.”
    Sentendo la canzone, molte persone si girarono ad ascoltare. Approfittando dell’attenzione che Ginepro aveva catturato, Rose afferrò il microfono
    “Se avete ascoltato le parole di Ginepro, cosa state aspettando? Posso capire perché vi comportante così. Anche io per proteggere la nostra regione ho commesso errori in passato, fidandomi delle persone sbagliate. Ma queste persone non tengono al bene della nostra regione. Avete visto tutti il male che stanno facendo, eppure non intervenite, e lo so perché. Avete paura. Paura di fare la scelta sbagliata, di rivoltarvi contro le uniche persone che potrebbero aiutarvi. Paura di essere gli unici, di essere visti male dagli altri. Ma non dovete avere paura. Dobbiamo lottare per proteggere la nostra regione.”
    Le parole di Rose sembravano aver avuto effetto. Qualcuno continuava ad ignorarlo, ma la maggior parte iniziò a rivoltarsi, ad attaccare i soldati dei Baldi. Calyerx era sorpreso che le parole di quei due avessero avuto tanto effetto. Di sicuro erano più bravi di lui ad influenzare l’opinione pubblica, tra la fama di Ginepro e il carisma di Rose… Quanto meno lui aveva ancora i suoi fedeli Zacian e Zamazenta, che si stavano impegnando ad abbattere quanti più Pokémon possibile. Non poteva stare a guardare. Diede un comando a Glastrier e li lanciò contro un enorme Dragapult.

    Il Corviknight di Hop e il Charizard di Dandel stavano volando verso il Corviknight dei Baldi, schivando i Raggi Infiniti che Eternatus lanciava cercando di colpire i due. “Arrendevi.” esclamò Dandel, ordinando a Charizard di lanciare un Fuocobomba verso l’avversario. Scudobaldo usò lo scudo per parare il colpo, ma così facendo si esposero al Raggio Infinito di Eternatus, che riuscirono a schivare per un soffio.
    “ Tu pensa a proteggerci da Eternatus, io mi libero di loro.” disse Brandobaldo
    “Ma non potrebbero raddoppiare o modificare lo scudo con la Sfera?” sussurrò Hop
    “Non dirglielo ad alta voce.” rispose Gloria ridacchiando.
    Brandobaldo impugnò la spada, si alzò in piedi su Corviknight, pronto a menare un fendente… E perse l’equilibrio, riuscendo ad aggrapparsi alla zampa del suo Pokémon per evitare di precipitare. Hop, Gloria e Dandel scoppiarono a ridere fragorosamente.
    “Smettetela, non c’è niente da ridere! Ho solo bisogno di una piattaforma più grande...” disse, attivando un Polsino Dynamax. Il Corviknight iniziò a crescere a dismisura, assumendo la sua forma Gigamax. Hop e Dandel li imitarono, e un Corvinight e un Charizard Gigamax si trovarono a fronteggiare il Corvikight avversario. Gloria sperò che non avessero notato che anche lei aveva attivato il suo polsino. Una piccola precauzione per le emergenze.
    Il Corvikight nemico si girò verso i ragazzi e Brandobaldo salì sulla sua testa, menando un fendente vero i ragazzi. I due Pokémon giganti fortunatamente riuscirono a schivare la spada di energia e attaccarono con Gigavampa e Gigaciclone, che furono parati da una Dynabarriera. Hop e Dandel mandarono un Cramorant e un Dragapult per supportare i loro Pokémon, ma i Baldi risposero con due Ageislash
    “Adesso mi sono stancato, è il momento di smettere di giocare.” disse Brandobaldo, afferrando la spada e preparandosi a menare un fendente contro i ragazzi, ma un getto d’acqua colpì la sua mano, facendogli cadere la spada L’uomo guardò a terra e vide l’Intelleon Gigamax di Gloria con il fucile puntato verso di lui.
    “Pensate di essere furbi? Esistono altri modi per liberarvi di voi?” disse puntando l’Anello che aveva rubato ad Aurus contro di loro, ma uno dei Dreepy di Dragapult afferrò l’Anello. Brandobaldo imprecò e ordinò a Aegislash di colpire Dreepy con Furtivombra, facendo cadere l’anello, mentre il piccolo Pokémon si ritirò subito da Dragapult. Con Brandobaldo praticamente disarmato i due si prepararono a saltare sul Corvikight nemico impugnando delle Pokéball, ma improvvisamente l’effetto della Dynamax sul Pokémon nemico sparì e i Baldi riuscirono ad aggrapparsi a lui per un soffio.
    “Ottimo!” esclamò Hop “ora...”
    “Aspetta noi abbiamo attivato la Dynamax poco dopo...” fece Gloria, e proprio in quel momento anche Corvikight e Charizard tornarono alle loro dimensioni normali. Mentre Dandel riuscì ad aggrapparsi, Hop e Gloria non ebbero la stessa fortuna. La ragazza chiuse gli occhi preparandosi allo schianto… Ma invece sentì qualcosa afferrarle la maglia. Riaprì gli occhi e vide che ad afferrarla era stato un altro Corvikight.
    “State bene?”
    “Victor!? Come...”
    “Non avevo potuto raggiungervi fino a questo momento perché il raggio di energia che faceva impazzire Eternatus bloccava l’unico portale, ma poi ho trovato questo.”
    “L’anello? Ma… Deve essere caduto nel portale. Ma non capisco, questo universo non è adiacente a quello dei Baldi, come..”
    “ L’arma era indistruttibile, quindi ho iniziato a riflettere su una soluzione alternativa. L’arma doveva essere alimentata da qualcosa che producesse energia infinita, e ho pensato potesse essere una terza Sfera. Quando ho trovato l’Anello ho deciso di fare un tentativo e ha funzionato. Bloccato il raggio di energia ho potuto attraversare il portale, adesso abbiamo un ora prima che si riattivi.”
    “Ma allora perché Eternatus non si sta calmando?” chiese Gloria
    “Temo abbia comunque assorbito troppa energia” disse Hop “ma non ora non è il momento. Guardate mio fratello” esclamò indicando Dandel. Il suo Charizard stava lottando contro il Corvikight dei nemici insieme a quello di Hop, ma nonostante il vantaggio di tipo il Corvikinght i due Aegislash stavano avendo la meglio su di lui. Probabilmente quei Pokémon erano potenziati dalla Sfera come molti altri
    “Dobbiamo fermarli”
    “Ci penso io.” rispose Victor mandando il suo Rillaboom a terra e attivando la Gigamax. Con Gigarullio lo scimmione generò enormi radici che colpirono il Corvight nemico, indebolendolo e distraendolo abbastanza da far sì che Charizard lo colpisse con un Fuocobomba. I Baldi precipitarono e il Covikight di Hop, debole ma ancora in salute, li afferrò al volo, mentre il Charizard di Dandel finiva i due Aegislash.
    “Non sapete quello che avete fatto” disse Brandobaldo
    “Adesso nessuno potrà fermare Eternatus” aggiunse Scudobaldo
    “Ci penso io” disse Dandel
    “Sei sicuro fratello? E’ pericoloso.”
    “Prenderò questo.” disse prendendo lo scudo di Scudobaldo. “Terrò occupato Eternatus e lo farò sfogare. Voi cercate la spada di Brandobaldo. Usando la Sfera incastonata in essa potrete fermare definitivamente la macchina.”
    “Io rimango qui ad assicurarmi che questi due non scappino” disse Hop
    Gloria e Victor annuirono e Dandel curò il suo Charizard e attivò la Gigamax, per poi volare verso Eternatus, mentre i ragazzi si misero alla ricerca della spada.

    “I nostri re sono caduti” esclamò uno dei seguaci dei Baldi
    “Voi non andrete da nessuna parte!” disse Rose, gigamaxizzando il suo Copperaja e bloccando loro il passaggio e Olive fece lo stesso con il so Garbodor, il cui odore da solo fu abbastanza per far svenire molti soldati. Quelli rimasti cercarono di sparpagliarsi, ma scivolarono sul terreno congelato da Calyrex e furono rapidamente bloccati dal Team Yell, i dipendenti della Macro Cosmos e gli altri allenatori.
    Victor Hop e Gloria si riunirono presto con loro, mentre lo Snorlax e il Dubwool di Hop scortavano i baldi.
    “Li avete presi” disse Rose “dov’è Dandel?”
    “Qui!” disse volando verso di loro sul dorso di Charizard, con Eternatus al suo fianco “la nostra lotta è riuscito a calmarlo.”
    “Tutto questo è anche colpa mia...” disse Victor “ero io il prescelto di Eternatus, non avrei dovuto lasciarlo da solo...”
    “Non devi parlare così.” disse Gloria “era il tuo sogno viaggiare con gli altri ragazzi. Però sono d’accordo, che ci sia bisogno se non di un nuovo prescelto quantomeno di qualcuno che si occupi del Pokémon quando tu non ci sei.”
    “Posso pensarci io” disse Dandel “mentre lottavo con Eternatus ho sentito come uno strano legame con lui. Entrambi amiamo lottare, e ho la sensazione che sia lui che il mio Charizard si siano goduti questo scontro. Eternatus ha bisogno di qualcuno che lo faccia lottare per aiutarlo a sfogarsi senza far del male a nessuno, e penso di poterlo fare io. Aiuterà me il mio Charizard a diventare più forte, e penso che anche a Calyrex farà piacere.”
    Victor annuì. Gli sembrava un buon compromesso. “Ora non ci resta che tornare e liberare gli altri. Gloria, fai un veloce squillo ai Capopalestra per assicurarti che nelle altre città stia andando tutto bene Quanto ai Baldi…
    “Accompagnerò loro e i loro servi alla centrale di polizia” disse Rose “sono sicuro che resteranno dentro per un bel po’”
    “E i cittadini che li hanno aiutati?”
    “La maggior parte erano in buona fede e si sono rivoltati contro di loro quasi subito, quindi saranno sicuramente perdonati.”
    “Penso di parlare a nome di tutti dicendo che… Ci dispiace” disse uno di loro “nel timore di una nuova Notte Oscura, ci siamo lasciati trascinare. Non possiamo dire di fidarci ancora pienamente di Eternatus, ma di una cosa siamo certi: dobbiamo ringraziare voi ragazzi, il Campione Dandel, il presidente Rose… E Calyrex, il vero re di Galar, insieme al suo nobile destriero e i suoi impavidi cavalieri.”
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Moderator
    Posts
    732

    Status
    Offline
    Capitolo 47: l'inizio di una nuova storia
    “I ragazzi sono quasi arrivati e Aurus è con loro. Tutti i criminali sono stati catturati, le Sfere sono state distrutte a parte quelle dei Baldi che lo sarà a breve” fece Markus “tutto sta procedendo secondo i piani. Dobbiamo prepararci per la seconda fase. Qualcuno ha delle domande?”
    “Io ne ho una. C’é un posto libero nella nostra organizzazione?”
    Markus si girò e vide un portale aprirsi alle sue spalle, dal quale uscì Giovanni.
    “Tu? Cosa ci fai qui? I ragazzi dovrebbero averti arrestato e...” si interruppe notando la R arcobaleno sul suo petto, e Mewtwo uscire dal portale, accompagnato da Persian e Honckrow. “Tu sei… Come hai fatto a...”
    “Sono venuto a sapere del Dono grazie alle ricerche dei miei sottoposti e vi ho osservati a lungo. Mewtwo ha letto le vostre menti, conosco tutti i vostri piani, e voglio parteciparvi.”
    “E noi cosa ci guadagneremmo.”
    “Non è ovvio? I miei mezzi, le mie abilità, il mio Mewtwo. Sarei una valida risorsa per il vostro team, non credete?”
    “Sinceramente… no. Abbiamo già tutto quello di cui abbiamo bisogno, e quello che ci manca possiamo prendercelo con la Sfera, non ci serve l’aiuto di un criminale inaffidabile come te.”
    “D’accordo, allora se voi non avete bisogno di me, andrò a dare il mio appoggio ai ragazzi. Sono sicuro che siano molto curiosi di conoscere i dettagli del vostro piano.”
    “Aspetta! D’accordo, sei dei nostri” fece Markus a denti stretti.”
    “Ottimo, sapevo avresti fatto la scelta giusta.” disse Giovanni sorridendo
    “Giusta, giusta!” ripetè Honcrow
    “Allora, adesso come procediamo?”

    I ragazzi si guardarono intorno. Davanti al loro c’era un enorme distesa d’erba, sulla quale risaltava un imponente castello con al centro il simbolo di una corona con l’arco di Arceus alla base, identica a quella al centro del logo del Team Union.
    “Questo sarebbe l’universo che i tuoi antenati avrebbero creato?” fece Larxene rivolta verso Aurus “non mi sembra avessero molta fantasia.”
    “Questo è solo l’Universo Centrale, dove risiede il castello del Dio-Re, il cui compito è quello di amministrare gli altri universi.”
    “Quanti ce ne sono?” chiese Lucas
    “Nove, escludendo quello centrale. Anche se il Dio-Re ne amministra solo sette. Due di essi hanno richiesto l’indipendenza, anche se il Dio-Re ha comunque il permesso di visitarlo e controllare la situazione se lo ritiene necessario.”
    “Ma dopo che tu e i tuoi fratelli avete lasciato questo universo non è rimasto nessuno a ricoprire questo ruolo giusto?” fece Brendon
    “No, ma dovrebbe averci pensato la mia fidanzata Angelica.”
    “Non ci avevi mai detto di avere una fidanzata.” notò Armonio
    “Non lo avevo ricevuto necessario, ma ci tenevamo in contatto. Angelica usava la Sorgente del Tutto e il Varco del Ritorno per assistermi.”
    “Sorgente del Tutto? Varco del Ritorno?” fece Victor
    “Ah giusto, non ve ne avevo ancora parlato. Sono alcuni degli oggetti creati dalla Sfera che vengono dati in dotazione al Dio-Re. La Sorgente del Tutto è un congegno capace di immagazzinare l’energia della Sfera e convertirla in qualsiasi oggetto desiderato, serve nel caso la Sfera non sia disponibile per qualche motivo o per velocizzare le cose se il Dio-Re si trova al di fuori dell’Universo Centrale, dove non può usare la Sfera per generare oggetti. Il Varco del Ritorno è un portale piazzato all’interno del castello che collega l’Universo Centrale con quello originario della nostra famiglia, ovvero il vostro. E’ tramite quello che io e i miei fratelli siamo arrivati da voi. Loro lo hanno attraversato per attuare il loro piano, e io l’ho seguito. Ma il portale è a senso unico, quindi senza anello non avevo modo di tornare a casa.”
    “Tuo fratello sarà già qui?” chiese Calem
    “Non lo so, ma temo di sì. Quando ho creato il portale per passare dall’universo dei Baldi a questo ho fatto più fatica del solito, come se la parete universale fosse spessa il doppio. Penso che Herman abbia già creato il suo Universo Parassita, e questi siano due universi sovrapposti. Se ho ragione, lo troveremo nel castello.”
    I ragazzi annuirono e si incamminarono verso il castello. Arrivati al portone, Aurus tentò di aprirlo, ma senza.
    “E’ bloccato...” fece l’uomo
    “Forse Herman ha chiuso dall’interno.” fece Sanzo
    “Sì, ma non dovrebbe bastare. Il tocco del Dio-Re dovrebbe aprire sempre la porta, e io ho sempre quel titolo, a meno che...”
    “Herman potrebbe aver cambiato le regole con la sua Sfera?” ipotizzò Calem
    “Probabile… Se è così c’è una sola soluzione. Un sistema di sicurezza, ideato proprio per questi casi.”
    “Ovvero?
    “Le nove Sfere dei nove universi originali hanno una proprietà speciale. Se riunite insieme in un unico punto, possono annullare le proprietà di un Universo Parassita, ripristinando quelle dell’universo originale. Una volta fatto ciò, la porta si aprirà di nuovo al mio tocco.”
    “Non ci sono proprio altri modi?” chiese Sanzo “non si può, per dire, entraare da una finestra, o sfondare una parete?”
    “Le finestre sono solitamente sbarrate, e il castello è indistruttibile; inoltre le mura sono avvolte da un aura le scherma dall’utilizzo di mosse come Teletrasporto o portali di ogni genere. L’unico modo per entrare è dal portone principale.”
    “Quindi noi dovremmo andare in tutti e nove gli universi e recuperare le nove Sfere? E io che pensavo che sarebbe stato un gioco da ragazzi.” sbuffò Larxene.
    “Forse sarà meno complicato di quello che pensiate. A parte di due universi indipendenti nei quali non so nemmeno chi abbia la Sfera sono in ottimi rapporti con i sovrani degli universi. Basterà mettermi in contatto con loro e dovrebbero darmi le loro Sfere senza troppi problemi.”
    “E se fosse cambiato qualcosa mentre non c’eri?” osservò Victor.
    “Angelica dovrebbe aver tenuto tutto sotto controllo… La chiamo.”
    Aurus prese il telefono. Aspettò in linea, ma nessuno rispose.
    “Merda” boffonchiò Aurus, cercando di non farsi sentire “perché ca…volo non risponde?”
    “Non le sarà successo qualcosa spero...” fece Brendon preoccupato.
    “Non lo so… Fortunatamente i nostri telefoni hanno una funzione tracciatore, posso rintracciare il suo dovunque si trovi. A lei non piaceva, ma l’ho convinta che fosse meglio per la sua sicurezza, e a quanto pare avevo ragione.”
    Detto questo Aurus premette alcuni pulsanti furiosamente, finché non apparve una posizione sullo schermo.
    “Ecco, si trova nell’universo 1. Dobbiamo andare lì subito.” esclamò correndo. I ragazzi non fecero in tempo a chiedergli spiegazioni, così non poterono fare altro che seguirlo

    Le ragazze si erano riunite sulla cima del Monte Corona. Leaf, Cetra, Kristy, Vera, Lucinda, Anita, Rina, Serena, Selene e Gloria erano pronte a qualsiasi missione sarebbe stata affidata loro. Saix, Xigbar, Xaldin, Leaxeus, Demyx e Luxord erano con loro. Lucinda suonò il Flauto Cielo e Arceus comparve di fronte a loro.
    “Allora, cosa dobbiamo fare?” chiese Anita “sono pronta per qualsiasi cosa!”
    “I ragazzi saranno ormai arrivati negli universi creati dalle Sfere. So poco e nulla di questi universi, ma il mio intuito dovuto alla mia esperienza millenaria mi fa pensare che possa esserci qualche segreto nascosto, in particolare legata a quella strana voce. Per quanto abbia avuto dei sospetti che ci siano delle forze superiori a me, la storia raccontata da Herman non mi convince affatto. Per questo voglio farvi esplorare la storia passata degli universi, per cercare indizi utili a capire con cosa abbiamo a che fare.”
    “Vuoi dire un viaggio nel tempo?” chiese Rina
    “Non esattamente. Un viaggio nel tempo sarebbe troppo rischioso, non sappiamo quali conseguenze potrebbe portare un eventuale alterazione della storia.”
    “Armonio mi ha detto di aver viaggiato nel tempo una volta, con Celebi.” notò Cetra “e non ha cambiato il passato, anzi certi eventi sono avvenuti proprio a causa delle sue azioni.”
    “Confermo” fece Luxord “il tempo è come un mazzo di carte. Tu non sai mai che carte pescherai, ma quelle sono già lì nel mazzo, in un ordine preciso e immutabile. Se anche tu torni indietro, rimettendo le carte sulla cima del mazzo, e poi le ripeschi, saranno sempre le stesse, e anche se tu potessi vedere che carte ci sono nel mazzo, non potrai fare nulla per evitare di pescarle. Eccetto rimescolare il mazzo ovviamente, ma quello sarebbe barare e nessun giocatore che si rispetti lo farebbe. La vita è una partita in cui è impossibile barare.
    “Apprezzo molto la metafora” fece Arceus “Ma questo vale solo perché il tempo creato da Dialga è immutabile, tranne che in specifiche circostanze. Ma negli universi creati dalle sfere le leggi possono essere differenti, a discrezione del possessore della Sfera. Per mantenere la metafora, diciamo che ognuno sceglie le regole del proprio gioco. Non posso sapere per certo in che modo le vostre azioni influenzerebbero la linea temporale, quindi per sicurezza è meglio non rischiare.”
    “Ma allora cosa...” fece Leaf
    “Ve lo mostro subito.” disse facendo un cenno col muso. Una porzione nel pavimento della Vetta Lancia scomparve, e al suo posto comparve una scalinata. Le ragazze scesero e trovarono una strana cupola, con il simbolo del multiverso incastonato sopra.
    “Di cosa si tratta?” chiese Serena.
    “E’ una sorta di macchina che avevo creato per queste occasioni. Mi ci è voluto molto potere per riattivarla, siccome non era attiva da secoli. Questa cupola è connessa agli universi creati dalle Sfere, e in essa sono immagazzinati tutte le loro storie. Attivandola potrete rivivere il passato di quei mondi, ma non sarà un vero viaggio nel tempo. Vivrete una sorta di simulazione interattiva, a voi sembrerà reale, ma ogni azione che compierete non influirà in nessun modo gli universi effettivi. Vi terrete in contatto con i ragazzi tramite il telefono di Aurus, ve lo fornisco.” disse materializzando un foglietto con il numero inciso sopra.
    “Lo chiamo subito” disse Leaf digitando il numero.
    “Pronto? Chi è?”
    “Sono Leaf, un amica di Rosso e...”
    “Scusa, ora sono di fretta. Se hai qualcosa da dire dimmela subito.”
    Leaf gli spiegò il più rapidamente possibile quello che Arceus gli aveva spiegato.
    “Capisco.. C’è stato un imprevisto, pensavamo di poter andare subito da Herman al castello, ma dobbiamo viaggiare tra gli universi per recuperare le Sfere, inizieremo dal numero 1, effettivamente conoscerne il passato potrebbe esserci utile...”
    “Tu in qualità di Dio Re non sai niente del loro passato? Conoscevi il nostro.” notò Lucinda
    “In parte… Ho dei Libri del Destino come quelli del vostro mondo, ma non li leggevo molto, solo in caso di necessità, quindi so poco, e comunque ora sono nel castello.”
    “D’accordo, allora andiamo nel passato dell’Universo 1 e ci terremo in contatto, se troviamo qualche informazione importante ve la comunicheremo.”
    “Perfetto, allora ci risentiamo.”
    “D’accordo.” fece Arceus “allora programmo la macchina per portarvi nel passato dell’Universo 1. Vi manderò poche settimane dopo la creazione, mandarvi troppo presto potrebbe rischiare di dare nell’occhio.”
    “Resta da decidere chi di noi andrà con loro.” fece Xaldin
    “Non è prudente che tutta l’organizzazione si assenti” fece Saix
    “Hai ragione.” rispose Demyx, dirigendosi verso la scalinata “per questo mi offro di restare e...”
    “Fermo tu!” fece Saix “so che faresti di tutto pur di non lavorare, quindi resterai con noi. Luxord e Xigbar in quanto esperti di spazio e tempo è essenziale che vengano, quindi resteranno Xaldin e Leaxeus.”
    “Ottimo, allora se siete pronti potete andare.”

    “Quindi… Ci puoi spiegare un po’ con cosa avremo a che fare?” chiese Lucas mentre correvano nella distesa erbosa verso un portale luminoso “nel senso… Come saranno strutturati gli universi che dovremo visitare?”
    “Ognuno è diverso” rispose Aurus continuando a correre. I miei antenati hanno consultato un po’ il libro del destino per avere ispirazioni dal vostro mondo. Originariamente doveva esserci solo un universo, ma i miei antenati hanno avuto delle divergenze su come crearlo. C’è chi voleva un universo con una tecnologia più simile alla vostra epoca, chi preferiva mantenere uno stile più antico, e chi addirittura voleva creare una tecnologia ancora più avanzata della vostra. Alcuni volevano addirittura qualcosa di totalmente diverso; chi voleva un mondo in cui si potesse facilmente entrare vivere a fianco degli spiriti dei morti, chi voleva che gli umani fossero in grado di controllare energie e poteri a cui solitamente i Pokémon hanno accesso, chi ha scelto addirittura di non limitarsi alla Terra ma creare interi pianeti abitati. L’esistenza dei Pokémon è davvero l’unico fattore che accomuna tutti gli universi, oltre ovviamente alla presenza di una Sfera. E anche lì, tutti hanno ricreato almeno buona parte delle specie del vostro universo, escludendo alcuni leggendari, ma alcuni sono andati oltre e ne hanno creati di nuovi. Anche se sono pochi gli universi che hanno un numero consistente di specie nuove.”
    “E l’universo in cui stiamo andando com’è?”
    “Inizialmente doveva essere un universo molto simile al vostro, ma più industrializzato. Il suo creatore era rimasto affascinato dalla vostra economia e l’ha voluta replicare, ma le cose sono andate fuori controllo. Non sapendo come gestirla ha esagerato, incentrando troppo il suo mondo sull’economia, al punto che le persone divennero sempre più avide. Si formarono potentissime organizzazioni criminali, al punto che l’universo divenne uno dei più pericolosi. Il creatore non voleva cancellare ciò che aveva creato, ma serviva qualcuno o qualcosa per mantenere l’ordine. Il creatore chiese al Dio-Re di consultare il libro, ma niente di ciò che avevate voi per combattere la criminalità era sufficiente per lui. Questo finché qualcosa non catturò la sua attenzione: le storie di fantasia che voi avete inventato, i vostri film. Alcuni di essi parlavano di persone con poteri speciali che combattevano il crimine. Egli decise di replicare quello che aveva letto, e fece sì che quando il crimine si faceva troppo potente la Sfera donasse a delle persone dei poteri speciali. A volte sono poteri che assistono i loro Pokémon, come la capacità di potenziarli, alterare i loro tipi o creare un legame telepatico con loro; alcuni invece hanno poteri che permettono loro di combattere anche di persona, spesso la capacità di usare mosse o abilità di certi Pokémon, anche se la maggior parte di loro ha comunque una squadra. Ha dotato la sfera di una coscienza propria, in modo che potesse decidere a chi donare i poteri e che poteri donare loro. Molti creatori di universi di fatto si sono ispirati ai vostri film.”
    “Quindi stiamo andando in universo di supereroi?!” fece Armonio eccitato.
    “Diciamo di sì. Ma non abbassate la guardia. I supereroi hanno aiutato a tenere a bada il problema, ma non l’hanno risolto. Anzi la criminalità si è impegnata per stare al passo, organizzandosi sempre di più e puntando alla ricerca di nuove tecnologie capaci di fronteggiare i supereroi. Oltretutto ero venuto a sapere che il numero di supereroi ultimamente si stava riducendo per ragioni ignote, ma non riuscito ad approfondire per quello che è poi successo con mio fratello. In ogni caso eccolo.” disse indicando il forte fascio di luce davanti a loro “lì c’è il portale.”
    I ragazzi e i membri dell’organizzazione tutti insieme lo attraversarono, ignari di cosa esattamente li aspettasse dall’altra parte.

    “I personaggi sono quasi tutti in gioco. Le ambientazioni sono state stabilite. Le motivazioni sono chiare. Questa sarà la migliore storia mai scritta. Ma non mi limiterò a narrarla. Ho già scelto il personaggio da impersonare, e sarà molto più divertente rispetto ad Archer. Ci sarà da divertirsi.”
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Moderator
    Posts
    732

    Status
    Offline
    Capitolo 48: l’Universo Super
    Arrivati nel nuovo universo i ragazzi si guardarono intorno. Si trovavano in una grande città, simile a quelle della regione di Unima, in particolare Austropoli. Enormi grattaceli svettavano davanti agli occhi dei ragazzi. Eppure… C’era qualcosa di diverso rispetto ad Austropoli. La città di Unima aveva una certa eleganza, un suo fascino. Quella città era quasi opprimente, con edifici scuri tutti uguali che, nel buio della notte, sembravano quasi inquietanti. Il cielo era privo di stelle, probabilmente a causa dei fumi delle fabbriche che si notavano in lontananza, in quella che probabilmente era la periferia della città.
    “Da un universo di supereroi mi aspettavo qualcosa di più… vivace...” commentò Calem.
    “Vi ricordo che i supereroi sono stati un decisione successiva.” fece Aurus “Il creatore di questo mondo pensava più all’efficienza che all’estetica. E comunque, non tutto l’universo è così. La capitale è rimasta come è stata originariamente creata per tradizione, ma successivamente sono state create città più… gradevoli. Comunque.. Merda...” bofonchiò tra i denti. “Sto coso non funziona!”
    “C’é qualche problema?”
    Aurus si ricompose, imbarazzato. “E’ che… Il tracciatore non funziona più. Non riesco a rintracciare Angelica.”
    “Forze c’è qualche interferenza...” ipotizzò Sanzo
    “E’ quindi… Cosa facciamo?” fece Aurus. Era agitato, ma sembrava che si stesse sforzando di non farlo notare.
    “Hai detto che recuperare la Sfera qui non dovrebbe essere difficile…” rifletté Lucas
    “In teoria no… Ma non vedo come...”
    “Beh, la Sfera dona anche onniscenza giusto? Se la recuperiamo possiamo usarla per localizzare Angelica.”
    “Giusto!” fece Aurus sorridendo, anche se forztamente “spero non ci siano imprevisti… Ma penso che il Presidente non avrà problemi a prestarci la Sfera.”
    "Si chiama solo Presidente?” chiese Victor
    “In teoria il titolo originale sarebbe Sommo Presidente, ma nessuno lo usa più. I nostri antenati volevano dei titoli che esaltassero il potere che avevano in mano, ma io, come molti altri, li trovo esagerati e di cattivo gusto… Sono tentato di cambiare anche Dio-Re, ma ormai quello ètradizione... In ogni caso, non perdiamo altro tempo.” disse, facendo un cenno agli altri, che cominciarono a seguirlo, facendosi strada tra la folla.
    “Quindi… Possiamo aspettarci di incontrare qualche supereroe” fece Armonio eccitato.
    “A dire il vero… Sono sorpreso che non ne abbiamo incontrato neanche uno” rispose Aurus “le poche volte che sono venuto qui era pieno di super che pattugliavano la zona, soprattutto di notte...”
    Rosso, senza dire una parola, sospirò. L’eccessiva esuberanza di Armonio spesso lo infastidiva, ma in realtà anche lui era piuttosto eccitato. Non condivideva spesso i suoi interessi, ma era anche lui un grande fan dei supereroi, e da bambino il suo sogno era diventare uno di loro. Ma quell’universo era una terribile delusione… Nessun eroe con costumi colorati, solo passanti vestiti per lo più di grigio che affollavano le strade, muovendosi frettolosamente come se fossero tutti in ritardo e senza nemmeno fare caso a loro.
    “Ma… Non è che oltre ai supereroi ci sono anche… Dei supercattivi?” chiese Victor un po’ timoroso.
    “Ni… Dipende da cosa intendete per supercattivi. La Sfera dona poteri solo alle persone degne, e li rimuove se questi dovessero diventare criminali, quindi solo i “buoni” hanno dei super poteri. Nonostante ciò, alcuni criminali per stare al passo si sono creati delle “gimmick”. Nuove tecnologie, utilizzo di certi Pokémon in maniera particolare...”
    “Tipo?”
    “Tipo lui!” disse indicando una figura in cima ad un grattacielo. Era difficile vedere bene da quella distanza, ma sembrava chiaramente un uomo, ma era circondato da numerosi Pokémon uccello, o comunque di tipo Volante. Erano prevalentemente Honcrow, ma c’erano anche dei Gliscor, degli Staraptor, dei Talonflame e molti altri. L’uomo fece un cenno, e i Pokèmon si lanciarono contro le finestre dei palazzi, sfondandole e uscendone con soldi, gioielli, preziosi di ogni tipo e Pokéball. I passanti inziarono a scappare terrorizzati, mentre le volanti della polizia si avvicinavano a sirene spiegate.
    Rosso senza esitare un secondo mandò il suo Charizard, mentre Sanzo lo imitò con Braviary. Appena usciti però, i Pokèmon si bloccarono, come disturbati da qualcosa, per poi volare contro lo stormo nemico. Ma invece di attaccare i Pokémon nemici, si unirono a loro, sfondando delle finestre e iniziando a rubare tutto quello che trovavano.
    “Braviary! Che ti prende?” fece Sanzo disse richiamandolo, così come Rosso fece con Charizard.
    “Non è colpa sua.” spiegò Aurus “quell’uomo laggiù è l’Avicoltore, uno dei supercriminali più famosi. Ha un congegno che emette delle frequenze capaci di controllare qualsiasi Pokémon Volante. Non è considerato il più pericoloso, ma è tra i più perseveranti: viene sempre sconfitto da uno dei suoi acerrimi nemici, Lightning o Ice-Man, ma in qualche modo riesce sempre ad uscire di prigione.”
    “E noi possiamo fare qualcosa?” chiese Armonio
    “E lo chiedi pure?.” fece Larxene, mandando un Luxray, un Galvantula, un Rotom e Electrivire. Vexen la imitò mandando Cloyster, Avallug e altri Ghiaccio, Rosso scelse Pikachu e Lapras e anche i ragazzi mandarono principalmente Pokémon Roccia, Ghaiccio e Elettro.
    “Temo non basterà" fece Aurus, e immediatamente i ragazzi si resero conto del perché: anche se riuscivano a sconfiggere alcuni Pokémon volanti, questi erano semplicemente troppi, e di tipologie così varie che riuscivano a contrastare quasi qualsiasi cosa gli mandavano contro. Come se non bastasse, i loro attacchi non riuscivano a raggiungere i Pokémon che volavano più in alto, a parte occasionalmente alcuni Tuoni che venivano parati dai Gliscor, i quali anche se non potevano volare come gli altri planavano con le correnti create dei loro compagni, e anche se provavano a mandare un Pokémon con Levitazione, questo veniva sopraffatto facilmente.
    “Purtroppo l’Avicoltore ha il vantaggio dei numeri” spiegò Aurus “ecco perché nonostante non sia tra i criminali più pericolosi la polizia fa fatica a fermarlo. L’unica fortuna è che sia un criminale con un codice morale, non uccide mai e si limita solo a rubare, senza attaccare civili innocenti, come vedete non ci sta nemmeno considerando. Meglio che andiamo avanti, non possiamo fare molto qui, e comunque non è un nostro problema al momento. Dobbiamo sbrigarci a cercare la Sfera”
    Rosso sospirò. Aurus non aveva torto, ma non gli piaceva per niente dover restare a guardare. Era per questo che, pur essendo un allenatore non si era mai tirato indietro contro il Team Rocket al suo primo viaggio, e allora aveva funzionato, ma in questo universo le cose sembravano andare diversamente... A maliincuore lui e gli altri ritirarono i loro Pokémon e proseguirono, tenendo sempre d’occhio i Pokémon dell’Avicoltore, forse nella vana speranza di vedere un apertura, un punto debole che prima non avevano notato, qualcosa che permettesse loro di sconfiggere quell’avversario. Se avessero raggiunto l’Avicoltore o il suo congegno sarebbe stato diverso, ma senza poter volare… Ciò che lo infastidiva di più era che quasi nessun altro sembrava cercare di intervenire, qualche poliziotto mandava qualche Pokémon, ma sembravano impegnarsi Pokémon come se sapessero già di fallire, e la maggior parte dei cittadini o scappava o si limitava ad ignorare la cosa. Probabilmente erano abituati, forse stavano semplicemente aspettando l’arrivo di un supereroi, ma gli sembrava comunque sbagliato...
    Improvvisamente, il cielo scuro venne illuminato da una luce accecante. Quello che sembrava un fulmine squarcio il cielo e l’elettricità attraversò numerosi Pokémon Volante, che crollarono a terra. Il fulmine toccò terra, a pochi passi dai ragazzi, che poterono vedere che si trattava di un uomo. Indossava un costume giallo, coperto da fulmini blu, con una maschera che gli copriva totalmente il viso; i fulmini formavano inotre una sorta di mascherina attorno agli occhi.
    “E’ questo l’eroe di cui ci avevi parlato prima?” chiese Armonio
    “Lightning? Non so… Il suo costume è diverso...”
    L’Avicoltore fece un cenno e i suoi Gliscor si scagliarono contro il misterioso eroe, e in un istante il costume di questi cambiò. Ora era bianco, con alcune zone azzurro chiaro con riflessi che le facevano sembrare di ghiaccio, principalmente sulle braccia, le gambe e la maschera, ed era decorato da vari fiocchi di neve, di cui uno sul petto che faceva da logo. L’eroe puntò le mani contro i Gliscor, scatenando una bufera di neve, congelando gli scorpioni nemico. L’Avicoltore stava iniziando ad innervosirsi, ma non si scompose e ordinò ai suoi Talonflame di attaccare il misterioso eroe, il quale costume cambiò nuovamente. Adesso era grigio, con quelle che sembravano delle piccole rocce in rilevo. L’uomo puntò di nuovo le mani, facendo comparire delle rocce dal nulla, che colpirono i Talonflame e gli altri Pokémon non ancora sconfitti. L’Avicoltore ormai aveva capito che la situazione gli stava sfuggendo di mano, così salì su un Pidgeot, pronto a volare via. Ma l’’eroe fu più rapido e cambiò ancora una volta il costume, che stavolta diventò celeste, con delle parti marroni che davano l’impressione indossasse un giubbotto da aviatore. Alzando le mani l’uomo creò un tornado, nel quale venne intrappolato Pidgeot, per poi prendere il volo, afferrando l’Avicoltore e riportandolo a terra. Senza dire una parola l’eroe consegnò il criminale ad alcuni agenti di polizia, per poi prendere il volo e allontanarsi. Rosso lo guardò con ammirazione. Ora si che sembrava davvero di essere in film di supereroi.
    “Ma… chi era quello?” chiese Armonio, che aveva osservato eccitato l’intero scontro
    “Non ne ho la più pallida idea…” fece Aurus “deve essere un nuovo eroe, perché non ne avevo mai sentito parlare...”
    “Davvero? Dove avete vissuto negli ultimi mesi?” chiese un poliziotto “non avete mai sentito nominare Omnitype?
    “Omnitype?”
    “Non è un nome ufficiale in realtà, ma è il meglio che i nostri giornali sono riusciti a trovare, siccome non si è mai presentato. E’ comparso qualche settimana fa. Arriva senza dire una parola, sconfigge i criminali e se ne va”
    “Normalmente non ci fideremmo più di tanto di un totale sconosciuto.” disse un agente “ma dopo la sparizione degli altri supereroi...”
    “Aspetta un attimo!” fece Aurus “sparizione dei supereroi?”
    “State scherzando?! Avete vissuto sotto una roccia o cosa? Mi volete dire che tutti i supereroi sono scomparsi dalla faccia della terra, l’universo è caduto nel caos e voi non ne sapevate nulla. Adesso vorrete dirmi che non sapevate nemmeno della sparizione del Presidente?”
    “… Noi… Ora dovremmo andare.” Fece Aurus facendo cenno ai ragazzi di seguirlo.
    “Perché non gli hai spiegato che sei di un altro universo e che sei il Dio-Re?” chiese Lucas.
    “Di solito i cittadini degli universi, o almeno della maggior parte di essi, non vengono messi al corrente dell’esistenza degli altri universi o del Dio-Re. In alcuni sanno della Sfera, ma finisce lì. Si è scelto di tenere gli universi per lo più indipendenti in modo da evitare che si scateni il caos.”
    “Se il Presidente è scomparso, cosa facciamo adesso?” chiese Elio.
    “Intanto andiamo al suo palazzo, magari riusciremo a parlare con il vice presidente o chiunque abbia assunto il comando al momento.”

    I ragazzi rimasero senza parole vedendo l’edificio davanti a loro. Sicuramente non si potava dire che si confondesse con gli altri palazzi, al contrario. Se ogni altro edificio era scuro, quello era di un bianco accecante. Se gli altri palazzi erano grattacieli altissimi, questo si sviluppava per lo più in larghezza. Il gruppo entrò; l’interno era ancora più impressionante dell’interno, sembrava una villa di lusso.
    “Mi scusi” disse Aurus ad una guardia “vorremmo parlare con chiunque stia ricomprendo il ruolo del Presidente al momento.”
    “Volete dire il Vicepresidente Hart? Avete prenotato un incontro?”
    “No, ma ho questa” disse passando un carta dorata alla guardia
    “D’accordo
    “Vi accompagno nel suo ufficio.”
    “Cos’era?” chiese Calem
    “E’ un passaporto speciale che permette al Dio-Re di incontrare il sovrano di ogni universo senza dover seguire le procedure regolari.”
    Calem annuì e il gruppo arrivò in un enorme stanza. Sembrava più una sala del trono che un ufficio. L’enorme tappeto rosso sul pavimento contrastava con le pareti bianche con decorazioni dorate, e un enorme finestra a vetri stava alle spalle di un elegante scrivania, con una lussuosa sedia rivestita in rosso, sulla quale stava seduto un uomo dai capelli rossi. Uno Smeargle era accoccolato al suo fianco
    “Il Vice- Presidente Hart, giusto?”
    “Si, ma lei può chiamarmi Leonard. Herman, giusto?”
    “Aurus. Herman è fratello, avrà saputo che doveva essere lui il Dio-Re, ma purtroppo era inadatto al titolo.”
    “Capisco… Meno male che è venuto. Siamo in una pessima situazione.”
    “Ho sentito. I supereroi spariti, il Presidente scomparso...”
    “Morto, purtroppo. Non ho avvisato il popolo per non scatenare il caos.
    “Come è successo?”
    “Non lo so con precisione. E’ stata una ragazza ad avvisarmi. Ora che ci penso aveva detto di essere la sua fidanzata, credo.”
    “Angelica? L’ha vista?”
    “Si, pare che avesse indetto una riunione tra tutti i leader degli universi per discutere di una problema grosso, ma pare che qualcosa sia andato storto… Si è rifiutata di entrare nel dettaglio. Era venuta principalmente a cercare la Sfera. Sembrava essere di fretta, non aveva molta voglia di spiegarsi, quindi non ho capito bene a cosa le servisse.”
    “E quindi non gliel’hai data?”
    “Non avrei potuto farlo nemmeno volendo. Il Sommo Presidente la aveva nascosta in un luogo sicuro, che però non a mai rivelato a nessuno.”
    “E… Hai un idea di dove possa essere andata?”
    “No… Se ne è andata di fretta. Ha accennato che aveva una pista da seguire, ma non so a cosa si riferisse.”
    “Capisco… E riguardo alla sparizione dei supereroi sai dirci qualcosa?”
    “Poco, purtroppo. Hanno iniziato a scomparire così, misteriosamente, uno dopo l’altro, e i pochi rimasti si sono dati al crimine. Se non ci fosse quel nuovo eroe...”
    “Aspetta, cosa? Ma la Sfera dovrebbe rimuovere i poteri agli eri che non sono più degni...”
    “Lo so! E’ questo che non riesco a spiegarmi. Non solo, nonostante siamo in un momento di crisi, la Sfera ci ha fornito un singolo nuovo eroe. E’ vero, è molto più potente di qualsiasi altro eroe che abbiamo mai avuto, ma nemmeno lui riesce a gestire tutto da solo…”
    “Un ultima cosa… Per caso sa qualcosa su delle interferenze?”
    “A cosa si riferisce?”
    “Congegni elettronici che non funzionano, cose del genere...”
    “Non mi viene in mente niente di simile… Può descrivermi meglio il problema?”
    “No… Non fa niente. Grazie di tutto.”
    Il gruppo ringraziò il Vice-Presidente e si allontanò.
    “Perché non gli hai spiegato del trasmettitore?” chiese Vexen
    “Cosa dovevo dirgli, che ho messo un tracciatore nel telefono nella mia fidanzata? Lei era d’accordo, certo, ma ciò non toglie che una cosa del genere mi avrebbe messo in cattiva luce.”
    “Non hai tutti i torti...” fece lo scienziato “ma se non ci sono interferenze generali è probabile che...”
    “Sì. Qualcuno deve aver rapito Angelica e aver schermato il segnale in qualche modo.”
    “Ma allora perché sei riuscito a individuare l’universo in cui si trovava?”
    “Beh, normalmente non sarebbe nemmeno possibile per un tracciatore rintracciare un chip che si trova in un altro universo, l’ho modificato con la Sfera per renderlo in grado di farlo. Qualunque cosa ci stai dando problemi interferisce con le componenti tecnologiche del congegno, ma non con quelle “magiche” originate dalla Sfera, ecco perché è in grado di rintracciare l’universo ma non la posizione esatto. Non avevo pensato a questo problema, lo sistemerò quando riavrò la Sfera e tutto questo sarà finito...”
    “Ora che facciamo?” chiese Axel
    “Non lo so… Non ho più piste. Sarebbe dovuta essere una passeggiata, non mi aspettavo tutto questo...”
    “Potremmo iniziare indagando sulla sparizione dei supereroi.” suggerì Xemnas “probabilmente tutte le sparizioni avvenute in questo universo sono in qualche modo correlate. Possiamo iniziare a fare delle ricerche.”
    Gli altri annuirono. Sembrava una buona idea.

    Nel buio della sua stanza, l'uomo rifletté. L'Avicoltore l'aveva deluso di nuovo. Stavolta sarebbe rimasto in prigione. Aveva metodi migliori per procurarci risorse di quel buffone.
    Quello che davvero lo preoccupava era che nessuno, nemmeno il suo più fidato collaboratore, era riuscito a trovare nulla sulla Sfera. E adesso anche il Dio-Re in persona la stava cercando apparentemente...
    “Tranquilla” fece alla voce nella sua testa “la troveremo. Il nostro progetto verrà portato a compimento, anche se dovesse volerci un miracolo.”
    “Non vi serve un miracolo” fece una voce maschile “vi serviamo noi.”
    “Chi sei? E come hai trovato questo posto” disse girandosi e vedendo un uomo dai capelli castani, vestito con abiti sfarzosi rosso e oro che lo fissava, apparentemente per niente sorpreso dal suo aspetto
    “Marcus Regi, fratello del Dio-Re.” rispose lui.
    “Stai scherzando? Prima è venuta la fidanzata del Dio-Re a cercare la Sfera, poi il Dio-Re in persona e ora lei si presenta direttamente da me. Cosa volete?”
    “Ci sono molte cose che non sa. Sfortunatamente, il Dio-Re non si è potuto presentare di persona, quindi ha delegato me per parlare con lei Sappiamo del suo progetto e vogliamo darle una mano.”
    “E cosa vuole in cambio.”
    “Ma la Sfera ovviamente! Dopo che lei l’ha usata, chiaro.”
    “Con le sue infinite risorse non dovrebbe essere un problema per lei trovarla. La Sorgente del Tutto, il Libro del Destino, la Sfera dell’universo centrale...”
    “Sfortunatamente non è così semplice. La Sfera qui non ci aiuta molto, avevamo pensato di usare quella o la Sorgente del Tutto per creare un Tracciatore, ma le Sfere non possono interferire a vicenda, non possiamo usare una Sfera per rintracciarne un altra. Per quanto riguarda il Libro, purtroppo ultimamente i destini dei vari universi si stanno intrecciando, e questo altera il destino come era stato previsto dal Libro.”
    “E allora cosa potete fare per me?”
    “E se le dicessimo che può ottenere un potere paragonabile a quello della Sfera?”
    “Come?”
    “Mai sentito parlare dei Quattro Pilastri?”
    “Sono una leggenda!”
    “Non secondo il Libro del Destino. Purtroppo, non posso conoscere i loro ultimi movimenti per il motivo che vi ho detto, ma posso sapere il loro passato. Sono estremamente imprevedibili, ma con tutte le risorse che abbiamo, possiamo riuscire a rintracciarli. Con quel potere, trovare la Sfera sarà una passeggiata”
    L’uomo rifletté. Non si fidava di quell’intruso, ma poteva essere la sua unica opportunità.
    “Accetto.”
    “Non se ne pentirà.”

    Edited by Pokemario 01 - 19/5/2022, 20:56
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Moderator
    Posts
    732

    Status
    Offline
    Capitolo 49: l'Unione Allenatori
    “Allora siete pronte?” fece Arceus.
    “Un ultima cosa.” fece Vera “se una di noi fosse la prescelta di un Leggendario, potrebbe venire con noi? Sono diventata prescelta di Latias da poco… Vorrei poterla portare con me...”
    “Mi dispiace, ma il ruolo dei leggendari è troppo importante per farli venire con voi da subito… Tuttavia, se vi servirà potrete chiamarli con la vostra Pokéball e li farò venire nella simulazione, tentate di farlo solo se strettamente necessario. Ah una cosa, mi sono accorto di un piccolo problema: sebbene la macchina dovrebbe permettervi di simulare qualsiasi epoca, l’ultimo anno passato e quello corrente sono attualmente inaccessibili. Pare che il destino degli universi sia cambiato così tanto che la macchina non riesce ad elaborare l’attuale versione degli eventi.”
    Vera annuì, e lei e le altre ragazze accompagnate dai membri dell’Organizzazione entrarono nella camera di simulazione. Era una grossa stanza, totalmente vuota, se non per una colonna sulla quale era appoggiato una sorta di tablet. Utilizzando il congegno, Leaf selezionò l’universo al quale erano interessati e la data, secondo le indicazioni di Arceus; erano disponibili tutti gli anni passati in quell’universo, escluso quello corrente.
    “Allora, cosa facciamo?” chiese Anita
    “Arceus ha detto che la data che ci ha dato dovrebbe corrispondere a qualche anno dopo la creazione dell’universo.” fece Saix “Quindi l’universo è stato creato e le leggi principali sono state stabilite, ma siamo ancora in una fase di assestamento.”
    “Rosso mi ha detto tramite messaggio che in questo universo dovrebbero esserci dei supereroi...” fece Leaf
    “DAVVERO?!” esclamò Rina “Adoro i supereroi!”
    “Si, ma non sono se sono stati ancora creati… Rosso è sintetico anche con i messaggi, ma da quello che ho capito, il creatore di questi universi ha creato i supereroi solo in seguito, a causa dell’aumento del tasso di criminalità o qualcosa del genere. Non so a che punto della storia siamo però...”
    “In ogni caso” riprese Saix “direi che quello che possiamo fare ora è...”
    “Cercare un albergo e farci un riposino?” tentò Demyx
    “No! Cercare il creatore di questo mondo e parlare con lui.”

    “Quindi… Mi stai dicendo che non solo i Pilastri esistono davvero, ma sono ancora vivi e attivi, eppure non hanno mai fatto nulla per migliorare il nostro mondo?”
    “La cosa ti sorprende?” chiese Markus
    “In fondo… No. Tutti i super sono così, d’altronde. Quindi come posso localizzarli?”
    “Qui viene la parte difficile purtroppo. Il Pilastro del Tempo e quello dello Spazio in particolare, sono quasi impossibili da localizzare. Per gli altri due abbiamo indizi più chiari, ma non sarà comunque una passeggiata. Penso che sia meglio procedere per gradi. Prima di cercare direttamente i Pilastri, dovremmo rinforzare la sua Unione, o non sarà in grado di tenere loro testa.”
    “Pensi che l’Unione abbia bisogno di essere rinforzata? Dopo tutto quello che ho raggiunto? L’universo è praticamente nelle mie mani e...”
    “Eppure Omnitype continua a crearvi problemi, vero? E i Pilastri sono ancora più temibili.”
    “Mmmm. Non hai torto… Cosa proponi?”
    “Innanzitutto, vorrei presentarle i miei collaboratori. Ognuno di loro può aggiungere qualcosa alla sua Unione.”
    “Vediamoli.”
    “Per primo abbiamo Genius, il nostro capo scienziato.”
    “Mi faccia capire.” disse ridacchiando “Genius sarebbe il suo nome?”
    “Il nome che mi sono scelto, e che si confà al mio intelletto.”
    “Non sono più interessato.”
    “Un giudizio un po’ affrettato se posso permettermi.” fece Markus
    “Non direi. Quello che per lei può essere solo un innocuo appellativo, per me è una ridicola dimostrazione di arroganza, il vizio che ha rovinato il nostro mondo. Ero già scettico considerato il titolo di tuo fratello, ma ho voluto darvi il beneficio del dubbio considerato che non era stato lui a deciderlo. Ma vedendo gli alleati che ti porti dietro...”
    “Aspetti. Genius, o Fiorenzo se preferisce, è eccentrico certo, ma le assicuro che il suo ego è pari alle sue capacità. Lo metta alla prova.”
    “Mmmm. Tengo così tanto al mio progetto, che voglio dargli una possibilità, ma una sola. Se davvero è un genio come dice, non avrà problemi a risolvere in una settimana il problema che ha afflitto i nostri scienziati per mesi.”
    “Non sarà un problema.” fece Genius
    “Lo spero per te. Chi altro hai?”
    “I prossimi membri sono certo che ti convinceranno di più. So che avete alcuni problemi economici.”
    “In parte… Abbiamo un finanziatore, ma non basta… E Omytipe ha tagliato le nostre principali.”
    “Bene perché ho un esperto in questo campo. Ti presento Giovanni, il boss della più potente organizzazione criminale del suo universo.”
    “Esageri. Ho semplicemente avuto fortuna.” disse, con un sorriso chiaramente fasullo, ma che poteva sembrare credibile a chi non lo conosceva “ma penso di avere una certa esperienza nell’ambito di cui avete bisogno. Posso dare un occhiata alla sua organizzazione e darti qualche consiglio.”
    “Staremo a vedere… Ma cos’è quella creatura?” chiese indicando Mewtwo
    “E’ un Pokémon che suppongo non esista nel vostro mondo. Ci sarà molto utile, vedrai, sia come forza d’attacco che come cervello per le operazioni. Se non le dispiace affidare il tuo giudizio ad un Pokémon”
    “No, affatto. Noi diamo molto valore ai Pokémon, più di chiunque altro in questo universo. Piuttosto, chi sono quei tre?” chiese indicando i tre uomini in cappuccio nero comparsi alle spalle di Markus
    “Sono tre esperti agenti della Polizia internazionale. Ti presento Zexion, esperto di illusioni, Marluxia il Leggiadro Sicario, e Roxas, che nonostante la sua età è il secondo allenatore più forte della sua organizzazione.”
    “Mmmm. Se sono davvero bravi come dici, penso di avere un ruolo per ognuno di loro. Abbiamo finito?
    “No, ho lasciato per ultime due tue vecchie conoscenze.” disse, facendo un cenno alla porta alle sue spalle, dalla quale entrarono Brutus e Miss. Brain
    “Voi due? I supereroi caduti?
    “Non me ne parlare...” fece Ms. Brain “ero tra le più forti. Grazie alla Sfera i miei poteri naturali erano incrementati a dismisura, potevo creare interi costrutti di energia psichica, manipolare gli elementi, riprogrammare le menti altrui… Avevo fatto tanto per la mia comunità, avevo sgominato intere bande di criminali tutta da sola. Ma la Sfera mi ha giudicata “inadatta”, vai a capire perché, e mi ha tolto i poteri, e adesso son di nuovo solo una psichica come tante.”
    “E io, cosa dovrei dire?” fece Brutus “potevo distruggere qualsiasi cosa con un solo pugno.”
    “Già, come quell’ospedale...” commentò Ms. Brain sarcastica
    “Non era colpa mia. Il cattivo si è spostato e...”
    “E tu non ti sei nemmeno preoccupato di cosa ci fosse dietro di lui. Sei un idiota.”
    “E tu un arrogante! Collaborare con te era un inferno. Volevi sempre fare tutto te e...”
    “Perché io ero l’unica con un piano, tu ti limitavi a spaccare tutto.”
    “Ci credo! L’unica volta che ho provato a darti retta ci hai messo così tanto ad elaborare il piano che il cattivo è scappato.”
    “Ah si? E allora quella volta che...”
    “Smettetela!” Esclamò Markus “Non state dando una buona impressione al nostro amico.”
    “Oh sta tranquillo. Hanno perso la mia fiducia nel momento in cui ho capito chi erano. Quei due erano tra i peggiori supereroi di questo mondo, e ti assicuro che non era un traguardo semplice da raggiungere.”
    “So che la cosa può lasciarti confuso. Avevo pensato di non presentarteli infatti, ma ho voluto essere aperto con te. E capisco che possano non sembrarti i collaboratori più adatti, ma ascoltami bene. Dopo aver perso i loro poteri questi due non avevano nessun posto dove tornare. Ti sei mai chiesto perché pur avendo dei nomi da supereroi non indossassero delle maschere? Perché non avevano un identità da nascondere. Non sono originari di questo posto, qui non hanno un nome, una casa a cui tornare, una vita al di fuori della loro carriera da supereroi. Durante una delle sue visite in questo universo nel periodo di prova come Dio-Re, li ha incontrati e ha visto le loro potenzialità nonostante i problemi caratteriali, e ha deciso di dare loro una seconda possibilità come guardie reali.”
    “Seconda possibilità totalmente immeritata, se posso permettermi un opinione.” fece l’uomo “non ho letteralmente alcuna ragione per fidarmi di quei due. E la loro discussione di prima dimostra che non sono affatto cambiati.”
    “Non farti ingannare. Litigano ancora tra loro, certo, ma sono estremamente fedeli. E hanno già esperienza di questo universo, quindi...”
    “Non sono ancora convinto. Dammi una buona ragione per cui dovrei fidarmi di te.”
    “Non ne ho una purtroppo, la fiducia è qualcosa che va guadagnata. Ma io credo in lei, e so che riuscirà a raggiungere il suo scopo, anche perché… Lo ha già fatto.”
    “Cosa vuole dire?”
    “Non si è accorto che c’era un buco nella mia storia? Le ho detto che tramite il Libro io conosco solo gli eventi precedenti alla sparizione del Presidente e della Sfera, quasi un anno fa. Il tempo che è passato da quando i miei fratelli si sono scontrati, e il nostro Team Union è stato messo in piedi. Allora...”
    “Come fai a sapere del mio aspetto e del mio piano?” realizzò l’uomo
    “Esatto. La sua organizzazione esisteva già da tempo, ma questi ultimi due eventi sono estremamente recenti. Vede, le pagine del Libro relative all’anno in questione non sono vuote. Descrivono il destino come sarebbe dovuto andare. Ogni Libro regista solo il destino di un singolo universo, senza tenere conto delle interferenze derivate dagli altri. Vuole sapere cosa sarebbe accaduto se nostro fratello non si fosse ribellato e le cose fossero andate come dovevano andare? Lo legga da solo.”
    L’uomo sfogliò le pagine. “Non ci posso credere…” fece, mentre lacrime iniziavano ascendere dai suoi occhi “Io… Ce l’avevo fatto. Avevo vinto… Il mio mondo perfetto… Era bellissimo...”
    “Sì. La sua vittoria era scritta nel destino. Lei aveva ottenuto il suo mondo ideale, ma le è stato strappato di mano. Io posso aiutarla a riprenderselo.”
    Una luce si accese negli occhi dell’uomo, per quanto fosse a malapena visibile. “Quando si comincia?”

    Il gruppo dei ragazzi era davanti alla stazione di polizia. Avevano tentato di tornare a parlare con il Vice-Presidente Hart per chiedergli maggiori informazioni, ma era bastato uscire qualche secondo e lo avevano già trovato occupato. Era comprensibile, considerate le responsabilità che si era ritrovato in mano, ma senza poter contare su di lui. La persona migliore dalla quale ottenere informazioni era il capo della polizia di Capital City. A differenza del vice-presidente, tuttavia, non era a conoscenza dell’esistenza di altri universi, quindi dovevano andarci cauti. Per non affollare troppo la centrale avevano deciso che sarebbero andati solo Aurus, Xemnas e Rosso. Quest’ultimo aveva personalmente richiesto di partecipare, nonostante gli altri avessero qualche dubbio data la sua scarsa propensione alla parola; avevano paura finisse solo per fare numero. Ottenere un incontro con il capo della polizia fu molto più difficile che con il Vice-Presidente, siccome non potevano usare il pass universale del Dio-Re, quindi dovettero compilare molti documenti e aspettare a lungo, finché non poterono finalmente accedere alla stanza del capo della polizia. Era una donna, abbastanza muscolosa, ma non eccessivamente mascolina. I suoi capelli erano grigi e le arrivavano fino alle spalle e aveva uno sguardo duro e severo, ma deciso al tempo stesso.
    “Signora... Beiong?” fece Aurus
    “Beifong. Lin Beifong. Qualunque cosa volete, chiedetela in fretta.”
    “Veniamo da una città lontana.” fece Aurus
    “facciamo parte di un agenzia investigativa” aggiunse Xemnas “e stiamo indagando sulla sparizione dei supereroi e...”
    “La sparizione dei supereroi? Questo per voi è il problema più grande? Non la scomparsa del nostro leader? O l’incremento dei criminali?”
    “Beh certo, anche quello è un grosso problema...” rispose Aurus “ma senza i supereroi il mondo è indifeso e...”
    “Indifeso?!” fece Lin, alzandosi di scatto e sbattendo i pugni sulla scrivania “é per colpa di questa stupida mentalità che le persone non sanno più provvedere a se stesse. I supereroi arrivano, picchiano i criminali e se ne vanno, incuranti dei danni che provocano nel fermali. La gente li acclama, e a noi non resta che fare il lavoro sporco. Nessuno provava più a difendersi da solo, o anche solo a chiamare la polizia. Tanto arriveranno i supereroi! Quando sono spariti, la gente è caduta nel panico. Sembrava che non potessero fare nulla senza i supereroi. Alcuni si rifiutavano persino di uscire di casa! Con l’arrivo di quell’Omnytipe la gente si è un po’ calmata, ma nessuno sembrare rendersi conto di quanto affidare la propria sicurezza ad una singola persona sia una pessima idea. Quasi avrei preferito non arrivasse, così la gente avrebbe dovuto darsi una svegliata!”
    “In ogni caso, potremmo dare una mano con le indagini se avessimo qualche informazioni.” disse Xemnas
    “E che aiuto potreste darci?”
    “Abbiamo una certa esperienza nel campo delle investigazioni, e anche se non abbiamo alcun potere, i nostri Pokémon sono abbastanza forti da sapersi difendere da soli.” rispose il leader dell’Organizzazione, mentre Rosso mandava il suo Charizard come dimostrazione. Aurus tentò di fare loro cenno di fermarsi, ma ormai il danno era fatto. Lin li squadrò con sospetto
    “Allenate Pokémon?” fece Lin “interessante...”
    “Qualche problema?” fece Xemnas
    “Non lo sapete? Quasi nessuno allena Pokémon ormai. Sono convinti di non averne bisogno, con i supereroi in circolazione. Ci sono solo due gruppi che allenano sistematicamente Pokémon: la polizia… E l’Unione Allenatori.”
    “La che?”
    “Siete un organizzazione investigativa e non avete mai sentito parlare della più grande organizzazione criminale degli ultimi tempi?”
    “Diciamo che… Non sono molto noti dalle nostre parti.” fece Xemnas
    “Mi viene molto difficile crederlo… L’Unione Allenatori si è fatta in fretta un nome nel mondo intero. Ditemi, da che città venite? Di che organizzazione fate parte?”
    “Forse è meglio andare...” fece Aurus, cercando di trascinare via gli altri due.
    “Aspetta!” esclamò Rosso, sorprendendo i tuoi compagni “è vero. Abbiamo mentito. Non possiamo dirti da dove veniamo. Ma devi ascoltarci. Quello che tu dici, lo abbiamo visto con i nostri occhi.”
    “Il ragazzo ha ragione” intervenne Aurus “Abbiamo visto un attacco dell’Avicoltore. Abbiamo potuto osservare come nessuno, nemmeno la polizia, ha anche solo provato a muovere un dito per fermarlo.”
    “Quando ho iniziato, non ero nessuno. Mi davano del pazzo perché pensavo di poter distruggere un intera organizzazione criminale da solo. Ma non potevo restare fermo vedendo altri soffrire.”
    “E’ vero. Nella Poli… Nella mia organizzazione si parla molto delle sue azioni. Ovviamente il fatto che abbia distrutto quest’organizzazione da solo è un esagerazione, ma le sue azioni hanno indubbiamente fatto la differenza. La polizia locale sapeva di quella organizzazione, ma non agiva per un misto di corruzione, timore, il fatto che avevano sottovaluto il nemico e l’eccessiva influenza dell’organizzazione. Le azioni di Rosso hanno portato alla luce i loro crimini e hanno allo stesso tempo dimostrato a chi già sapeva della loro pericolosità ma temeva la loro influenza che non erano imbattibili.”
    “Io non sono di questo posto.” riprese Rosso, guardando Lin dritta negli occhi “Ma vedere i cittadini restare indifferenti di fronte ad un crimine… Non posso restare a guardare. Devo fare qualcosa.”
    Lin esitò un attimo. La decisione del ragazzo l’aveva chiaramente lasciata interdetta. “Non posso negare che hai fegato ragazzo” fece lei “ma ci vorrà molto di più che un po di determinazione per convincermi. Facciamo così. Se sei un allenatore così abile come dici, ti propongo una sfida. I miei concittadini lo hanno dimenticato, ma le lotte sono il modo migliore per giudicare il valore di una persona. Sarà una semplice lotta tre contro tre, alla fine vedrò il risultato e prenderò la mia decisione. Se riuscirai a convincermi, ti dirò tutto quello che so.”
    “Forse dovremmo lasciar perdere e riprovare con il Vice-Presidente” fece Aurus “Non so se...”
    Ma Rosso scosse la testa e allungò la mano per stringere quella di Lin, segno che aveva accettato la sfida.

    “Allora, questo è il laboratorio in cui lavorerai.” disse il leader dell’Unione facendo un cenno a Fiorenzo (che si era arreso a farsi chiamare così) di seguirlo “questo è il mio capo scienziato, il Cervellone.”
    “E poi sarei io quello dei nomi arroganti...”
    “Non capisci. E’ l’esatto opposto. Pensaci bene: non hai mai sentito questo nome?”
    “Ora che mi ci fai pensare… E’ il nome di una classe allenatore. Si usano anche da voi?”
    “Fin troppo.”
    “Ma sapevo che gli allenatori qui sono poco diffusi...”
    “Lo erano molto di più un tempo, e alcuni termini sono rimasti in altri ambiti. Non entrerò nel dettaglio, uno come te non potrebbe capire, ma sappi che quasi tutti i miei sottoposti hanno il nome di una classe. A questo proposito.” disse rivolto verso Brutus e Ms. Brain “non chiederò a tutti voi di adottare questo tipo di nomi, ma voi due, se volete lavorare con me dovete abbandonare le vostre vecchie identità. D’ora in poi sarete il Cinturanera e la Sensitiva.”
    “Mi sembra un nome molto riduttivo per uno come me.” fece Brutus “Propongo...”
    “Propongo che tu tenga la bocca chiusa” lo zittì Ms. Brain “non piace nemmeno a me, ma meglio farcelo andare bene.”
    “Bene passiamo a voi.” disse rivolto verso i tre dell’Organizzazione “tu, Roxas, giusto? Dicono che sei un allenatore esperto. Non sarà un problema per te prenderti il compito di allenare le nostre ultime reclute.”
    “Ma… Maestro.” fece il Cervellone rivolto al suo capo “è solo un ragazzino.”
    “Maestro?” fece Giovanni “non è una classe allenatore” notò Fiorenzo
    “No, ma in alcuni universi in cui sono stato un nobile da quattro soldi aveva organizzato un torneo tra i più grandi allenatori del mondo che usava questo termine. Nel vostro non è avvenuto a causa del Team Union.”
    “Vedo che alcune cose ricorrono anche tra universi totalmente diversi...” osservò il Maestro, poi tornò a rivolgersi al Cervellone. “in ogni caso, mi hanno garantito per le abilità di Roxas e voglio fidarmi. Ci penserà il Fantallenatore a vedere se è all’altezza. Per quanto riguarda voi due, Zexion, Marluxia, due con le vostre qualità mi faranno comodo, come spia e sicario, rispettivamente. Vi dirò quando avrò una missione per voi. Giovanni. A te voglio proporre subito un test: procurami subito una grande quantità di soldi, il prima possibile.”
    “Tutto qui? Ho già un idea.”
    “Sono tutt’orecchi.”

    Edited by Pokemario 01 - 22/6/2022, 20:01
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Moderator
    Posts
    732

    Status
    Offline
    Capitolo 50: un Attore
    “Non so se sia stata una buona idea...” fece Aurus “questo scontro mi sembra una perdita di tempo. Se tornassimo dal Vice-Presidente forse potremmo sperare…”
    “A me sembra una buona idea invece.” fece Xemnas “L’appoggio del capo della polizia ci aiuterebbe ad indagare sulla sparizione dei supereroi e l’Unione Alllenatori.”
    “Ma noi non dobbiamo indagare sull’Unione Allenatori. La nostra priorità è trovare la Sfera.”
    “E non pensi possa averla rubata l’Unione?”
    “Certo che no! Voglio dire… Se l’avessero, l’avrebbero già usata, e non avrebbero bisogno di rubarla.”
    “Vero… Però potrebbero avere Angelica, la tua ragazza.”
    “Giusto… Allora procediamo come stabilito.”

    Rosso era pronto. Si trovavano nel giardino sul retro della centrale, in un arena che immaginava essere predisposta all’addestramento dei poliziotti. La sua sfidante si mise in posizione, e Rosso notò che aveva un bracciale con una Megapietra. Doveva stare in guardia. La prima scelta di Lin fu Skarmory. Rosso mandò Pikachu. Skarmory sbatté, generando un vortice di sabbia. Rosso riconobbe subito la mossa come Sabbiotomba e fece cenno a Pikachu, che fece un balzo a sinistra per schivarla, poi lanciò un Fulmine. Skarmory accusò il colpo, ma si riprese subito si scagliò contro il topo con Aereossalto. Pikachu incassò il colpo, poi si aggrappò alle piume metalliche del Pokémon. Il pennuto metallico incominciò ad agitarsi per cercare di scrollarsi il Pokémon Elettro di dosso, che però si aggrappò ancora più forte e gli scaricò l’elettricità addosso. Lin fece allora un cenno a Skarmory, che volò con Aereossalto verso una formazione rocciosa. L’uccello la sfiorò solamente, ma Pikachu a causa dell’impatto lasciò la presa. Skarmory a quel punto emise un verso di sfida e preparò un Baldeali. Ma Rosso non voleva arrendersi, e nemmeno Pikachu. Ad un cenno dell’allenatore il Pokémon si avvolse di elettricità e si lanciò contro l’avversario con Locomovolt. I due attacchi si scontrarono, e entrambi i Pokémon caddero a terra, non riuscendo più a rialzarsi.
    “Non male...” fece Lin “sicuramente lotti bene, e hai una grande determinazione. Ma la determinazione non è di per se ne buona ne cattiva. Continuiamo.”
    Rosso annuì e mandò Charizard.

    Il Pokémon Fuoco guardò l’avversario entrare in campo. Un Aggron. Il tipo Roccia poteva essere un problema, ma non era la prima volta che ne affrontava uno. Al contrario, il suo debutto in Palestra era stato contro l’Onix di Brock, uno scontro di sicuro non facile. E come scordare il Rydon di Giovanni, secondo solo in potenza al suo Nidoking? Lui e il suo allenatore ne avevano affrontate tante, e in qualche modo ne erano sempre usciti. Sarebbe stato così anche stavolta. Aggron attaccò subito con Frana; Charizard intercettò una buona parte delle rocce con Dragartigli, ma le poche che lo colpirono furono comunque estremamente dolorose. Sapeva che non poteva batterlo così. Guardò il suo allenatore, che compresse al volo e toccò la sua Pietrachiave. Le squame di Charizard divennero nere e le sue fiamme blu. Aggron lanciò un altra Frana, ma ancora una volta Charizard le intercettò con i suoi articoli, distruggendoli con ancora più facilità, per poi aggredire il Pokémon Acciaio con Fuococarica. Il Pokémon esitò e Charizard lanciò un Incendio. Le potenti fiamme avvolsero Aggron, che crollò a terra.

    “Niente male” fece Lin “è chiaro che il rapporto tra te e i tuoi Pokémon è qualcosa di eccezionale. Ho visto pochi allenatori riuscire a farsi capire dai suoi Pokémon senza parole. E anche il modo in cui si Megaevolve, senza perdere neanche parzialmente il controllo è una dimostrazione del vostro legame. Questo non è ancora sufficiente come prova, ci sono anche membri dell’unione che tengono molto ai loro Pokémon, ma sono rari, la maggior parte di loro sembrano vederli solo come strumenti. Quindi sei sulla buona strada, ma non sono convinto. Continuiamo.”
    Detto questo la donna mandò un Magnezone. Rosso era sorpreso. Lin non aveva usato la Megaevoluzione. Inizialmente pensava lo avrebbe fatto con Aggron, ma vedendo che non la attivava si era convinto che il Pokémon con la Megapietra fosse un altro, e che lo avrebbe mandato dopo, ma a quanto pare non era così. Forse avrebbe dovuto farlo davvero con Aggron ma aveva cambiato idea. Rosso diede un comando a Charizard, che caricò contro Magnezone con Fuococarica, ma si scontrò con una Protezione. L’allenatore guardò Lin e vide, con sua grande sorpresa, che stava attivando la sua Pietrachiave. Rosso rimase allibito vedendo Magnezone cambiare forma; il suo corpo si allargò, divenendo ancora più simile ad un disco volante, vagamente somigliante alla Gigamax di Orbeetle, mentre le calamite si spostarono sotto il suo corpo.
    “Che c’è?” fece Lin vedendo il suo sguardo. “Non hai mai visto un Mega Magnezone?”
    Rosso era confuso, ma a conti fatti avrebbe dovuto aspettarselo. Aurus gli aveva detto che potevano esistere nuovi Pokémon, nuove forme erano niente a confronto. Così però non aveva idea di cosa aspettarsi. Pensò che fosse meglio tenersi Charizard da parte, quindi tentò di ritirarlo, ma la Pokéball non funzionava.”
    “E’ la sua abilità, Raggio Traente.” fece Lin “Le sue calamite emettono un energia magnetica che impedisce la fuga, é praticamente una variante di Pedinombra. Mi sorprende tu sia un allenatore esperto e non ne abbia mai sentito parlare.”
    Rosso strinse i denti e ordinò a Charizard di usare Fuococarica, ma prima che potesse anche solo avvicinarsi un fulmine scaturito dalle calamite lo colpì in pieno. Rosso ritirò Charizard. Adesso, la scelta più logica se doveva limitarsi al suo team principale sarebbe stata Venusaur, ma invece prese con confidenza la Pokéball di Snorlax. Non sapeva spiegare perché, ma aveva sempre avuto un legame speciale con lui da quando lo aveva catturato. Si preparò a lanciare la Pokéball, poi sentì un esplosione.

    “Quindi, qual’è il problema che dovrei risolvere.” chiese Fiorenzo
    “Oh, te lo mostro subito. Seguimi.” rispose il Cervellone, conducendo lo scienziato fino ad un laboratorio. Fiorenzo si guardò intorno e rimase senza parole vedendo ciò che era presente nelle gabbie di energia alle parete. Aveva sbirciato nel Libro del Destino quindi poteva riconoscere le persone al loro interno.
    “I super!” esclamò “allora siete stati voi a...”
    “Ti sorprende?”
    “Immagino non dovrebbe ma… Non mi aspettavo che sareste riusciti a...”
    “Oh è stato relativamente semplice. E’ bastato attirarli qui uno per uno e poi il Maestro e il suo vice, l’Artista hanno fatto tutto il lavoro. Se loro potessero esporsi saremmo sicuramente molto più forti, ma capisco perché non vogliono farlo. In un 1 vs 1 possono battere chiunque, e il Maestro forse anche più di uno, ma non sono invincibili e quindi non possiamo correre rischi.”
    “Ma… Sono morti?” fece Fiorenzo, notando che non si muovevano
    “No, solo sedati. Non fraintendermi, li avrei uccisi volentieri. Ma era necessario tenerli in vita per i nostri obiettivi, e qui è dove entri in gioco tu.”
    “Ovvero?”
    “Eccetto il Maestro e l’Artista nessuno dei nostri membri ha davvero poteri. Con Pokémon e tecnologie riusciamo a tenere testa alla polizia e ce la siamo cavata contro gli altri super, ma non abbiamo nessuna speranza contro Omnitype, men che meno i Pilastri.”
    “Quindi… Vuoi condurre studi sui super...”
    “Esatto. Se scoprissi il segreto del loro potere potrei replicarlo sulle nostre reclute. Ma fin ora i risultati sono stati… Deludenti.”
    “Ovvero?”
    “Prima ho tentato di andare sul semplice. Ho provato a donare ad una cavia la super forza. Ho potenziato i muscoli perché potesse sollevare pesi il doppio del loro peso. Peccato che non avessi reso le sue ossa altrettanto resistenti… Ho provato allora con la super velocità, ma l’accelerazione ha finito per bruciare la sua pelle.”
    “Hai tentato con poteri meno “fisici”?”
    “Ho tentato con l’invisibilità. Ho creato una sottile pellicola da applicare sulla pelle che respingesse la luce. Funzionava, peccato che il soggetto diventava incapace di vedere. Ero anche riuscito creare un congegno che rendesse una persona intangibile, ma è sprofondato attraverso il pavimento, e non ho idea di che fine abbia fatto adesso...”
    “Sono tutti problemi comprensibili. Forse posso riuscire ad aggirarne alcuni...”
    “Si, ma i super non hanno questi problemi, e non riesco a capire perché. L’unica sarebbe attribuirla alla “magia” della Sfera.”
    “Magia è un termine che gli idioti usano quando per giustificare ciò che gli idioti non riescono a spiegare. Tutto, anche i poteri delle divinità, può essere spiegato con i principi della scienza. Quella che molti definirebbero una sfera magica, probabilmente non è altro un generatore di energia infinita che, reagendo agli impulsi neurali, è capace di distorcere tempo, spazio, materia ed energia a piacimento. Potrei entrare ancora più del dettaglio,, ma probabilmente non saresti in grado di capir mi. Comunque, se non ho capito male questa Sfera ha un intelligenza propria vero?”
    “Si applica solo alla capacità di assegnare poteri, ma sì.”
    “La mia teoria è che l’intelligenza della Sfera sia così avanzata da tenere in considerazione ogni singolo fattore per donare alle persone ogni singolo potere secondario e caratteristica che permetta loro di usare il loro potere principale. Una normale mente umana non riuscirebbe mai a tenere in considerazione così tanti fattori.”
    “Allora noi non potremo...”
    “Ho detto “normale”. Per vostra fortuna avete a disposizione la più geniale mente dell’intero multiverso.”
    “Questo è da vedere. Sono così disperato che voglio darti una possibilità. C’é solo un problema: non abbiamo fondi. Ma a quello ci dovrebbe pensare Giovanni. Se il suo piano funzionerà non dovremo più affidarsi al solito finanziatore...”
    “Quale è il problema?”
    “Vedi non solo preferiremmo essere indipendenti, ma quel finanziatore è… particolare. Comunica con noi solo tramite un computer, e in cambio dei soldi, chiede informazioni. Vuole che gli riferiamo in anticipo ogni nostro attacco, minacciando di interrompere i finanziamenti in caso contrario.”
    “Gli avete riportato anche l’operazione di Giovanni?”
    “No, quella no. I vostri agenti non sono ricollegabili all’unione ancora, quindi non capirà che è un nostro attacco. Nel caso vada male non lo rivendicheremo e il finanziatore non capirà mai che lo abbiamo ingannato. Ma se va bene, finalmente non saremo più costretti a stare al suo gioco.”

    Rosso si girò, e vide una figura familiare in lontananza. Era Ms. Psiche che aveva appena usato i suoi poteri per sfondare una parete, mentre Brutus e i suoi Pokèmon Lotta tenevano a bada i poliziotti. C’erano al suo servizio un intero esercito di Pokémon, molti più di sei. Senza esitare un secondo Rosso corse verso i due criminali, lanciando la Pokèball di Snorlax.
    “Rosso aspetta” fece Aurus “devi finire lo scontro o...”
    Ma Rosso era ormai lontano. Un Machamp si lanciò contro il suo tipo normale, ma Rosso lanciò altre tre Pokéball e Espeon scagliò via il tipo Lotta con Psichico, mentre Venusaur afferrava un Poliwrath con una Frustata scagliandolo poi a terra e Blastoise colpì un Blaziken e un Infernape con una doppia Idropompa. Vedendo quello che stava succedendo Lin corse dietro a Rosso insieme a Magnezone, mandando anche Metagross, Steelix e Scizor. Anche Xemnas intervenne, mentre Aurus rimane indietro.
    “Io vado ad avvisare gli altri” fece, riferendosi ad i ragazzi e i membri dell’Organizzazione che erano rimasti ad aspettare fuori dalla centrale. Gli altri annuriono e lui corse via.
    “Quei due…” fece Lin
    “Li conosci?” chiese Xemnas
    “Due ex supereoi. Causavano più danni collaterali di qualunque altro, finché un giorno fortunatamente hanno perso la maggior parte dei loro poteri per chi sa quale ragione e si sono ritirati” spiegò Lin “Dovevo immaginare prima o poi sarebbero tornati dall’altro lato della legge. Ma ora dobbiamo sbrigarci. Quella donna è già entrata nella banca. Io la raggiungo, voi pensate al muscoloso.”
    “Aspetta, abbiamo avuto a che fare anche noi con quella donna ed è pericolosa, ha poteri mentali. Lascia che Rosso venga con te.”
    “Ma...” la donna stava per dire qualcosa, ma si interruppe. Forse perché non c’ era tempo, oppure perché sapeva che il ragazzo l’avrebbe seguita uguale. Si limitò ad annuire e i due corsero in direzione del buco nel muro creato da Miss Psiche. Passandoci attraverso i due si ritrovarono nel caveau, dove trovarono la donna che stava usando i suoi poteri e quelli dei suoi Pokémon per riempire degli enormi sacchi di monete e banconote.
    “Ferma! In nome della legge!” fece Lin dando un comando al suo Metagross che si avventò contro la criminale, la quale tuttavia fece un cenno con la mano e Metagross fu scagliato contro una parete, mentre una Delphox lo intercettava con Fuocombomba.
    “Guarda un po’ chi si rivede” fece Miss Psiche “Non ci aspettavi un mio ritorno, vero?”
    “Al contrario. Sapevo che una come te non sarebbe scomparsa per sempre. Avrei dovuto arrestarti molti prima.”
    “Ho sempre cercato di fare la cosa giusta per questo mondo. Volevo essere un eroina, ma non avete mai apprezzato le mie intenzioni, tutto solo per qualche errore. Ma nonostante questo, ho continuato a lavorare per un mondo migliore, e raggiungerò questo obiettivo… A modo mio.”
    Rosso fece un cenno al suo Blastoise, ordinandogli di attaccare Delphox. Lo Scizor di Lin assalì un Alakzam, mentre Venusuar si occupava di un Claydol, Espeon di un suo simile, Magnezone di un Sigiliph e Snorlax di un Orbeetle.
    “Per adesso può bastare.” fece Miss Psiche chiudendo il quarto sacco. Poi ad un cenno delle sue mani le sue Pokémon si sollevarono e i suoi Pokémon tornarono al suo interno. La donna fece un cenno di saluto… e poi non successe nulla.
    “Ma che...”
    “Davvero pensavi di poterti teletrasportare via così” fece Lin.
    “Quel Pokémon...” fece indicando Magnezone “ Capisco.. E’ lui che interferisce con i miei poteri. La sua abilità blocca la fuga… Me ne occuperò subito.” fece, ma improvvisamente sentì un rumore sotto di lei.
    “Tu parli troppo.” fece Lin mentre Steelix sbucava da sottoterra, avvolgendo Ms. Psiche nelle sue spire. Prima che la criminale potesse usare i suoi poteri per liberarsi, Rosso diede un comando alla sua Venusaur, che usò un Sonnifero su di lei. Miss Psiche cadde addormentata.
    “E’ stato più semplice del previsto.” fece Lin “assicuriamoci che Brutus sia stato catturato poi...”
    Prima che la poliziotta riuscisse a concludere la frase che un Hariama arrivò rotolando, per poi lanciarsi contro Ms. Psiche e colpirla con Svegliopacca.
    “Ahi. Brutto idiota!” fece rivolta verso Brutus, che era arrivato insieme al suo Pokémon, e ad altri tipi Lotta, che si lanciarono subito contro i Pokémon di Lin e Rosso
    “Potresti anche ringraziarmi, ti ho appena salvato il culo. E voi lasciate andare subito la Sensitiva o ve la vedrete con il Cinturanera”
    “Non usare qui nomi, imbecille! Ci ricollegheranno a… Oh, al Giratina. Lascia stare le minacce e pensa a liberarmi di quel Magnezone.”
    “Se non fosse per il bene della missione ti lascerei qui!” fece lui facendo un cenno e un Mega Blaziken si lanciò contro il robot, colpendolo con un Doppiocalcio e poi un Clacioardente. Gli altri Pokémon erano troppo impegnati per poter intervenire, quindi Magnezone venne sconfitto e Miss Psiche, o la Sensitiva come sembrava si facesse chiamare ora, utilizzò istantaneamente il suo teletrasporto per liberarsi da Steelix, poi afferrare il Cinturanera e scomparire.
    “Merda!” esclamò Lin “Beh, almeno hanno lasciato qui i soldi...”
    Improvvisamente un uomo in completo elegante arrivò correndo.
    “Agente! E’ un disastro! I soldi...”
    “Si calmi signor direttore. I suoi soldi sono salvi.”
    “Salvi?! Non sa come funziona questa banca? Solo una piccola percentuale di quelli che custodiamo qui sono in contanti, per il pagamenti rapidi. La maggior parte sono immagazzinati in forma digitale nei nostri computer, e quelli sono scomparsi!”
    “Che cosa?!”
    “Qualcuno deve essere riuscito ad hackerare i nostri server e traferire tutti i nostrri soldi su un altro conto. Sa cosa significa questo?”
    “Questa era la banca centrale di Capital City… La maggior parte dei cittadini avevano depositato i soldi qui. Le perdite saranno enormi e...”
    “La nostra banca è rovinata! La nostra reputazione distrutta. Nessuno depositerà più soldi qui, dovremo chiudere!”
    “Lo sa che questo non è solo un suo problema vero? L’economia dell’intera città subirà un duro colpo. Quando si diffonderà la notizia scoppierà il caos. In ogni caso aremo il possibile per recuperare qui soldi, ma non so quanto potremo fare…”
    Il direttore annuì, ancora agitatissimo e Lin si allontanò con Rosso al fianco. Uscita dalla banca si riunirono a Xemans, che era insieme ad Aurus e al resto del gruppo.
    “Come è andata?” chiese Xemnas
    “Male purtroppo. I due criminali sono scappati, e qualcuno ha approfittato del diversivo per hackerare i computer della banca. Sapevo che Rosso avrebbe dovuto rimanere con te. Se fosse riuscito a trattenere Brutus prima che…”
    “Di cosa stai parlando?” chiese Axel “quando siamo arrivati Xemnas se la stava cavando benissimo. Avremmo catturato Brutus se Miss. Psiche non fosse arrivata a salvarlo.”
    “Un attimo, cosa? E’ stato Brutus a salvare Miss Psiche.” fece Lin, e Rosso annuì per confermare la sua versione.”
    “Ma allora...” fece Armonio “chi ha salvato chi?”

    “Devo farti i miei complimenti” fece il Maestro, rivolto verso Giovanni “il tuo piano ha funzionato alla perfezione.”
    L’uomo sorrise. Era bastato far creare un diversivo al Cinturanera e alla Sensitiva per permettere a Zexion e il suo Zoroark di infiltrarsi nella banca e inserire nel computer centrale una chiavetta con un potente virus creato da Fiorenzo che ha fatto il resto del lavoro.
    “Ora aspettiamo solo il ritorno del Cinturanera e della Sensitiva” fece Marcus “speriamo se la cavino...”
    Proprio in quel momento i due comparvero dal nulla, probabilmente grazie al teletrasporto della Sensitiva.
    “Alla buon ora!” fece Markus “adesso...”
    Non riuscì a finire la frase che la Sensitiva si teletrasportò via.
    “Cos… Dove è andata?” fece Markus. Lui e gli altri rimase ro per un po’ perplessi, finché la donna non tornò… Con un altro Cinturanera, identico a lui in tutto e per tutto.
    “Cosa sta succedendo?” fece lei, indicando il primo Cinturanera arrivato “e lui chi sarebbe?”
    “Dovrei essere io a chiedertelo!” ribatté lui “mi hai portato qui, te ne sei andata e poi sei tornata con un mio sosia.”
    “Di cosa cazzo stai parlando? Sono appena arrivata qui.”
    In quel momento, il secondo Cinturanera scoppiò a ridere. Il suo corpo iniziò a cambiare, diventando quello di un uomo molto meno muscoloso, vestito in modo estremamente eccentrico. Sembrava una specie di Arlecchino, e una maschera colorata gli copriva il volto.
    “E tu chi saresti?” fece Markus
    “Nient’altro che un umile Attore, in cerca di ruoli da interpretare. Mi sono divertito a impersonare i vostri due sottoposti, personaggi interessanti, anche se fin troppo stereotipati.”
    “Di cosa stai parlando? Chi sei davvero e cosa vuoi da noi.”
    “Aspetta, forse ho capito.” fece il Maestro “a giudicare dai poteri deve trattarsi del Trasformista”
    “Un altro supereroe immagino”
    “Esattamente. Aveva poteri simili a quelli di un Ditto, ma con una memoria di gran lunga superiore. Poteva trasformarsi in qualsiasi persona o Pokémon, copiando tutte le sue abilità. Poi un giorno è scomparso del nulla. Immagino che ora ce lo abbiamo davanti. Anche se non sapevo fosse così… ”
    “Ah si il Trasformista, uno dei miei ruoli preferiti. Ma ho ormai deciso di abbandonarlo. Quanto al perché sono qui, nessuna ragione in particolare. Semplicemente mi sono stancato del ruolo di eroe. D’altronde è il sogno di molti attori interpretare, almeno una volta nella loro vita, il cattivo.”
    “Noi non siamo i cattivi.” fece il Maestro.
    “E’ quello che dicono molti cattivi. Ma a me non interessa, non intendo giudicarvi. D’altronde ogni buona storia ha bisogno di un cattivo.”
    “Quindi suppongo che tu voglia entrare nell’Unione. E’ perché dovremmo consentirtelo?”
    “Penso dovremmo dargli ascolto.” fece Giovanni “siamo a corto di membri con veri superpoteri, e i suoi sono veramente ottimi.”
    “Non sono convinto…” fece il Maestro
    “Se non mi volete, non è un problema. Vorrà dire che tornerò ad interpretare un eroe.”
    “Non possiamo permetterci un nemico del genere!” esclamò Marluxia
    “D’accordo...” fece il Mastro “sei con dei nostri.”
    “Perfetto. Potete chiamarmi l’Attore.”
    “Non esattamente una classe allenatore, ma te la passo. E’ comunque una professione piuttosto diffusa tra gli allenatori.”
    Giovanni sorrise, ma neanche lui era sicuro che il suo suggerimento fosse stato il migliore. C’era qualcosa che gli puzzava in quell’uomo. Il modo in cui parlava, il fatto che sembrasse evitare ogni domanda sulla sua identità o le sue intenzioni… Non era per niente sicuro potessero fidarsi di lui.”
    “Mewtwo” disse telepaticamente al suo Pokémon “cosa sta pensando quest’uomo?”
    “Non… Non ne ho idea signore”
    “Come sarebbe che non ne hai idea?”
    “I suoi pensieri sono… Come schermati”
    Era la prima volta che Mewtwo non riusciva a leggere nei pensieri di qualcuno. Chi era quell’uomo?
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Moderator
    Posts
    732

    Status
    Offline
    Capitolo 51: le radici del male
    “Allora, come sta andando Maestro?” chiese il suo secondo in comando, al telefono “ho saputo della rapina in banca. Siete stati voi?”
    “Non ti sfugge niente. Si, finalmente abbiamo abbastanza fondi per fare a meno del finanziatore.”
    “Con tutto il rispetto capo, ma è stata una follia. L’intera città sprofonderà nel caos prima che riusciremo a mettere le mani sulla Sfera o sui poteri dei Pilastri. Stiamo cercando di salvare questo mondo, non di distruggerlo.”
    “Rilassati. Quando avrò il potere di una divinità, potrò riparare ad ogni danno.”
    “Si, ma intanto tocca a me gestire la crisi. A volte mi chiedo perché mi sono unito a te...”
    “Se vuoi mollare, puoi farlo. Non avrai nessuna conseguenza, o almeno non immediata. Ovviamente se mi ostacolerai ti tratterò come qualsiasi altro nemico, ma in caso contrario, non cercherò vendetta.”
    “… No. Ho visto troppo il male di questo mondo per poter accettare di lasciare le cose così come sono. Il problema è che il tuo atto ha danneggiato non solo i ricchi che entrambi detestiamo, ma anche i poveri che abbiamo giurato di aiutare.”
    “Si, e me ne rammarico. Ma è un male necessario. Tenta di fare il possibile per aiutare almeno loro. Anzi, sai che ti dico? Manderò un messaggio all’intera città. Potrebbe essere l’occasione giusta per far passare quanti più cittadini dalla nostra parte. Dammi la posizione della stazione televisiva, e assicurati che non ci siano troppe guardie, al resto penso io.”
    “D’accordo...”
    Il Maestro sospirò. L’Artista gli era così leale che gli dispiaceva mentirgli. D’altronde però, era solo una mezza bugia. Voleva davvero aiutare il popolo di Capital City, anzi dell’intero pianeta. Fidarsi del piano di Giovanni era stata una mossa avventata, e se il suo piano fosse fallito avrebbe peggiorato la situazione invece di migliorarla. Ma proprio per questo a maggior ragione non poteva fallire. L’unica vera menzogna che aveva raccontato era sul piano. Il vice non era ancora pronto per capire che quel mondo non poteva più essere salvato. Doveva bruciare per poter rinascere. Ma tutti coloro che se lo meritavano avrebbero avuto un posto del nuovo mondo. Non sono i suoi seguaci, ma anche i cittadini che a loro modo avevano tentato di migliorare il mondo, anche senza ricorrere a metodi estremi come i suoi. Ma per i potenti senza scrupoli, causa di tutti i mali, e per coloro che erano rimasti a guardare il mondo che cascava intorno a loro limitandosi a farsi da parte… Per loro non ci sarebbe stato che l’oblio.

    “Scusi signora Beifong...” fece Aurus rivolto verso Lin. Lui, Rosso e Xemnas erano tornati nell’ufficio della poliziotta, che era tornata subito lì per gestire la crisi causata dalla rapina. “Lo so che lei è impegnata, ma ora più che mai è necessaria un alleanza. Rosso dovrebbe continuare lo scontro e...”
    “Non ho tempo adesso per una lotta. E comunque sarebbe inutile, ho già preso la mia decisione.”
    “Signora… Ci ripensi e...”
    “Non ha capito. Mi ha convinto. Appena avrò finito le questioni burocratiche ascolterò quello che avrete da dirmi.”
    “Davvero? Ma Rosso non l’ha sconfitta...”
    “Non ho mai detto che vi avrei ascoltato se lui avesse vinto. Ho detto che avrei osservato lo scontro e poi avrei preso una decisione. Il fatto che lui abbia immediatamente abbandonato una lotta per lui così importante senza un minimo di esitazione dimostra un enorme desiderio di aiutare gli altri. Nessun altro in questa città lo avrebbe fatto… Forse nemmeno io, almeno non così in fretta. Adesso ho una chiamata con il Vice-Presidente…”
    “Metta in vivavoce” fece Aurus “dobbiamo parlare anche con lui.”
    “Non credo sia appropriato...”
    “Chieda a lui”
    “D’accordo...” fece Lin digitando il numero “mi scusi signor Hart… Ah, giusto, Leonard. Si, proprio di quello le voglio parlare. Ma ho una richiesta da farle. Vi sono delle che vorrebbero parlare con lei, e mi hanno chiesto di mettere in vivavoce. Ho detto loro che… Si, uno si chiama Aurus, ma… Accetta? Davvero? Allora lo attivo...”
    “Signor… Volevo dire, Leonard.” fece Aurus “immagino abbia saputo quello che è successo.”
    “Certo e ne deduco che lei ne sappia qualcosa.”
    “Si, ma non sono se ne posso parlare di fronte a l’agente Beifong...”
    “Lo faccia. Se la minaccia viene dal suo mondo, è giusto che anche Lin sappia della sua esistenza.”
    “Di cosa state parlando?”
    “Vedi Lin...” fece il vice-presidente schiarendosi la voce. “Devi sapere che il nostro universo non è stato creato né da una qualche misteriosa esplosione, come sostengono gli scienziati, né dai Pilastri, come dicono i miti. E a dire il vero, questo non è nemmeno l’unico universo esistente, né l’originale. Siamo stati creati da un umano di un altro universo, utilizzando una Sfera dai poteri divini. Quest’uomo fu il primo Presidente di Capital City, creata insieme all’universo, e fu anche l’origine dei supereroi. La Sfera tutt’ora viene passata da Presidente a Presidente e...”
    “Ehi, frena! Mi stai dicendo che tutte le nostre convinzioni storiche e scientifiche sono false, che siamo stati creati da un comune umano con un artefatto mistico, che tutta la storia della fondazione di Capital City e delle popolazioni precedenti è creata a tavolino, che i supereroi non sono il frutto di una rara mutazione genetica, e che il nostro Presidente ha sempre avuto in mano il potere di una divinità e non lo abbiamo mai saputo?”
    “Fondamentalmente si, è un buon riassunto. Ascolta, mi dispiace di non avertelo mai detto prima. Era importante che meno persone possibile lo venissero a sapere, altrimenti si sarebbe scatenato il caos. Panico per la consapevolezza che colui che ci governa potrebbe cancellarci in qualsiasi momento, milioni di persone che vorrebbero sfruttare il potere della Sfera per i propri fini, e molto altro. Avrei dovuto dirlo almeno a te che eri una persona fidata, ma...”
    “Posso capire ma… Tutto questo mi sembra assurdo, ma se me lo dici te, non ho motivo di credere sia una bugia, specie in una situazione del genere… Ma non ci crederei se me lo avesse detto chiunque altro.”
    “Lo capisco.”
    “Quindi… Loro vengono dall’universo originale, quello da cui proviene il nostro creatore.”
    “Parlare di universo originale è una semplificazione, ma sì.” rispose Xemnas.
    “O almeno, tutti tranne me” aggiunse Aurus “deve sapere che il vostro non è l’unico creato con la Sfera. Ne esistono nove, più uno centrale, e io ho il compito di amministrarli tutti e mantenere l’ordine tra i vari sovrani, con il titolo di Dio-Re.”
    “Dio-Re? Davvero?”
    “Se è per questo il titolo ufficiale del nostro leader è Presidente supremo… Diaciamo che in nostri progenitori non erano molto “sottili””
    “Sfortunatamente, mio fratello ha recentemente dato di matto. Non entrerò nei dettagli per non complicare ulteriormente la situazione, ma è intenzionato a rubare tutte le Sfere.”
    “Ancora non capisco… Cosa c’entra tutto questo con il nostro problema?”
    Aurus fece per iniziare a spiegare, ma Xemnas lo interruppe.
    “Stavo pensando… Questa è una situazione molto complessa, e ognuno di noi sa qualcosa che gli altri non sanno. Che ne diresse se incominciassimo dall’inizio, dai vostri primi incontri con l’Unione Allenatori, e ognuno aggiunga le informazioni che ha a disposizione.”
    “Mi sembra un ottima idea.” fece Leonard. “Lin, tu sei quella che più ha avuto a che fare con l’Unione. Vuoi iniziare te.”
    Lin annuì e iniziò a spiegare.

    Leaf si stava stancando di aspettare. Grazie ad un pass fornitogli loro da Arceus erano riusciti ad organizzarsi un incontro con il primo Sommo Presidente, ma questi li aveva lasciati ad aspettare. L’unico contento di quella situazione sembrava essere Demyx, che stava provando alcune nuove musiche con il suo fidato sitar, per la grande frustrazione di Xigbar, che continuava ad urlargli di fare silenzio
    “Eccomi, scusate l’attesa.” fece un uomo, entrando finalmente nella stanza dove le ragazze e i membri dell’Organizzazione stavano aspettando. “il presidente è pronto a ricredersi.”
    Tutti esultarono ad eccezione di Demyx.
    “Uffa, ero appena riuscito a trovare l’accordo giusto per completare la melodia. Posso...”
    “No!” lo zittì in malo modo Saix “ricordati che sei in servizio. Vieni con noi. “
    Demyx sbuffò ma annuì e li seguì. Il gruppo giunse in una stanza che definire esagerata e di cattivo gusto era farle un complimento. La stanza era decorata con simboli simili a quelli usati da Arceus, come l’arco e il simbolo del multiverso, ma associati ad immagini dell’uomo seduto sulla scrivania al centro della stanza. I colori predominanti erano il bianco e l’oro.
    “Allora, cosa siete venuti a fare qui? Spero non impiegherete troppe ore del mio prezioso tempo” disse l’uomo, stravaccato sulla sua sedia.
    “Scusi il discorso.” fece Saix “ma siamo qui per contro di Arceus.”
    “Ah, il mio ex-dio. Ormai non devo più rispondere a lui.”
    “Ma questo problema riguarda tanto lui quanto voi.” intervenne Leaf “veniamo dal futuro, molti millenni nel futuro per la precisione.”
    “Allora perché dovrei preoccuparmi del vostro problema. Sarò morto per quel giorno. A meno che non scelga di diventare immortale, un idea che effettivamente mi attira.”
    “Ma questo è il tuo universo. Non puoi essere totalmente indifferente rispetto al suo futuro.”
    “Il tempo è come una partita a carte, un errore fatto all’inizio può riflettersi anche sulla conclusione della partita.” fece Luxord.
    “Non ho idea di cosa tu stia parlando. E francamente, non mi interessa. Non vivo in funzione dell’universo, è l’universo che gira intorno a me, il suo dio.”
    “Ma...” fece Leaf
    “Non importa.” la interruppe Saix “Allora, se lei non è interessato ad ascoltarci che ne andremo.”
    “Ma non possiamo...”
    “Non ci ascolterà, troveremo un altra fonte di informazioni.”
    “Già.” fece Xigbar, sorridendo “Abbiamo cose più importanti da fare che parlare con lui.”
    “Come prego? Cosa ci sarebbe più importante che parlare con me, il Sommo Presidente.”
    “Beh non sei l’unica persona importante in questo posto. Se tu non vuoi ascoltarci...”
    “Io sono la persona più importante dell’universo. Sono il suo dio. Se volete sapere qualcosa, dovete rivolgerti a me.”
    “Ma se lei non è disponibile...”
    “D’accordo… Ma vedete di fare in fretta. Qual’è il problema?”
    “In futuro dei criminali saranno alla ricerca della Sfera.” fece Saix “ Vorremmo sapere se per caso ha un luogo adibito a custodirla o...”
    “Certo che no, la Sfera non lascerà mai la mia persona finché vivrò.” Disse, mostrando uno sfarzoso scettro con la Sfera incastonata sulla cima.
    “Capisco… Allora potrebbe quantomeno darci qualche informazione su questo universo? Come l’ha creato, la sua struttura, altre informazioni...”
    Gli occhi dell’uomo si illuminarono. “Potevate dirlo prima. Sarà un piacere descrivervi il mio capolavoro. Ovviamente uno come me doveva avere un universo che si confacesse alla mia grandezza. Ho guardato al vostro mondo e mi sono ispirato alle più grandi città, in particolare la vostra Astrusopoli”
    “Austropoli.” lo corresse Anita.
    “Si, quella. Ma la mia Capital City è ancora più bella, e ricca. Ogni grattacielo ha migliaia e migliaia di appartamenti e le industrie...”
    Continuò a parlare per diversi minuti che parvero ore. Saix dovette mettersi davanti a Demyx per non far notare che si era addormentato. Il Presidente parlò a lungo di quanto fossero avanzate le industrie, di quanto fosse intensa la produzione e di quanti soldi entrassero nelle tasche dei proprietari e per estenzione del presidnete. Cosa se ne facesse dei soldi quando poteva materializzare tutto quello che voleva, non ne avevano idea, probabilmente ci trovava qualche malato gusto nel gudagnare, vallo a capire. Ciò che era certo è che mentre usava la Sfera per mostrare immagini di fabbriche per lui magnifiche, non potevano far a meno di inorridire vedendo le terribili condizioni in cui gli operai, vestiti tutti uguale, erano costretti a lavorare.
    “Magnifico, non è vero.”
    “… Sicuramente.” fece Saix “Ma, non hai problemi di criminalità?”
    “Certo che no. Controllo costantemente ogni singolo angolo dell’universo. Eccetto i vicoli, ma lì ci vivono gli operai, che non sono che ingranaggi nel grande meccanismo delle industrie. Figurati se possono darmi problemi. E la sola idea di vedere le loro abitazioni da pezzenti mi disgusta. Potrebbero almeno avere la decenza di non deturpare il mio mondo perfetto.”
    “Capisco… Allora noi ce ne andremmo.” fece Saix forzando un sorriso.
    “Spero non siano tutti così i leader degli universi…” fece Leaf quando furono fuori “ci credo che il suo universo è andato a Ditto e c’è stato bisogno dei supereroi...Mi sorprende non si sia reso immortale...”
    “Oh, ma lo ha fatto.” fece una voce dal tablet di Leaf
    “Arceus?”
    “Ho deciso di tenermi in contatto con voi, almeno ogni tanto. Non potrò rimanere fisso ho molte cose da fare. Potrei creare un altro avatar che si occupi solo di voi, ma richiederebbe molte energie che il mio avatar attuale non ha, a meno che non mi riconnetta al mio io originale, ma ci vorrebbe troppo tempo...”
    “Aspetta, che intendi?” chiese Selene.
    “Non lo sapevate? Quello con cui interagite voi non è che un avatar del mio io originale. Ogni avatar ha una semi-indipendenza, ma il nostro io originale vede attraverso tutti noi, e possiamo comunicare con lui in qualsiasi momento, ma tende ad intervenire solo in casi di emergenza.”
    “Beh, e questo non è un caso di emergenza? Perché non è intervenuto quando sei stato rapito, o subito dopo?” domandò Lucinda
    “Vedete… Quando mi hanno rubato le Lastre e poi risucchiato l’energia, mi hanno indebolito così tanto da farmi perdere la connessione con il mio io originario. Potrei ricostruirla, ma avrei bisogno prima di ripristinare le mie energie tramite il sonno, e potrebbero volermici diversi anni. Mi tengo comunque in contatto con gli altri avatar e quindi con l’io originario tramite Hoopa, ma purtroppo non posso comunicare con lui direttamente, ne lui può vedere quello che succede in questo universo senza inviare un altro avatar. Gli ho chiesto se voleva farlo, ma preferisce evitare la presenza di due avatar in un solo universo.”
    “Capisco...” fece Saix “ma… Cosa volevi dire prima? Il sovrano di questo mondo ha ottenuto l’immortalità? E tu come lo sai? Pensavo non fossi informato su questi universi. Non era esattamente il punto della nostra missione.”
    “Avevo provato ad usare personalmente la macchina per esplorare per conto mio la simulazione, ma oltre ad impiegarmi troppo tempo, le persone ovviamente reagivano diversamente vedendomi, e ogni volta causavo una disconnessione della macchina.”
    “Disconnessione?”
    “Se gli eventi della simulazione si distanziano troppo da quelli reali, la macchina si spegne da sola. Ma sono comunque riuscito a vedere le circostanze della morte del primo Presidente.”
    “Non avevi detto che si era reso immortale?” notò Vera
    “Immortale nel senso che non può morire per cause naturali. Nella sua arroganza non ha nemmeno pensato alla possibilità di venire ucciso, ed è quindi stato pugnalato alle spalle da un suo consigliere, pagato da una cospirazione di operai che si era formata nei vicoli che quell’idiota ignorava. Mi pento di non aver controllato a che razza di persone donavo un simile potere, mi sono basato solo sul fatto che mi avessero salvato la vita...”
    “In ogni caso, non abbiamo ottenuto un gran che da lui, anche se abbiamo capito la fonte dei problemi di questo mondo. Direi di spostarci nella prossima era, per parlare con il prossimo Presidente.”

    “Allora sei tu il nostro nuovo istruttore?” fece un ragazzo rivolto verso Roxas
    “Si… Almeno questo è il compito che mi è stato affidato. Non so se ne sarò all’altezza. Aveva detto che ci sarebbe stato un certo Fantallenatore, giusto?”
    “Purtroppo per voi è malato.” disse una voce femminile “quindi, sarò io attentare di mettervi in riga.”
    Nella stanza entrò una ragazza dai lunghi capelli verdi. Sembrava lo stereotipo della Fantallenatrice diffuso a Kalos, ma aveva una frusta in mano e un espressione molto aggressiva. Gli altri allenatori incominciarono a tremare appena la videro.
    “Tu saresti il ragazzino che dovrebbe insegnare a me e a mio marito, che facciamo questo lavoro da anni, come addestrare le nuove reclute.”
    “Beh… così mi è stato detto. Non voglio rubare il lavoro a nessuno ma...”
    Improvvisamente la porta si spalancò e entrò un ragazzo identico a Roxas, tutto trafelato.
    “Scusate il ritardo ma… Ehi, chi è lui?” chiese indicando l’altro Roxas, che immediatamente si trasformò nell’Attore, ridendo.
    “Scusate. Mi diverto ad interpretare le parti dei personaggi più interessanti di questa storia, per comprenderli meglio. Tu ragazzo sei un archetipo interessante. Il ragazzino innocente coinvolto nei piani di uomini malvagi. Ti lascerai corrompere dal lato oscuro, o riuscirai a ritrovare la via del bene?”
    “Ma come fai a...”
    “Sapere tutte queste cose su di te? Ho letto i capitoli precedenti della storia prima di interpretare la tua parte, ovviamente.” fece l’attore, lasciando Roxas a interrogarsi su cosa volesse dire con quella frase sibillina.
    “Allora, se abbiamo finito con queste assurdità, direi di iniziare l’addestramento.” intervenne la Fantallenatrice “Ma prima tu ragazzino, dimostrami cosa sai fare.”
    Roxas annuì timidamente, mandando una Gardevoir, mentre la Fantallenatrice scelse un Dragapult.
    L’Attore si allontanò ridacchiando. Si, sicuramente sarebbe stato uno dei personaggi più interessanti. Ma era preoccupato per il proseguimento della storia. Gli eroi erano arrivati in quell’universo ormai da diversi capitoli, e ancora non avevano avuto uno scontro diretto con i cattivi di quell’arco narrativo, solo con due degli scagnozzi ricorrenti. E se la prossima operazione fosse andata come il capo aveva previsto, gli eroi non lo avrebbero nemmeno scoperto. Non poteva permetterlo, sarebbe stato terribilmente noioso. Toccava a lui vivacizzare un po’ la situazione.

    “Allora.” inizò Lin schiarendosi la voce. “le origini dell’Unione Allenatori non sono chiare. I nostri detective ipotizzano che un organizzazione criminale esista da anni nei bassifondi di Capital City, o forse anche secoli. Alcuni pensano abbiano avuto origine con Capital City stessa, che è vecchia di millenni, e a quanto ho capito vecchia quanto l’universo, e sia responsabile dell’assassinio del primo Presidente.”
    “Ma non è assurdo che in millenni la società umana non sia drasticamente cambiata?” notò Calem
    “In realtà nei nostri universi è abbastanza comune.” spiegò Aurus “Solitamente il creatore dell’universo prende a modello un periodo storico del vostro mondo, e l’universo tende a rimanere coerente con se stesso anche con il passare del tempo. Penso sia dovuto al fatto che gli umani tendono ad avere una creatività più limitata rispetto a quella delle divinità, e perciò con alcune eccezioni le varie città e località di un singolo universo tendono ad essere simili tra loro, il che significa scarsa varietà culturale, e quindi manca lo scambio culturale che favorisce il progresso. Oltre al fatto che, data l’esistenza della Sfera, non c’é ragione di incoraggiare la ricerca e il progresso tecnologico.”
    “Capisco… Mi sembra un po’ triste… dei mondi paralizzati nel tempo, senza una vera storia...”
    “Beh, anche se la struttura della nostra società non è cambiata drasticamente, una storia l’abbiamo.” intervenne Leonard “Non è il momento di parlare di questo ora, però. Torniamo all’Unione. Lin?”
    “Si. Solo negli ultimi decenni abbiamo iniziato a notare una criminalità ben più organizzata. Sempre più criminali erano allenatori, una professione ormai desueta da tempo. Alcuni avevano addirittura tecnologie capaci di contrastare i supereroi. L’unico motivo per cui siamo riusciti a tenergli testa è perché nello stesso periodo ci fu anche un aumento dei supereroi.”
    “Non è stata una coincidenza.” fece Leonard “i superpoteri derivano dalla Sfera che ha creato il nostro universo. Dona poteri alle persone degne nei momenti di bisogno, e li rimuove alle persone inadatte.”
    “Questo spiega molte cose...” fece Lin “anche se mi sembra assurdo che persone come Brutus, Miss. Brain o Catcher siano stati anche solo presi in considerazione.”
    “Ehi, Catcher non era così male. Sei troppo severa con lei.”
    “Sarà… Comunque, se è così perché adesso la Sfera ci ha donato un solo supereoe e non ha tolto i poteri a quelli divenuti malvagi come il Trasformista o Master Trainer?”
    “Ecco… Questo è uno dei problemi… La Sfera è scomparsa e da quel momento sembra aver smesso di funzionare.”
    “Forse l’ha rubata l’Unione? O peggio… è andata distrutta?
    “Entrambe impossibili. Se l’Unione avesse la Sfera l’avrebbe già usata. E se fosse stata distrutta, l’intero universo sarebbe stato annientato. Le ipotesi più probabili sarebbero che la Sfera sia stata portata in un altro universo o l suo potere sia stato annullato, ma ci ha dato Omitype, quindi non penso. Comunque potrebbe anche non essere sparita affatto. Semplicemente, non ho la più pallida idea di dove il Presidente l’abbia nascosta.”
    “Se lo ritroviamo potremmo chiederlo a lui...”
    “Non lo ritroveremo. E’ morto.”
    “Cosa?!”
    “Si era andato nell’universo centrale per una riunione con il Dio-Re.”
    “Con la mia fidanzata.” precisò Aurus “io ero via a dare la caccia a mio fratello, quindi lei faceva le mie veci.”
    “Infatti è stata lei ad informarmi che c’era stato un incidente durante la riunione e il Presidente era morto. Però non è entrato nei dettagli e ora è scomparsa anche lei...”
    “Torniamo a noi però.” fece Xemnas “dicevate che l’Unione si è fatta viva decenni fa. Avete scoperto qualcosa di rilevante su di loro?”
    “Siamo riusciti a ottenere qualche informazione interrogando alcuni sottoposti, ma non molto. Sappiamo che si fanno chiamare l’Unione Allenatori, che il loro capo si chiama il Maestro, tutti i suoi sottoposti hanno nomi basati sulle classi allenatore e pare che vogliano qualcosa in possesso del presidente. La Sfera suppongo, a questo punto.”
    “Probabile.” Fece Leonard
    “Inoltre, sono pronta a scommettere che Brutus e Miss. Brain ora lavorino per loro. I loro nuovi nomi, il Cinturanera e la Sensitiva, lo confermano e solo l’Unione poteva organizzare un furto così elaborato.”
    “Penso che tu ci abbia preso ma solo in parte.” fece Aurus “quei due sono probabilmente alleati con l’Unione, ma non ne fanno parte. Lavorano per mio fratello… E tecnicamente anche per me. Sono le guardie del corpo ufficiali del Dio-Re.”
    “Cosa? Di chi è stata l’idea di assumere quei due idioti?”
    “Di mio fratello. Io ero scettico, ma loro si sono dimostrati leali. Solo ora capisco che lo erano a mio fratello e non al titolo.”
    “Quindi… In sostanza pensi che tuo fratello sia qui.”
    “Ne sono sicuro. E ha perfettamente senso, anche lui è alla ricerca della Sfera. Non possiamo permettere che lui o l’Unione ci mettano le mani sopra. Dobbiamo trovarla prima di loro ad ogni costo. Leonard, non hai un idea di dove il Presidente potrebbe averla nascosta? Conosci un luogo che considerava sicuro, od un amico di cui si fidava?”
    “L’unico che mi viene in mente è il dottor Wade. E’ un famoso scienziato e un grande amico del Presidente.”
    “Lo conosco.” fece Lin “posso accompagnarvi lì.”
    “Sarebbe un ottimo inizio.” fece Aurus “trovare quella Sfera è la nostra assoluta priorità.”
    Lin annuì e fece un cenno a Aurus, Xemnas e Rosso, che la seguirono nei corridoi della centrale. Quando stavano per uscire però, un agente di polizia arrivò di corsa, andando a sbattere contro Lin.
    “Ehi! Attento a dove vai.” fece la donna, mentre l’agente correva via. Lin provò a seguirlo, probabilmente per fargli una bella ramanzina, ma sembrava sparito nel nulla. Al suo posto c’era un foglietto.
    “Informazione di servizio” lesse “l’Unione allenatori attaccherà la stazione televisiva di Capital City. Firmato, l’Attore.”
    “Chi...” inizò Xemnas, ma Lin lo interruppe subito.
    “Non ne ho idea, ma non importa. Dobbiamo fermarli.”
    “Ehi, ricordate quello che abbiamo detto. La priorità è la Sfera.”
    “La mia priorità è la sicurezza della città. Se l’Unione riesce a connettersi a tutti gli schermi televisivi, chissà cosa potrebbero fare.”
    “Mai peggio di quello che potrebbero fare con la Sfera.”
    “Ma adesso non la stanno cercando attivamente.”
    “Lin ha ragione” intervenne Rosso “dobbiamo agire.”
    “Condivido.” fece Xemnas “e d’altronde, possiamo dividerci. Alcuni di noi andranno alla stazione televisiva e altri alla casa del dottor Wade.”
    “Si… Devo ammettere che ha senso.” fece Aurus “ma non avete pensato che quel messaggio potrebbe essere una trappola. Non abbiamo idea di chi sia questo Attore, potrebbe essere dell’Unione. L’Attore non è una classe allenatore?”
    “Non esattamente” fece Xemnas “a volte viene usata come tale per gli allenatori che si dedicano unicamente al mondo del cinema, ma non è considerata una classe ufficiale dall’Associazione. E’ come considerare Capopalestra una classe. Spesso viene fatto informalmente, ma ufficialmente è solo una professione, non so se qui sia diverso. Però l’ipotesi è comunque plausibile.”
    “Anche se fosse, preferisco rischiare di cadere in una trappola che di lasciare la città alla mercé dell’Unione.” fece Lin “e faremo sicuramente attenzione.”
    “D’accordo… Andiamo ad avvisare gli altri allora.”
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Moderator
    Posts
    732

    Status
    Offline
    Capitolo 52: la battaglia della stazione televisiva
    Il gruppo corse fuori seguendo Lin. La prima cosa da fare era raggiungere gli altri.
    Tuttavia quando arrivarono rimasero sorpresi nello scoprire che stavano lottando contro un gruppo di persone, mentre una folla ammassata intorno a loro assisteva la scena. Avvicinandosi di più videro che i ragazzi stavano cercando di calmare un gruppo di uomini e donne che stavano attaccando un uomo steso a terra vestito da guardia, pieno di graffi e ferite. I loro Pokémon erano stati sconfitti facilmente, ma adesso stavano cercando di aggredirlo fisicamente. Per quanto riguardava le persone attorno, alcuni facevano il tifo, altri riprendevano con il loro cellulare e altri ancora si limitavano a guardare. C’era anche chi passava semplicemente di lì, rivolgendo solo uno sguardo alla rissa per poi andarsene subito, ma a parte i ragazzi e i membri dell’Organizzazione, nessuno interveniva.
    “Cosa sta succedendo?” chiese Lin, mandando il suo Magenzone
    “Questi figli di puttana mi hanno aggredito senza motivo.” disse l’uomo a terra
    “Senza motivo?” fece una donna nel gruppo degli aggressori “non fare il finto tonto. Il furto alla banca poteva essere stato effettuato solo da un interno, e conosciamo tutti la tua reputazione. Per colpa tua io e molti altri siamo finiti sul lastrico, e se non trovo un modo di recuperare i miei soldi, la mia famiglia morirà di fame.”
    “Stronzate! Io non ho fatto nulla, e per colpa di imbecilli come voi rischio di perdere i lavoro. Senza contare che anche i miei soldi sono scomparsi.”
    “Adesso basta!” esclamò Lin “la rapina è stata una tragedia per tutti. Accusarsi a vicenda non servirà a nulla. Voi” disse agli aggressori “seguitemi subito in centrale. Capisco i vostri sentimenti, ma avete quasi ammazzato un potenziale innocente senza prove.”
    “Senza prove?” obiettò un uomo “ma…”
    “Ma niente. Lasciate che siamo noi a fare il nostro lavoro.”
    “Lo faceste il vostro lavoro.” Aggiunse un altra donna. “Ci fossero stati i supereroi...”
    “Non voglio più sentire altro. Avete il diritto di restare in silenzio, fatene tesoro. E voi.” fece rivolgendosi alle persone che facevano da spettatori “andatevene subito, non c’è più niente da vedere qui.”
    La folla si allontanò, alcuni sembravano addirittura scocciati. Anche la guardia si allontanò brontolando, mentre la polizia portava via l’altro uomo.
    “Come se non avessi già abbastanza problemi…” borbottò Lin
    “Non capisco...” fece Armonio. “Perché nessuno è intervenuto?”
    “Ah, da voi la gente interviene?” chiese Lin “beati voi… Da noi queste scene sono all’ordine del giorno.”
    “Anche da noi qualcuno rimane a guardare ma… Non fino a questo punto.” notò Alcide.
    “La gente si è abituata ad aspettare che arrivino i supereroi per risolvere i problemi. Ormai si erano abituati a guardare i loro combattimenti con i cattivi come se fossero scene di un film, e suppongo che adesso che non ci siano più immagino debbano trovarsi altre fonti di intrattenimento. E i pochi che intervengono lo fanno solo per sfogare la loro rabbia o per illudersi di essere eroi, non per giustizia. Adesso però non perdiamo altro tempo, e andiamo.”
    “Andare dove?” chiese Armonio. Lin spiegò brevemente la situazione.
    “La polizia non viene con noi?”
    “Tutti i miei migliori agenti sono impegnati a gestire la crisi. Dovremo cavarcela da soli.”
    I ragazzi annuirono e poi si accordarono su come dividersi. Aurus sarebbe andato insieme a Xemnas, Vexen, Rosso e Lucas a casa del professor Wade, mentre gli altri si sarebbero recati alla stazione televisiva. D’altronde servivano meno persone per esplorare la casa di uno scienziato che per fermare l’attacco della più potente organizzazione criminale della città. Accordato questo i due gruppi partirono verso i loro obiettivi.

    Leaf si guardò intorno. Si erano spostati di cinquanta anni in avanti rispetto a prima, e una significativa differenza saltò subito all’occhio: una folla si era accalcata fuori dal palazzo del Presidente.
    “Cosa ci fa tutta questa gente qui?” chiese ad alta voce.
    “Come, non lo sai?” fece un uomo “il Presidente deciderà i primi supereroi. Spero di essere tra i candidati!”
    “Quindi è qui che è iniziata questa storia dei supereroi” notò Saix “stavolta si che sarà un ottima fonte di informazioni”
    Le ragazze annuirono e insieme ai membri dell’organizzazione seguirono la folla fino alla sala centrale del palazzo.
    “Cittadini di Capital City.” fece un uomo, che da come era vestito capirono subito essere il nuovo presidente “Oggi è il grande giorno. Il giorno in cui porremo fine al male creato dal mio predecessore. A causa della sua incompetenza il crimine ha serpeggiato incontrollato per la nostra città. Ma adesso vi porremo fine. Ho trovato il modo di donare incredibili poteri a uomini e donne valorosi. Con queste capacità, debellare la criminalità sarà uno scherzo. Ma solo i migliori potranno ricevere questo dono. Siete pronti a divenire eroi?”
    Dalla folla si sollevò un vigoroso “si”.
    “Così è lo spirito. Per decidere i migliori sarà organizzato un torneo. Non si tratteranno solo di normali combattimenti, ma prove di vario tipo focalizzate a testare tutte le abilità richiese per un buon supereroe. Per la prima metà userete i vostri Pokémon, nella seconda metà a chi sarà rimasto verranno affidati dei poteri. I cinque vincitori potranno tenere i loro poteri.”
    “Pensavo che fosse la Sfera a scegliere gli eroi.” notò Lucinda
    “Lo credevo pure io...” fece Saix “forse è stata una decisione successiva.”
    “In ogni caso… Sarò io, ma questa idea dei supereoi mi sembra un po strana...” fece Vera “cioè, il Presidente ha la Sfera, non potrebbe semplicemente cancellare la criminalità?”
    “Beh, al massimo potrebbe eliminare qualche criminale, ma a meno che non cambi radicalmente la società o eliminare il libero arbitrio, ne spunterebbero semplicemente di nuovi. Non si può cancellare per sempre la criminalità, perché è nella natura umana, e togliere di mezzo i grossi criminali non farebbe che creare vuoti di potere che prima o poi qualcuno riempirebbe”
    Tutti si girarono verso Demyx.
    “Che c’è? Ho studiato anche io criminologia. Noi dell’Organizzazione siamo i migliori ricordate?”
    “E allora perché...”
    “Perché sono incredibilmente pigro!” fece sorridendo.
    Saix sospirò, alzando gli occhi al cielo, mentre Xigbar ridacchiava.
    “Mi sorprende doverlo dire, ma Demyx ha ragione.” fece quest’ultimo con un sorrisetto. “Però, pensavo che comunque con la Sfera potesse fare di più per cambiare la società.”
    “E’ la stessa cosa che pensavo io...” fece Kristy “o se non con quella, comunque potrebbe fare di più che creare semplicemente dei supereroi. Mi sembra solo il modo di metterci una pezza sopra, non una soluzione al problema.”
    “Hai centrato il punto ragazzina.” fece Luxord “molti giocatori penso che basti giocare nuove carte per risollevare una brutta partita, perché si rifiutano di rivedere da capo la loro strategia. Mi chiedo se questo presidente sia poi così tanto migliore del predecessore...”
    “In ogni caso” fece Cetra “cosa facciamo?”
    “Penso che dovremmo partecipare al torneo.” fece Saix “è il modo migliore per ottenere il più informazioni possibili sui supereroi.”
    “Ma… Non rischiamo di interferire con il continuum spazio temporale?” chiese Gloria
    “Per questo Arceus ha scelto una simulazione invece di un vero viaggio nel tempo.” notò Lucinda
    “Si… Ma se uno di noi sconfiggesse una persona che era destinata a vincere, non cambieremmo nulla nel futuro certo, ma la nostra raccolta di informazioni sarebbe comunque falsata, e non riusciremo a capire chi doveva davvero essere eliminato e chi no.”
    “Non preoccupatevi.” fece Leaf “ho letto bene le informazioni sul tablet di Arceus. Se saremo troppo vicini a stravolgere il continuum, il tablet lancerà un allarme. E come Arceus aveva accennato, se la discrepanza diventasse eccessiva saremmo semplicemente cacciati dalla simulazione e potremmo riprovare, quindi alla fine non abbiamo nulla da perdere.”
    “Bene, allora cosa stiamo aspettando? Iscriviamoci!” esclamò Rina. Gli altri annuirono.

    Il gruppo arrivò alla stazione televisiva. Sembrava tutto normale, ma Lin fece ai ragazzi un cenno, dicendo loro di restare nascosti.
    “C’è qualcosa che non va. La guardia all’ingresso.” disse indicando la donna muscolosa in divisa con un Arcanine al suo fianco. “non è una di quelle solite, e non mi risulta ne abbiano assunta una nuova.”
    “Possono sempre averlo fatto negli ultimi giorni e te lo sei persa perché sei stata impegnata.” Osservò Alcide.
    “Forse… Ma stiamo comunque attenti.” disse uscendo allo scoperto e avvicinandosi alla guardia “Agente Lin. Sono qui per un controllo.”
    “Mi dispiace agente. Mi è stato ordinato di non far entrare nessuno.”
    “Sono il capo della polizia, non può fermarmi.”
    “Mi dispiace ma ho ordini ben precisi: senza un mandato del Presidente, non posso lasciarti...” La guardia riuscì a finire la frase che un Luxray le balzò addosso immobilizzandola, mente un Eelektross si occupava di Arcanine.
    “Avevo la situazione sotto controllo!” esclamò Lin
    “Si certo come no.” fece Larxene sarcastica, facendo cenno agli altri di seguirla. Il gruppo entrò nell’edificio. Come era prevedibile all’interno c’erano numerosi allenatori. Ciò che si aspettavano di meno era che la maggior parte di loro era incredibilmente giovane. Erano per lo più Marmocchi e Teenager, con qualche Campeggiatore tra di loro. I ragazzini avevano immobilizzato delle guardie, minacciandoli con i loro Pokémon.
    “Ma sono giovanissimi” notò Axel
    “Si, mi ero scordato di dirvelo.” rispose Lin mandando Magnezone “pare che gli ideali dell’Unione abbiano un certo successo tra i giovani, soprattutto quelli che non riescono a trovarsi un lavoro o un istruzione, che è sempre più raro nella nostra società.”
    “Credo sempre di più che i problemi qui siano alla base… Ma non è ora il momento per discuterne.” disse mandando il suo Blacephalon. Anche i ragazzi mandarono i loro Pokémon e si fecero strada tra gli allenatori. Questi avevano per lo più Pokèmon comuni come Raticate, Pidgeot, Talonflame o Mightyena, tuttavia se la cavavano sorprendentemente bene. Il gruppo ebbe comunque facilmente le guardie e riuscirono ad immobilizzare le reclute e liberare le guardie perché si occupassero di loro.
    “Polizia, siete in arresto.” fece Lin “se non volete passare dei guai ditemi, cosa state tramando”
    “Noi non parliamo con gli sbirri!” esclamò una Teenager.
    “Oh, sta zitta Amy” le disse il Marmocchio a suo fianco
    “Che c’è, vuoi vuotare il sacco?”
    “L’Unione ci ha portato solo guai. Cerchiamo almeno di avere una pena lieve. I nostri superiori sono nella sala 7, dove solitamente trasmettono il telegiornale. Vogliono diffondere un messaggio.”
    “Pensavo peggio” commentò Armonio “non so, che volessero ipnotizzare l’intera popolazione.”
    “Non è meno grave.” rispose Lin “ho sentito dire che il capo dell’unione è molto carismatico. Già riesce a procurarsi reclute rimanendo nell’ombra, se riuscisse a diffondere il suo messaggio alla città intera, potrebbe riuscire a influenzare l’opinione pubblica. Cosa vogliono dire?”
    “Ci serve saperlo?” fece Larxene “andiamo, facciamogli il culo e sbattiamoli tutti in cella.”
    “Non ha tutti i torti.” commentò Axel “Lasciamo perdere gli interrogatori e andiamo.
    Gli altri annuirono e salirono le scale. Il piano superiore era pieno di reclute, adesso tra i ragazzi c’erano anche diversi adulti, per lo più vestiti da Meccanici. Un gruppo di Electrode rotolò verso di loro, ma il Rillaboom di Victor fece spuntare dal terreno delle radici che rallentarono il Rotolamento dei Pokémon. I Pokémon Elettro fecero per esplodere mentre il suo Cursola, il Mimikyu di Elio, il Jellicent e il Goulruk di Sanzo, il Rotom di Larxene e il Blacephalon di Axel si infiltrarono tra i Pokémon Elettro che erano sul punto di esplodere evitando i danni dalle esplosioni, in particolare Jellicent con Umidità evitava anche che quelli più vicini a lui esplodessero.
    “Cosa succede qui?” fece un uomo avvicinandosi. Aveva una giacca arancione e teneva un megafono in mano.
    “Tecnico del Suono.” fece uno dei Meccanici “meno male che è arrivato...”
    “Non siate così contenti. Il vostro compito era tenere a bada gli intrusi. Siete completamente inaffidabili, come quasi tutti gli organismi biologici. L’avevo detto che era meglio portarsi delle macchine, ma non erano pronte! Ho dovuto interrompere le operazioni di sabotaggio per venirvi ad aiutare. Spero per voi che gli altri miei sottoposti facciano il loro lavoro a differenza vostra.”
    “Così sei tu a capo di questa operazione.” fece Lin facendo un cenno al suo Magnezone. Con nonchalance il Tecnico del Suono puntò il megafono verso il Pokémon Acciaio. Sembrò non succede nulla, finché Magnezone non crollò improvvisamente al suolo. Lin si avvicinò a lui preoccupato: era completamente immobile come se fosse… spento.
    “Sta tranquilla, si riattiverà tra qualche ora. Non danneggerei mai un congegno così sofisticato. Con una macchina più primitiva e imperfetta come il corpo umano avrei molti meno scrupoli.”
    “Ah sì? Prova a spegnere questo” Esclamò Larxene facendo un cenno a Luxray, che si preparò ad assaltare il Tecnico del Suono. L’uomo però premette un pulsante sul suo megafono e quattro cavi elettrici spuntarono dal retro della sua giacca, muovendosi come se fossero dei tentacoli, simili a quelli del Dottor Octillery nei fumetti di Ariados-Man, dalla quale scaturì una scarica elettrica che colpì Luxray, che crollò Pokémon a terra.
    “Luxray!” esclamò Larxene precipitandosi su di lui per controllare come stava. Gli altri tentarono di intervenire, ma il megafono aveva messo fuori gioco anche le loro Pokéball oltre a Magnezone, e i pochi Pokémon rimasti erano stati assaliti da un gruppo di Magnetone. Il Tecnico del Suono sorrise sadicamente, per poi lanciare una scossa elettrica verso Larxene che riuscì con una rapidità sorprendente a schivarlo, ma il fulmine colpì nuovamente Luxray, che urlò di dolore. Larxene guardò il Tecnico con un espressione più spaventosa di un Malosguardo, poi si coprì il volto con il cappuccio del soprabito, tirò fuori dei coltelli da una tasca e si lanciò contro il nemico, che subito le rivolse contro un altro attacco elettrico.
    “Larxene, no!” Esclamò Axel, ma la donna non gli diede ascolto. Il soprabito sembrava proteggerla a sufficienza, ma non del tutto. La donna urlava dal dolore, ma non si tirava indietro. Axel tentò di intervenire personalmente, ma dei Magnemite si pararono gli si pararono davanti, dando anche a lui la scossa. Blacephalon si precipitò a difenderlo, ma fu lui stesso rapidamente attaccato. Larxene stava per crollare quando Golurk, uno dei pochi Pokémon rimasto in piedi, le si parò davanti. Immune all’elettricità il Pokémon avanzò verso il Tecnico e diede un pugno all’uomo scagliandolo a terra
    “Tecnologia antica.” fece l’uomo, praticamente illeso. I ragazzi potevano giurare di aver sentito un rumore metallico quando aveva urtato il pavimento “affascinante, ma niente a che fare con quella moderna, ovviamente. A questo proposito...”
    Sotto gli occhi increduli di Lin, Magnezone tornò a muoversi e si lanciò contro Golurk. Non sembrava in se, era come controllato. I ragazzi tentarono di fare qualcosa, ma dei cavi elettrici uscirono dalle varie stanze nel corridoio, immobilizzando il gruppo
    “Non rammaricatevi.” fece l’uomo “non potevate farcela. I vostri semplici cervelli umani non potevano sorpassare il mio cervello bionico, gentile donazione del nostro scienziato di fiducia. Fin ora ho giocato con voi. Mi serviva tempo per esercitare la funzione più avanzata dei miei impianti cibernetici: controllare qualsiasi macchinario, meccanismo e qualsiasi cosa in cui scorra la corrente elettrica. Ora è tempo di mettervi… Fuori uso.”
    I cavi iniziarono a stringersi introno ai ragazzi e i membri dell’Organizzazione, che tentarono invano di liberarsi. Poi improvvisamente si allentarono; il Tecnico del Suono urlò in preda al dolore. Larxene riusci ad usare uno dei suoi pugnali per tagliare i cavi, liberandosi. Mentre il Tecnico tentava di riprendersi lei gli si avvicinò e lo pugnalò su un fianco, per poi premere un pulsante sul pugnale e una scarica elettrica investì l’uomo che cadde a terra inerte, mentre un Rotom usciva dal suo corpo.
    Larxene sorrise: il cattivo non si era nemmeno accorto della sua assenza.
    “Per caso è...” fece Lin
    “No, purtroppo.” Se lo meriterebbe, ma devo seguire l’etica della Polizia Internazionale. I miei pugnali sono solo paralizzanti, e Rotom si è limitato a sabotare le parti tecnologici del cervello quest’uomo attivando i recettori del dolore, ma non l’ha ucciso.”
    “Meno male.” disse la poliziotta “Non perdiamo tempo ora, andate. Io e se possibile alcuni di voi rimarranno a sorvegliare il Tecnico.”
    Elio, Armonio e Victor accettarono di restare con Lin, mentre gli altri proseguirono entrando nello studio 6, dove trovarono dei Meccanici che stavano armeggiando con dei computer.
    “E’ quasi pronto!” fece uno dei Meccanici “presto il nostro video sarà caricato nei computer di questa emittente televisiva e trasmesso in tutte le televisioni di Capital City.”
    “Grazie di averci rivelato il vostro piano.” commentò Axel “quand’è che i cattivi smetteranno di parlare ad alta voce?”
    “Chi sei tu?”
    “Sono Axel. Memorizzato?” fece dando un ordine a Blacephalon, che lanciò uno Sbalorditesta contro alcuni Magneton, facendoli crollare. Le Pokèball erano ancora disattivate, quindi il gruppo poteva contare solo sul Golurk di Sanzo, il Rotom di Larxene e il Blacephalon di Axel. Tuttavia, erano sufficienti per battere i relativamente deboli Pokémon dei Meccanici. Guardarono lo schermo: il download era completato. Axel corse verso il computer, ma proprio quando stava per cliccare su “annulla” il suo dito si fermò.
    “Cosa? Non riesco… a muovermi…”
    Il resto del gruppo guardò il compagno: era avvolto da una strana aura blu e un filo di luce azzurra usciva dalla sua schiena. Larxene tentò di correre verso di lui, ma anche lei non riusciva a muoversi. I membri del gruppo si guardarono a vicenda: anche loro avevano quella strana luce e quello strano filo, e lo stesso i loro Pokémon. Improvvisamente altri fili comparvero sulle braccia di Axel, che iniziarono a muoversi come pilotate. Il download era stato completato e il dito di Axel si stava muovendo verso il testo invio.

    “Magnifico! Lo spettacolo sta per raggiungere la scena madre.”
    Lin guardò l’uomo vestito elegantemente, con una maschera azzurra sul volto. Teneva dei bastoni di legno in mano, da cui provenivano numerosi filo in mano.
    “Tu sei… Master Trainer. Il supereroe che poteva controllare qualsiasi Pokémon.
    “Lo ero. Ma ero stanco. Fare il supereroe non è mai stata il mio sogno. Ho deciso di realizzare la mia vera vocazione. Ora sono il Burattinaio.”
    “Burattinaio… Non è una classe allenatore...” notò Victor
    “Per chi mi hai preso, per un agente dell’Unione?No, io lavoro in proprio.”
    “Allora perché li stai aiutando?”
    “Non mi interessa la loro causa, ma le loro azioni creano scompiglio, portano ad un conflitto. E ogni spettacolo ha bisogno di un buon conflitto.”
    Lin voleva fare qualcosa ma non riusciva a muoversi, e nemmeno gli altri ragazzi.
    “Presto il video verrà trasmesso. L’intera città verrà a conoscenza dei piani dell’unione e sceglierà da che lato schierarsi. E allora lo spettacolo avrà davvero inizio.”

    “Cittadini di Capital City. Scusate l’interruzione. Probabilmente volevate vedere i vostri film, o le vostre telenovela, le vostre distrazioni che vi servono per non pensare alla realtà. Perché la realtà è spaventosa, è terrificante. Ma non potete sfuggirle. Per anni vi hanno nascosto i problemi nel nostro mondo, coprendoli con la menzogna dei supereroi. E mentre voi ammiravate le loro imprese, il Presidente e gli altri uomini ricchi e potenti continuavano a fare i loro porci comodi. Eravate convinti che gli eroi combattessero contro i cattivi, ma i veri malvagi erano coloro che li assumevano per coprire i loro errori. Ma mi rendo conto di non essermi presentato. Io sono il Maestro, il capo dell’Unione Allenatori. Avrete sicuramente sentito parlare di noi. Ci hanno dipinto come i cattivi, come dei criminali. Ed in teoria lo siamo. Ma vorrei che vi fermaste un attimo a riflettere? Vi è mai capitato di ritrovarvi in povertà, costretti a svolgere un lavoro disumano, trattati come pezzi di un meccanismo di una macchina, i vostri diritti ignorati, i vostri bisogni personali trascurati, le vostre qualità non valorizzate, finché non avete commesso un errore e allora siete stati gettati via, come un ingranaggio rotto, e vi siete ritrovati per strada, a mendicare, derubare o spacciare per raccimolare qualche soldo? E lì i supereroi vi hanno aiutato? Al massimo vi hanno sbattuto in cella, fatto una ramanzina e poi rimandato a riprendere la vostra vita, come se nulla fosse successo. Perché per loro ciò che conta è fermare i criminali, e non porsi domande su cosa ci sia dietro. Avete mai voluto qualcuno che vi capisse, che vi accogliesse come una famiglia, che vi affidasse un lavoro, un guadagno stabile, vi trattasse non come un oggetto ma come un alleato insostituibile, e ultimo ma non meno importante, vi permettesse di avere una rivincita contro la società che vi ha trattato come spazzatura? Questo è ciò che l’Unione offre a ragazzi, ragazze, uomini e donne come voi. Una nuova occasione. Certo, non tutte le nostre azioni sono particolarmente etiche, ma pensate che i supereroi siano meglio? Non c’erano proprio due ex supereroi dietro la rapina in banca? Certo, alcune voci ci attribuiscono anche questo vile crimine, ma dove sono le prove? Non abbiamo forse rivendicato ogni singolo nostro attacco, anche il peggiore? Forse siamo criminali, ma siamo sempre stati onesti. Vorrei che capiste che tutto quello che abbiamo fatto, ogni crimine che abbiamo commesso, era per un bene più grande. I supereroi hanno lottato per mantenere un instabile ordine, noi combattiamo per cambiarlo. Cosa preferite? Degli “eroi” che non fanno altro che risolvere dei problemi temporanei senza guardare all’insieme, o qualcuno che vi risolva il problema alla radice. Lasciate che vi riveli una cosa: il vostro Presidente aveva i mezzi per cambiare tutto questo. Li aveva fin dal principio, ma non lo ha fatto. Perché non gli interessa di voi, gli importa solo preservare la sua immagine con questo teatrino dei supereroi. Ma questa storia finirà. Presto ci sarà una grande battaglia, e dovrete decidere da che parte stare. Per anni siete rimasti a osservare, guardando gli scontri di eroi e cattivi come se fossero un film. Ma la realtà non è un film. Non guardate la vostra vita, vivetela, e scegliete che ruolo volete ricoprire.”

    “Il messaggio è stato trasmesso.” disse il Cervellone, osservando la battaglia tramite le telecamere della stazione televisiva che il Tecnico aveva hackerato per loro “Ma non grazie al Tecnico del Suono. Mi ha deluso, avevo tante speranze in lui, pensavo che potesse essere il futuro dell’umanità, la cosa più vicina ad un super che fossi mai riuscito a creare. E’ chiaro che richieda grossi miglioramenti.”
    “Ne grazie alle nostre reclute.” aggiunse la Fantallenatrice “lo avevo detto al mio compagno che era troppo buono. Ma tranquilli, io e il ragazzino stiamo mettendo in riga i nostri nuovi acquisti.”
    “MI incuriosisce quel Burattinaio” commentò l’Attore “sembra sapere cosa serve per creare una buona storia. Ma invece di viverla come me, ha scelto di narrarlo. Vorrei incontrarlo.”
    “Sicuramente andreste molto d’accordo.” commentò la Fantallenatrice sarcastica “Mi chiedo se ci sia qualche altro schizzato come voi in giro.”
    “Dovremmo cercare di capire cosa vuole esattamente questo nuovo personaggio” intervenne il Cervellone “se potremo averlo come un alleato, o se rischia di diventare un nemico...”

    I ragazzi guardarono il Burattinaio allontanarsi, pilotando il Tecnico del Suono ancora tramortito come una marionetta e portandolo con se. Finalmente l’aura blu intorno ai membri del gruppo scomparve, e questi poterono tornare a muoversi normalmente.
    “Cosa è successo?” chiese Sanzo
    “Non lo so, ma spero non avremo altre sorprese.” rispose Lin. Appena ebbe finito quella frase, dal nulla comparve un uomo con un costume viola. Aveva un occhio disegnato sul petto e un altro sulla fronte, sopra i suoi occhi normali. Anche se era una forma che non avevano ancora visto, era chiaro per i ragazzi chi fosse: Omnitype.
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Moderator
    Posts
    732

    Status
    Offline
    Capitolo 52: Omitype
    “Tu!” esclamò Lin, infuriata “si può sapere dove durante rapina, o l’attacco di oggi?”
    “Ho la responsabilità di proteggere l’intera città, a volte l’intero mondo, scusatemi se non posso esserci sempre.” Rispose Omytipe con tono sarcastico.
    “Se i cittadini non dipendessero da te non ci sarebbero questi problemi?”
    “Ed è colpa mia? Sarebbe anche il vostro lavoro, se non vado errato.”
    “Certo, se non fosse che per anni il presidente ci ha ridotto i fondi perché non eravamo necessari.”
    “E ripeto, è colpa mia?”
    “Scusate, potremmo discutere del problema invece di litigare?” intervenne Calem
    “Si, scusate.” disse Omytipe sospirando “Ho visto il video e mi sono immediatamente precipitato qui, ma immagino sia troppo tardi.”
    “Si lo è.” rispose Lin “abbiamo fatto di tutto per fermarli, ma il loro messaggio è stato trasmesso. E sono pronta a scommettere che i cittadini gli daranno ascolto.”
    “Non crederanno mai alle parole di un cattivo.”
    “Lo faranno invece, perché gli sta dando tutto quello che loro desiderano.”
    “Ma se provassi a parlargli io? A me daranno ascolto.”
    “Dubito. Non sei molto popolare ultimamente.”
    “Come no? Ogni volta che intervengo mi acclamano.”
    “La rapina in banca è stata un duro colpo per la tua reputazione, siccome non sei riuscito a fermarla. E a dire il vero, eri un personaggio molto controverso anche prima, anche se la gente non lo da particolarmente a vedere.”
    “Davvero?” disse sorpreso poi scosse la testa. “ Non è il momento adesso. Devo trovare l’Unione prima che sia troppo tardi.”
    “Se abbiamo lo stesso obiettivo, perché non ci alleiamo?” chiese Armonio.”
    “Non ci serve l’aiuto di un supereroe.” rispose Lin
    “Potrebbe farci molto comodo invece.”
    “Mi dispiace. Lavoro da solo.”
    “Non hai lavorato molto bene da solo ultimamente” commentò Larxene
    “Cosa vorresti dire?” reagì lui irritato.
    “La mia collega è stata un po’ brusca, ma quello che vuole dire è che questa faccenda dell’Unione sembra difficile da gestire per te” intervenne Axel “anche i migliori a volte richiedono aiuto, altrimenti non sarei entrato in un organizzazione.”
    “L’unione può essere un pericolo per il mondo, forse anche più grande di quanto ci immaginiamo.” intervenne Victor “non possiamo permetterci che i nostri principi interferiscano con la missione. Tu che sei un supereroe dovresti saperlo.”
    “Va bene. Solo perché tengo a distruggere l’unione più di ogni altra cosa. Ma sarà solo uno scambio di informazioni e ci terremo in contatto, poi ognuno procederà per la sua strada.”
    “Ma… Perché?”
    “Lavorare troppo a stretto contatto metterebbe a rischio la mia identità segreta. E poi odio farlo. Questa è la più grande concessione che riesco a farvi, prendere o lasciare.”
    I ragazzi, seppur dubbiosi, annuirono.
    “Bene allora, da dove cominciamo?”

    Il gruppo non sapeva cosa doversi aspettare dalla casa del dottor Wade, ma di certo non era una villa. Quando pensavano ad uno scienziato si aspettavano il classico ometto disordinato e trasandato che passava la vita in un laboratorio, non certo un riccone. Anche se a dirla tutta Rosso non era poi così sorpreso: anche a Kanto c’era una villa che ospitava il laboratorio di uno scienziato.
    “Avremmo dovuto aspettarcelo” notò Xemnas “da quello che sappiamo del Presidente era improbabile avesse un amico al di sotto della sua estrazione sociale.”
    Aurus suonò al campanello e un uomo aprì la porta. Se Wade forse non era lo stereotipo dello scienziato, senza dubbio quell’uomo era lo stereotipo di un maggiordomo, dall’aria distinta all’uniforme elegante.
    “Come posso aiutarvi.”
    “Cerchiamo il dottor Wade.” disse Xemnas
    “Se intende il signor Tom Wade, è scomparso da tempo. Il proprietario della villa al momento è suo figlio, il signorino Brian”
    “Strano… Perché il Vicepresidente non ci ha informato?” Si chiese Lucas.
    “Il signorino non ha informato nessuno: In generale non parla più con nessuno dopo la scomparsa di suo padre.”
    “E dove è adesso?”
    “Penso nella sua stanza. Non vuole essere disturbato per nessun motivo almeno che non sia lui a chiamarmi. Mi dispiace, ma non posso farvi entrare.”
    “Lei deve farci entrare!” esclamò Aurus “siamo alla ricerca di un artefatto necessario per salvare il mondo, ed è probabile che il Presidente lo abbia affidato al signor Wade.”
    “Capisco. Se mi dite di che si tratta la cercherò personalmente.”
    “Ottimo.” fece Vexen “allora...”
    “No!” esclamò Aurus “potrebbe essere un trucco. Non possiamo fidarci di un uomo a caso. Senza offesa.”
    “No, avete ragione.” rispose il maggiordomo “ma non posso fare molto altro. Il signorino mi ha dato l’ordine esplicito di non far entrare nessuno. La prossima volta che mi chiama posso parargliene.”
    “Se non può farci entrare per lo meno può darci alcune informazioni?” tentò Xemnas
    “Fin dove non mi è stato esplicitamente vietato dal signorino, si.”
    “Cosa sa dirci della relazione tra il signor Wade e il Presidente?”
    “I due si conoscono da quando erano piccoli. E’ grazie al supporto economico del signor Wade che il Presidente è riuscito a raggiungere la carica di Presidente e in cambio questi ha aiutato a rendere famose le scoperte del signore.”
    “Che tipo di ricerche.”
    “Il signor Wade compieva studi sui supereroi. Non solo ovviamente, era un grande fisico e biologo, ma era convinto di poter scoprire le origini dei loro superpoteri. Usava i soldi di famiglia per finanziare le sue ricerche, ma faceva fatica ad ottenere visibilità. Il Presidente ha garantito che avrebbe diffuso le sue ricerche e gli ha fornito informazioni confidenziali che altrimenti non avrebbe mai ottenuto.”
    “Capisco… E poi che fine ha fatto?”
    “Sono informazioni confidenziali. Vi ho detto tutto quello che posso dirvi.”
    “Ma..:”
    “Mi dispiace. Vorrei aiutarvi, ma devo obbedire al signorino. Vi darò un consiglio però: se volete sapere la verità dovreste leggere le ricerche del signor Wade. La sua più grande pubblicazione si trova in in biblioteca, si chiama “la teoria dei supereroi”. Vedrete che leggendola troverete il modo di… fare luce, su questo mistero. Di più non posso dirvi.”
    “D’accordo, andiamo” esclamò subito Aurus, facendo cenno agli altri di allontanarci.
    “Bene, allora, penso sia chiaro cosa dovremmo fare ora.” Aggiunse.
    “Beh ovvio.” fece Lucas “stasera la biblioteca temo sia chiusa…”
    “No, intendevo. Come ci introduciamo nella villa?”
    “Cosa? No! Non possiamo entrare in casa di qualcuno senza permesso.”
    “Herman potrebbe mettere in atto il suo piano in qualsiasi momento. Dobbiamo trovare le Sfere il prima possibile, abbiamo perso fin troppo tempo.”
    “Lo so… Ma non mi piace lo stesso” disse Lucas. Anche Rosso scuoteva vigorosamente la testa.
    “Sono d’accordo con il ragazzo.” intervenne Xemnas “E’ vero che a volte è necessario aggirare le regole per il bene superiore. Ma un crimine è pur sempre un crimine, e poi è meglio non inimicarci la polizia. Dire di provare prima con la biblioteca e se non troveremo nulla seguiremo il tuo piano. Ora torniamo degli altri”
    Aurus tentò di protestare, ma vide che tutti gli altri erano d’accordo e si vide costretto ad annuire.

    “Allora.” inziò Lin “cosa sai dell’Unione?”
    “La combatto da anni, ma non sono riuscito a risalire né alla loro base, né al loro capo.” spiegò Omnytipe “So i loro obiettivi però.”
    “Dubito.” rispose il capo della polizia “Cercano una cosa la cui sola esistenza è estremamente riservata.”
    “La Sfera?”
    “Come…”
    “Ho le mie fonti.”
    “Io stessa ne ho scoperto l’esistenza giusto oggi.”
    “Evidentemente le mie fonti sono migliori delle tue.
    “Le mie fonti sono l’intero corpo di polizia.”
    “Continuerete così a lungo?” chiese Larxene seccata.
    “Scusate...” fece Omytipe “quello che volevo dire è che so bene che l’Unione cerca la Sfera e cosa accadrebbe se la trovassero. Anche io la cerco da anni per prevenire questo, ma non ho il minimo indizio.”
    “I nostri amici stanno facendo ricerche.” intervenne Brendon “Lucas mi ha appena mandato in messaggio. Ci vediamo in centrale.”
    “D’accordo, vengo anche io. Dubito abbiano trovato qualcosa, ma se così dovesse essere, lo devo sapere.”
    “Assolutamente no!” esclamò Lin “ho giurato ai miei agenti che mai avrei collaborato con un supereroe. Cosa direbbero se mi vedessero con me.”
    “Mi teletrasporterò direttamente nel tuo ufficio, così non mi vedranno.”
    “Ho detto...”
    “Lin… La missione...” notò Victor
    “D’accordo. Ma non oggi. E’ tardi e devo completare i rapporti dell’operazione di oggi. Ci vediamo domani.”

    “Allora, vogliamo iniziare, Maestro?” chiese Markus impaziente.
    “Non sono ancora sicuro, forse dovremmo prepararci di più...”
    “Cosa ti serve ancora? Abbiamo i soldi, abbiamo i mezzi e abbiamo il supporto del popolo. Cosa ci manca.”
    “Non lo so… Ma questo piano è troppo importante per rischiare di fallire. Stiamo per intrometterci con forze superiori alle nostre, che potrebbero distruggerci col solo pensiero se ce li facessimo nemici. Ho agito per anni nell’ombra, in sicurezza, e adesso non so se sono pronto a correre rischi...”
    “Se non corre rischi non otterrà mai il suo mondo perfetto. E comunque, non posso restare nel vostro universo per tutta la vita. Ne ho molti altri da visitare, e molto lavoro da fare.”
    “Devo dare ragione a Markus” intervenne l’Artista che comunicava loro tramite un video “le conseguenze del nostro furto si stanno facendo sentire sentire sempre di più e la situazione degenera ogni secondo che passa. Non possiamo aspettare ancora.”
    Il Maestro sospirò. “D’accordo. Allora, da quale Pilastro inizamo.”
    “Tempo e Spazio sono quasi inrintracciabili senza l’aiuto degli altri due. Tra i due rimasti, il più semplice mi sembra quello della Materia. Mi sembra assurdo che un un essere nobile e potente come un Pilastro di trovi in un posto così umile. Piuttosto che usare i suoi poteri per il bene altrui.
    “Ma così è.”
    “Manderò il nostro solito agente.”
    “Se non vi dispiace andrei pure io.” intervenne Giovanni
    “Sei sicuro? Se i ragazzi interverranno, svelerai loro la tua presenza.”
    “Mai detto volessi tenerla nascosta. C’è un mio vecchio nemico che non vedo l’ora di incontrare.”
    “E quello?” disse indicando Mewtwo “spero tu non intenda portarlo con te, attirando l’attenzione di tutti.”
    “Pensate che non l’avessi calcolato? Faccio queste da prima che tu nascessi.” disse prendendo una Masterball “Mewtwo. Entra qui dentro.”
    “Come vuole signore.”
    “Mi scusi signore.” intervenne l’Artista. “C’è una cosa che dovrebbe sapere

    “Non mi piace questa idea.” disse Lin “Non mi fido di quest’uomo, e portarlo in prigione è l’ultima cosa che volevo,”
    “Ma è l’unica pista che abbiamo.” rispose Alcide “Omytipe ha fatto una giusta osservazione. Il modo migliore per ottenere informazioni sull’Unione è parlando con uno dei suoi membri.”
    “Ho provato ad interrogare l’Avicoltore tutte le volte che è stato arrestato. Ha sempre tenuto la bocca chiusa.”
    “Per questo vi servo io.” intervenne Omnytipe “so essere molto convincente. E se la persuasione non funzionasse posso sempre leggergli nel pensiero.”
    “Perché non farlo durante i combattimenti?”
    “La fate troppo semplice. La telepatia richiede concentrazione.”
    “Se fossi più collaborativo almeno avresti potuto farlo durante gli arresti, piuttosto che scappare subito.” Notò Lin.
    “Se voi della polizia non cercaste ogni volta di sapere tutto su di me, lo farei.”
    “Cosa dovremmo fare, collaborare con un perfetto sconosciuto. Almeno i precedenti supereroi registravano la loro identità, anche se potevamo leggerla solo io e il vice e lo facevamo solo in caso di necessità, o i pochi che si rifiutavano instauravano comunque un rapporto di collaborazione con la polizia.”
    “La mia identità è segreta e non ho intenzione di condividere assolutamente nulla su di me.”
    “Allora non può pretendere una collaborazione alla pari. E’ già tanto che le ho concesso di entrare qui.”
    “E io è già tanto che ho accettato di...”
    “Adesso basta!” esclamò Rosso, facendo girare tutti.
    “Ah, ma tu sai parlare.” fece Omnytipe, genuinamente sorpreso.
    “Non amo farlo, ma non potevo stare zitto. Lei signor Omytipe, è un eroe, e lei signora Lin rappresenta la giustizia. Dovreste pensare al bene di tutti piuttosto che a bisticciare.”
    Lin rimase in silenzio, distogliendo lo sguardo per l’imbarazzo. Omyntipe invece sbuffò “Beh… Non hai torto. Mi concentrerò sulla missione d’ora in poi.” Poi il suo atteggiamento cambiò, accennando un sorriso: “certo che tu ne hai di carattere, ragazzino, non lo avrei mai detto. Hai esperienza con queste cose?”
    “Ho combattuto contro un organizzazione criminale.”
    “E l’ha completamente abbattuta!” esclamò Armonio “io ne ho affrontato i rimasugli, ma è stato lui a smantellarla.”
    “Tutti noi abbiamo compiuto grandi imprese.” osservò Elio “Ma Rosso è entrato nella leggenda. Alcuni di noi hanno compiuto imprese più grosse, teoricamente, ma Rosso è stato il primo ragazzo a fermare un intera organizzazione con solo la sua squadra.”
    “Hai inspirato tutti noi a fare lo stesso, a credere in noi e nelle nostre capacità.” intervenne Victor.
    “E poi anche se le organizzazioni che noi abbiamo affrontato avevano scopi molto più pericolosi, quella combattuta da Rosso era in piedi da molto più tempo e molto ben organizzata.” concluse Sanzo
    “Se è così famoso perché non ne ho mai sentito parlare?” chiese il supereroe
    “Beh...” fece Brendon “è famoso nella nostra città, che è lontana da Capital City.”
    “Capisco..:” fece il supereroe, chiaramente poco convinto “beh, sarei curioso di vedere cosa sai fare. Ma non ora, ci siamo ormai.”
    “Spero che anche gli altri trovino qualcosa...” fece Sanzo
    Si riferiva ad Aurus, Vexen, Lucas e Calem. Erano andati in biblioteca a seguire la pista di cui il maggiordomo di Wade gli aveva parlato.
    “Dubito. Come vi dico fin dalla centrale, non otterremo nulla dai Wade.”
    “Forse… Ma meglio seguire tutte le piste.”
    “Sarà...”
    Il gruppo arrivò davanti alla cella che cercavano. La guardia la aprì, facendoli entrare. I ragazzi avevano già visto quell’uomo, ma senza il costume era quasi irriconoscibile.
    “Omytipe?” fece l’Avicoltore “cosa ci fai qui, sei venuto a deridermi?”
    “No, sono venuto a farti sputare il Palpitoad. Devi dirci tutto dell’organizzazione per cui lavori.”
    “L’Unione? Non so niente su di loro.” rispose con tono beffardo
    “Non mentire!” esclamò il supereoe infuriato, sollevando telecineticamente il criminale e sbattendolo contro una parete.
    “Non esagerare.” esclamò Lin “i prigionieri sono sempre umani, e vanno trattati come tali.”
    Omnytipe fece per protestare, ma incrociò lo sguardo con Rosso e si fermò, lasciando andare l’Avicoltore, che di istinto indietreggiò.
    “D’accordo, se non vorrai dirmelo dovrò ottenerle a modo mio le informazioni. Tenetemelo fermo. E state in silenzio, ho bisogno di più informazione possibile.
    Lin e Xemnas un po dubbiosi immobilizzarono il criminale e Omytipe iniziò a fissarlo. In tutta risposta il furfante scoppiò a ridere.
    “Pensavi davvero potesse funzionare? Una delle prime cose che ci insegnano all’unione è a bloccare la telecinesi.”
    “Allora ci lavori.”
    “Forse sì, forse no… Chi lo sa?”
    “Vuoi fare il furbo? D’accordo. E’ ora di usare le maniere forti.” Disse, e il suo costume iniziò a cambiare, diventando viola, con spiriti disegnati su tutto il costume e una maschera a forma di teschio. Il supereroe fece un cenno con la mano e un energia viola si diresse verso l’avicoltore. Colpito, il criminale sembrava non avere subito alcun danno, ma incominciò a tremare sempre più forte, per poi urlare terrorizzato.
    “Ti ho detto…” iniziò Lin, ma Omnytipe la zittì.
    “Non gli sto facendo alcun male. E’ tutto nella sua mente.”
    “Cosa sono!?” esclamò l’Avicoltore terrorizzato “Mandateli via!”
    “Se vuoi che se ne vadano c’è una sola cosa che devi fare. Parlare.”
    “Io non… Non… D’accordo, parlerò. Non so molto sull’Unione. Non sono un membro fisso, mi hanno solo fornito il loro addestramento e le loro tecnologie in cambio di una grossa percentuale del ricavato dei miei crimini. Non so i loro obiettivi o cosa vogliono.”
    “Però sai come ti hanno reclutato, e dove ti hanno addestrato.”
    “Certo, non ero che un semplice operaio, finché non mi si avvicinò un uomo vestito elegantemente. Non era la prima volta che lo vedevo, veniva spesso a fare delle proposte ad alcuni miei colleghi, non sapevo che proposte fossero, ma il proprietario lo faceva entrare senza problemi. Solitamente i miei colleghi dopo aver parlato con lui diventavano o più sereni, come se sentissero meno il peso del lavoro, o più stressati, o addirittura terrorizzati e paranoici, per questo non sapevo cosa aspettarmi da lui.”
    “Poi ti ha proposto di entrare nell’Unione.” fece Lin
    “Ho accettato di buon grado, era quello che mi serviva per dare una svolta alla mia vita. O almeno credevo, non ha mai davvero funzionato, anzi almeno prima non ero sempre in prigione. Ma penso che ormai se mi rifiutassi finirei nei guai, i miei colleghi terrorizzati erano i più onesti, che mai avrebbero accettato la sua proposta.”
    “E della base che sai dirci?”
    “Beh...” non riuscì a finire la frase che si sentì un esplosione. I ragazzi si girarono e videro una figura familiare, ma che non si sarebbero aspettati lì: Mewtwo.


    “Signori e signore! Il Torneo dei Superpoteri sta per cominciare! Presto vedrete gli abbinamenti sui tabelloni.”
    Le ragazze sorrisero. Erano riuscite a iscriversi evitando distorsioni nel continuum temporale, il che voleva dire che tutti i partecipanti che dovevano vincere si erano iscritti.
    “Continuo a chiedermi, perché dobbiamo per forza partecipare?” chiese Cetra “non era più semplice guardare e basta.”
    “Che divertimento ci sarebbe stato?” chiese Anita
    “Più che altro è il modo migliore per conoscere bene i futuri e ottenere più informazioni possibili. Più cose sappiamo, meglio possiamo aiutare i nostri alleati.” osservò Saix
    “Beh… Sfortunatamente io non sono riuscito ad iscrivermi...” fece Demyx “quindi...”
    “Oh non preoccuparti.” rispose Xigbar con un sorrisetto. Demyx sbuffò in risposta.
    “Guardate.” disse Vera indicando il tabellone “Abbiamo già due di noi una contro l’altra.”
    “Io e Cetra eh? Sarà divertente.” commentò Leaf. Anità annuì, e le due andarono a prepararsi. Arrivato il loro turno le ragazze si diressero nell’arena.
    “Buona fortuna.” fece Cetra
    “Anche a te. Ne avrai bisogno!” rispose Cetra, mandando Vaporeon, mentre Leaf scelse Gengar.

    “Giovanni?!” esclamò Rosso
    “Ci rivediamo, finalmente.” disse l’uomo con un sorrisetto
    “Tu, sei quello del Rainbow Rocket!” notò Armonio.
    “Vedo che hai una buona memoria.”
    “Come hai fatto a seguirci?” domandò Victor
    “Ve lo spiegherei, ma non sono il tipo da fare monologhi, tranne quando è necessario. Prenderò quello per cui sono venuto e me ne andrò.” disse, lanciando uno sguardo all’Avicoltore.
    “Perché vuoi lui?” chiese Elio “lavori per l’Unione?”
    “Io non lavoro per nessuno. Ma ogni tanto anche un criminale come me deve fare qualche alleanza.”
    “Si può sapere chi è quello, e cos’è quel… Coso.” Chiese Lin.
    “Giovanni è il pericoloso criminale affrontato da Rosso.” Spiegò Brendon “E la creatura che si porta a fianco è Mewtwo, il Pokémon non divino più forte che esista.”
    “Me ne occupò io.” disse Omnytipe
    “Attento! E’ pericoloso.”
    “Anche io!” rispose il supereroe, e in un attimo il suo costume divenne completamente nero, con teschi come decorazioni e dei minacciosi occhi rossi sulla maschera. Mewtwo tentò uno Psicobotta, ma non ebbe alcun effetto su Omytipe, che rispose con un raggio di energia negativa simile a Neropulsar, per poi lanciarsi contro il nemico. Le ombre rendevano l’uomo quasi invisibile, permettendogli di attaccare Mewtwo alle spalle. Mewtwo lanciò una Forzasfera, ma Omnytipe fu rapido a cambiare nella sua forma Spettro. La mossa gli passò attraverso e Omytipe lanciò una specie di Pallaombra, per poi svanire nel pavimento e sbucare sotto di lui. Roso decise di dare una mano e far megaevolvere il suo Charizard, che si avventò contro Mewtwo con Dragartigli. Mewtwo tentò di schivare, ma Omytipe chiamò di nuovo forma, il suo costume divenne verde e simile al carapace di un insetto, con delle ali sulla schiena e una maschera con occhi da coleottero. Il supereroe sbatté fortissimo le ali e generò un forte ronzio che stordì il Pokémon psico. Alcide mandò il suo Mightyena che addentò Mewtwo per la coda. Charizard lanciò un Incendio e Mewtwo crollò.
    “Non mi serviva il tuo aiuto, ma buon lavoro.” disse Omnytipe rivolto verso Rosso, ignorando totalmente Alcide
    “Non è stato un po’… troppo facile?” chiese Armonio “Mewtwo me lo aspettavo molto più forte”
    Rosso annuì. “E’ strano...”
    “Non lo avevate mai combattuto insieme a me.” notò Omnitype “Adesso...” fece rivolgendosi a Mewtwo, ma il Pokémon era scomparso.

    Edited by Pokemario 01 - 2/11/2022, 18:56
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Moderator
    Posts
    732

    Status
    Offline
    Capitolo 53: il Pilastro della Materia
    I ragazzi non potevano credere ai loro occhi. A terra non c’era più Mewtwo, ma uno Zoroark, circondato da alcuni Alakazam.
    “E’ stata… un illusione?” chiese Sanzo
    “Non dovresti accorgertene?” disse Alcide
    “Si… Forse gli Alakazam hanno interferito con la mia mente, impendendomi di notare il solito mal di testa.”
    “Già, e probabilmente erano stati loro a simulare gli attacchi di Mewtwo.” Notò Omnitype. “Erano così ben coordinati che hanno ingannato pure me. Non ho mai visto nessuno creare un illusione così elaborata.”
    “Zexion…” fece Axel “deve esserci stata opera sua.”
    “Ma qual’era il senso di questa messa in scena?”
    “Lo so io.” disse Lin “l’Avicoltore è scomparso. E non solo. Guardate.”
    La donna fece un cenno verso le porte delle celle, molte delle quali erano spalancate.
    “Tutti i vecchi membri dell’Unione… Scomparsi.”
    “Ma adesso mi chiedo…” fece Armonio “Giovanni è davvero tornato?”

    Annie sbuffò. La ragazza dai lunghi capelli neri proseguì meccanicamente il suo lavoro nella catena di montaggio. Se avesse avuto i suoi vecchi poteri, avrebbe sicuramente fatto molto prima. Ma d’altronde, non sarebbe stata proprio li se li avesse avuti. Non poteva crederci; lei, un tempo una delle persone più potenti dell’intero universo, era ridotta ad una semplice operaia.
    “Umiliante, non è vero?” fece una voce. La ragazza si girò e vide un uomo vestito elegantemente, accompagnato da un altro con un uniforme nera e una R rossa sul petto “lei, una dei quattro Pilastri, i più grandi supereroi esistenti.”
    “Shhhj! Non so come tu lo sappia ma…”
    “Non vuoi che lo sappia nessun altro. Tranquilla. I lavoratori qui sono così impegnati che non si accorgeranno nemmeno che stiamo parlando. Ma se preferisci puoi seguirci fuori. Ho chiesto permesso al tuo capo.”
    “E perché dovrei essere interessata ad ascoltarvi?”
    “Perché noi possiamo darti quello che desideri. La tua gloria passata, il tuo potere perduto e sopratutto, la vendetta contro chi te lo ha strappato.”
    Annie stava per scuotere la testa e tornare al suo lavoro. D’altronde ormai le aveva provate di tutte e aveva perso le speranze. Però… Aveva bramato la vendetta così tanto, che era l’unica cosa che la spingeva ad andare avanti. Valeva la pena di fare un tentativo.
    “D’accordo, ma vedete di fare in fretta.”

    “Buongiorno.” disse Aurus rivolto verso la bibliotecaria “stiamo cercando un libro. “La teoria dei Supereroi di Tom Wade.”
    La donna sembrò sorpresa. Si guardò intorno, poi sussurrò. “Non è un libro molto popolare. Perché lo state cercando ?”
    “Ce lo ha detto il maggiordomo del signor Wade.”
    “Capisco… Pensi di dovervi dare questo...” disse, prendendo un grosso volume “questo è il manoscritto originale. Non dite a nessuno che ve l’ho dato. Vi servirà per fare luce sulla verità.”
    “D’accordo…” fece Lucas perplesso. Perché una bibliotecaria aveva con se il manoscritto originario di un libro, e perché lo stava dando a loro? Da come si comportava sembrava fosse una sorta di accordo segreto con il maggiordomo. Ci doveva essere qualcosa nascosto in quel manoscritto, e loro avrebbero scoperto cosa .
    “Annie Matter… Nome ironico con il Pilastro dell’Antimateria.” Fece Giovanni
    “Materia esoterica. Non ho mai capito perché, ma ci sono un mucchio di idioti che pensano che io controllassi l’antimateria. E tecnicamente ero il Pilastro della Materia, la materia esoterica è solo parte del mio dominio.”
    “Ciò non toglie che quello non è il tuo vero nome. Ma non importa. Ciò che mi interessa è ciò che sei adesso. Ho sentito parlare dei Pilastri, ma qualche spiegazione in più mi farebbe comodo.”
    “Pensavo che anche i bambini conoscessero quella leggenda.”
    “Peccato che non sia una leggenda.”
    “Certo che no. Noi quattro siamo stati tra i primi supereroi di questo mondo, e ognuno di noi rappresenta un concetto chiave, un pilastro che sostiene il tessuto della realtà.”
    “Tempo, Spazio, Materia ed Energia, giusto?”
    “Sorprendentemente ci ha azzeccato. A quanto pare quella Sfera ha preso ispirazione da qualche sciocca leggenda di qualche posto lontano. Non ho idea di come una sfera possa prendere ispirazione, ma questo è quello che dicono”
    “Quindi voi sapete della Sfera?”
    “Pensavo fosse ovvio. Non mi hai sentito quando ho detto che noi abbiamo il compito di sostenere la realtà stessa? Pensavi davvero che non sapremmo del fulcro stesso del nostro universo?”
    “Giusto. Comunque conosco bene le leggende a cui fai riferimento. Il Dio della Materia si ribellò ai suoi fratelli. Sembra che i vostri destini siano in qualche modo legati, no?”
    “Una pura coincidenza, credo. Oppure siamo in qualche modo affini. Io volevo aggiustare quello schifo di mondo che gli altri si ostinavano a mantenere, con le loro idee inefficcienti.”
    “Proprio come il Dio della Materia, dicono. Almeno a te non hanno esiliato.”
    “Avrei preferito lo avessero fatto, almeno avrei mantenuto il mio ruolo. Invece mi hanno strappato i poteri e costretta a vivere come una normale umana.”
    “Una vera ingiustizia, ma possiamo raddrizzarla.”
    “E come, i miei poteri sono andati e a quanto sembra la Sfera si è presa una vacanza.”
    “Sulla Sfera ci stiamo lavorando, ma nel caso non la trovassimo, il nostro scienziato sta avanzando una teoria. Vedi, per donare i poteri la Sfera deve alterare significamente la struttura corporea… Ti risparmio i dettagli perché non li ho capiti nemmeno io. La sostanza è che una modifica così grande deve lasciare un qualche segno. I tuoi poteri non sono scomparsi, sono ancora dormienti, e possiamo risvegliarli.”
    “Mi sembrano un mucchio di stronzate.”
    “D’accordo.” intervenne L’Affarista “se non ti interessa la nostra proposta, puoi semplicemente tornare alla tua vita.”
    “Tutto qui? Ti avevo visto passare più volte. Pensavo ricattassi che si rifiutava.”
    “Perché vedevi persone terrorizzate? Oh, no. Quelli erano, o quelli che avevano accettato ed erano tormentati da rimorsi e timore di essere scoperti, o i pochi che avevano rifiutato e temevano chissà quali conseguenze. Ma stavano facendo tutti da soli. Io non ho mai minacciato punizioni, ne tantomeno le ho portate a termine. Non è necessario: per la maggior parte degli operai tornare alla loro misera vita è una punizione sufficiente. Allora, vuoi davvero andare avanti così e rinunciare alla tua unica opportunità?”
    Annie sospirò. Non ne poteva più di quella vita. Se non fosse perché era così stupida da pensare di poter ancora cambiare le cose, l’ avrebbe già fatta finita. Quindi che che aveva da perdere. “suppongo che tu non abbia torto. Spero che non sia una perdita di tempo”

    “Questo libro è terribile.” esclamò Aurus
    “Devo dire che in effetti me lo aspettavo molto meglio...” aggiunse Vexen “un elenco di tutti i supereroi e i loro poteri è utile certo, ma per chiamarsi “teoria dei supereroi” non teorizza quasi nulla,si limita a riportare i fatti e a fare qualche ipotesi vaga.”
    “E niente sulle loro origini. Questo dovrebbe aiutarci a fare luce sulla faccenda?” commentò Aurus frustrato.
    “Fare luce...” fece Lucas “sia il maggiordomo che la bibliotecaria hanno usato questa espressione.”
    “E allora?” chiese Aurus “è piuttosto comune”
    “Si ma il modo in cui lo hanno detto, unito al fatto che ci abbiano fatto avere il manoscritto… Avvicinate qui la lampada.”
    Xemnas eseguì. Sulle prime non successe nulla, ma Lucas iniziò a sfogliare il manoscritto, finché non giunse a delle pagine stranamente bianche. Ma puntando bene la luce della lampada notarono che delle parole stavano comparendo.
    “Se avete scoperto questo messaggio, vuol dire che siete in cerca della verità. Ebbene, ve la darò, fin dove posso almeno. Se avete letto il resto del libro, sicuramente lo avrete trovato deludente. Se non avessi promesso una teoria comprensiva sull’origine e i principi scientifici dietro ai superpoteri, probabilmente lo avreste accettato per ciò che è, un compendio di tutti i supereroi che conosciamo. Ma avevo fatto il passo più lungo della gamba, promettendo alla comunità scientifica qualcosa che non potevo dargli. Non perché non fossi riuscito a scoprire la verità, ma perché non posso svelare quello che ho scoperto. E comunque, non ci sarei mai riuscito se non me lo avesse svelato il mio grande amico, il Presidente, non me lo avesse svelato. Ho promesso di non dire tutta la verità, quindi resterò sul vago, e nasconderò anche queste vaghe informazioni perché solo le persone di cui mi fido possano trovarle, ma voglio comunque che siano reperibili, nel caso mi dovesse succedere qualcosa. Quello che sto per svelare sicuramente vi sconvolgerà, ma sono riuscito a...”
    Ma prima che l’uomo potesse finire di leggere, la stanza si fece improvvisamente fredda. Il gruppo si guardò attorno. La stanza, prima affollata era ora deserta, oltre che molto più buia. Le luci erano ancora accese, ma sembrava che l’oscurità fosse così impenetrabile che la luce non riusciva a schiarirla. I cinque sentirono una strana e agghiacciante risata e una terrificante ombra umanoide comparve sulla parete di fronte a loro, con occhi rossi come il sangue. Terrificati gli allenatori tentarono di afferrare le loro Pokéball, ma erano scomparse. Tentarono di scappare, ma le loro gambe non rispondevano ai comandi. L’ombra si avventò su di loro. Il gruppo chiuse gli occhi, ma quando li riaprì tutto era tornato alla normalità. Le persone intorno sembravano di non essersi accorti di nulla. Che fosse stata solo un allucinazione collettiva? Confusi tornarono a leggere il libro… Ma le pagine che stavano leggendo erano scomparse.

    Leaf sorrise, ma stringendo i denti. Se la stava cavando bene, ma Anita era davvero forte. Le erano rimasti solo due Pokémon, ma il penultimo la stava mettendo davvero in difficoltà. Pensava che Gengar avrebbe potuto sconfiggere facilmente quel Grapploct Cromatico, ma Privazione la aveva colta di sorpresa. Rifletté un po, poi decise di ritirarlo e mandare Eevee di mandare Eevee. Sembrava controproducente, ma si fidava molto del suo Pokémon. Quella zona non aveva punti dynamax, quindi attivò il cerchio Z e ordinò un Potenziamento Eevolutivo. Il piccolo Pokémon fu infuso dell’energia delle sue evoluzioni. Un giorno ne avrebbe scelta una. Forse.
    Grapploct si lanciò subito contro il piccolo felino con Zuffa, ma prima che potesse avvicinarsi Eevee usò Staffetta, sostituendosi con Gengar. Con una velocità assurda il Pokémon lanciò una Pallaombra, colpendo il Pokémon Lotta. Con i potenziamenti passati da Eevee Leaf pensava di essere a Mudsale, ma Anita sorrise e ordinò una mossa di cui Leaf aveva sentito parlare. Sottosopra. Indebolito, Gengar fu facilmente sconfitto da una singola Privazione. Leaf rimandò Eevee. La scelta più logica sarebbe stata Venusaur, specie ora che Eevee aveva perso i potenziamenti, ma sapeva che comunque si sarebbe trovato in difficoltà anche contro l’ultimo Pokémon di Anita, e le dispiaceva non farlo lottare. Lo rimando, ordinandogli subito di usare Fossa. Il polpo si mise in posizione aspettando il suo avversario, che sbucò immediatamente sotto di lui, per poi colpirlo con Carineria. Grapploct sembrò infuriarsi e caricò di nuovo con Zuffa, ma Eevee rispose con Carineria. Il piccolo Pokémon colpì l’avversario delle zampe avvolte di energia fatata, ma sentì l’impatto dei tentacoli sul suo fianco. I due crollarono in contemporanea.
    “Devo dire che non mi aspettavo che quel piccolo Pokémon fosse così forte.”
    “Mai sottovalutare i Pokémon carini.” rispose Leaf sorridendo
    “Sarà. Io preferisco quelli tosti.”
    “Diancie e Victini?” ribatté la ragazza di Kanto, facendo riferimento ai due Leggendari della ragazza, il secondo dei quali lo aveva trovato di recente ad Austropoli, dove si rifugiava per nascondersi dal Team Union.
    “Loro sono leggendari, non contano!”
    Leaf ridacchiò, poi Anita mandò Emboar mentre l’altra mandò Venusaur. Di nuovo una situazione di apparente svantaggio. Ma Leaf sapeva che in questo caso era solo apparente. Emboar si lanciò contro di lui con Nitrocarica, ma Leaf attivò la sua megaevoluzione e il rettile sviluppò uno strato di grasso che ridusse i danni dell’attacco Fuoco. A quel punto Venusaur lanciò un Foglielama. Le fogli appuntite provocarono piccole ferite nel corpo della suina, che però sembrò ben poco preoccupata dalla cosa. Almeno finché non sentì il veleno penetrare nelle sue vene. Leaf sorrise: le sue Foglielama intrise di tossina prendevano sempre alla sprovvista gli avversari. A quel punto lanciò un Fangobomba, ma Emboar caricò con Nitrocarica, attraversando il getto di veleno e sopportando il dolore per poi colpire l’avversario. Prima che Venusaur potesse fare qualsiasi altra cosa Emboar lo colpì con una seconda Nitrocarica.
    “Forza Emboar, continua a colpirla!” esclamò Anita.
    Leaf sapeva che quella era la tattica preferita della ragazza. Quando faceva così, non c’era nessuna tattica che valesse, ignorava qualsiasi tentativo di indebolirla o disturbarla. L’unica possibilità era cercare di sopraffarla, ecco perché Venusaur scagliò un altro Fangobomba, che Emboar incassò di nuovo, per poi colpire un altro paio di volte con Nitrocarica. Quando vide che Venusar era allo stremo caricò invece con Fuococarica. A Venusaur non restò che lanciare un Fangobomba, chiudere gli occhi e sperare in meglio. Emboar colpì Venusar… E crollò. Il Veleno, il Fangobomba e il Contraccolpo l’avevano sconfitta.
    “Ci ho provato.” disse Anita “ma mi sono divertita. Sei forte, complimenti.”
    “Anche tu. Mi hai messo seriamente in difficoltà.”
    “Complimenti ad entrambe” disse una voce.. Una donna dai lunghi capelli neri si avvicinò a loro. “Le vostre tattiche sono davvero efficienti, e i vostri Pokémon sono esemplari notevoli.”
    “Chi sei tu.”
    “Mi chiamo Annie.”

    “Quindi… Lei pensa davvero che il mio potere possa essere risvegliato.”
    “Naturalmente.” rispose Fiorenzo “penso di aver compreso abbastanza bene come funziona questa faccenda dei superpoteri. Come ipotizzavo, la “magica” Sfera non è che un infinito generatore di energia, con molti usi. Quando una persona viene trasformata in supereroe, un tipo specifico di energia si lega al loro corpo, permettendo loro di usarla a piacimento, o alterando la loro struttura genetica. Tuttavia, le analisi sul Cinturanera e la Sensitiva hanno rivelato che anche dopo che il ptere viene rimosso, una piccola traccia di quell’energia rimane. E’ sopita, ma può essere risvegliata.”
    “E come?”
    “Purtroppo ancora non lo so. Ma forse, potrebbe aiutarci un certo… Maestro dell’energia.
    “Lui? Se solo sapessi dove si trova.”
    “Noi lo sappiamo.” fece Markus, mostrandole il libro.
    “Cosa?!” esclamo lei dopo aver letto “loro gli avrebbero fatto questo? E poi avrebbero il coraggio di definirsi i buoni.”
    “Una vera ingiustizia. Ma noi possiamo aiutarla a liberare il suo amico e riavere i suoi poteri.”
    “Non è mio amico. Ma l’idea mi attira. Come facciamo però?”
    “Ci penseremo. Intanto, per sicurezza direi di cercare un metodo alternativo. Ti porto nel laboratorio con gli altri super.” Fece Fiorenzo afferrando la maniglia. Ma la porta era bloccata.

    “E così… I fogli sono spariti.”
    “Avevamo un ottima pista e… Non sappiamo cosa sia accaduto.”
    “L’Ombra.” disse Omnitype
    “Chi?”
    “Il mio nemico più misterioso. Lo chiamò così perché si manifesta come un ombra, ma non si è mai presentato. Non parla mai, compare, mi intrappola in un illusione e poi se ne va. Non ruba mai, non cerca di uccidermi e non attacca nessun altro. Fino ad oggi iniziavo a pensare fosse solo frutto della mia mente. E’ la prima volta che prende di mira qualcun altro. Non fa parte dell’Unione e non ho idea di cosa voglia.”
    “Cosa ti fa vedere?” chiese Calem
    “Cose personali.” rispose bruscamente.
    “In ogni caso...” intervenne Aurus “Da quel poco che siamo riusciti a leggere non abbiamo capito molto, ma rinforza la teoria che abbia quello che cerchiamo, dobbiamo indagare in maniera più approfondita.”
    “Comunque.” aggiunse “l’Ombra ha preso solo le pagine con il messaggio segreto, ma ha lasciato il resto del libro. Può sembrare poco interessante, ma un elenco di tutti i supereroi e le loro abilità può farci comodo.”
    “Abbiamo già dei registri.” disse Lin “ma potrebbero esserci informazioni aggiuntive.”
    “Direi che la cosa più sensata è condurre una doppia ricerca.” disse Xemnas “Da una parte indagheremo sulla famiglia Wade. Dall’altra faremo delle ricerche sui supereroi ancora attivi, in particolare il Burattinaio che abbiamo affrontato. Ora che molti membri dell’Unione sono evasi ci serve quanto più aiuto possibile. Da quel che ho capito sono molto pochi, e anche gli altri sono divenuti criminali, quindi non potrebbero aiutarci. Se solo ce ne fossero altri ancora in libertà...”

    “La storia sta procedendo bene.” Fece il Burattinaio.
    “Si, spero di avere più occasioni di interpretare personaggi interessanti.” rispose l’Attore “Ma c’è una cosa che non mi fa impazzire.”
    “Penso di sapere cosa vuoi dire. Pochi eroi.”
    “Si, dove sono i team, le alleanze, gli epici scontri tra bene e male?”
    “Si, l’alone di mistero funziona, e la sottotrama del torneo con le ragazze aggiunge un po di azione, ma lotte di quel tipo si possono trovare in qualsiasi storia Pokémon, al di la di quello ci sono stati pochissimi scontri e il più avvincente si è concluso con un deus ex machina.”
    “Li era il cattivo che era scadente, ma si. C’è una buona componente di giallo, e per cairtà è il nostro genere preferito, ma quello dovrebbe arrivare dopo, questo è l’arco supereroistico in teoria. Ci vuole più azione. Dobbiamo liberare degli eroi, e ho già in mente quali.”
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Moderator
    Posts
    732

    Status
    Offline
    Capitolo 54: nuovi personaggi
    “Bene, ecco il piano.” Fece il Maestro “il nostro bersaglio si trova nella centrale energetica di Capital City, un luogo strettamente sorvegliato. Introdurci al suo interno sarebbe dura persino per noi. Ma fortunatamente non sarà necessario, grazie al nostro Cervellone.”
    Lo scienziato prese la parola. “Io e il Tecnico del Suono, con un piccolo aiuto da parte di Fiorenzo...”
    “Un grande aiuto, prego.”
    “Con un grande aiuto da parte di Fiorenzo.” fece il Cervellone sospirando “siamo quasi riusciti ad hackerare il sistema di telecamere della centrale. Basterà renderli pubblici e saranno i cittadini stessi a richiedere la sua liberazione.”
    “Pensavo lo dovessimo catturare, non liberare.” intervenne Markus perplesso.
    “Ovviamente” rispose il Maestro con naturalezza “ma abbiamo un contatto che farà si che venga consegnato a noi. Abbiamo tutto controllo credimi. Ci sono dubbi.”
    “Io ne ho uno.” disse l’Attore “quando ci sarà la scena di azione?“
    “La… Che?”
    “Ma è ovvio. Siamo in una storia di supereroi e finora abbiamo avuto solo due combattimenti importanti. E ora voi vorreste saltarne un altro? Dove sono i grandi scontri tra bene e male?”
    “Te lo ripeto per l’ultima volta, noi non siamo i cattivi. E questa non è una storia. Non siamo qui per dare spettacolo, ma per cambiare il mondo. Se possiamo evitare complicazioni inutili, lo faremo.”
    “D’accordo, ma se il pubblico si annoia e la storia viene cancellata, poi non fate la colpa a me.”
    Il Cervellone sbuffò e tornò al computer.
    “Ok, dovrei avercela quasi fatta.. Cosa?”
    “C’è qualche problema?” chiese l’Attore sorridendo
    “Io… Non capisco. Ero riuscito ad hackerare tutte le difese e improvvisamente nel sono comparse di nuove.”
    “Hackera anche queste.” disse il Maestro
    “Non è così semplice… Non ho mai visto difese di questo tipo, non so nemmeno da dove cominciare.”
    Fiorenzo e il Tecnico del Suono corsero ad aiutarlo, ma nessuno dei tre riusciva a trovare una soluzione. Il sistema sembrava completamente impenetrabile.
    “Sei stato tu!” esclamò il Cinturanera rivolto verso l’Attore.
    “E come avrebbe fatto idiota?” lo riprese la Sentitiva “E’ un trasformista non un mago.”
    “Ma era lui che non voleva che utilizzassimo l’hockey o come si chiama.”
    “Non ha tutti i torti.” intervenne il Maestro “Puoi darci una spiegazione?”
    “Io? Sono solo un umile attore, mi limito ad recitare la parte che mi è stata assegnata. Se non vi piace la trama, dovete rivolgervi all’Autore.”
    “Chi?”
    “L’Autore è colui che decide la storia, il Burattinaio dirige i personaggi e io li interpreto”
    “Non ho idea di cosa tu stia parlando” fece Markus “e cosa c’entra il Burattinaio con la metafora del cinema?”
    “Una storia si può raccontare in molti modi.”
    “Lasciamo perdere. Piuttosto, cosa si fa ora?”
    “L’unica è provare ad hackerare manualmente le telecamere.” disse il Cervellone.
    “Quindi...” fece l’Attore
    “Si...” rispose lo scienziato sbuffando “dovremo organizzare un attacco diretto alla centrale.”

    “Quindi… Quali sono i Superereoi ancora in circolazione?” chiese Xemnas
    “Allora…” rispose Lin “A parte il qui presente Omnytipe, che dubito sia citato dal libro essendo molto recente, gli unici di cui siamo sicuri sono il Trasformista, Master Trainer, Brutus e Miss Brain. Gli ultimi due li conoscete già, il Trasformista è stato avvistato da alcuni agenti e sospetto fosse dietro allo strano incidente dei due Brutus e Miss Brain alla banca. Quanto a Master Trainer, i suoi poteri corrispondo perfettamente a quelli del Burattinaio.”
    “Qui leggo che i suoi poteri dovevano essere usati per spingere i Pokémon a fidarsi di lui più facilmente.”
    “Si, inizialmente era solo una forma leggere di controllo mentale, rendeva i Pokémon più amichevoli e obbedienti a lui, ma nulla di più. Li usava per avere più di sei Pokémon per volta senza doverli catturare con le Pokéball, calmare selvatici impazziti e spingere i Pokémon dei criminali ad arrendersi.”
    “Tuttavia pare che col tempo abbia scoperto di poter controllare le sue vittime in maniera più pesante e anche usarli sugli umani.”
    “Si, ma lo scoprì per puro caso. Ero sospettosa fin da subito, ma non sembrava intenzionato ad abusarne. Almeno finché il Presidente non gli affidò una missione segreta. Da quello che ho capito nemmeno il Vicepresidente ne è al corrente. Quando è tornato era totalmente cambiato. Sosteneva che il nostro mondo non era altro che una storia, e che il suo compito fosse renderla il più avvincente possibile. Ha creato un po’ di problemi, poi è scomparso, ma penso proprio che ora sia tornato.
    “Si… Anche il modo in cui utilizza i poteri è simile. Da come viene descritto sembra che lanci delle piccole sfere di energia sul suo bersaglio. Pare possano essere bloccati da mosse contro Protezione. Questo può essere utile. Non si parla del filo però.”
    “Non lo aveva. Deve essere uno sviluppo recente, forse è riuscito a crearlo lui in qualche modo per rispecchiare meglio il suo nuovo tema.”
    “Quanto al Trasformista, sembra che abbia poteri simili a quelli di un Ditto, ma più avanzati. Può trasformarsi con più accuratezza, non deve per forza vedere il soggetto per trasformarsi correttamente e può trasformarsi anche solo parzialmente.”
    “Come Mew.” osservò Alcide.
    “Chi è Mew?” chiese Lin
    “Ah giusto, voi non avete i Pokémon Leggendari qui. E’ un Pokémon del nostro universo.”
    “Leggendari eh? Il Trasformista è considerato uno dei supereroi Leggendari, i più forti che esistono, in teoria. In pratica era una classificazione del Presidente che avevo sempre trovato piuttosto arbitraria, finalmente ora capisco da dove deriva.”
    “Si, leggevo qui, ed effettivamente tutti sembrano corrispondere. Mi incuriosiscono in particolare i Pilastri.”
    “Sono riportati anche loro. Sono solo una Leggenda. Tanto più che se ne parla come i creatori dell’universo, che mi avete già confermato essere falso.”
    “Si, ma non escluderei ci sia un fondo di verità. Concentriamo sui due supercattivi, sopratutto il Transformista che sembra essere affiliata con l’Unione. Sapete le loro identità.”
    “Abbiamo dei registri che controlliamo solo in caso di emergenza. L’ho già fatto, ma su di loro c’è poco. L’identità di Master Trainer è nota, ma era una persona molto solitaria, tutti i suoi parenti sono morti e non aveva amici, almeno che io sappia, quindi ho poco su cui indagare. Quanto al Trasformista ha dato più di un identità civile. Comprensibile per i suoi poteri, ma non riesco a capire quale sia quella originale, e onestamente non ho avuto tempo di controllarle tutte.”
    “Possiamo farlo adesso.”
    “Per quanto riguarda i Wade?” intervenne Aurus
    “Anche su di loro posso dirvi poco. La famiglia Wade è una delle più influenti di Capital City, ma anche una delle più riservati. Sono disgustosamente ricchi, e avevano una forte amicizia con il Presidente, ma questo è quasi tutto quello che si sa su di loro. Sembra che l’attuale patriarca, Tom, sia uno scienziato, ma finisce qui. Non so altro su di lui, e non so letteralmente nulla su suo figlio Brian, né su sua moglie, ammesso sia ancora viva. E’ estremamente riservato e non esce praticamente mai di casa. Non so nemmeno le cause della morte di Tom, si pensa di malattia siccome è successo quando era nella sua villa, ma la sua famiglia non ha mai rilasciato dichiarazioni ufficiali, anche perché oltre a Brian e forse qualche domestico, l’unica persona che vive ancora in quella villa è il maggiordomo Albert, che è più aperto ma è molto fedele alla sua famiglia e non parlerebbe mai senza permesso.”
    “Tutti questi nomi iniziano a suonarmi familiari.” commentò Sanzo
    “Si ci abbiamo parlato.” riprese Lucas “Ci ha indirizzato verso il libro, ma in maniera molto sibillina.”
    “Vi direi che lui è la vostra unica pista, ma sarà difficile farlo parlare. Onestamente penso che sia una causa persa. Concentriamoci sul Trasformista.”
    “Ma...” fece Aurus, ma prima che potesse finire Lin sentì delle urla provenire dalla strada. Lin si alzò all’istante e corse fuori, vedendo una folla urlante che circondava quello che sembrava un ragazzino, o al limite una persona molto bassa.
    “Si può sapere dove sei stato?!” urlo un uomo.
    “Io...” rispose il ragazzino con una voce molto acuta, confermando la sua giovane età “mi avevano catturato e...”
    “Grande supereroe, davvero.” fece una donna con tono sprezzante “proprio quando avevamo bisogno di te sei scomparso.”
    “Mi dispiace ma d’ora in poi tornerò a...”
    “Ad arrestarci? Ho rubato una volta, per pagare le cure di mia figlia e subito sono finito in prigione, senza neanche avere la possibilità di spiegarmi.”
    “Mi dispiace ma… Avevi ferito delle persone e poi la legge è la legge.”
    “Ma certo. Facile parlare per voi.” intervenne un altra donna “Allora è vero quello che diceva il Maestro, a voi supereroi non interessa di noi, solo della vostra “legge” e della vostra “giustizia”.”
    “Ora calmiamoci un po tutti” intervenne un altro uomo “è solo un ragazzino. E comunque, mi sembra assurdo fidarsi del capo di un organizzazione criminale di cui non sappiamo nulla che dei supereroi che ci hanno protetto da anni.”
    “Si vede che sei benestante.” riprese la donna di prima “Che bene avrebbero fatto per noi i supereroi? In che modo ci avrebbero aiutato. Hanno mai combattuto per i nostri diritti? Hanno mai fatto qualcosa per migliorare la nostra vita. Tutto quello che i leggendari hanno fatto è nascondere il vero problema. Questa città non ha bisogno di protettori, ma di una rivoluzione, e il Maestro ce la darà.”
    “Fermi tutti!” esclamò Lin “cosa sta succedendo qui?”
    “Un supereroe si è finalmente degnato di farsi vivo.” commentò un uomo.
    Lin si fece strada tra la folla, riuscendo a vedere più chiaramente il ragazzino. Aveva la pelle completamente viola, con i capelli di una tonalità più scura e una tuta attillata verde.
    “Pokéboy?”
    “Pokéboy detto PB. Ricordo di aver letto di lui sul libro. Può trasformarsi in qualsiasi Pokèmon desideri, ma come un Ditto se non è in presenza del Pokémon non riesce a trasformarsi correttamente, solo che invece che il volto, ciò che rimane è il colore viola.”
    “Tutto questo continua a sembravi familiare.” disse Sanzo
    “Non così sorprendente. Ricordati che il primo Presidente a creare i supereroi si è ispirato al vostro mondo, sia la realtà che i film.” spiegò Aurus “Ha senso che alcune cose ricorrano.”
    “Cosa ti è successo?” chiese la poliziotta
    “Non lo so… Stavo inseguendo dei criminali trasformato in un Ninjask, quando qualcosa mi ha colpito alle spalle. Mi sono risvegliato in una gabbia, ma mi hanno sedato subito e non ricordo quasi nulla. Poi mi sono svegliato di nuovo su questa strada.”
    “Grande eroe che si fa catturare...” fece un altra donna
    “Voi sgombrate subito, prima che trovi la scusa per arrestare qualcuno. C’è un crimine non fate nulla, vedete un ragazzino a terra e subito gli andate addosso e poi avete il coraggio di criticare i supereroi perché non risolvono i problemi.”
    “Da quando li difendi? Pensavo anche te li odiassi.”
    “Non odio i singoli eroi. Odio tutto il sistema, il modo in cui il nostro mondo dipende dagli eroi. Ma odio ancora di più gli ipocriti che scaricano su altri tutte le colpe senza muovere un dito per fare qualcosa. E adesso togliete il disturbo. Non avete nulla di meglio da fare?”
    La folla si diradò sbuffando e Lin fece cenno a Pokéboy.
    “Forza, seguimi in centrale, prima che cambi idea.”

    “Buongiorno nullità.” Annunciò la Fantallenatrice con un sorriso a trentadue denti “siamo appena stati informati di un operazione improvvisata, e come se non bastasse ci sono altri supereroi a piede libero. Questo significa che dobbiamo raddoppiare l’intensità degli allenamenti. Forza, non voglio vedere nessuno battere la fiacca.” Aggiunse, schioccando la frusta per ribadire il concetto.
    “Non pensi di esagerare un po’?” chiese Roxas con voce tremolante
    “Niente affatto. Non si ottengono risultati con le buone maniere. Se loro battono la fiacca il mio compito è metterla… Metterli in riga.”
    “Capisco ma… Tu perché sei qui? Intendo… Cosa ti ha spinto ad entrare nell’Unione?”
    “Non sono affari tuoi.” ringhiò la Fantallenatrice.
    “Se dobbiamo collaborare...”
    “Questo non implica che dobbiamo essere amiconi. Ma se proprio ci tieni a saperlo, ero stufa di vivere una vita di merda mentre coloro che averebbero avuto il potere di cambiarla se ne sono sbattuti, così ho deciso di unirmi a qualcuno che potesse fare la differenza.”
    Roxas sussultò. Era molto simile alla sua motivazione. Leggendari, supereroi, in fondo non sono poi così diversi. Forse Marluxia aveva ragione. In qualsiasi universo chi ha il potere in mano se ne frega dei più deboli e bisognosi. Forse prendere il potere in mano era la cosa migliore per tutti.

    “Finalmente si mangia, ho una fame!” Esclamò Pokéboy, trasformandosi in un Lickylicky e usando la sua lunga lingua per inglobare tutto il cibo che Lin le aveva preparato.
    “C’è qualcos’altro?” Disse tornato umano.
    “Mi hai divorato mezza dispensa. Cosa vuoi ora, una bistecca di Miltank?”
    “No, grazie sono vegetariano. Sai, a forza di trasformarmi nei Pokémon, mangiarli mi farebbe uno strano effetto.”
    “Ero sarcastica! Cos’è sei diventato uno Snorlax di recente e ti è rimasto l’appetito?”
    “Anche se ero scarsamente cosciente, sono stato prigioniero per settimane e penso mi abbiano nutrito il minimo indispensabile.”
    Lin sbuffò “Allora… Pokéboy, detto PB. Vero nome...”
    “Ehi, la mia identità segreta!”
    “Quale identità segreta, sei viola! Dicevo, vero nome Garfield...” I ragazzi giurarono di aver sentito una risatina.
    “Ecco perché non volevo rivelarlo…” disse il ragazzo arrossendo “Quanto mi hanno preso in giro quella volta che sono diventato un Purugly...”
    “Dicevo, Garfield Logan. I suoi genitori...”
    “Davvero... Possiamo non parlarne?”
    “D’accordo… Quindi, non sai dirci proprio nulla?”
    “Ho ricordi molto vaghi, ma non riesco e recuperarli aspetta.” Disse trasformandosi in un Alkazam, per poi tornare alla normalità“No, nemmeno con la memoria di un Pokémon Psico.”
    “Posso provare una cosa?” disse Omnytipe
    “Certo fai pure.”
    Il supereroe assunse la sua forma Psico.
    “Riesco a vedere qualche immagine nella sua mente. Ci sono delle gabbie, riesco ad intravedere qualcuno… Ma quello è Elettro Kid. E c’è anche Water Girl.”
    “Ah sì ora inizio a ricordare. Mi pare che c’era pure Hot Girl.” commentò PB, poi si accorse degli occhi puntati su di lui “Che c’é? Si è chiamata lei così!”
    “Quindi è come sospettavo. Tutti i supereoi sono stati rapiti dalla stessa organizzazione, sicuramente l’unione. Hai qualche indizio sulla loro posizione?”
    “No, ma… Avete una televisione?”
    “Si ma… Perché?” chiese Lin
    “Vedrete.”
    Lin obbedì e portò una vecchia televisione, di quelle quadrate senza schermo piatto.
    “Che c’é? Funziona ancora, non vedo perché dovrei cambiarla.”
    Omnytipe sospirò e assunse la sua forma Elettro. Improvvisamente delle immagine cominciarono a comparire sullo schermo.
    “Ma quello… Sono io!” esclamò PB vedendo la figura prigioniera nella gabbia nel video “Come hai fatto.”
    “Semplice. La forma Elettro trasforma i miei impulsi neurali in impulsi elettrici.”
    “Farò finta di aver capito.”
    “Registrerò il video su una cassetta, così potrò riesaminarlo e cercare indizi.” intervenne Lin
    “Cassetta?” fece Omnytipe
    “SI, CASSETTA. Possiamo lasciar perdere questo discorso? In ogni caso, una volta che avremo scoperto la posizione della base, andremo ad attaccarla. Per ora abbiamo due supereroi dalla nostra parte e...”
    “C-Cosa? Vorreste che io torni li dentro!?” esclamò PB
    “Cosa? Tu hai paura?” fece Larxene ridacchiando “sei un eroe o un coniglio?”
    In tutta risposta PB si trasformò in un Bunnelby.
    “A parte scherzi.” disse il ragazzo tornando alla normalità “ammetto che l’idea di tornare lì non mi fa impazzire. Quel poco che ricordo di quell’esperienza non era piacevole e… Il fatto che sembrino tenere prigionieri altri supereroi… Però proprio per questo non me la sento di tirarmi indietro.”
    “Mi chiedo se ce ne siano altri...” mormorò Axel
    “Cosa vorresti dire?” Lo interrogò Xemnas
    “Pensateci: PB non sa neanche come ha fatto a liberarsi, il che significa che con tutta probabilità non è scappato da solo. Qualcuno lo ha liberato. E se lo ha fatto con lui...”
    “Dici che ci sono altri supereroi in circolazione?” fece Armonio eccitato.
    “Come se non ne bastassero due...” commentò Lin “Io analizzo il video, tornerò quando avrò qualcosa.”
    “Noi intanto andiamo a cercare informazioni sul Trasformista e se le troviamo su Master Trainer.”
    “E speriamo anche qualcosa sui Wade.” aggiunse Aurus.
    “Fate quello che vi pare. Basta che non facciate nulla di stupido.”

    “Quindi… Cosa ti ha spinto a partecipare a questo torneo, Annie?” chiese Leaf curioso.
    “Niente di speciale. La mia famiglia era molto povera, e come altre non ha mai ricevuto alcun aiuto dal defunto presidente. I miei genitori si sono visti costretti ad allearsi con la malavita di Capital City, nonostante fossero sempre stati estremamente onesti. Dopo l’assassinio del Presidente e la salita al potere del loro scagnozzo, la malavita...”
    “Aspetta!” fece Cetra “vuoi dire che l’attuale presidente...”
    “E’ colluso con la malavita si. Pensavo fosse noto.”
    “Ma allora questa storia dei supereroi...”
    “Se mi fate finire ci arrivo. Dicevo, la malavita aveva promesso ai miei genitori delle generose ricompense, e loro fecero l’errore di pretenderle.”
    “E quindi ora… Non ci sono più?” chiese Rina
    “Sono ancora al mio fianco, ma si. Se è quello che intendete, sono morti.”
    “Mi dispiace… E’ una storia davvero triste” commentò Selene
    “Bah. Ce ne saranno a decine come la mia. Non siete di Capital City vero?”
    “Come fai a...”
    “Solo degli stranieri potrebbero pensare che la mia storia sia eccezionale. E’ praticamente la normalità. E ormai quei criminali sono praticamente al comando.”
    “Non mi aspettavo che il presidente fosse un burattino.” commentò Vera
    “Cosa? No!” Annie la guardò perplessa “Non è un pupazzo o qualcosa del genere. E’ una persona, solo agli ordini della malavita.”
    “Beh… Si è quello che intendevo. E’ un modo di dire.”
    “Oh. Scusate, ma quelli non li ho mai capiti. La mia famiglia era molto pratica e... diciamo che ho avuto pochi contatti quando ero piccola, non era sicuro uscire per strada. Così non ho mai imparato. E onestamente non le ho mai capite. Perché dire “schiacciare un riposino?”. I riposini non si possono schiacciare, mica sono fisici. O quando ti augurano in bocca al Lycanrock. No grazie, non voglio essere divorata. O...”
    “Ok abbiamo capito il concetto. Ma se il Presidente lavora per la criminalità, perché creare dei supereroi.”
    “Mi sembra ovvio. Eliminare la competizione. Con il loro “pupazzo”, come lo chiamate voi, possono governare su Capital City, coprire i loro alleati e dare la caccia ai loro nemici. Non hanno nemmeno più bisogno di commettere crimini.”
    “Capisco...” fece Lucinda “Ma allora perché vuoi quei poeri.”
    “Non certo per diventare una delle loro “bambole” se è questo che temete.”
    “Forse è meglio lasciar perdere sta cosa delle metafore...” commentò Vera
    “Perché? Ho detto quello che avete detto voi. Comunque, non dico che mi piaccia questa storia, ma se non partecipassi, tutti i poteri andrebbero a persone egoiste che farebbero quello che il Presidente vuole. Quantomeno se riuscissi ad averli io, farei il possibile per cambiare questo mondo.”
    “Ehi, ho visto che sarai contro di me.”
    “Così sembra. Adesso scusate, ma tra poco c’è la lotta di mia sorella.”
    “Ah, hai una sorella?”
    “Si, Tina. Anche lei è qui per il mio stesso motivo. Siamo stanche di questo mondo imperfetto, delle leggi inefficienti che il precedente Presidente ha imposto che hanno permesso a quello attuale di salire al potere. Voi invece? Se non siete di Capital City, perché siete interessate al nostro torneo.”
    “Ne avevamo sentito molto parlare.” rispose Leaf “Conoscevamo in parte la situazione di questa città, anche se non pensavamo fosse così grave, e volevamo provare a fare qualcosa.”
    “E poi pensavamo che sarebbe stato fortissimo diventare delle supereroine!” esclamò Anita “anche se dopo quello che ci hai spiegato…”
    “Mi dispiace avervi deluso. Onestamente a me non sono mai interessate queste cose, ma non posso lasciare che le cose vadano avanti in questo modo. Grazie di essermi stati ad ascoltare. Eccola lì”
    Disse indicando l’arena. La ragazza indicata da Annie aveva dei capelli rosa raccolti in due specie di “anelli” laterali. Era vestita con una specie di giacchetta nera dai dettagli rossi, una gonna gialla e un paio di calze a strisce rosse e nere.
    La ragazza con un sogghigno sinistro mandò uno Scrafty, mentre l’avversario scelse un Mienshao. Il Pokémon si lanciò all’attacco con Calcinvolo… Solo per schiantarsi contro un Sableye, che Tina aveva rapidamente sostituito. L’allenatrice rise di gusto, per poi ordinare un Fuocofatuo. Il Pokémon incassò poi una Privazione e rispose con Sciagura. Mienshao crollò e l’avversario mandò Vivillon. Usando i suoi Insettocchi la farfalla prese la mira e lanciò una nuvola di Sonnifero che avvolse Sableye.
    “Questa non ci voleva.” disse Serena
    “Voi dite?” rispose Annie sorridendo “osservate.”
    Solo in quel momento notarono che Tina stava ridendo, mentre il suo orecchino brillava. Dalla nuvola di polveri si sprigionò un bagliore e l’attacco si diradò, dirigendosi verso Vivillon e rivelando un Sableye mutato con un enorme gemma tra le mani. Vivillon fu avvolto dal suo stesso attacco e cadde addormentato, consentendo a Sableye di finirlo con Sciagura.
    “Tina ama queste tattiche.” spiegò Annie. “Io preferisco uno stile di combattimento più diretto, ma lei mi ha insegnato qualche trucco. D’altronde è stata lei ad insegnarmi a lottare. Finito lo scontro ve la farò conoscere.”
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Moderator
    Posts
    732

    Status
    Offline
    Capitolo 54: l'attacco ha inizio
    “Allora, siete tutti pronti nullità?” disse la Fantallenatrice con uno schiocco di frusta. “Se possibile, vorrei partecipare anche io.” fece Annie avvicinandosi
    “Tu?” ridacchiò l’allenatrice con la frusta “e che vorresti fare bellezza? Non hai i tuoi poteri da quello che ho capito.”
    “Questo non significa che non possa aiutare. Sono un allenatrice di tutto rispetto, cosa credi?”
    “Tsk. Tutto rispetto? Non facevi altro che usare sporche tattiche.”
    “Tu… Sai il mio passato?”
    “ Quel tizio, Markus ci ha fatto leggere un libro che spiegava tutto.”
    “E chi lo avrebbe scritto? Solo lui sa che… Lasciamo perdere. Comunque, quelle “sporche tattiche” mi facevano vincere. E una vittoria è sempre una vittoria.”
    “La mentalità dei deboli. I veri allenatori puntano tutto sull’attacco. Comunque, se proprio ci tieni a unirmi alla mia squadra devi scegliere il nome di una classe allenatore.”
    “Direi… La Ribelle.”
    “Ribelle, come Giratina...” commentò Roxas
    “Chi? Comunque no, l’ho scelto per… Altre ragioni.”
    “Se a te va bene. Allora...”
    “Allora siamo pronti.” fece Giovanni entrando nella stanza
    “Aspetta. Chi ha detto che vieni pure tu?”
    “Il vostro capo” rispose Markus seguendo il capo del Team Rocket “questa è una missione troppo importante per lasciarlo nelle vostre mani.”
    “Chi ti credi di essere?” fece la Fantallentarice “noi dell’Unione non abbiamo bisogno di nessuno. Il capo avrà anche accettato, ma sono io che organizzo gli attacchi, e io decido che...”
    Le parole le si bloccarono in gola. Una forza invisibile iniziò a stringersi attorno suo collo. Le mancava il fiato, la sua pelle si era fatta pallida. Guardò il Pokémon alle spalle di Markus: un Bronzong. Tentò di afferrare una Pokéball, ma uno degli arti metallici del Pokémon si mosse, e a quel cenno il braccio della Fantallenatrice si contorse. La ragazza urlò di dolore.
    “Cosa fate lì impalati?” ringhiò verso agli altri allenatori. “aiutatemi.”
    Ma nessuno mosse un dito; qualcuno tremava terrorizzato, altri sorridevano osservando la sofferenza della loro maestra, altri ancora semplicemente non se ne curavano. Solo Roxas cercò di fare qualcosa, ma Marluxia gli fece cenno di fermarsi.
    “Allora. Possiamo venire?”
    “N-N-” cercò di dire con il poco fiato che le era rimasto, ma il dolore si stava facendo insopportabile. Alla fine non poté fare a meno di annuire. Bronzong mollò la presa e la Fantallenatrice cadde violentemente a terra.
    “Penso di aver messo i chiaro chi comanda qui. Fammi sapere quale è il piano.” Disse allontanandosi insieme ai membri dell’Organizzazione.
    “Stai bene?” fece Roxas correndo da lei “volevo intervenire, ma...”
    “Capisco….” fece, cercando di riprendere fiato Non volevi disobbedire al tuo maestro. A differenza di qualcun altro.” fece lanciando uno sguardo infuriato ai suoi apprendisti. Siete fortunati che non voglio mettermi nei guai ulteriormente. Se fosse stato per me, qualche testa sarebbe rotolata. E voi.” disse rivolta verso due allenatori vestiti da medici “cosa fate lì impalati. Non avete visto il mio braccio?”
    I due, seppur riluttanti, mandarono un Blissey e un Audino che iniziarono ad usare un Curapulsar sul braccio ferito.
    “Mi piace il tuo personaggio.” commentò Giovanni nel frattempo“ha del grande potenziale per uno sviluppo.”
    “Cosa?” reagì lei confusa
    Giovanni rise, mentre cambiava aspetto.
    “Ah, sei tu.”
    “Scusa” disse l’attore, continuando a ridere “non potevo resistere alla tentazione di interpretare un personaggio di simile spessore. Comunque, sarò anche io all’attacco. Non mi perderei una delle scene cardine per nulla al mondo. Però cercate di fare in fretta. Ho sentito che un lettore si è lamentato che l’arco narrativo sta tirando troppo per le lunghe. Dopo questo attacco, entreremo davvero nel vivo, se tutto va come ho previsto.”
    La Fantallenatrice non capiva di cosa stesse parlando, ma al momento il dolore era troppo per pensarci. Doveva guarire in fretta per preparare l’attacco.

    “Allora… Qui dovrebbe abitare la prima delle possibili identità del Trasformista.” disse Aurus guardando l’abitazione apparentemente abbandonata. Le finestre erano sbarrate, la porta era sigillata e il legno che la componeva era ormai praticamente marcio e decadente. Le presunte identità erano così tante che si erano dovuti dividere in piccoli gruppi. Lui, Lin e Rosso erano andati a controllare “John Doe” “Qui chiaramente non c’è nulla. Ora possiamo riprendere la ricerca sui Wade?”
    “No!” rispose Lin “scoprire l’identità del Trasformista potrebbe portarci all’Unione.”
    “Ma loro non hanno la Sfera. Tutta questa faccenda dell’Unione è una perdita di tempo. Ci stiamo distraendo da quello che dovrebbe essere il nostro obiettivo.”
    “Il nostro obiettivo è fermare l’Unione. All’inizio volevo restare ad esaminare il video, ma non mi fidavo di lasciarvi indagare da soli, e a quanto pare avevo ragione.”
    “Quello è il tuo obiettivo.”
    “Avevate promesso di aiutarci.”
    “Abbiamo a che fare con qualcosa qualcosa di più della vostra Unione. Se non troviamo la Sfera prima di mio fratello, non solo il tuo mondo, ma molti altri cadranno sotto il tuo dominio.”
    “Ma il mio mondo è minacciato ora.”
    “Ma se troviamo la Sfera, possiamo anche salvare il tuo con più facilita.”
    Lin sospirò “questo è vero devo ammetterlo. Ma non riesco a trovare nulla sui Wade e tra continuare una ricerca a vuoto e puntare ad una pista più affidabile, preferisco la seconda”
    “Ma...” cercò di controbattere Aurus, ma si accorse che il Charizard di Rosso aveva già sfondato la porta.
    “Ragazzo! Non dovresti… Ah, non importa” fece la poliziotta vedendola entrare “d’altronde suppongo che non abbia fermato l’organizzazione dei razzi o come si chiama seguendo tutte le regole.”
    I tre entrarono, sperando di trovare qualcosa di utile, ma l’interno sembrava essere abbandonato quanto l’esterno. I mobili erano scarsi e qui pochi erano marci e rovinati. I cassetti erano tutti vuoti, il cibo nel frigo era andato a male e il soffitto era pieno di macchie di muffa.
    “E’ tutto inutile.” disse Aurus “E’ chiaro, John Doe non vive più qui. Ora, possiamo fare ricerche sui Wade?”
    L’uomo fece per allontanarsi, ma Rosso gli toccò la spalla e indicò il tappeto sul pavimento.
    “Cosa c’è? Non abbiamo tempo da perdere con un tappeto adesso.”
    “No, ha ragione. Guardalo bene.” disse Lin, indicando il tappeto. Era un tappeto abbastanza modesto, marrone, senza particolari decorazioni.
    “Non vedo nulla di strano. E’ un tappeto normalissimo!”
    “Appunto! Non è sfilacciato, consumato, ammuffito. Non è nemmeno polveroso.”
    “E’ questo cosa vorrebbe dire? Che qualcuno vive ancora qui? Non ha alcun senso.”
    “Ma è l’unica spiegazione.”
    “Vorresti dirmi che questo fantomatico inquilino si è preoccupato di sbarrare tutte le porti e le finestre da fuori, entrare Arceus solo sa come, procurarsi dei mobili rovinati e del cibo marcio, coprire il soffitto di muffa, tutto per far apparire la casa abbandonata, e poi si è scordato un singolo tappeto?”
    “Già non ha senso… A meno che il tappeto non fosse importante.” disse, spostandolo con un vigoroso gesto, rivelando una botola di metallo. “Visto?”
    “Ok, ok avevate ragione. Ora vediamo in fretta cosa c’è qui sotto.” Disse Aurus afferrano l’anello metallico della botola e cercando di sollevarla, ma senza successo. Rosso stava per mandare Snorlax, ma non fece nemmeno in tempo ad afferrare la Pokéball che Lin aveva già aperto la botola a mani nude.
    “Come...”
    “A volte per combattere il crimine i Pokémon non bastano. Se non avete altre domande andiamo.”
    Aurus e Rosso annuirono e seguirono la poliziotta mentre scendeva la lunga scalinata priva di illuminazione. Rosso pensò di mandare il suo Charizard per fare luce, ma poi decise di non rischiare di attirare l’attenzione. Così iniziarono a vagare nell’oscurità usando solo la luce dello schermo loro telefono, finché non sentirono uno strano odore.
    “E’ Sonni...” iniziò a dire Rosso, prima che i tre cadessero addormentati.

    La lotta di Tina era quasi finita. Lei aveva due Pokémon e l’avversario uno solo, una Florges. Liepard era ora in campo e stava continuando ad usare Congiura, schivando o incassando i Forza Lunare nemici anche con l’aiuto di Doppioteam. Liepard e Tina ridacchiavano insieme mentre i colpi di energia fatata passavano attraverso ai cloni illusori. Finalmente uno dei colpi sembrò andare a segno. Soddisfatta, Florges ripeté l’attacco, colpendo Liepard che sembrò crollare. L’avversario esultò finché non notò che Tina era scoppiata rumorosamente a ridere, mentre il Sostituto si dissolveva e la vera Liepard usava Staffetta.
    La felina soddisfatta tornò nella Pokéball e al suo posto apparve Spiritomb, circondato da copie illusorie di se stesso. Florges lanciò un altra Forza Lunare che mancò il bersaglio, dando il tempo a Spiritomb di rispondere con un fortissimo Palla Ombra. Tuttavia Florges resistette e rispose con un secondo Forza Lunare. Spiritomb, stremato si ritirò nella sua pietra. L’allenatore di Florges esultò, mentre Tina abbassò il volto, dispiaciuta.
    “Oh… Ce l’aveva quasi fatta.” commentò Leaf.
    “Tu dici?” rispose Annie “guarda bene il tabellone.”
    La ragazza osservò e vide che registrava ancora un PS. Solo allora si accorse del Focalnastro caduto ai piedi dello Spettro. Anche Florges sembrò averlo notato, perché lanciò subito una Forza Lunare, ma una piccola anima sbucò sotto di lei e la colpì mentre aveva la guardia abbassata. Stremata, Florges si ritirò verso il suo allenatore, non avendo più le forze per lottare.
    “Focalnastro e Sbigoattacco, classico di Tina.” spiegò Annie “venite, ve la presento.”
    Scendendo dagli spalti le ragazze si riunirono ai membri dell’Organizzazione XIII.
    “Come è andata ragazze?” chiese Saix
    “Abbastanza bene, circa la metà di noi è passata. Voi?”
    “Io e Xigbar ce la abbiamo fatta. Luxord ha tentato un Metronomo con il suo ultimo Pokémon e...”
    “Memento. A volte la ruota della fortuna gira nel verso sbagliato.”
    “Mentre Demyx ha perso perché era troppo impegnata a suonare il Sitar per accorgersi che l’avversario aveva Assorbacqua.”
    “Ero nel mezzo di una nuova composizione. Ero nella mia bolla, non potevo...”
    “Demyx quante volte ti ho detto di non usare il film Soul come giustificazione” rispose Saix scocciato, poi notò Annie “chi è lei.”
    “Oh, una nuova amica.” rispose Leaf “Annie, questi sono Saix, Xigbar, Demyx e Luxord. Fanno parte di…”
    “Un piccolo gruppo di amici.” la interruppe Saix “siamo grandi fan dei supereroi e...”
    “Eh? Fan? Siete dei ventilatori? In che senso?”
    “No… Scusatela è molto… letterale” spiegò Rina “fan significa appassionato”
    “Ah, capisco… Non comprendo come qualcuno possa essere appassionato di qualcosa che non esiste ancora e non comprendo le tuniche nere, ma ho conosciuto persone più strane. A proposito, ecco mia sorella.”
    “Allora, come me la sono cavata?” disse facendo l’occhiolino
    “Benissimo sorellina. I tuoi trucchetti funzionano sempre.”
    “Pagherei per rivedere la sua faccia quando ha visto la Staffetta, o quando ha capito che Spiritomb non era sconfitto.”
    “Ma il set di quella Liepard...” fece Gloria “Congiura, Doppioteam, Sostituto, Staffetta… Davvero non ha mosse di attacco?”
    “No. Carino vero? Se fossi riuscita a passare il Sostituto sarebbe stato ancora meglio. Ho visto allenatori abbandonare dopo aver visto Spiritomb con tutti quei potenziamenti. E i pochi che continuavano non riuscivano nemmeno a toccarlo.”
    “Non lotterei mai così…” Commentò Anita “ma… suppongo sia una tattica valida.”
    “Una vittoria è pur sempre una vittoria.”
    “Sei stata grande come al solito tesoro.” disse una voce. Un uomo dall’aria minacciosa, con corti capelli scuri e vestiti di nero con un disegno di Plusle sulla schiena.
    “Questo è il mio fidanzato, Nero. Piaciuta la mia lotta?”
    “Un po’ lenta per i miei gusti, ma perfettamente nel tuo stile.”
    “Già dal Trainer Show io ero la mente e tu il braccio” notò Tina
    “Trainer Show? Di che si tratta.” chiese Serena incuriosita
    “E’ una bella tepigata, ma era l’unica cosa che ci permetteva di guadagnare qualche soldo. In teoria è un torneo dove il migliore allenatore dovrebbe trionfare. In pratica è tutto scriptato. Oltretutto solo gli allenatori “migliori”, ovvero quelli ricchi e importanti vengono identificati per nome e possono permettersi di distinguersi tra la folla. A tutti gli altri viene assegnata una classe allenatore; ogni membri di una classe allenatore deve vestirsi nello stesso modo, spesso usare Pokémon di un solo tipo o categoria e anche se il nostro nome veniva riportato nel tabellone, nessuno se lo ricordava mai. Eravamo solo carne da macello per dare più occasioni agli allenatori famosi di dimostrare la loro forza, e ci facevano vincere una volta ogni morte di Presidente.”
    “Ah è successo solo una volta?” chiese Annie
    “Prima o poi devo insegnarti come parlano le persone normali.” ridacchiò Tina
    “Tina passava molto tempo fuori casa.” spiegò la sorella alle ragazze “più di quanto i nostri genitori le consentissero. Alcuni la vedevano come la Miltank...”
    “Wooloo! La Wooloo nera. Vedi di non confonderti!”
    “La Wooloo nera della nostra famiglia, che è sempre stata molto rigida con le regole, mentre Tina era una vera e propria ribelle. Ma noi le volevamo comunque molto bene.”
    “Anche io vi volevo bene, ma non ero proprio a mio agio con quelle regole, dover seguire sempre la stessa routine… E se non avessi mai agito così non avrei mai conosciuto Nero, che non mi avrebbe introdotto alle lotte Pokémon e non mi avrebbe dato l’idea di partecipare al Trainer Show.”
    “Non piaceva nemmeno a me.” spiegò Nero “ma tra tutti i lavori che possiamo sperare di trovare è il più divertente, anche se eravamo costretti a perdere. Non mi è mai piaciuto come gestiscono le classi però. Sono davvero limitative, ad esempio io sono stato assunto come Tipaccio e mi hanno costretto ad usare Pokémon Buio, che onestamente non mi sono mai piaciuti.”
    “Io invece li adoro!” esclamò Tina “quando hanno cambiato le regole e scelto che i ribelli possano usare solo i Veleno avrei voluto cambiare classe, ma non me lo hanno consentito e mi è toccata adattarmi.”
    “Scelgono loro per te.” notò Annie sbuffando “l’unica volta che il mio fidanzato provare volevo fare la Streghetta, ma mi hanno preso come Tipaccia. Mai più.”
    “Hai un fidanzato anche tu?” chiese Vera
    “Si, ma non è più tra noi.”
    “Vuoi dire che...”
    “Vuol dire che è stato eliminato ed è tornato a casa.” specificò Tina.
    “Sì, odia perdere. Perché cosa avete pensato? Comunque, se non sbaglio alla prossima sono contro uno di voi.”
    “Si, io.” fece Serena “andiamo a prepararci.”

    “D-Dove siamo?” fece Aurus svegliandosi. Guardandosi intorno notò che lui e i tre erano incatenati a delle sedie. Tentò di raggiungere le sue Pokèball, ma erano scomparse. Davanti a loro c’era l’uomo dall’aspetto più generico che avessero mai visto.
    “John Doe, giusto?” chiese Lin
    “Come immaginavo. Mi state spiando.”
    “Cosa?”
    “Non fate i finti tonti. Me ne sono reso conto da subito. Mobili spostati, oggetti spariti e altri che apparivano. Sapevo che qualcuno stava entrando in casa mia. L’ho detto ai miei amici, alla polizia, allo psichiatra che mi avevano consigliato di consultare. Nessuno mi credeva, alcuni mi ridevano in faccia, ma chi ride ora? Non so come avete evitato le telecamere e gli antifurti che ho fatto installare ma finalmente siete caduti nella mia trappola.”
    “Non so di cosa tu stia parlando.” disse Aurus “siamo qui solo per sapere del Transformista, poi ce ne andremo.”
    “Cosa c’entra il Trasformista ora?”
    “Non cercare di nasconderlo.” disse Lin “sono il capo della polizia, la tua identità è riportata nei nostri registri. O almeno una delle tue identità.”
    “Non ho idea di cosa tu stia parlando. Quanto alla casa, speravo che se aveste pensato che fosse abbandonata, mi avreste lasciato in pace. Meno male che il vecchio proprietario aveva fatto costruire questo bunker per le emergenze. Era un folle, estremamente paranoico.”
    “Già, certe persone sono davvero strane.” commentò Lin. “ma… Da quanto vivi qui giù?”
    “Onestamente, ho perso la cognizione del tempo.”
    “Vuoi dire che non sei mai uscito.?
    “Certo che no, ne avreste approfittato per fare chissà che. Anche se a quanto pare riuscivate ad entrare lo stesso; almeno ogni tanto vi scordavate da mangiare o qualcosa di simile. Ma finalmente vi ho preso. Ora rimarrete qui finché non mi avrete dato una spiegazione.” Disse allontanandosi.

    “Dovrebbe essere qui.”disse Vexen indicando la Centrale Energetica “sembra che una delle possibili identità del Trasformista sia qui.”
    “Perfetto!” rispose Larxene sorridendo “Lo faremo confessare con le buone o…”
    “Solo con le buone. Comunque sembra sia una lei. E’ la direttrice di questo posto, da quello che ho capito.”
    “Pensavo che il Trasformista fosse un maschio.” commentò Axel
    “Così si presenta. Ma essendo un mutaforma, non possiamo esserne certi con certezza. Può essere un modo per confondere le acque, o potrebbe aver fornito false identità per nascondere quella reale.”
    “O le identità possono essere tutte reali e le alterna.” notò Axel
    “Tutto è possibile, per questo dobbiamo verificarle tutte. Dobbiamo trovare il modo di convincere la direttrice a parlare.”
    “Altrimenti...” fece Larxene tirando fuori un pugnale:
    “Altrimenti niente! Ora andiamo.” I tre entrarono nella centrale energetica. Anche se da fuori era il solito edificio scuro come tutti quelli di Capital City, l’interno era estremamente lussuoso. Già solo l’ingresso era un ampia stanza di un bianco luminoso con decorazioni in oro, colonne dall’architettura dettagliata e persino una fontana al centro. I tre si avvicinarono alla scrivania in fondo alla stanza, dietro alla quale era seduta una segretaria dall’aria affaticata, con una sigaretta in mano e un telefono all’orecchio. Il bancone davanti a lei era ricoperto di appunti, note e sigarette usate.
    Vexen aspettò che lei chiudesse la chiamata, poi richiamò la sua attenzione.
    “Mi scusi. Dovremo...”
    “Per qualunque cosa dovete prenotare. Ora ho da fare.” rispose lei bruscamente riprendendo in mano il telefono
    “Aspetti!” fece lo scienziato lanciando un occhiataccia a Larxene che aveva preso in mano il pugnale “siamo mandati dal capo della polizia. Dobbiamo parlare con la direttrice e...”
    “Anche noi.” fece una voce. Gli agenti si girarono e videro la Sensitiva apparire dal nulla, insieme al Cinturanera e Marluxia. Axel e Vexen fecero per intervenire, ma il Cinturanera lanciò immediatamente una Pokéball ai loro piedi. La sfera si aprì, facendo uscire un Machamp che immobilizzò Axel con le sue quattro braccia. La Sensitiva dal canto suo fece un cenno con la mano, sollevando Vexen con i suoi poteri. Lo scienziato cercò di afferrare una Pokéball, ma la sensitiva usò l’altra mano per mandare Alakazam che sommò i suoi poteri a quelli della sua allenatrice, immobilizzandolo ulteriormente. I due iniziarono a chiedere aiuto a Larxene, ma lei era troppo distratta dall’uomo con i capelli rosa.
    “Tu...” fece lei, ringhiando.
    “Elrena. Credimi non voglio farti del male. Quindi in nome della nostra amicizia, fatti indietro.”
    “Ti piacerebbe, traditore!” esclamò afferrando il pugnale e caricando Marluxia, ma lui con noncuranza lanciò due Pokéball, dal quale uscirono un Decidueye e un Dehlmise. Il gufo scoccò una freccia, colpendo l’ombra della donna e immobilizzandola, mentre Dhelmise la legò con la sua catena.
    “Almeno usa i Pokémon se proprio devi.” commentò lui “ma d’altronde sei sempre stata così. Io ero la mente e tu il pugnale. E’ un peccato debba finire così.”
    Detto questo si avvicinò alla segretaria che si era rintanata dietro la scrivania tremando.
    “Allora, siamo venuti per parlare con la direttrice. Potrebbe indicarci dove si trova, per favore.” disse con voce melliflua afferrando la falce che teneva sulla schiena mentre Decidueye puntava la sua freccia contro la segretaria. La donna stava tremando terrorizzata, ma riuscì a trovare il coraggio di premere un pulsante rosso, che fece scattare l’allarme.
    “Pessima scelta.” fece Marluxia con tono calmo, facendo un cenno a Decidueye, che schioccò una freccia al petto della segretaria, mentre Marluxia usava la falce per finire il lavoro.
    “D’accordo.” disse poi parlando ad un auricolare “passiamo al piano B.”
    “Non la farete franca.” fece Larxene, divincolandosi per tentare di liberarsi dalla catena, che in tutta risposta si stringeva sempre di più.
    “Mi dispiace davvero.” disse Marluxia avvicinandosi a lei e puntando la falce verso di lei “non riesci a capire che stiamo facendo il bene di questo mondo, e di tutti gli altri?”
    “Uccidendo segretarie?” commentò lei.
    “Da quando è un problema per te? La tua soluzione a ogni problema era sempre stata tirare fuori il pugnale. Era questo che ci riusciva meglio, fin da prima di entrare nell’Organizzazione. Il Leggiadro Sicario e la Ninfa Selvaggia, così ci chiamavano ricordi?
    “E ne vai fiero? Non eravamo che due scapestrati, senza uno scopo. L’unica cosa che ci aveva portato quella vita era la morte di tua sorella. L’Organizzazione ci ha consentito di sfogare i nostri istinti violenti per una buona ragione. Ci ha dato un proposito.”
    “E ora ne ho trovato uno migliore. D’altronde cosa facevamo nell’Organizzazione? Esattamente quello che fanno i supereroi qui. Mettere qualche pezza sopra i problemi più evidenti, senza fare nulla per cambiare lo status quo. Noi cambieremo davvero il mondo, perché non riesci a capirlo? So che sei una minaccia per me, ma vorrei poterti risparmiare. Ti prego.” disse alzando la falce “non costringermi a farlo.”
    “Tranquillo, non lo farò.” rispose infilando il pugnale nella sua gamba e toccando un pulsante. Una scarica elettrica attraversò Marluxia che di istinto abbassò la falce. Larxene si gettò immediatamente a terra e la falce tagliò la catena di Dhelmise. La donna mandò il suo Morpeko ad aggredire Dhelmise con Morso, per poi lanciare due pugnali, uno verso la Sensitiva e l’altro su Machamp. La scarica elettrica che era già stata attiva colpì i due e Vexen riuscì a mandare un Rotom Gelo che colpì Alakazam con Palla Ombra, mentre la Delphox di Axel sconfiggeva Machamp con Psichico. La sensitiva cercò di usare i suoi poteri, ma Larxene mandò un Galvantula che avvolse la donna con la sua Elettrotela. Con l’elettricità che le veniva scaricata addosso non riusciva a concentrarsi. Larxene sorrise correndo verso di lei con una Pokéball in mano (solo perché aveva finito i pugnali) ma inciampò e la sfera rotolò a terra.
    “Ti sei dimenticata della Cucitura d’Ombra vedo.” commentò Marluxia, mentre Decidueye preparava una freccia.
    “Questa è la tua ultima occasione. Ti prego unisciti a me. Torniamo a lottare insieme,” disse porgendogli la mano. In tutta risposta Larxene gli sputò in faccia.
    “Va bene… Hai fatto la tua scelta… Vorrei fosse andata diversamente.” Disse facendo un cenno a Decidueye, che scagliò una freccia… Larxene tentò di afferrare una Pokéball, ma non fece in tempo e l’attacco colpì… il Cryogonal di Vexen che era apparso facendole da scudo. Decidueye tentò di reagire ma un Ruota d’Aura di Morpeko in forma Panciavuota lo colpì in pieno. Cryogonal creò quindi una catena di ghiaccio cona la quale immobilizzò Marluxia. L’uomo si girò verso gli altri due: la Sensitiva era stata completamente avvolta da Galvantula, mentre Brutus era stato immobilizzato dallo Psichico di Delphox, mentre Blacephalon lo minacciava con la sua testa esplosiva.
    “La situazione si è ribaltata.” disse Larxene a Marluxia, puntandogli il pugnale alla gola. “oggi mi sento generosa, quindi ti risparmierò. Ma finirai in cella.”
    “Tu dici?” fece lui sorridendo. Vexen e gli altri non fecero nemmeno in tempo a chiedersi di cosa parlasse che degli assordanti schiamazzi si diffusero per la stanza e uno stormo di Honchrow, Staraptor, Pidgeot e molti altri Pokèmon sfondarono le finestre invasero la centrale.
    Morpeko, ora in forma Panciapiena, tentò di eseguire un Ruotadaura ma Gliscor si avventò contro di lui, scagliandolo a terra per eseguire un Terremoto, mentre un secondo Gliscor aggrediva Galvantula con Aereoassalto. Stremata la Pokémon non riuscì più a rilasciare la sua elettricità e la Sensitiva poté spezzare le ragnatele con i suoi poteri. Cryogonal venne colpito dal Fuococarica di un Talonflame, liberando Marluxia, mentre Honckrow comandò un gruppo di Murkrow per eseguire Picchiaduro contro Delphox e Blachepalon, lasciando quindi andare il Cinturanera. I due ex supereroi si avvicinarono a Marluxia che mandò Roserade. La Pokémon floreale usò Petalodanza. La cortina di petali impedì agli agenti dell’Organizzazione permettendo alla Sensitiva di teletrasportarsi via.
    “Non li lascerò fuggire così!” esclamò Larxene mandando un Eelektross che inizò a sparare dei Tuono, aiutato dai Bora di Rotom Gelo e dai Fuocombomba del Charizard di Axel.
    “Dobbiamo stare in guardia.” disse lo scienziato “penso che questo sia solo l’inizio. Meglio contattare gli altri.”
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Moderator
    Posts
    732

    Status
    Offline
    Capitolo 55: attacco alla centrale energetica
    “Dobbiamo trovare il modo di fuggire, subito!” esclamò Aurus, cercando di divincolarsi tra le catene.
    “Sta fermo che non riesco a forzare il lucchetto.” fece Lin alle sue spalle
    “Cosa? Come hai fatto a...”
    “Ve lo spiego dopo. Ora dobbiamo farci due chiaccherate con quel John Doe.” I tre si misero a perlustrare il nascondiglio. C’erano dispense con riserve di cibo sufficienti per sfamare un reggimento, un letto, un armadio, una cucina… Tutto il necessario per poter vivere. Le uniche altre stanze oltre a quella principale erano un bagno e una stanza di monitoraggio, piena di telecamere e strani pulsanti. John Doe era andato in quella direzione, ma di lui non c’era traccia.
    “D-Dov’è finito?” si chiese Aurus
    “Ma… Non ha senso…” notò Lin “c’è solo un uscita qui e era proprio davanti a noi mentre eravamo prigionieri. Lo avremmo visto. A meno che...”
    “Che ci importa. Possiamo andarcene ora.”
    “No. Voglio vederci chiaro. Forse c’è qualche passaggio segreto… Fammi controllare.”
    Disse mandando un Probopass.
    “Cosa fai?”
    “Lo ho addestrato ad usare il suo campo magnetico come un radar… No, pare non ci sia nulla. L’unica altra uscita è il condotto dell’aerazione, ma è troppo piccolo per un uomo adulto. A meno che…”
    Lin vene interrotta da uno squillo. Era il telefono di Aurus.
    “Pronto? Cosa? Un attacco alla centrale? L’Unione. Arriviamo appena possiamo.”
    “Dobbiamo andare subito.” disse Lim
    “E la ricerca?” chiese Aurus
    “Pensavo che non ti importasse.”
    “Mi importa che finisca in fretta e si inizi quella sui Wade.”
    “Beh, ora abbiamo una missione più importante.”
    “E’ proprio necessario? Sono già in tanti e...”
    “Tu fai quello che ti pare. Io non starò ferma mentre l’unione distrugge un altro pilastro della nostra società”
    “Ma...” Aurus non riuscì a finire la frese che notò che Rosso aveva già finito di salire le scale e tirato fuori il suo Charizard.
    “D’accordo… Non ha senso andare da solo.” Fece tirando fuori un Golurk.

    “Un bambino?” domandò PB confuso “davvero il Trasformista dovrebbe essere un bambino?”
    “E’ una delle identità registrate a quanto pare.” rispose Xemnas “E che con le sue capacità da mutaforma potrebbe essere.”
    “Si ma… Vorreste dirmi che in realtà il Trasformista ha sette anni?!
    “Dobbiamo verificare ogni ipotesi.” disse Lucas suonando il campanello. Dopo alcuni lunghi minuti, tanto che il gruppo stava pensando di allontanarsi uscì una donna con i capelli in disordine, i vestiti trasandati e una bottiglia di vodka in mano.
    “Ci scusi...” fece PB “siamo qui per vedere suo figlio.”
    “Quale?” chiese lei, barcollando
    “Quello di sette anni. Matthew.”
    “Ah… Si. Credo che sia con i suoi amici.”
    “Come “credo”?” Chiese Xemas, pallido in volto.
    “Beh, non è che controllo ogni aspetto della sua vita, è grande.”
    “Ha sette anni!” esclamò PB.
    “Senti non so chi siete e che cosa volete, ma non avete alcun diritto di dirmi come fare la madre. Andate a infastidire qualcun altro.” disse sbattendo la porta.
    “Sapete, improvvisamente crescere senza genitori non mi sembra più il destino peggiore possibile.” commentò PB
    “Adesso cosa facciamo?” chiese Lucas. Prima che Xemnas potesse rispondere il telefono squillò.
    “Cosa? Un attacco? Arriviamo subito.” fece, buttando poi giù il telefono “abbiamo cose più importanti a cui pensare ora.”

    “Spero seriamente che sia una falsa pista…” disse “Ma ha fin troppo senso.”
    “Questo Phantom...” commentò Alcide “non è un nome vero? E’ un supereroe o un super cattivo?”
    “Nessuno dei due diciamo.” rispose il supereroe “nonostante il nome non ha poteri spettrali, o di qualsiasi tipo. E’ l’attuale boss della storica famiglia criminale di Capital City e lo chiamano così per la sua elusività. Pochissime persone lo hanno effettivamente visto e quelle poche ne danno tutti una descrizione differente.
    “Sarebbe coerente con la teoria del Trasformista.” notò Armonio “ma… Davvero il Trasformista si sarebbe registrato alla polizia come Phantom?”
    “No, sarebbe stupido” rispose Omitype “Infatti non è Phantom nella lista dei sospetti, ma il suo portavoce, Anton. Solo che molti pensano che sia Phantom stesso e penso di condividere.”
    “Sarò difficile però parlarci...” commentò Alcide.
    “In realtà no. Diciamo che… Ci conosciamo già.”
    “Non vorrai dire che...”
    “La criminalità di Phantom ormai è molto debole, a causa dell’Unione. Hanno un solido giro di droga, ma oltre a quello niente di che. La preoccupazione più grande per me è l’Unione e lo è anche per lui, così ogni tanto mi fornisce qualche informazione sottobanco. Tanto anche se volessi non potrei arrestarlo, non ci sono prove. Per il momento, per quanto poco bello, mi conviene tenermelo vicino. Comunque, dovremmo incontrarci qui.” Disse, indicando un vicolo buio.
    Ai due ragazzi non piaceva quella storia, ma lo seguirono.
    “Dovrebbe essere qui.” fece il supereroe, indicando un punto apparentemente insignificante di una parete, per poi assumere la sua forma Spettro. Omitype passò attraverso la parte. I ragazzi rimasero un po’ in attesa, poi il muro si aprì, rivelando una porta segreta.
    “Sbrigatevi. Se qualcuno ci vede passeremo dei guai.”
    I ragazzi annuirono e seguendo l’eroe si trovarono in una piccola stanza buia. Era piuttosto spoglia, ma aveva un divano rosso al centro e una scrivania in fondo. Tuttavia, non c’era nessuno
    “Mi aveva detto che sarebbe stato qui…”
    “Ma ci sono… Più o meno.” fece una voce proveniente dalla scrivania. Solo allora notarono un altoparlante. “Scusate ma non mi sono potuto presentare, e tutt’ora non posso restare per molto con voi. Devo cedere il mio turno per così dire. Ditemi subito quello che mi volete dire.”
    “Eravamo in cerca di informazioni sul Trasformista.”
    “Il trasformista… Non voglio nemmeno sentirne parlare. Perché pensate che siamo caduti così in basso?”
    “Per via dell’Unione?” ipotizzò Alcide
    “L’Unione. Tsk. All’inizio erano loro a non potere nulla contro di noi. Ma poi il Trasformista è arrivato e in qualche modo è riuscito a sostituirmi a me e Phantom, mandato tutto all’aria.”
    “Capisco…” fece Omnitype “quindi...”
    “Scusatemi” rispose Anton, la cui voce si stava facendo più acuta “adesso devo andare.”
    Il supereroe cercò di controbattere, ma Anton interruppe la comunicazione.
    “Quindi era una falsa pista?” si chiese Armonio
    “Forse il Trasformista ha messo il nome di Anton nella lista come una sorta di scherzo, perché ha preso temporaneamente la sua identità.”
    “Non lo so...” rispose Omnitype “forse dovremmo...”
    Il telefono di Alcide squillò prima che potessero concludere.
    “Cosa!? Arriviamo subito.”
    “Che è successo?”
    “L’Unione sta attaccando la centrale energetica.”
    “L’Unione? Andiamo subito!” esclamò Omnitype assumendo la sua forma Psico. Gli altri due annuirono e afferrano le mani del supereoe, che immediatamente si teletrasportarono.

    “Cosa facciamo mentre gli aspettiamo?” chiese Vexen
    “Che domande, andiamo all’attacco!”
    “Aspetta, non sappiamo come sono organizzati. Dobbiamo agire con astuzia. Vexen hai un Pokèmon con Nube?”
    Vexen annuì e mandò Cryogonal. Axel mandò invece Typhlosion ordinandogli di usare Muro di Fumo.
    Le due foschie si combinarono e il Delphox dello specialista usò Psichico per raggrupparle, per poi diffonderle ai piani superiori. I tre salirono le scale, dove gli agenti dell’Unione si stavano stavano vagando nella nebbia cercando un modo per orientarsi. Su consiglio di Axel, Larxene mandò Galvantula che si arrampico sul soffitto lanciando delle Elettrotele addosso agli allenatori e i loro Pokémon.
    “Ricordati di controllar il voltaggio se dai loro la scossa.” fece Vexen
    “Certo, per chi mi hai preso?” rispose lei sorridendo “mica voglio fare del male ai loro Pokémon.”
    Vexen sospirò mentre Galvantula scaricava la su elettricità attraverso i fili. Urla di dolore riempirono la stanza e Vexen gettò un occhiataccia alla sua compagna.
    “Che c’è, mi sono contenuta. Non era mica letale. Comunque sono tutti paralizzati, possiamo attaccare”
    Vexen sospirò per poi usare il box portatile in dotazione per l’Organizzazione per prelevare uno Sneasle con Sguardofermo che teneva apposta per queste occasioni e che fece loro da guida, indicando ai tre i nemici e permettendo loro di sconfiggere i loro Pokémon con facilità. Prima che potessero finire il lavoro però una Scacciabruma spazzò via il Muro di Fumo e la Nube, mentre un gruppo di Gliscor usavano le loro chele per tagliare le Elettrotele e liberare le reclute dell’Unione.
    L’Avicoltore si fece avanti con un Pidgeot e un Honckrow al suo fianco.
    “Tu...” fece Vexen
    “Ci conosciamo? Forse vi avevo intravisto...”
    “Vuoi dire che non mi hai memorizzato?” fece Axel
    “Sai quando voli in alto è difficile ricordare chi sta a terra.”
    “Tranquillo. Ci penso io a tarparti le ali” fece Larxene, ordinando a Luxray di attaccare con Scintilla, ma due Gliscor si pararono davanti. Cryogonal li abbatté con Bora, ma venne immediatamente circondato da Talonflame, mentre altri tre Gliscor aggredirono immediatamente Luxray con Terremoto. Axel mandò un Darmanitan di Galar, che incassò un Terremoto ed entrò nel suo stato Zen, solo per essere circondato da un gruppo di Swanna.
    “Mi dispiace, siete abili devo ammetterlo, ma non potete nulla contro la forza dei numeri.”
    “La forza degli imbrogli vorrai dire.” commentò Axel
    “Beh i supereroi sono i primi a giocare sporco, con i loro poteri. Noi ci siamo solo adattati. Adesso…”
    “Adesso sei in arresto.” fece una voce. Un Tuono sparato da un Mega Magnezone e il Fulmine di un Pikachu colpirono uno degli Swanna, mentre un Rhyperior viola più grande del normale scagliò un Devastomasso che travolse tre Talonflame e altri due venivano colpiti dall’Idropompa di un Bibarel e il Forzantica di un Claydol. Mentre un Weavile familiare colpiva tre Gliscor in rapida successione con Triplo Axel i tre agenti si girarono e videro il loro capo, insieme a Rosso, Lin, Aurus e Lucas.
    “Oh il capo della polizia. Collabori con i supereroi ora?” commentò l’Avicoltore indicando PB, che venne colpito dall’Idropompa di uno Swanna. Il supereroe sembrò accusare il colpo e tornò alla sua forma normale.
    “Seriamente? Un singolo Idropompa?”
    “Doppia debolezza...” rispose lui, trasformandosi in un Blissey per curarsi con Covauova
    “E Solidoroccia?”
    “… ME LA SONO SCORDATA!”
    “SERIO?!”
    “Se non posso vedere il Pokémon i cui mi trasformo devo andare a memoria, e diciamo che non sono molto bravo...”
    Lin sospirò e ordinò al suo Magnezone di avvicinarsi all’Avicoltore, usando il campo magnetico creato dalla sua abilità per impedire la sua fuga.
    “Arrenditi. Stai per tornare in prigione.”
    “Non potete mettere un signore degli uccelli in gabbia.” disse attivando una Pietrachiave. I ragazzi guardarono Pidgeot ma non ebbe alcuna reazione. Invece fu Honcrow a mutare. Il suo aspetto non cambiò così tanto: il suo cappello si fece più largo, il suo petto più gonfio e su di essa apparve una piccola piuma rossa, simile ad un fiore. La vera differenza però era la presenza di quattro Murkrow attorno a lui. Sembravano veri Murkrow, ma il fatto che fossero apparsi dal nulla e il loro aspetto etereo suggeriva che fossero costrutti di energia negativa. Sulle prime pensarono che fosse un altra forma esclusiva di quell’universo come Magnezone, ma poi si accorsero che pure Lin era sorpresa.
    “Io… Non ho mai visto questa Megaevoluzione.”
    “Piccolo regalino dell’unione.” disse l’Avicoltore, ordinando un Finta a Honcrow, che invece di attaccare direttamente diede a sua volta un comando ai suoi Murkrow. I “Pokèmon” aggredirono Magnezone, sconfiggendolo. Il Galvantula di Larxene lanciò un Elettrotela, ma i Murkow incassarono il colpo e due di essi scomparvero.
    “Agisce come una sorta di Sostituto...” notò Lucas.
    “Ma anche come forza di attacco. Non solo permette ad Honcrow di evitare il contatto, ma quel finta mi sembrava più forte del normale.”
    “Se è così, basterà distruggerli.” disse Axel
    Vexen annuì e ordinò al suo Cryognoal di usare Ventogelato, spezzando gli ultimi due Murkrow. Larxene mandò un Eeleektross che lanciò un Falcecannone contro il corvo… Che sopravvisse.
    “Che difesa speciale ha?!” si chiese Xemnas, ordinando a Weavile di attaccare con Triplo Axel. Pidgeot si mise in mezzo, incassando i colpi, mentre Honcrow ne approfittava per usare Trespolo due volte di fila. Il Pokémon tornò a vita piena e i Murkrow ricomparvero.
    “Si ricreano quando ritorna a piena vita...” notò Xemnas “ci sono andati davvero pesanti nel creare questa Megaevoluzione...” Mentre Eelektross veniva colpito da una Finta, le reclute dell’Unione si erano ripresi dalle scosse elettriche e con i loro Pokémon rimasti circondarono gli agenti e i ragazzi. I loro Pokémon erano deboli, ma bastarono per logorare quelli degli eroi.
    “Ci avete provato. Ma ora è il momento di farla finita.” disse l’Avicoltore dando un ordine a Honckrow. I quattro Murkrow si avventarono contro gli allenatori. Fu un attimo in cui Xemnas, PB, Lin e Rosso, i quattro bersagli principali, pensarono fosse arrivata la loro fine, ma una strana luce rosa avvolse i Murkrow, dissolvendoli. Omytipe apparve alle loro spalle, con un costume rosa coperto di fiori e un simbolo a forma di luna sulla fronte. Alle sue spalle c’erano Alcide e Armonio.
    “Oh guarda chi è arrivato, Mr. Confetto.” commentò l’Avicoltore sarcastico.
    “Ammetto che questo non è uno dei miei costumi preferiti, ma non è questo il punto.” disse, creando una sfera luminosa che somigliava alla Luna. Energia vitale scaturì dalla sfera, restituendo le forze a i Pokémon degli eroi e a Pokèboy. Pidgeot e gli altri Pokémon rimasti all’Avicoltore, inclusi alcuni Skarmory e un paio di Crobat, aggredirono Omnytipe, che cambiò la sua forma nel tipo Elettro.
    Eelekross attaccò Honcrow con Tuonopugno, ma questi usò Trespolo per rigenerarsi, ricreando i Murkrow.
    “Ancora?!” esclamò Larxene.
    “Forse ho un piano.” disse PB “copritevi le orecchie!”
    Detto questo si trasformò in un Toxitricity forma Melodia, producendo un potente Ondaboato che non solo disintegrò tre Murkrow, ma colpì Honcrow stesso. Mentre Blacephalon spezzava l’ultimo Murkrow con Sbalorditesta il Pokémon corvo si posò a terra, intenzionato ad usare Trespolo… E lo Steelix di Lin sbucò immediatamente sotto di lui, colpendolo prima con Fossa e poi con Metaltestata.
    “Non mi sarei mai aspettato questo risultato devo ammetterlo.” disse l’Avicoltore ritirando Honckrow, per poi mandare uno Xatu “ma temo che ora dobbiamo salutarci”
    Prima che gi eroi potessero intervenire il super criminale e il suo Pokémon si teletrasportarono via.
    “E’ scappato...” fece Lin
    “Non importa.” rispose Omnytipe
    “Come sarebbe non importa?”
    “Era solo un Magikarp piccolo. Devo trovare qualcuno che mi porti al capo.”
    “Questa è la tua priorità? La centrale è sotto attacco!”
    “E questo ha qualcosa ha che fare con arrestare quell’uomo?”
    “Poteva darci informazioni su cosa stessero facendo.”
    “Abbiamo ancora le reclute.”
    “Loro non sanno niente di solito. E comunque, arrestare i criminali è il mio lavoro.”
    “E il mio lavoro è fermare l’unione.”
    “Possiamo discutere dopo” intervenne Aurus “ora vediamo di chiudere in fretta questa faccenda, così...”
    “Così possiamo concentrarci sulla tua stupida Sfera?” chiese Lin.
    “La mia “stupida Sfera” potrebbe risolvere tutti i vostri problemi.”
    “Aurus...” fece Xemnas
    “Xemnas!” urlò lui, come a dirgli di non intromettersi.
    “Aurus!” lo riprese Lin
    “Lin!”
    “Ragazzi!” esclamò Omytipe, facendo loro cenno che dovevano inseguire l’Unione.
    “Omnitype!” rispose la poliziotta.
    “Lin!”
    “Omitype!”
    “Aurus!”
    “Mudbrayino!” esclamò PB trasformandosi in un Mudbray, per poi tornare alla normalità. “Vi prego, smettete di litigare. Non importa la ragione, vogliamo tutti la stessa cosa. Fermare l’unione. Possiamo concentrarci su questo.”
    “Oh no. Continuate a bisticciare. E’ divertente.” fece una voce infantile. Una bambina bionda con un fiocco in testa e un adorabile vestitino rosa. Sembrava carina, ma aveva un sorriso inquietante. Al suo fianco c’erano due ragazze più grandi. Una aveva lunghi capelli viola, strani occhi viola e un lungo vestito viola ricordava un po’ Neride, una famosa specialista Spettro. Il volto era ovviamente diverso, ma lo stile era simile. L’altra aveva corti capelli castani, un fiore tra i capelli, una maglia rosa e una lunga gonna bianca con strisce viola.
    “Fatemi indovinare, la Ragazza delle Fiabe, la Streghetta e la Profumina.” disse Xemnas
    “Corretto!” esclamò la bambina “siamo le Sorelle dell’Unione, anche dette le Adorabili Tre.”
    “Ehi, perché non possiamo essere le Terribili Tre.”
    “Io e tua sorella preferiamo adorabili. Sei in minoranza.” rispose la Profumina. La Streghetta sbuffò.
    “Oh guarda. Un bel terzetto di mocciose.” commentò Larxene
    “Che temperamento.” ribatté la Profumina “che ne dici di fare un bel riposino.
    Detto questo immerse la mano nella borsetta, poi soffiò sul palmo, creando una nuvola di polveri che investì l’agente.
    “Tutto qu...” fece per rispondere lei, poi cadde addormentata.
    Omnitype si trasformò immediatamente nella sua forma Erba, con un costume verde ricoperto di macchie colorate simili a fiori e una maschera che sembrava fatta di foglie, incassando la successiva polvere lanciata dalla ragazza nemica. La Streghetta tuttavia scoppiò a ridere e fece un gesto con le mani. Gli eroi improvvisamente sentirono un brivido, la stanza si fece improvvisamente più buia e le ombre iniziarono a muoversi in modo strano.
    “E’… E’ come” fece Lucas. Aveva già vissuto un esperienza simile… Alla biblioteca.
    “E’ l’Ombra.” commentò Omnitype

    Rosso vide un ombra scaturire dalla Streghetta e investirlo. Visioni del suo passato comparvero davanti ai suoi occhi… Sentiva di nuovo le urla, si sentiva nuovamente travolto dal dolore, dal terrore, dai sensi di colpa… Aveva giurato di non pensarci più. Scacciò subito quei ricordi. Pensò a Leaf e Blu, ai suoi Pokémon, ai suoi viaggi, a tutte le esperienze che aveva fatto. Si era ormai lasciato il passato alle spalle… O almeno era quello che si sforzava di pensare. Ignorò le immagini che passavano davanti ai suoi occhi e si concentrò sulle nemiche e sui suoi alleati. Xemnas stava urlando terrorizzato, con lo sguardo perso nel vuoto. Anche Lin sembrava in preda ad incubo, dato che stava lottando contro qualcosa di invisibile, muovendo le mani freneticamente e urlando disperata
    “Io non sapevo… Non volevo...”
    Vexen era caduto addormentato, csì come PB, mentre Axel era riuscito a opporsi alle visioni e a bruciare in sonnifero della Profumina con i suoi Pokémon, ma un Azumarill, un Golurk e un Ludicolo mandati dalle tre ragazze. Lucas, Alcide e Armonio pure stavano lottando contro le visioni, le nuvole di sonnifero e i Pokémon delle sorelle.
    Quanto a Omnitype aveva assunto la sua forma Normale, con un costume totalmente bianco, per cercare di resistere ai poteri spirituali, ma sembrava comunque parzialmente influenzato.
    “Tu… Sei tu che mi ha perseguitato tute quelle volte?”
    “Forse… Mi sono esercitata con molte persone, non me le ricordo tutte.” disse la Streghetta ridacchiando
    “T-tu… Ti farò passare la voglia di ridere.” disse, mentre cambiava forma. Nella sua forma Buio si avventò contro la ragazza, colpendola con un pugno dello stomaco a tradimento, una sorta di Finta. Lei cercò di rialzarsi ma Omnitype la afferrò immediatamente per il collo e la sbatté contro il muro. “Dimmi la verità. Perché mi perseguiti? Come fai a sapere tutte quelle cose su di me?”
    “I-io non so niente.” fece la Streghetta improvvisamente spaventa. Le ombre intorno avevano incominciato ad agitarsi furiosamente. “Le mie visioni agiscono sull’inconscio, portando alla luce le tue paure più profonde. Non le controllo io.”
    “BUGIARDA!” esclamò Omnitype dandole un violento schiaffo che la scagliò a terra.
    “Adesso basta!” Esclamò Lin, ripresasi dai suoi incubi, cercando di fermarlo, ma lui si girò e lanciò un proiettile di energia negativa, scagliandola all’indietro. I suoi occhi erano di un rosso accesso, sembrava fuori di se. La Profumina spaventata lanciò un Sonnifero verso, l’uomo, ma non sembrò avere alcun effetto. Rosso era terrificato: la Streghetta era malvagia, ma non meritava questo. Ordinò a Charizard di attaccarlo, ma Omnitype lo investì con un un onda di energia negativa e crollò a terra. Era come se fosse addormentato, ma aveva gli occhi aperti. Omnitype si avvicinò alla Streghetta creando degli artigli di energia negativa.
    “Ora confessa o...”
    “Signor Omnitype, ti prego non farlo.” lo interruppe la Ragazza delle fiabe, guardandolo con occhi dolci. Rosso fece per dire alla bambina di stare attenta, ma una strana energia tosa emanò da lei. Gli occhi rossi del supereroe sparirono e lui si guardò intorno confuso.
    “C-cos’è successo?” fece lui, prima che una nuvola di Sonnifero lo investisse, facendolo cadere addormentato. Vedendo che la situazione si era calmata Rosso si guardò intorno. Tutti i suoi alleati erano o addormentati, o in preda ad allucinazioni o stavano lottando contro Pokémon mandati dalle ragazze. Ordinò a Pikachu di attaccare la Profumina con Tuononda per immobilizzarla. Questa fece per lanciare un altro Sonnifero ma prima che potesse portare la sua mano alla bocca, una scossa elettrica la attraversò. Urlò di dolore mentre Larxene piantava il pugnale nel suo fianco con un sadico sorriso, per poi cadere a terra, svenuta. La Ragazza delle Fiabe corse verso la sorella, preoccupata, ma Larxene si parò davanti a lei.
    “Se pensi che mi tratterrò dal far del male ad una bambina… Hai perfettamente ragione!” esclamò la bionda con un caldo sorriso, investita dall’energia rosa di prima. La bambina sorrise in risposta e corse dalle sorelle, avvolgendola con un energia simile. Siccome la ragazza sembrava starsi riprendendo, Rosso mandò Venusaur che utilizzò le sue liane per allontanarla. Siccome il Pokémon non conosceva Limitazione o mosse simili la presa non era molto forte e la bambina riuscì a fargliele allentare ulteriormente con i suoi poteri. Fece per correre di nuovo dalla Profumina e la Streghetta, ma una forza invisibile la trattenne. Il Magnezone di Lin si era avvicinato a lei. PB, ripresosi dalla sua allucinazione si trasformò in un Hypno e la addormentò. L’immagine aveva qualcosa di inquietante ma funzionava.
    “E’ stato… Un po’ strano devo dire.” commentò Lin “ma ora abbiamo via libera.”
    “Non così in fretta.” fece una voce femminile “nessuno può trattare le mie figlie in questo modo e passarla liscia.”
     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Moderator
    Posts
    732

    Status
    Offline
    Capitolo 56: I segreti della centrale
    “Mamma...” fece la Profumina dolorante
    “Mi aspettavo di più da te devo dire.” fece la donna appena arrivata. Era indubbiamente molto bella, con i suoi lunghi capelli castani e i suoi verdi occhi penetranti, ma aveva anche uno sguardo gelido e crudele. Era vestita di bianco e nero, con un largo cappello in testa. “sei la maggiore, dovresti dare l’esempio alle altre.”
    “Scusa mamma...”
    “Non ti preoccupare. So che ti sei impegnata, quindi avrai solo tre giorni di punizione e uno solo senza cena.”
    “C-così poco? Grazie...”
    “Di niente, sai che lo faccio per voi. Adesso, lascia che mi occupi di loro.”
    “Aspetta un attimo...” disse Lin “il tuo volto mi sembra familiare… Tu sei...”
    “Charmer.” commentò PB, tremando “tu...”
    “Oh ci rivediamo, amici mio” disse facendo un occhiolino. PB rabbrividì.
    “Chi sarebbe?” chiese Xemnas
    “Una supereoina con il potere di influenzare le emozioni altrui.” spiegò Lin “Era un eroina leggendaria che faceva parte di un trio, ma adesso questo non conta troppo. Il suo potere era quello di influenzare le emozioni degli avversari. Poteva scegliere qualsiasi emozione ma aveva una predilizione per...”
    “L’amore. La più nobile e utile delle emozioni. A quanto pare la sfera non concordava però, perché mi ha strappato tutti i poteri.”
    “Lo ha fatto perché li utilizzavi per i tuoi... interessi personali.”
    “Una donna deve pur divertirsi. E ne sono uscite fuori due adorabili figliolette che hanno ereditato parte dei miei poteri, non sapevo nemmeno possibile. E la Sfera non glieli ha nemmeno tolti. Sarei curiosa di sapere chi sono i padri, ma non è così importante in fondo.”
    “Quello che hai fatto è...” intervenne PB
    “Oh dai, di cosa ti lamenti, sei pure riuscito a sfuggirmi. Peccato sarebbe stato divertente. Sono la Bellezza comunque ora, e grazie all’Unione ho un nuovo modo di utilizzare i miei poteri.”
    Detto questo prese una boccetta di profumo, per poi spruzzarselo addosso. Rosso iniziò a sentirsi strano. Guardò la donna. Gli sembrava improvvisamente più… Affascinante… Scosse la testa. Non doveva cascare nel suo trucco. Ormai era un esperto nel sopprimere le proprie emozioni, ma non era affatto facile… C’era qualcosa in quel profumo che risvegliava i suoi istinti più profondi, portandolo ad essere attratto da quella donna quasi al punto da dimenticarsi che era sua nemica. Vide che anche gli altri maschi del gruppo stavano avendo difficoltà a resistere. L’unica eccezione era PB che si era trasformato in una Blissey e sembrava completamente immune. Voleva dire che la sua trasformazione aveva cambiato anche il suo sesso? Non era il momento di preoccuparsene. Alcide e Armonio sembravano aver praticamente ceduto, dato che stavano immobili fermi a fissare la donna con sguardo perso. Lucas sembrava star resistendo meglio. Ma era comunque sul punto di cedere, così come Aurus e Vexen.
    “Feromoni...” fece lo scienziato “come quelli usati da Attrazione ma… Molto più potenti… Non riesco a distorcere lo sguardo...”
    “E’… E’ bellissima!” esclamò Axel camminando verso la Bellezza.
    “Fermo lì idiota!” fece Larxene trattenendolo per un orecchio, poi si rivolse verso l’avversaria. “Oh che brava, hai fatto cadere tutti ai tuoi piedi. Ma vedremo se il tuo bel faccino riuscirà ancora ad incantarli dopo il mio “trattamento”.
    Detto questo caricò la Bellezza, piena di rabbia che tuttavia sentì piano piano diminuire. La ragazza delle fiabe si era svegliata e stava usando i suoi poteri per cercare di calmarla.
    “Oh, la mocciosa si è svegliata.” commentò la bionda “l’ultima volta mi hai colto di sorpresa, ma questa volta non funzionerà. La mia rabbia è troppo forte.”
    “Oh, la mia amichetta non ne sarà contenta!” disse mandando un Hatterene. Un espressione furiosa comparve sul suo volto, caricando la donna che per sua fortuna fu abbastanza rapida da mandare un Magnezone.
    PB cercò di intervenire, ma la Bellezza mandò una Lopunny e la fece megaevolvere, attaccando il ragazzo in forma Blissey con Calcinvolo. L’eroe venne scagliato via ma si trasformò in una Froslass, facendo schiantare il Pokémon a terra. Lopunny utilizzò immediatamente Attrazione… Che funzionò.
    “Che è ti sei scordato di renderti femmina?” chise Lin, che era concentrata nel tenere a bada Omnytipe, che stava lottando contro l’effetto del profumo della Bellezza.
    “No, credo… Che sia maschio.”
    “E’… E’ seriamente possibile?!” esclamò Omnitype, cercando di usare la sua forma Psico per auto-ipnotizzarsi nell’ignorare la Bellezza. Lin sospirò e inviò il suo Skarmory ad aiutare PB, ma l’avversaria fece un cenno.
    “Ragazzoni” disse con voce suadente “potete aiutarmi per favore.”
    Axel, Armonio e Alcide, ormai completamente sotto il suo potere mandarono Volacarona, Thyplosion e Darmanitan per attaccare il Pokémon Acciaio. Rosso sentì l’impulso di mandare Charizard ma si trattenne. Approfittando della confusione la Ragazza delle Fiabe corse a curare le sue sorelle.
    “Sentite.” Esclamò Lin “qui si sta mettendo male, e stiamo perdendo tempo. Ho un idea, venite qui.“
    Rosso le diede subito ascolto, così come Larxene, che trascinò un riluttante Axel con se.
    “Io… Devo restare la mia bell..AHHH”
    “Mi ringrazierai dopo.” fece Larxene mettendo via il pugnale e trascinandolo con se.
    Omytipe e PB immediatamente li seguirono, così come Aurus seppur con molta fatica, ma Vexen e Lucas stavano avendo molta più difficoltà, mentre Alcide e Armonio praticamente non si muovevano.
    “Recuperiamoli” fece Rosso
    “No… Andate.” fece Xemnas, mandando un Mr. Rime, che creò delle barriere, per poi congelarle, in modo da creare pareti di ghiaccio.
    “Ma… Non possiamo abbandonarvi.” disse PB
    “Dovete.” rispose Lucas “guardate lì.”
    Detto questo indicò la Streghetta e la Profumina, che si stavano alzando. La Bellezza lanciò una boccetta di profumo vuota alla sua figlia maggiore, che la riempì con Sonnifero e iniziò a spruzzarla in giro. La nube soporifera iniziò a diffondersi per tutta la stanza, e gli eroi iniziarono a sentire una forte sonnolenza, e i poteri calmanti della Ragazza delle Fiabe non facevano che peggiorare la situazione. Come se non bastasse la stanza si fece improvvisamente più scura e più gli occhi di Rosso si facevano pesanti più sentiva gli incubi causati dalla Streghetta invadere la sua mente.
    “Dobbiamo andarcene. Subito.” fece Omnitype. Rosso sapeva che aveva ragione, ma non se la sentiva di abbandonare i suoi amici. Ma non sapeva quanto avrebbe resistito.
    “Aspettate” disse Larxene “Ma… Il capo?”
    Era vero. Non avevano neanche prestato più attenzione a Xemnas. Era rimasto fermo in un angolo con lo sguardo perso nel vuoto e un espressione terrorizzata. Non guardava la Bellezza, non era mai entrato sotto il suo controllo. Sembrava fosse sembra rimasto sotto il controllo della streghetta.
    “Capo. Capo!” esclamò Larxene “Niente non risponde…”
    “Uhhhh” fece la Streghetta ridacchiando “non avevo mai visto qualcuno cedere così tanto. Deve avere un incubo davvero grosso. Sarei curiosa di conoscerlo.”
    “Tu, brutta...” fece Larxene, afferrando il pugnale, ma Aurus la trattenne
    “Scusa capisco tutto ma… Possiamo andare? Non so più quanto potrò resistere.”
    “Neanche per sogno. Io…”
    “Mi dispiace ma ha ragione.” intervenne Omitype
    “Ma...”
    “Torneremo a salvarli, state tranquilli. Però… Sono troppo concentrato ad usare i poteri sulla mia mente per teletrasportarvi via”
    “Tranquillo avevo già un idea in mente” disse Lin mandando il suo Magenzone. Il Pokèmon puntò i magneti verso varie impalcature tubi e rivestimenti metallici credendo una specie di sfera metallica che avvolse gli eroi, e li sollevò verso l’alto, sfondando addirittura il soffitto.
    “Come hai fatto...” chiese Larxene
    “Magnezone” la interruppe bruscamente lei
    “Ma...”
    “Piuttosto, sei sicura di non aver danneggiato il funzionamento della centrale?” chiese Omnytipe
    “Tranquillo. Sono stata attenta.”
    “Vorrai dire che Magnezone è stato attento.”
    “Si è quello che intendevo.” disse l’agente, sciogliendo la barriera metallica. “Allora, dovremmo essere al sicuro...”
    “Cos’é successo?” chiese Axel, risvegliandosi dalla sua trance
    “Succede che sei un idiota.” rispose Larxene
    “Me lo spiegherai dopo. Dove sono il capo e Xemnas?”
    “Vedi...” fece Lin
    “Non ditemi che… Dobbiamo tornare indietro.”
    “E a che scopo?” chiese Aurus “vi farete solo catturare, o peggio”
    “Ma...”
    “Credimi.” intervenne Larxene “Odio la cosa tanto quanto te. Ma devo ammettere che se non fossimo scappati saremmo stati catturati tutti. E non è quello che Xemnas avrebbe voluto.”
    “Se può rassicuravi.” intervenne Omnitype “L’unione raramente uccide i loro prigionieri. Ci sono alcuni membri più sadici, ma i capi ammazzano solo se lo ritengono necessario. Se quelle donne li hanno portati vivi alla base...”
    “Se...” fece Axel
    “Piuttosto.” esordì Lin rivolta verso Omitype “si può sapere cosa ti era preso prima.
    “Io… Non avrei dovuto usare la mia forma Buio.”
    “Vuoi dire che...”
    “La forma Buio utilizza l’energia negativa per risvegliare il mio lato più aggressivo e selvaggio. In una lotta spesso è utile, perché rimuove le mie inibizioni permettendomi di colpire con più rapidità e potenza, oltre a rimuovere qualsiasi rimorso potrei avere nell’usare tattiche scorrette, ma l’eccessiva esposizione o la presenza di emozioni negative può farmi perdere totalmente il controllo, e in quel momento ero fin troppo pieno di rabbia e non sono riuscito a trattenermi.”
    “Non avresti dovuto attivarla allora!” fece la poliziotta
    “Ho sbagliato ok?”
    “E intanto una persona ci ha quasi rimesso la vita.”
    “Era dell’unione. Non una grande perdita.”
    “Non una gran perdita? E’ una ragazzina.”
    “Tu non sai cosa mi ha fatto. Gli incubi che mi ha provocato. Non hai idea di cosa mi ha fatto rivivere, quali sofferenze ho dovuto patire di nuovo per colpa sua. E’ malvagia.”
    “Forse. Ma rimane comunque una persona, per di più molto giovane, che potrebbe agire così solo per la cattiva educazione che ha ricevuto per quanto ne sai. Comunque, non è il momento di discutere adesso. Vi ho portato al piano dove si trova la direttrice, dobbiamo raggiungerla prima che sia troppo tardi.”
    Gli altri annuirono e corsero nella direzione indicata dalla poliziotta, arrivando ad un ufficio elegantemente arredato. Una donna era seduta sulla lussuosa sedia; aveva lunghi capelli rossi ed era vestita in modo esageratamente elegante, con un gioiello per ogni dito e un paio di vistosi orecchini. Attorno a lei c’erano Giovanni, Zexion una ragazza che non avevano mai visto e…
    “Roxas…” mormorò Axel vedendo il suo vecchio amico. Il ragazzo abbassò lo sguardo, senza dire una parola
    “Oh, guarda un po chi si vede.” disse Giovanni “Ora non disturbateci, stiamo discutendo di affari. Allora, signorina Aurora. E’ così che vole essere chiamata non è vero? Ha considerato la mia offerta?”
    “Non importa la cifra, non saboterò la mia stessa industria.”
    “Se non sapessi quale è la vostre fonte di energia direi che è ammirevole.”
    “Adesso dicci dove si trova o dovremmo ricorrere alle maniere forti.” fece la donna. Aurus gli diede un attenta occhiata.
    “Tu… Sei… Il Pilastro della Materia. Annie.”
    “Cosa? I Pilastri esistono davvero?” chiese Lin.
    “Non ne ero sicuro… Ma avevo visto un illustrazione ed era fatta proprio così.”
    “Ebbene sì” rispose lei “voi credete di essere i buoni. Ma non vi rendete conto di quello per cui state lottando. Non sapete quello che hanno fatto a me e… A lui.”
    “Lui?”
    “Non è importante.” intervenne Aurora
    “NON E’ IMPORTANTE?!” rispose Annie, afferrandola per il colletto con una mano e mandando un Dragapult con l’altra, che puntò i suoi Dreepy contro la donna. Gli eroi volevano intervenire, ma avevano troppa paura che una mossa falsa portasse Dragapult a fare fuoco “ascoltami bene stronza. Non pensare che tu possa passarla liscia con quello che stai facendo. Meglio che tu faccia quello che ti diciamo, altrimenti...”
    In tutta risposta Aurora le assestò un violento pugno in volto. Gli anelli di diamante le lasciarono delle leggere ferite in volto. Annie fece un cenno a Dragapult che sparò i suoi Dreepy, ma Aurora aprì immediatamente una Pokéball, facendo uscire un Carbink.
    “D’accordo. Vorrà dire che dovremo usare le maniere forti.” disse mandando una Sableye. La Pokemon immediatamente si megaevolvette e scagliò un Fuocofatuo contro Carbink, ma un Goldhengo uscì dalla Pokèball di Aurora incassando la fiammella senza subire effetti, per poi scatenare una Corsa all’Oro contro i due Spettri nemici.
    “E’ il momento di intervenire.” fece Lin
    Omnitype annuì, assumendo la forma folletto e lanciando una specie di Magbrillio contro i due Pokémon di Annie, che fu però incassato dal Klefky di Roxas.
    “Io mi occupo di lei.” disse Annie “voi occupatevi di loro.”
    Giovanni annuì, mandando immediatamente Mewtwo.
    “Finalmente posso uscire da questa Pokéball” disse il Leggendario, mentre Giovanni attivò la sua Megaevoluzione. Omnitype assunse la sua forma Spettro, ma Mewtwo lanciò una Pallaombra che scagliò il supereroe all’indietro. Rosso mandò subito Charizard, megaevolvuto a sua volta e lo mandò all’attacco del Leggendario, tuttavia passò attraverso il Pokémon. Rosso si sfregò gli occhi e cloni di Mewtwo iniziarono ad apparire intorno a lui.
    “Un illusione di Zexion” esclamò Larxene “non le sopportavo nemmeno quando eravamo alleati.”
    “Se solo Vexen fosse qui...” fece Axel “non solo è quello che conosce meglio i trucchi di Zexion, ma forse potrebbe anche riuscire a farlo ragionare...”
    “Bah, non ci è riuscito l’ultima volta e non ci sono riuscita io con Marluxia. Penso che i nostri amici siano andati.”
    “Anche...”
    “Axel!” fece una voce. Roxas stava chiamando il suo vecchio amico dall’altra parte della stanza
    “Roxas!” esclamò lo specialista Fuoco correndo verso il giovane.
    “Fermo idiota!” esclamò Larxene, vedendo l’amico scomparire. L’illusione li aveva separati.
    “Dobbiamo restare vicini se vogliamo perderci a vicenda.” disse Aurus
    “Forse ho un idea...” disse Lin mandando Probopass “il suo radar ci aiuterà ad orientarci anche se non so quanto sarà accurato...”
    “Spero quell’idiota di Axel se la cavi…”

    “Axel...” Roxas continuò a chiamare il suo vecchio amico
    “Roxas...”
    “Axel io...”
    “Cosa ti è saltato in mente di unirti a loro!?”
    “Io… Non lo so. Ero spaventato, confuso… Dopo quello che avevamo fatto credevo che non mi avrebbero mai più riammesso nel team e… Le parole di Marluxia...”
    “Non devi ascoltare Marluxia. Non dirlo a Larxene, ma non mi sono mai fidato di lui. Erano criminali, sicari, mentre lei voleva sinceramente cambiare strada, lui cercava solo un proposito più grande per giustificare il suo sadismo, e ora pensa di averne trovato uno ancora migliore del nostro. Ma non crede davvero in nessun ideale.”
    “Io… Pensavo che con il Team Union avremmo potuto creare un mondo migliore. Avrei potuto riavere i miei genitori, Xion… Non avrei dovuto più perdere nessuno, non avrei dovuto più soffrire…
    “Purtroppo la morte è una componente essenziale del nostro mondo. E’ dolorosa, ma essenziale per l’equilibrio.”
    “Ma se creassimo un mondo migliore…”
    “E a quale prezzo? Ma soprattutto ne saremmo in grado? L’equilibrio è una cosa delicata, pensi che davvero Marluxia e gli altri sappiano gestirlo?”
    “Io…”
    “Non non lo sanno. Sono solo dei megalomani che pensano di potersi sostituire ad Arceus e giocare con le leggi della natura per sopraffare i loro desideri.”
    “Io… Ma cosa dovrei fare allora?”
    “Ritorna con noi. La tua vita sarà difficile, ma la affronteremo insieme.”
    Axel porse la mano a Roxas. Il ragazzo esitò un po’, poi afferrò la mano dell’amico...E sorrise.
    “Un ultima domanda.” fece il ragazzo, cambiando totalmente tono di voce. “che ne pensi della mia interpretazione?”
    “Che...” fece l’agente, vedendo il suo amico trasformarsi.
    “Scusa, ma non potevo permetterti di chiudere l’arco narrativo di Roxas così in fretta”
    Fece appena in tempo a sentire la voce di Larxene, poi tutto si fece nero.

    Omnitype era in seria difficoltà. La sua forma Spettro gli dava un vantaggio, ma i Palla Ombra di Mewtwo lo mettevano in seria difficoltà e ogni volta che cercava di colpirlo si teletrasportava alle sue spalle. Lo aveva sottovalutato pensando fosse a livello dell’illusione, invece era molto più forte. Doveva provare un altra strategia. Il suo costume divenne verde chiaro, somigliante ad una sorta di esoscheletro, con delle ali da insetto sulla schiena, occhi composti sulla maschera e antenne sulla testa. Nella sua forma Coleottero iniziò a sbattere le ali producendo un rumorosissimo ronzio, Mewtwo si allontanò rapidamente dal raggio di azione della mossa, ma non poteva avvicinarsi per attaccare. Omitype tentava di avvicinarsi, ma si riallontanava appena sentiva l’energia psichica di Mewtwo sfiorarlo, mentre il Pokémon faceva avanti e indietro cercando uno spiraglio per attaccare. Sembravano essere ad uno stallo, ma poi l’eroe iniziò a sentire la voce del Pokémon nella sua testa.
    “Perché continuare questo inutile scontro. Di questo passo nessuno ne uscirà vincitore. Tanto vale arrendersi.”
    “Mai. Non cederò, feccia dell’Unione.”
    “Non faccio parte dell’Unione. Loro non sono che una pedina, uno strumento nelle mani del mio capo.”
    “E cosa ti fa pensare di non esserlo anche tu?”
    “Oh, lo so eccome. Tutti abbiamo un ruolo, e questo è il mio. Il tuo quale sarebbe? Chi credi di essere tu? Nient’altro che un ragazzino viziato che gioca a fare il supereroe.”
    “Tu… Tu stai leggendo i miei pensieri.”
    “Certo. E’ facile leggere le menti degli umani deboli come te. Avete la fortuna di essere la razza superiore, predisposta a governare, e invece perdete tempo con i tuoi capricci, con sciocchezze come la giustizia o la vendetta, e una volta che le avrete ottenute? Tornerete ad una vita patetica, senza uno scopo, quando potreste puntare molto più in alto. Ma d’altronde qualcuno deve pur essere inferiore, per poter essere dominato. Dovreste solo imparare a stare al vostro posto, invece che lottare inutilmente, cercare di fare gli eroi.”
    “Non so di cosa tu stia parlando, ma io lotto perché...”
    “L’ho visto il perché. Pretendi di essere un eroe, ma non la verità è tutt’altra. Vuoi che ti ricordi la vera ragione per cui lotti? Cosa hai fatto per raggiungere questo scopo?”
    “No… Non di nuovo. Non farmi rivivere quel ricordo… Non...”
    Mentre cercava di resistere, il suo Ronzio diminuì di potenza, consentendo a Mewtwo di avvicinarsi e colpire con una Psicobotta, scagliandolo contro una parete. Non poteva continuare così… C’era una sola forma che lo avrebbe reso immune sia alla sua mossa principale che alla manipolazione mentale. Non voleva farlo… Sapeva che era una pessima idea, ma non aveva altra scelta. Assunse la forma Buio e lanciò un raggio di energia negativa, Mewtwo la incassò e lanciò un Focalcolpo. Con un rapido movimento schivò l’attaccò e lo aggredì con un pugno intriso di energia negativa. Mewtwo accusò il colpo ma usò rapidamente Ripresa. Omnitype sentì di nuovo una voce nella testa, più flebile di prima.
    “E così usi quella forma.” fece il leggendario teletrasportandosi a distanza con tutta calma. “Non te ne rendi conto? Ogni volta che la assumi rinunci alla tua umanità, diventi poco più di una bestia, un Pokémon feroce. Disprezzo chi spreca il prezioso dono dell’umanità”
    Mewtwo aveva ragione. L’oscurità stava annebbiando la sua mente, i suoi sensi si stavano affievolendo, gli istinti prendevano il sopravvento. Ormai tutto quello a cui riusciva a pensare era distruggere il nemico a qualsiasi costo. Continuava attaccare ciecamente, mentre Mewtwo continuava a teletrasporarsi. Ormai era affaticato, ma non riusciva a pensare ad una strategia differente. Un Focalcolpo lo colpì alle spalle, scagliandolo a terra.
    “Te lo avevo detto. Non sei che uno sciocco, la peggiore feccia umana. Ora non resta che...”
    Un Charizard lo colpì in volto con Fuococarica.
    “Rosso...” riuscì a sussurrare l’eroe. Seppur nel suo annebbiamento, riusciva ancora a percepirlo come un alleato. Charizard preparò un Incendio contro Mewtwo, ma il Gemmoforza lo colpì alla schiena, che insieme ad uno Psicobotta di Metwo lo fecero crollare.
    “Bel tentativo devo dire, mio vecchio nemico. Ma cedo che non sei cambiato. Cerchi sempre di fare l’eroe, anche quando non hai nessuna speranza. Nel tuo universo sei stato fortunato, nel mio no. Vedremo come andrà qui.”
    Omnitype cercò di rialzarsi, ma un Devastomasso lo colpì alla schiena e tutto si fece nero.

    Goldhengo si potenziò ancora con Congiura, per poi lanciare un Corsa all’Oro. Sableye crollò ma Dragapult lo schivò con Spettrotuffo. Aurora però fu rapida a ritirare Goldhengo e mandare un Persian, che incassò senza danni per poi colpire il Drago con Finta. La donna rimandò Gholdengo, ma Annie in risposta mandò Spiritomb e Dusknoir. Il primo usò Sbigoattacco per fermare una Finta di Persian, mentre Dusknoir puntò a Gholdengo con Pugnodombra, ma un Cofagrigus si mise in mezzo, incassando l’attacco. Dusknoir batté i pugni a terra, scatenando un Terremoto, che colpì anche Goldhengo. Sorridendo Annie sorrise e si girò verso Spiritomb, ma notò che era stato sconfitto da Carbink, che aveva fin ora ignorato. Persian si scagliò contro Dusknoir con Finta, che in combinazione con Pallaombra di Goldhengo sconfisse il mietitore.
    “Ci siamo divertiti fin ora” fece Aurora “ma è tempo di chiudere questo gioco.”
    “Gioco?” fece Annie disgustata “Per te sarebbe un gioco? Lui sta soffrendo, io sono rimasta bloccata in una vita di merda, e tutto per causa tua e del sistema che ti ostini a mantenere.”
    “Oh, quante storie fai.” rispose Aurora sbadigliando “Hai migliaia di anni, cresci un po! La società funziona così, dovresti averlo capito ormai. Perché qualcuno prosperi, qualcun altro deve soffrire.”
    “Beh, allora non ti dispiace se facciamo un po a turno.” rispose l’ex Pilastro mentre Dragapult sparava un altro Dragofreccie contro la donna. Carbink la schermò, ma il Drago approfittà della distrazione per sbucare sotto Goldhengo con Spettrotuffo, seguito da un Dragofreccie. Il Pokémon dorato crollò e Persian tentò di intervenire, ma un Gengar uscì dall’ombra di Emma e lo addormentò. Mentre i due spettri attaccavano Cofagrigus e Carbink, Annie afferrò Aurora per il vestito e la sbatté contro il muro.
    “Adesso stammi bene a sentire brutta stronza, o...” non riuscì a finire la frase che sentì un pugnale elettrificato conficcarsi nel suo fianco.
    “Devi smetterla di usarlo sempre” disse Lin, prendendo le manette. “in ogni caso, sei in arresto.
    “State commettendo uno sbaglio. Se solo sapesse che...”
    “Chiudi il becco!” fece Aurus “c’è solo una cosa che vogliamo sapere. Tu sei un Pilastro. Sarai il nostro biglietto per trovare la Sfera.”
    “Se sapessi dov’è, l’avrei già usata non credi idiota? Ma voi così detti eroi neanche provate a mettervi nei miei panni. Per voi siamo solo i cattivi. Possibile che nessuno si sia mai chiesto da dove provenga l’energia di questa centrale?”
    “Effettivamente è una questione che andrebbe approfondita...” disse Lin “signora Aurora, potrebbe...”
    La presidentessa stava per rispondere, ma improvvisamente lanciò un occhiata alle loro spalle. I tre si girarono, ma non riuscirono a vedere nulla essendo ancora sotto l’illusione. Aurora toccò un diamante sull’anello e una luce accecante investì la stanza. Quando si dissolse, lei era scomparsa.
    “Ma che...” fece Lin, poi notò che Annie non era più ammanettata. Sedeva sulla scrivania davanti a loro, con al suo fianco Dragapult e Gengar, con le manette in mano.
    “Se non vi interessa sapere la verità, fate pure. Se vi interessa, presto lo scoprirete da soli.” disse, per poi aggrapparsi a Dragapult e sparire con Spettrotuffo. L’illusione si era dissolta, ma di Rosso, Omnitype e Axel neanche l’ombra.
    “Dove sono finiti?” chiese Larxene “ e cosa avrà voluto dire quella donna?”
    “Forse un idea ce l’ho, guardate” disse indicando uno schermo sulla scrivani “forse abbiamo davvero commesso uno sbaglio...”

    “Il diversivo ha funzionato.” disse Annie sbucando al fianco di Roxas e la Fantallenatrice, che avevano finito di tramortire le ultime guardie. Il Tecnico aveva ormai finito di hackerare le telecamere. Roxas sopirò. Il piano originale era che lui andasse con gli altri, ma… Aveva paura di confrontarsi con Axel
    “Ecco qui. Ora i video di sorveglianza verranno trasmessi in tutti gli schermi della città.”
    Roxas fissò le immagini, inorridito. Gliene avevano parlato, ma vederlo faceva tutto un altro effetto. Imprigionato in una capsula di vetro, con cavi attaccati al suo corpo c’era un uomo corpulento e pelato, che urlava agonizzante, mentre un energia emanata dal suo corpo veniva drenata.
    “Il Pilastro dell’Energia” disse il Tecnico.
    “Nero...” fece Annie, con le lacrime agli occhi

    Edited by Pokemario 01 - 15/6/2023, 14:48
     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Moderator
    Posts
    732

    Status
    Offline
    Capitolo 57: verità svelate
    “Assurdo...” disse Lin
    “Quindi mi state dicendo che questa città è alimentata da una persona?” fece Larxene incredula. “E’ crudele persino per me”
    “Così pare...” rispose la poliziotta “vi giuro che non ne avevo idea… Se penso a quel poveruomo che stiamo torturato probabilmente da secoli. Oh eccolo.” Disse sentendo il telefono squillare.
    “Ciao Lin...” fece il vicesindaco Hart che Lin aveva messo in vivavoce. Si poteva chiaramente sentire l’imbarazzo nella sua voce
    “Leonard! Cos’è questa storia?”
    “Speravo che tu non lo avresti mai scoperto ma...”
    “Aspetta. Tu lo sapevi!? Spero che tu abbia una spiegazione convincente.”
    “Purtroppo non ce l’ho. Non sono stato io a prendere questa decisione, ne il nostro Presidente. Non so nemmeno come sia iniziata la cosa.”
    “Ma potevi mettergli fine.”
    “L’avrei voluto con tutto me stesso credimi. Ma… Che alternativa avevo? Il Pilastro è la nostra unica fonte di energia. Da anni cerco di trovare un altra soluzione, ma il Presidente non si è mai mostrato interessato e da solo non avevo ne il tempo ne le risorse per farlo. Siccome abbiamo sempre avuto una fonte infinita di energia la richiesta è molto alta, dovrei trovare una fonte adeguata a soddisfarla, ristrutturare completamente la centrale...”
    “Perché non hai quantomeno rivelato la verità?” chiese Calem. Lui e gli altri ragazzi che non avevano fatto in tempo a raggiungere la Centrale si erano riuniti alla stazione di polizia.
    “Già, i cittadini sono tutti inorriditi.” intervenne Aurus “un esercito di protestanti sta già accerchiando la centrale, vuole la liberazione del Pilastro. Se li avessi avvisati prima, tutti insieme si sarebbe potuta trovare una soluzione.”
    “Non conosci i nostri cittadini” disse Leonard con amarezza. “certo, stanno tutti protestando. Ma hai sentito qualcuno proporre una singola soluzione? Magari alcuni di loro sono davvero inorriditi da quello che hanno visto, ma se chiedessi loro di rinunciare a certe comodità, state pur certo che si tirerebbero tutti indietro, accusando me di non trovare un modo per salvare Gogoat e cavoli. E questa nella migliore delle ipotesi, ci sono persone che protestano solo per sfogare i loro impulsi, mantenere le apparenze o unirsi alla massa, senza che li preoccupi davvero il problema.”
    “Quindi cosa intendi fare? Lascerai quel poveraccio lì?”
    “No. Anche questo mi è impossibile ormai. Che siano sinceri o meno, i protestanti sono accaniti. Ho già ricevuto molti annunci di sciopero, le strade sono intasate. La città rimarrà paralizzata finché non libererò il Pilastro.”
    “Ma se lo libererai, la città sarà comunque paralizzata per la mancanza di energia...” commentò Victor
    “Già… Sono tra la padella e la brace. Ma lo libererò. Non solo è la cosa che preferirei fare ignorando le questioni pragmatiche, ma questa situazione rischia di incrementare i consensi dell’unione. Se non lo libero, di questo passo all’unione verrà dato pieno appoggio.”
    “E per l’energia?” chiese Lin
    “Sto facendo creare dei mini generatori che immagazzinino una buona quantità di energia, come soluzione temporanea. Quando saranno pronti libererò il Pilastro e cercherò di stabilire un accordo.”
    “Perché non ci hai provato prima?” chiese Elio
    “Perché non è semplice come sembra. E’ rimasto prigioniero per secoli ormai. Pensate davvero che sarà contento di fare un accordo con me? Sarà già tanto se non mi attaccherà all’istante. Ma sono costretto a provare.”
    “Facci sapere come va.” disse Lin, buttando giù il telefono. “Adesso pensiamo a noi. Qual’è la prossima mossa.”
    “Non ne ho idea...” disse Aurus
    “Alcuni tra i più esperti di noi sono scomparsi.” fece Victor “Rosso, Armonio...”
    “Lucas che con la sua esperienza come ricercatore guidava le indagini” continuò Calem.
    “Alcide che è stato un esempio per me e Rina...” concluse Sanzo “molti dei migliori di noi sono andati...”
    “Ma questo non significa che ci arrenderemo!” esclamò Brendon “anzi daremo ancora di più il massimo per cercare di liberarli, solo che… Non abbiamo idea da dove iniziare.”
    “Nessuna pista sul Trasformista?” chiese Lin
    “Io, Sanzo e Brendon abbiamo interrogato la famiglia del signor Andrew. Tutto quello che siamo riusciti a capire è che è un buon padre di famiglia, anche se molto assente a causa del lavoro. Si lamenta spesso della società e delle condizioni di lavoro, ma quando riesce a passare il tempo con i figli, adottivi da quello che ho capito, si dimostra molto affettuoso.”
    “Sembra l’esatto opposto di Aurora da quello che abbiamo visto...”
    “E’ molto diverso anche da quella che abbiamo controllato io e Victor, Allison.” disse Elio “ce le hanno descritta come una scienziata geniale ma… Eccentrica diciamo.”
    “Da quello che ci hanno detto i suoi vicini sembra proprio pazza. Non cattiva, ma passa il tempo chiusa nel suo laboratorio e non si cura delle conseguenze dei suoi esperimenti. Ha provocato diversi danni agli edifici e messo in pericolo la vita di varie persone.”
    “Scienziata? Andrew da quello che ci hanno detto sa a stento riparare una lampadina” commentò Sanzo.
    “John Doe, Aurora, Andrew, Allison… Un paranoico rinchiuso nelle sue ossessioni, una riccona priva di morali, un padre di famiglia povero ma affettuoso, una folle scienziata, un misterioso supereroe che si è dato al crimine… E potremmo aggiungerci anche un elusivo criminale e un altro ragazzino. Non sembra esserci niente in comune.”
    “Eppure… Alcune cose corrispondo.” notò Victor “Non abbiamo mai incontrato due possibili identità contemporaneamente, molti di loro hanno lunghi periodi di assenza...”
    “Credo che ci manchi un tassello ma secondo me non ha senso continuare a scervellarci. Temo che tutto questo sia un altra falsa pista.”
    “Quindi brancoliamo di nuovo nel buio...” fece Larxene “Se solo il capo fosse con noi..”

    Xemnas si guardò intorno. La Centrale Energetica era sparita, al suo posto c’era… Il laboratorio del Team Galassia. Il suo vecchio amico Cyrus era al suo fianco.
    “Quindi… Cosa hai scoperto esattamente.”
    “Devo fare ulteriore ricerche, ma questo è quello che ho capito fin ora. Ciò che quello che definiamo “spirito” o “coscienza” è ciò che accomuna tutte le creature definite Pokémon, inclusi gli esseri umani.”
    “Anche gli artificiali?”
    “E’ la parte meno chiara. Di sicuro nessuno degli scienziati che ha creato gli artificiali recenti conosce il modo per replicare lo spirito, eppure ne dimostrano le caratteristiche, persino i Porygon, per quanto rudimentale. Ma è Porygon-Z che mi fa riflettere. A differenza delle sue pre-evoluzione sembra avere uno spirito completo...”
    “Per quanto completo lo spirito possa essere...”
    “Questo mi suggerisce che una creatura possa sviluppare uno spirito spontaneamente.”
    “Nemmeno le creature artificiali possono sfuggire a questa maledizione. E la causa sono...”
    “I Guardiani dei Laghi, almeno secondo i miti. Ma ci sono fatti scientifici che lo supportano. Intanto siamo certi che i tre Pokémon esistono e i tre componenti dello spirito corrispondono a quelli descritti dai miti. La conoscenza, la volontà e le emozioni.”
    “E concordi con me che sono tutti e tre altrettanto pericolosi.”
    “Certo che no” pensò Xemnas mentre sperimentava il ricordo. Ma il se stesso del passato diede una risposta ben diversa.
    “Si… Penso che tu abbia ragione. La conoscenza data da Uxie ci costringe a ricordare i momenti più dolorosi della nostra vita. La volontà di Azelf ci porta a commettere scelte che possono rovinare la nostra vita, e consente alle persone malvagie di prendere decisioni che portano solo dolore. Ma le peggiori sono le emozioni di Mesprit. La tristezza che ci fa soffrire, provare autentico dolore per nessuna ragione fisica, la rabbia che ci porta a prendere decisioni di cui ci pentiamo subito, ma ormai è troppo tardi. L’invidia, la gelosia, l’odio che portano le persone a compiere azioni malvagie. Persino le emozioni che sembrano positive sono dannose: la gioia ci illude, l’amore ci acceca. Emozioni positive e negative sono due facce della stessa medaglia, sperimentare gioia rende solo la successiva tristezza più forte.”
    “Non è vero, non...”
    “Quindi dobbiamo cercare i guardiani dei laghi e riparare lo spirito.”
    “Temo che non sia così semplice. Modificare o rimuovere lo spirito potrebbe compromettere le funzioni vitali. Senza conoscenza emozioni e volontà le persone non riuscirebbero a nutrirsi o a fare nulla. Andrebbe completamente cambiato il modo in cui è fatto. Ricrearlo da capo.”
    “Ricreare da capo… Si forse dovremmo ricreare tutto da capo.”
    “Ma non so come potremmo fare...”
    “Forse ho un idea...”
    Xemnas voleva fuggire da quel ricordo. Chi lo conosce avrebbe potuto pensare che il suo più grande incubo fosse il suo passato, la morte dei suoi genitori, le sue esperienze all’orfanotrofio, tutto ciò che aveva dovuto passare crescendo… Tutto questo lo faceva ancora soffrire, ma ciò che davvero lo spaventava di più era questo. Ripensare a quello che aveva fatto. Era stato lui a dare a Cyrus l’idea di ciò che aveva tentato di fare, e anche se non lo aveva mai approvato… Voleva davvero privare tutti gli esseri umani del loro spirito, ridurli a dei gusci vuoti. Aveva davvero creduto che fosse la cosa migliore per tutti… Faceva fatica a crede che quell’uomo fosse lui, ma era così… E la cosa che più lo spaventava… E’ che ogni tanto, qualche volta, quei pensieri ritornano. C’era una voce nella sua testa che lo tormentava.
    “Questo sei tu. Non puoi sfuggire al tuo passato. Puoi inventarti tutte le storie che vuoi, ma tu odi ancora il tuo spirito. Tu vorresti liberatemi, vorresti smettere di soffrire. Tu sei proprio come Cyrus.”
    “No… non è vero… Non sono più così… Sono cambiato...”
    “Nessuno può cambiare così tanto… Non possiamo fuggire alla nostra vera natura...”
    “No… Non è vero. Non è vero. No. No. No.”

    “No. No. No.”
    “E’ ancora in questo stato…” fece Axel. Lui e i ragazzi erano nella prigione dell’Unione, ancora inconsci. L’agente sospirò. Era stata anche colpa sua. Si era fatto ingannare, distrarre dalla sua vecchia amicizia con…
    “Roxas” esclamò vedendo il ragazzo passare vicino alle celle insieme ad una ragazza dai capelli verdi.
    “Io...” il ragazzo si rivolse verso la compagna “Non volevo passare di qui.”
    “Ce l’hanno ordinato i vostri superiori, quindi non fare il bambino!” esclamò lei
    “Roxas! Perché? Perché ti comporti così?”
    “Io…” balbettò il ragazzo, senza sapere che dire
    “Pensavo che nonostante la tua decisione che la nostra amicizia fosse ancora importante per te. Invece mi hai ingannato, tradito. Per quale ragione?”
    “D-Di cosa stai parlando?”
    “Lo sai. Non capisco Roxas. Davvero ti fidi più di Marluxia, del Team Union e di tutte queste altre persone che non conosci, piuttosto che di me...”
    “Io… Andiamocene.” fece alla ragazza, prendendola per mano, ma lei lo scacciò con un gesto brusco.
    “No! Primo, ci è stato ordinato di restare qui. Secondo, non so bene chi sia questo tipo e che storia abbiate insieme, ma è chiaro che stai fuggendo dal tuo passato. Hai fatto una scelta, non vergognartene. Affrontalo.”
    “Io…” il ragazzo con esitazione si avvicinò ad Axel. “Mi dispiace. Non so di cosa tu stia parlando, ma capisco quello che dici in generale. Ti ho evitato alla centrale perché mi vergognavo. Noi avevamo una grande amicizia, e io l’ho rovinata. Credimi vorrei che non fosse andata così, mi manchi, e provo nostalgia che quello che avevamo. Ma nonostante questo non tornerò indietro. Ti confesserò una cosa: non mi sono mai trovato così bene nell’Organizzazione. L’unico motivo per cui restavo eri te, ma per il resto, ho sempre avuto la sensazione che non abbiamo mai avuto un vero scopo. Reagivamo a qualunque cosa brutta succedesse, o almeno quelle che potevamo controllare, mettevamo tutto a posto e poi tornavamo a casa. Sentivo che tutto il lavoro che facevamo non stesse servendo a nulla, perché Xemnas si rifiutava di impegnarsi anche solo un minimo per cambiare le cose in maniera definitiva. Nel Team Union sento che finalmente i miei sforzi serviranno a qualcosa. Non mi piacciono molte delle cose che facciamo è vero, soffro ogni volta che facciamo del male a qualcuno, ma se alla fine i risultati sono positivi, forse ne valeva la pena. Guarda l’attacco alla centrale: abbiamo provocato molti danni certo, e ritengo che alcune azioni non fossero necessarie, ma alla fine i risultati sono stati positivi. Abbiamo salvato una persona che soffriva, cosa che non avreste potuto fare seguendo la legge. Questo mondo ha un sacco di problemi, e non cambieranno continuando a seguire le regole e farsi scrupoli. Ecco perché preferisco questa nuova vita. Mi dispiace solo che questo significa che dovremo combatterci.”
    Axel voleva controbattere ma non era sicuro di come farlo. Non era d’accordo con Roxas, su questo era certo ma… Gli stavano venendo dei dubbi. Certo i metodi del Team Union erano sicuramente estremi, e non potevano mettersi a commettere crimini per cambiare il mondo, ma allo stesso tempo c’erano volte in cui aveva pensato che avrebbero dovuto intervenire in maniera più drastica ma non lo avevano mai fatto. La polizia internazionale aveva concesso loro molte libertà e poteri sulle altre Leghe, ma Xemnas non li usava quasi mai. Non li aveva lasciati indagare su Malva per esempio, nonostante i forti sospetti che fosse del Team Flare, perché non voleva rischiare di sconvolgere la Lega di Kalos. Non avevano mai puntato a grandi industrie corrotte, ai potenti che abusavano il loro status, a meno che avessero prove inconfutabili, ed era successo raramente. La cosa lo aveva sempre lasciato perplesso, ma aveva pensato che avesse una buona ragione, ma ora che si trovava a dover controbattere non aveva una risposta. Ubbidire senza farsi domande era stata davvero la cosa giusta?
    “Non sai rispondere?” fece la Fantallenatrice con tono sprezzante. “non sai perché il vostro capo non vi lasciava cambiare le cose. Te lo dico io. Perché non gli interessa niente del benessere delle persone comuni. Tutto quello che gli interessa è che le persone rispettino la legge, anche quando la legge non rispetta loro.”
    “Non lo...” disse Roxas “non mi è mai sembrato una cattiva persona.”
    “Nessuno lo sembra. Hai detto che lavorava per un organizzazione criminale, giusto? Probabilmente non ha alcun interesse per la giustizia, sta solo cercando di ripulirsi agli occhi altrui, o ai suoi. Fa il minimo indispensabile per poter dire di essere un eroe, non diverso da molti supereroi di questa città ”
    Axel non voleva crederle. Era sicuro che il loro capo fosse una brava persona ma… C’erano argomentazioni che non riusciva a smontare. Se solo avesse potuto parlarci…

    “Dove...” fece Rosso, guardandosi intorno. Non era più alla centrale. Si trovava invece in una camera lussuosa, seduto su un letto a baldacchino. Al suo fianco c’erano Omnitype e PB, anche loro in stato confusionale.
    “D-Dove… Aspetta un attimo!” esclamò Omnitype, riprendendosi. “Cosa ci facciamo qui? E tu da dove salti fuori?” fece rivolgendosi a PB
    “Io… Mi ero trasformato in un Gengar per cercare di sorprendere Mewtwo alle spalle. Ma dove siamo adesso?”
    “Voi dovreste essere qui.” rispose il supereroe adulto. “Si può sapere perché...”
    La porta improvvisamente si spalancò e un maggiordomo stereotipatissimo entrò nella stanza.
    “Dormito bene signorini?”
    “Albert! Si può sapere cosa ti è saltato in mente!?”
    “Vi ho portato in salvo. In questi casi di solito si dice grazie.” rispose il maggiordomo, senza scomporsi.
    “Tu eri alla centrale?! E sai che non puoi portare gente qui.”
    “Avevo in mente una copertura perfetta, che tu hai fatto saltare chiamandomi per nome.”
    “Ops…” fece arrossendo sotto la maschera “credo di dovervi dare una spiegazione ecco… Io...”
    “Sei Brian Wade” lo anticipò Rosso
    “ Lo sapevi già? Come…”
    Rosso si limitò a fare spallucce. Omnitype sospirò e si tolse la maschera. Era un ragazzo dai capelli castani, da un aspetto abbastanza ordinario.
    “Quindi è vero, tu sei Brian Wade, uno dei ragazzi più ricchi di Capital City.”
    “Già...”
    “Ma perché non hai detto nulla? Gli altri ragazzi stavano facendo di tutto per indagare sulla tua famiglia.”
    “E io non ho mai apprezzato che lo facessero. Così come non ho apprezzato che Albert abbia fatto trovare a loro l’indizio lasciato da mio padre invece” disse lanciando un occhiataccia al maggiordomo.
    “Mi dispiace, ma suo padre mi aveva espressamente detto di non rivelare mai a te quell’indizio, non so perché.”
    “Cosa?! Poteva essere la chiave. Potevo finalmente raggiungere il mio obiettivo. Tu dovresti aiutarmi!”
    “Sono fedele a te, ma anche a suo padre. Non posso contravvenire ad un suo ordine, neanche ora che non c’è più. Ma non mi ha mai detto di non parlarne ad altri. Questo era il mio modo per aiutarti.”
    “Sai che voglio risolvere questo problema da solo.”
    “Ma non puoi riuscirci, hai bisogno di aiuto.”
    “Se ci dici i tuoi problemi saremo felici di aiutarci.” intervenne PB “so cosa provi. Quando è successa… Quella cosa non volevo l’aiuto di nessuno, perché temevo di affezionarmi a qualcuno per poi perderlo di nuovo. Ma poi ho capito che non potevo stare solo, avevo bisogno di aiuto e ho trova un team di persone di cui mi potessi fidare.”
    Rosso si limitò ad annuire. Brian sospirò.
    “Non è che… Va bene, vi dirò qualcosa, ma non tutto. Ci sono cose di cui proprio non me la sento di parlare. Cosa volevate sapere esattamente?”
    “Tuo padre.” disse semplicemente Rosso
    “Speravamo potesse avere raccolto informazioni su quella fantomatica Sfera.” chiarì PB “me ne hanno parlato i ragazzi da quel che ho capito credono che tuo padre possa averci avuto a che fare.”
    “Se è così, non me ne ha mai parlato. Ma lo sospetto anche io. Il Presidente gli aveva dato in custodia un oggetto molto importante. Ma ho esaminato tutti i suoi documenti e non ho trovato nessuna prova. E ora che ho scoperto ce ne era una è stata rubata dall’Ombra, ovvero la Streghetta, e quindi è in possesso dell’Unione.”
    “Ma questo significa che ora potrebbero trovare la Sfera!” esclamò PB
    “Forse.” rispose Brian “potrebbero non esserci abbastanza informazioni. O la Streghetta potrebbe avere poteri personali, o agire per conta di sua madre, non mi ha mai dato l’impressione di lavorare per l’Unione quando era l’Ombra.”
    “In ogni caso non sembra stiano cercando la Sfera ora come ora, ma i Pilastri.” intervenne Albert
    “Cosa?”
    “Ah giusto, non ve lo avevo ancora detto. Leggete.” disse passando loro un giornale. I tre diedero una veloce lettura, increduli e sconvolti.
    “La fonte di energia della nostra città era… Questo!?” esclamò Brian
    “Abbiamo difeso la centrale e questo era ciò che stavamo facendo.” aggiunse PB, con una voce carica di sensi di colpa.
    “Sapevo che la nostra città era corrotta, ma non pensavo fino a questo punto.” riprese Brian
    “Se tuo padre non ha informazioni sulla Sfera, almeno avete qualcosa sui Pilastri?” chiese PB
    “Certo, è tutto scritto nella “teoria dei Supereroi”. Non ne avevate già una copia.”
    “Lucas.” si limitò a dire Rosso.
    “Capisco. Beh, abbiamo un altra copia nella libreria.”
    “Sei sicuro di non volerci parlare di...” inizò PB, ma Brian lo interruppe
    “Si sono sicuro. Diciamo solo che l’Unione mi ha tolto tutto quello che avevo e lo rivoglio indietro. Da quando è successo ho giurato di diventare un eroe e sconfiggere la feccia dell’Unione, e per farlo devo trovare la Sfera prima di loro”
    “Eccovi il libro comunque”
    Brian lo prese e inizò a leggere.
    “I Pilastri sono i quattro principi su cui si fonda il nostro universo, incarnati in quattro supereroi. La loro esistenza è una leggenda, ma sono convinto che abbia un fondo di verità. Ritengo che tuttavia non siano creatori come vengono descritti in alcune leggende, ma semplicemente i primi quattro supereroi, nati dalla stessa fonte degli altri. Questo sembra andare contro l’idea che siano necessari al sostegno del nostro universo, ma una teoria. Ritengo che i Pilastri non siano persone, ma concetti. I concetti di tempo, spazio, materia ed energia esistono fin dal principio, nella loro forma più pura. Alla creazione degli eroi questi quattro concetti sono stati estrapolati dalla fonte più pura e infusi in quattro persone.”
    “Fonte originale? Vuol dire...”
    “La Sfera. Ha estratto i “concetti” dalla Sfera? Come funziona?”
    “Non lo so... Forse i concetti sono stati rimossi dalla Sfera e ora non può più controllarli?”
    “Non penso… Se così fosse non riuscirebbe a manipolare il corpo materiale delle persone o fornire loro energia per i loro superpoteri… Credo almeno… In ogni caso.” fece Brian, schiarendosi la voce e riprendendo a leggere. “Il Pilastro della Materia è quella su cui ho trovato più informazioni. Sembra si tratti di una donna, di nome Anne. Attualmente lavora come una semplice operaia, e sembra essere priva dei suoi poteri. Forse sono tornati alla fonte originale, o sono stati rimossi in maniera differente. Non è stato difficile scoprire la sua identità siccome non fa niente per nasconderla, anzi sembra fiera del proprio passato, ma nessuno le crede. E’ invece molto più restia a parlare delle sue origini o delle ragioni per cui i suoi poteri sono stati rimossi. L’unica cosa che sembra aver mantenuto è l’immortalità, nel senso che non invecchia e non può morire per cause naturali. Sembra provare un verto rancore verso gli altri Pilastri ed è molto schiva e fredda, oltre che sarcastica e sprezzante. Quanto ai suoi poteri, dai dati che ho ottenuto da lei e altre fonti sembra che avesse la capacità di alterare la struttura molecolare di qualsiasi oggetto materiale. Non pare ci fossero limiti a questo potere, a parte il fatto che ha bisogno di concentrarsi intensamente sugli oggetti che modifica, e può farlo solo ad una certa distanza. Credo inoltre debba conoscere la struttura molecolare dell’oggetto che vuole modificare e quello che vuole ottenere, ma sembra avere il potere secondario di percepirla a contatto con l’oggetto in questione e pare averne memorizzate in quantità.
    Il Pilastro dell’energia è molto più misterioso. Sono riuscito a trovare dei documenti, ma dopo un certo periodo di tempo sembra essere totalmente scomparso. Le uniche informazioni che sono riuscito a trovare è che sia un uomo e abbia qualche connessione con Annie. Sono riuscito a farmi dare da lei informazioni su suoi poteri, sembra che posso assorbire qualsiasi forma di energia, che viene poi immagazzinata nel suo corpo. Sembra che possa immagazzinare infinite quantità di energia, non ho ancora compreso come ciò sia possibile. Sembra anche in grado di emettere l’energia assorbita e forse anche produrla dal nulla, anche se pare ci siano dei limiti al tipo di energia che può generare e che produrne troppa gli causi un tremendo dolore.
    Il Pilastro del Tempo è uno dei più interessanti. Ci sono stati molti suoi avvistamenti nel corso dei secoli. Non sarebbe di per se bizzarro considerato che i Pilastri sono immortali, ma il fatto che queste comparse siano intervallate da lunghi periodi di assenza mi fa credere che stia viaggiando nel tempo. Essendo sempre apparso incappucciato non sono sicuro si tratti di un uomo o una donna, ma i suoi poteri includono la capacità di bloccare, accelerare e pure mandare in dietro il tempo soggettivo delle persone. Compierò ulteriori studi su cosa questo comporti. Quello che più mi incuriosisce è il suo comportamento in queste apparizioni. Compare sempre al fianco di persone di un certo status, avvertendoli che il loro attuale comportamento può avere conseguenze disastrose per poi pronunciare criptiche profezie riguardo un imminente catastrofe.
    Infine, il Pilastro dello Spazio è quello su cui ho trovato meno informazioni. Non sono nemmeno riuscito a capire se si tratti di un uomo o una donna. Anche la mia comprensione dei suoi poteri è approssimativa viste le scarse fonti, pare possa aprire portali, teletrasportarsi e distorcere lo spazio, ma non so esattamente quali siano le potenziali e i limiti di questi poteri.”
    “Sicuramente sono informazioni utili.” disse PB “ma non ho ancora idea di come dovremmo procedere ora. Alla fine le informazioni maggiori sono sui Pilastri di cui sappiamo già la posizione.”
    “E’ vero” rispose Brian “ma penso che dovremmo approfondire la questione Pilastro del Tempo.”
    “Suo padre dovrebbe aver tutti i documenti nel suo laboratorio.”
    “Perfetto!” disse PB “Rosso puoi informare i tuoi amici che stiamo bene?”
    Rosso in tutta risposta mostrò il messaggio, che aveva già inviato
    “Perfetto.” disse Albert “seguitemi.”

    Il vicepresidente guardò gli operai della centrale caricare sul suo furgone blindato la capsula nella quale era imprigionato il Pilastro dell’Energia, opportunamente sedato.
    “Il prelievo è stato effettuato con successo” disse al telefono.
    “Ottimo.” rispose Lin “ti aiuteremo a scortare il mezzo. Abbiamo appena saputo che Omnitype, Rosso e PB e gli altri stanno bene, ma non so se parteciperanno. Rosso è molto sintetico, ma mi pare di aver capito che sono impegnati. Se necessario lui e PB possono comunque teletrasportarsi con estrema facilità. Ancora niente sugli altri.”
    “Perfetto, ma non penso sarà necessario. L’unione non dovrebbe sapere niente del trasporto.”
    “Speriamo… Sai ultimamente ho la sensazione che abbiano una talpa da qualche parte. Sanno troppe cose.”
    “Spero che tu ti sbagli.” rispose lui, per poi buttare giù. Sospirò, fissando il numero di Lin per qualche secondo, poi scorse in contatti fino a trovare quello che gli serviva ora e iniziò a scrivere un messaggio.
    “E’ tutto pronto Maestro. Possiamo far partire il piano.”

    Edited by Pokemario 01 - 29/5/2023, 12:19
     
    Top
    .
63 replies since 4/9/2018, 07:17   1796 views
  Share  
.
Top